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Autore: fefi97    11/03/2016    3 recensioni
[Sterek; Grey's Anatomy AU; Stiles/ Meredith e Derek/ Derek]
"-Forse sarebbe opportuno fare le presentazioni. -
Stiles lo guardò intensamente, fino quasi a metterlo a disagio, poi si risolse in un piccolo sorriso e in una scrollata di spalle.
-Non é importante. - dichiarò convinto.
L'uomo inarcò un sopracciglio.
- Non é importante che io sappia almeno chi sei? -
Stiles sorrise sghembo, alzandosi in piedi e porgendo una mano al bel sconosciuto, che lo fissava scettico ma in qualche modo interessato, come se fosse curioso di vedere dove diavolo sarebbe andato a parare.
-Sono solo un ragazzo. Un ragazzo in un bar. -
L'uomo sorrise e Stiles ebbe la netta impressione che la sua risposta gli fosse piaciuta.
-E io sono un uomo. Un uomo in un bar. - mormorò afferrando la mano di Stiles e alzandosi in piedi. "
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Theo Raeken, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo terzo

Formidabile

 


-Stiles!-
Stiles sobbalzò in mezzo al corridoio dell'ospedale, mentre veniva irrimediabilmente travolto da Lydia.
-Sei pazza?! Stavi per ucc... -
-Stiles, dobbiamo assolutamente collaborare al caso di Katie! - lo interruppe Lydia, aggrappandosi con forza alla manica del suo camice e guardandolo con occhi scintillanti.
-Di che stai parlando? - domandò Stiles, perplesso.
Lydia lo guardò sorpresa.
-Finstock non ti ha detto niente? Il dottor Hale gli ha chiesto l'aiuto di tutti i suoi specializzandi per capire cosa ha Katie. E vuoi sapere la parte migliore?! - dalla faccia esaltata di Lydia Stiles dedusse che la parte migliore doveva essere davvero eccitante – Il dottor Hale ha detto che lo specializzando che arriverà prima alla soluzione potrà assisterlo in sala operatoria! -
Stiles spalancò gli occhi, cercando di controllare il proprio ritmo cardiaco.
Stare per ore e ore in piedi in una stanza chiusa fianco a fianco con Derek? No grazie, voleva preservare la poca salute mentale che gli era rimasta.
-Ahm, ma é obbligatoria questa cosa? - domandò Stiles impacciato, grattandosi una guancia – Non posso collaborare al caso di Katie senza... senza, si insomma, senza dover assistere De... il dottor Hale? -
Lydia lo guardò a bocca aperta, con uno sguardo che diceva chiaramente quanto lo ritenesse scemo.
-Stiles, ma hai capito quello che ti ho detto? Hai la possibilità di assistere un neurochirurgo come Derek Hale e vuoi rinunciarci? -
Stiles le rivolse uno sguardo nervoso, prima di riprendere a camminare, immediatamente tallonato dall'amica. 
-Senti, se ho ben capito tu vuoi collaborare con me contro Scott, Kira e Raken. Non solo per me va bene, ma nel caso vincessimo ti cedo anche il mio posto in sala operatoria. Cosa vuoi di più? -
Lydia sembrava a corto di parole, come se neanche lei avesse nulla da obiettare all'ottimo pronostico che le aveva fatto Stiles. Tuttavia il suo sguardo suonava ancora un po' incerto.
-Sei sicuro? Voglio dire, hai lavorato fin dall'inizio al caso di Katie, avresti più diritto di tutti ad assistere... -
-Lydia, non ci tengo a lavorare con il dottor Sourwolf, davvero!-  esclamò Stiles, interrompendola.
La ragazza gli rivolse l'ennesimo sguardo sorpreso.
-Ma cosa hai contro di lui, si può sapere? -
Stiles alzò gli occhi al cielo, mentre internamente pregava di non essere arrossito.
-Ma niente! E' che ha la faccia troppo... - troppo sexy - … antipatica! -
Lydia lo guardò poco convinta, le labbra carnose strette in una linea sottile.
-Mh, se lo dici tu. -
Stiles roteò gli occhi.
-Lo dico io. Martin, vuoi salvare la vita a Katie o stare qui a chiacchierare? - la incalzò, lanciandole un sorriso storto.
Lydia ricambiò con un sorriso identico, prendendo l'amico sottobraccio.
-Voglio salvare la vita a Katie e voglio vincere l'intervento, Stilinski. -
Stiles alzò gli occhi al cielo, ma sorrideva.
-Allora siamo d'accordo.- 

 

-Allora ragioniamo... Katie non ha mai sofferto di attacchi epilettici né di nessun altro disturbo neurologico. Le analisi del sangue sono a posto... forse potrebbe trattarsi di un tumore oppure di...  -
-Stiles, perché ce l'hai con il dottor Sourwolf? -
Stiles si strozzò con la propria saliva e cominciò a sputacchiare in maniera spasmodica sul libro di medicina che teneva aperto sulle ginocchia. Lydia, seduta accanto a lui sul pavimento con la schiena appoggiata a uno degli  scaffali della biblioteca dell'ospedale, roteò gli occhi, prima di battergli sbrigativa una mano sulla schiena.
-Smettila di fare scena Stilinski! - Esclamò, ignorando l'occhiataccia di Stiles che nel frattempo aveva ripreso faticosamente a respirare -  Scott e Kira se la potranno anche bere, ma io non ci credo che non é successo niente tra te e il Sourwolf! -
-Beh, fai molto male a non credermi, anzi, ti dirò, sono molto offeso! Dovresti essere mia amica, la mia migliore amica, dovresti credermi sempre e comun... -
-Stiles, io ero lì quando Hale ha chiesto a Finstock aiuto per il caso di Katie. - lo interruppe Lydia, rivolgendogli uno sguardo penetrante che fece mettere sull'attenti Stiles – E vuoi sapere che cosa ha risposto quando Finstock gli ha chiesto come mai avesse tanto a cuore questo singolo caso? -
Stiles scosse la testa; lo sguardo di Lydia si fece troppo penetrante.
-Ha detto che aveva promesso a una persona importante che avrebbe fatto tutto il possibile per guarirla. -
Un fenomeno strano si manifestò nella mente di Stiles: per interminabili secondi fu come se un'esplosione di campane che suonano a festa risuonasse nella sua testa in un coro di si riferiva a te! Intendeva te! Sei una persona importante per lui!
L'espressione spazientita di Lydia lo riportò alla realtà, proprio mentre la mente malata, davvero malata, di Stiles si stava figurando il proprio corpo tra le braccia di Derek, le bocche rigorosamente attaccate in un bacio da film, di quelli che sembrano durare degli anni.
-Ovviamente si riferiva alla madre di Katie. - replicò Stiles, con una faccia impassibile degna del premio Oscar.
Lydia lo colpì con tutta la sua forza con un libro in testa, strappandogli un grido di dolore.
-Smettila di mentirmi! Sei sempre stato un ottimo attore, ma te l'ho detto, io non sono Scott, con me non attacca! -
Stiles si massaggiò la testa, guardandola con una faccia risentita e meditabonda insieme, il labbro inferiore incastrato tra i denti, come se stesse per prendere una decisione importantissima.
-Okay. - mormorò infine, gettando un'occhiata nei dintorni. La biblioteca era deserta fatta eccezione per lui e Lydia.
Puntò lo sguardo in quello della ragazza, la cui espressione era il ritratto della curiosità. Per un istante gli ricordò Katie,facendogli scappare un sorriso.
-Se ti dico una cosa, prometti di non dirla a nessuno? Neanche a Scott e a Kira. Soprattutto a Scott, non voglio che mi giudichi. -
Lydia annuì e nonostante l'aria pettegola di poco prima a Stiles sembrò eccezionalmente sincera.
-Sai che ti devo un favore dai tempi del college, Stilinski. Non tradirei mai la tua fiducia. - promise Lydia e Stiles annuì, capendo a che cosa l'amica si riferisse senza bisogno che nessuno dei due lo esplicitasse.
-Non é vero che non é successo niente con Derek Hale.-  bisbigliò Stiles, abbassando lo sguardo e lasciando che un grazioso rossore gli invadesse le guance – E' successo tanto, davvero tanto con Derek Hale. Tipo tanto tanto sesso. Sesso da favola, per intenderci.-
Lydia spalancò gli occhioni chiari e la bocca, ma prima che potesse dire anche una sola sillaba, Stiles le tappò di slancio la bocca con entrambe le mani, gettandole uno sguardo implorante.
-Non dire niente! Ti prego non dire niente! -
-Mh mh! - esclamò Lydia, cercando di esprimere con abbastanza veemenza i suoi sentimenti con il solo uso dei occhi.
-Si, lo so Lydia! E' un bel casino! Non c'è bisogno che tu lo dica!-  la rimbrottò Stiles nervosamente, senza spostare le mani dalla bocca della ragazza.
Lydia gli rivolse uno sguardo incazzato e Stiles sbuffò.
-Beh, anche se non lo dici lo capisco dal tuo sguardo! -
Stiles poi sospirò affranto, facendo scivolare lentamente le mani dalla bocca di Lydia al proprio grembo.
-Perché queste cose succedono solo a me Lydia? Perché sono l'essere più sfigato di questa terra? - mormorò e nessuno, percependo il suo tono amaro, avrebbe potuto dubitare che non si riferisse unicamente a Derek Hale.
Perlomeno, Lydia lo capì, perché il suo sguardo si addolcì, mentre faceva intrecciare una mano con quella di Stiles e appoggiava delicatamente la testa sulla sua spalla.
-Le cose più brutte succedono alle persone più belle, Stiles. Purtroppo, é così che funziona. -
Stiles sospirò, appoggiando la testa a quella di Lydia.
-Sai quale é il dramma? Che anche se potrebbe rovinarmi la carriera, anche se tutto ciò é potenzialmente pericoloso e autodistruttivo, non riesco a considerare Derek una cosa brutta. - sussurrò, sorridendo al ricordo di Derek che gli chiedeva, tra mille giri di parole, di uscire di nuovo con lui.
Doveva capirlo quando si era svegliato tra le sue braccia e con le gambe intrecciate che Derek gli avrebbe portato guai...
Lydia ridacchiò leggermente, facendo vibrare la spalla di Stiles a cui era appoggiata.
-Beh, mi sembra ovvio che sei cotto di lui. E che lui é cotto di te. Deve essere stata proprio una scopata pazzesca se siete già pazzi l'uno dell'altro... -
-Lydia! - esclamò Stiles con voce acuta, ma il suo tono scandalizzato ebbe come unico effetto quello di far ridere a crepapelle Lydia.
-Ora si che mi é chiaro perché oggi a pranzo volevi uccidere me e Kira! -
-Volevo uccidere te e Kira perché siete due pervertite! E nel caso di Kira pure adultere! -
-No, volevi uccidere me e Kira perché eravamo pervertite con il tuo dottor Sourwolf! - lo contraddisse Lydia, ridacchiando.
Stiles roteò gli occhi, odiandosi per essere arrossito.
-Puttana. - sibilò, guadagnandosi un sorriso storto da parte di Lydia.
-Puttana che se la fa con il capo, come la mettiamo? -
-Io non me la faccio con il capo! Non sempre almeno. - aggiunse all'occhiata scettica di Lydia, poi sbuffò – Gesù, sei peggio di Katie, e lei almeno é una ragazzina di quindici anni la cui morbosa curiosità é perlomeno giustificata dal fatto che il suo unico interesse sia la ginnastica ritmica mentre tu... - Stiles si interruppe, gli occhi spalancati e illuminati da una strana scintilla, come se fosse stato colto da un'improvvisa rivelazione. Lydia, che rideva appoggiata a lui, non fece caso all'espressione di Stiles.
-Io cosa, Stilinski? -
-Katie! - esclamò Stiles, alzandosi in piedi tanto repentinamente da rischiare di far dare a Lydia una testata per terra.
-Ma sei scemo!? - strepitò la ragazza, ma Stiles era troppo su di giri per ascoltarla.
-Ma certo! Perché non ci abbiamo pensato prima?! - Stiles gesticolava e farneticava quasi, mentre faceva avanti e indietro sotto lo sguardo perplesso di Lydia.
-Stiles, che hai? -
-Lydia! Sai perché Katie é stata ricoverata in ospedale, in principio? -domandò Stiles, con sguardo esaltato, quasi folle.
Lydia lo guardò perplessa, ancora seduta scomposta sul pavimento.
-Beh, é caduta, no? E'  caduta durante un saggio di ginnastica ritmica. -
Gli occhi di Stiles si illuminarono.
-Esatto. E cosa comporta una caduta? -
Lydia si portò una mano sotto al mento, pensierosa.
-Beh, fratture, traumi, ematomi e in casi più rari un...-
Gli occhi di Lydia si spalancarono e Stiles produsse un largo sorriso, capendo che la ragazza era giunta alla sua stessa conclusione.
-... un aneurisma! - terminarono insieme.

 

-Dottor Hale! Dottor Hale aspetti! -
Lydia e Stiles riuscirono a infilarsi nell'ascensore giusto in tempo prima che le porte si richiudessero, sotto lo sguardo scioccato di Derek e di altri medici presenti nell'ascensore.
-Martin, Stilinski, cosa...? -
-Abbiamo capito cosa ha Katie! - esclamarono in coro, senza dare il tempo a Derek di dire niente.
Il medico li guardò sorpreso, alternando lo sguardo tra Stiles e Lydia, poi gettò una rapida occhiata intorno.
-Sentite, perché non ne andiamo a parlare in un posto più... -
-Crediamo abbia un aneurisma! - lo interruppe Lydia, impaziente.
Derek inarcò le sopracciglia, chiaramente scettico.
-E su che basi faresti questa diagnosi, dottoressa Martin? -
-In rari casi le cadute possono provocare danni ai vasi sanguigni, con conseguente assottigliamento delle arterie e formazione di aneurismi! Inoltre spiegherebbe perfettamente il motivo degli attacchi epilettici di Katie! - le venne in soccorso Stiles, parlando velocemente e in tono agitato. Aveva una mano affondata nella tasca del camice e Derek intuì che doveva avere le dita incrociate, in un rito scaramantico che aveva come obiettivo finale quello di guarire Katie.
 Improvvisamente Derek provò un sentimento nei confronti di Stiles che se non lo era proprio ci si avvicinava molto, alla tenerezza.
-Stiles – cominciò Derek, cercando di essere paziente – Le probabilità che una caduta provochi un aneurisma sono una su un milione... -
-E allora Katie é una su un milione! - ribatté Stiles, con sguardo cocciuto e infuocato.
Lydia lo guardò ammirata, mentre Derek assottigliava pericolosamente le labbra.
-D'altronde é già speciale nel bene, perché non dovrebbe essere speciale anche nel male? - continuò Stiles, testardo, anche se il suo sguardo, fisso in quello di Derek, era tutt'altro che deciso.
Era supplichevole.
Supplicava:  ascoltami, fidati,credimi.
Derek lo fissò duramente, ma la sua volontà stava già cominciando a vacillare sotto lo sguardo color miele e ardente dell'altro.
-Dottoressa Martin, chiama Finstock e fatti prenotare una tac, dopodiché vai a parlare con la mamma di Katie. Dille che crediamo che Katie abbia un aneurisma cerebrale. - disse Derek, senza staccare gli occhi da Stiles.
Lydia e Stiles si lanciarono un'occhiata sbalordita e vittoriosa mentre Derek sbuffava e superava i due specializzandi con una spallata, per poter scendere dall'ascensore.
-Avanti, andiamo vedere se Katie é speciale anche nel male. -

 


-Allora? Hai visto niente? Non c'è niente? Sei sicuro che non ci sia niente? -
-Stiles. - sibilò Derek, che cercava di ignorare da ben dieci minuti la presenza invadente della testa di Stiles che si sporgeva oltre la sua spalla nel tentativo di leggere le lastre – Stai zitto o giuro che ti estrometto dal caso! -
-Scusami.-  sussurrò Stiles, anche se non c'era davvero pentimento nella sua voce – E' che sono molto nervoso. Voglio che Katie stia meglio, lo sai,no? -
Derek sospirò.
-Lo so. - si limitò a dire, prima di riprendere ad osservare le lastre.
A un certo punto Derek sorrise, indicando con il dito un punto del cervello di Katie.
-Vedi quello che vedo io, Stilinski? -
Si voltò verso Stiles e si ritrovò a provare uno strano orgoglio quando notò che lo specializzando aveva la sua stessa identica espressione trionfante, segno che aveva visto esattamente quello che aveva visto lui.
-C'è un aneurisma, dottor Hale. -
Derek ampliò il sorriso, tornando a osservare con estrema soddisfazione la lastra di Katie.
-Puoi dirlo forte Stiles. C'è proprio un aneurisma.-
Stiles sorrise, cercando di contenere la commozione che sentiva pizzicargli gli occhi.
-Quindi Katie guarirà? -
Derek si voltò di nuovo a guardarlo, rivolgendogli uno sguardo intenso. A Stiles sembrò che per un istante avesse indugiato sulle sue labbra, ma si convinse che era solo la sua stupida fantasia perversa.
-Te l'ho promesso.- borbottò l'uomo, quasi scorbutico e scocciato.
Stiles,per tutta risposta, gli rivolse il sorriso più caloroso e bello che Derek Hale avesse mai ricevuto in tutta la sua vita.
-Grazie.-

 

Non appena Stiles e Derek uscirono dalla sala adibita alla tac, trovarono Lydia ad aspettarli, trepidante e quasi elettrica.
Derek alzò gli occhi al cielo, mentre prendeva a camminare con Lydia e Stiles alle calcagna.
-Beh, a quanto pare voi due avevate ragione. Non so se si sia trattato di fortuna o bravura, ma avevate ragione.-
Lydia scoppiò in un sorriso esaltato, voltandosi di scatto verso Stiles.
-Ha un aneurisma? -
Stiles annuì , con un sorriso se possibile ancora più grande.
-Bene, Martin vai a prenotare una sala operatoria per stasera, opererò Katie immediatamente. Stilinski tu vai a fare rapporto a Finstock.- snocciolò Derek, continuando a camminare.
Stiles annuì, già pronto ad andarsene, ma Lydia non sembrava soddisfatta.
-Ma uno di noi potrà assisterla in sala operatoria, no? Ha detto così a Finstock! -
-Si. Stiles, ti laverai tu. - li liquidò Derek, senza tante cerimonie e senza nemmeno voltarsi. Lydia si bloccò e Stiles aprì la bocca per protestare, ma Derek li aveva già seminati con passo altero.
Lydia era bloccata in mezzo al corridoio e anche se dava le spalle a Stiles, il ragazzo non dovette usare molta fantasia per immaginare la sua faccia incazzata.
-Lydia. - sussurrò, mortificato, allungando titubante una mano.
-non toccarmi! - esclamò Lydia, cominciando ad allontanarsi a grandi passi.
-Lydia! - esclamò Stiles esasperato, trotterellandole dietro.
-Lydia ti prego, parlami! Non é stata colpa mia, lo sai! Posso provare a parlarci, a chiedergli di prendere te invece che me... -
Lydia si voltò di scatto, i pugni serrati lungo i fianchi e in volto un'espressione che non era affatto da Lydia, perché Lydia non l'aveva mai guardato con odio.
-Non servirebbe a niente! Lui non prenderebbe mai me al tuo posto! -
-Ma se gli parlassi... - insistette Stiles, cocciuto, ma Lydia lo incenerì con uno sguardo di fuoco.
-Stiles, lo vuoi capire o no?! Non sceglierebbe me perché io non ci sono andata a letto! - esclamò, spalancando gli occhi.
Stiles si ammutolì di un colpo, con un'espressione talmente ferita che Lydia per un istante si sentì la persona più cattiva del mondo.
Quando Stiles, con un piccolo “bene” detto a mezza voce la superò di fretta e furia, Lydia pensò che forse lo era, la persona più cattiva del mondo.

 

 

-E così ho un aneurisma? - domandò Katie con un filo di voce, le palpebre pesanti per la stanchezza.
Stiles le sorrise intenerito, pensando che Katie intubata e imbacuccata in una vestaglietta troppo larga per lei sembrava ancora più piccola di quel che era.
-E questa era la cattiva notizia. La buona notizia é che il dottor Hale ti opererà questa sera stessa e starai benissimo.-
Katie sorrise debolmente.
-Spero che con te nella stessa sala operatoria non si distragga troppo... sai, vorrei vivere.-
Stiles storse il naso, vagamente divertito.
-Stare con me ti fa male Katie, prima non lo usavi tutto questo sarcasmo! - osservò, facendola ridere leggermente. 
-Stiles... - sussurrò poi tornando seria – Grazie. Di tutto. -
Stiles ricambiò il sorriso, poi si chinò a baciarle una guancia.
-Ci si vede tra poco, campionessa. - le bisbigliò all'orecchio, affettuoso.

 


Stiles non si era mai lavato prima per assistere a un intervento, un intervento vero!, di chirurgia.
Farlo fu un'esperienza unica e nonostante fosse ancora amareggiato per la discussione con Lydia, non poteva negare di sentirsi emozionato.
-Pronto Stilinski? -
Stiles voltò appena la testa, osservando Derek prendere posto nel lavandino affianco al suo per lavarsi. Stiles osservò per lunghi istanti le braccia muscolose di Derek bagnarsi di piccole e trasparenti goccioline d'acqua, la fronte aggrottata.
-Mi hai scelto perché sono venuto a letto con te? - mormorò, senza nemmeno cercare di nascondere la delusione.
Derek si voltò di scatto a guardarlo, ma Stiles rifuggiva il suo sguardo. In realtà aveva un'insana voglia di piangere.
Per tutta la vita, aveva sognato di diventare medico e fin lì ce l'aveva fatta unicamente con le sue forze. Sapere che d'ora in poi avrebbe avuto un trattamento di favore solo perché aveva aperto le gambe a Derek, gli faceva venire da vomitare.
-Perché pensi questo? - domandò Derek, in tono apparentemente calmo.
Stiles fece una smorfia.
-Perché si. Perché ti ho fatto divertire ieri notte  e immagino che questo sia il tuo modo di ringraziarmi. - Stiles alzò di scatto lo sguardo su di lui, improvvisamente infuriato – Beh, lasciami dire Derek che fa schifo! Fa schifo come ringraziamento! Sarebbe stato meno umiliante trovare dei soldi al tuo posto al mattino, piuttosto che essere scelto al posto di Lydia! -
Lo sguardo di Derek era incazzato anche il doppio di quello di Stiles.
-Come fai ad essere così intelligente eppure così idiota? - domandò a denti stretti e Stiles non rispose, perché persino lui ci arrivava a comprendere che era una domanda retorica.
-Non mi é mai passato nemmeno per l'anticamera dal cervello di umiliarti, Stiles, in nessun modo. Dio Stiles, ho fatto la conversazione più  assurda della mia vita davanti a una ragazzina solo per cercare di uscire di nuovo con te! Secondo te questo é il comportamento di una persona a cui importa solo una scopata? -
-Non capisco. - ammise Stiles, sentendosi un po' idiota e allo stesso tempo tutto caldo e fluttuante. In testa, sentiva ancora quelle stupide campane che suonano a festa – Allora perché hai scelto me? -
Derek gli rivolse uno sguardo penetrante.
-Perché al contrario di quello che la dottoressa Martin sembra pensare e, cosa ancora più grave, al contrario  di quello che tu sembri  pensare, tu ti meritavi questo intervento più di lei. E perché sei bravo, molto bravo. -
Stiles lo fissò sbalordito mentre Derek, soddisfatto, ricominciava a lavarsi con assoluta tranquillità.
-E beh, poi perché mi piace il tuo culo ovviamente.-  aggiunse con noncuranza,dopo un po', senza guardarlo.
E Stiles non poté proprio trattenere una piccola risata.

 

 

Stiles non si era mai drogato.
Una volta, Isaac Lahey, un compagno di liceo, gli aveva offerto una semplice canna e Stiles per poco non collassava nei bagni della scuola.
Da quel momento aveva sempre preferito sballarsi con la tequila anche se, come diceva Danny, il suo non era un amore molto ricambiato.
Non si era mai drogato, ma immaginava che dovesse essere un'esperienza esaltante, no? Insomma, sapeva che faceva male e tutto il resto, ma da ciò che sentiva in giro pareva che ci sentisse invincibili per i primi cinque minuti, pareva di essere Dio. Forse erano solo cazzate, non lo sapeva, ma a lui piaceva pensarla così.
Per Stiles assistere all'intervento di Derek, fu come drogarsi, fu come essere Dio, anche solo per qualche ora.
Derek era così preciso nei movimenti, così attento, così veloce, così pulito.
Era un fenomeno raro e misterioso osservarlo operare Katie.
Stiles si era davvero sentito invincibile, anche se non era lui quello con il bisturi in mano.
Guardava Derek operare con la fronte aggrottata, lo sentiva parlargli con voce bassa e leggermente roca per spiegargli i vari passaggi e tutto quello che riusciva a pensare era: formidabile.
Tutto, tutto questo, era formidabile.

 

-E' stato formidabile. -
Derek, che si stava togliendo la cuffia dalla testa, si girò verso Stiles, che era appena entrato nella saletta adiacente alla sala operatoria. 
Derek gli rivolse un sorriso storto, mentre sembrava voler bruciare con lo sguardo Stiles, che si stava facendo sempre più vicino.
Era carino Stiles, era carino con la cuffia blu in testa e quel sorriso sincero, tutto labbra carnose, luminoso come Derek non era abituato a vedere.
-E' stato davvero formidabile, l'esperienza più bella di tutta la mia vita. -continuò Stiles, gli occhi accesi di un genuino entusiasmo, mentre continuava ad avanzare verso Derek.
L'uomo lasciò perdere la cuffia e si appoggiò con la schiena al lavabo, lo sguardo leggermente divertito e le braccia incrociate sul petto.
-Formidabile, eh? Cosa é formidabile di preciso? -
-Tutto. - sussurrò Stiles, continuando ad avvicinarsi. Derek cominciava a chiedersi se non fosse già troppo vicino. Aveva faticato a controllarsi per tutto l'intervento con la calda presenza di Stiles proprio a portata di braccio ma aveva resistito, perché il ragazzino aveva ragione, non era professionale un rapporto di quel genere tra uno specializzando e uno strutturato.
Però non doveva venire così vicino, no non doveva...
-E' stato formidabile il modo in cui hai fatta la prima incisione sul cranio, formidabile il ritmo del cuore di Katie regolare per tutto l'intervento, formidabile il modo in cui le hai salvato la vita... formidabile... - Stiles deglutì mentre faceva aderire totalmente il proprio corpo con quello di Derek, che lo guardava con occhi appannati.
-Tu sei formidabile. - sussurrò, prima di alzarsi in punta di piedi e catturare le labbra di Derek in un bacio delicato, in uno sfiorarsi di labbra.
Lentamente Derek sciolse la postura rigida delle braccia e le portò a circondare Stiles, posando delicatamente le mani sulla base della schiena del ragazzo.
Le mani che la notte prima lo avevano reclamato con passione, ora erano leggere, lo sfioravano appena e Stiles, Stiles le amava quelle mani, così come aveva amato a prima vista le sue sopracciglia.
Stiles aveva una folle paura che prima o poi sarebbe arrivato ad amare tutto di Derek, ed era semplicemente assurdo, perché si erano appena conosciuti e non sapevano niente l'uno dell'altro e tutto ciò che li accomunava era una bella scopata da ubriachi, eppure...
Eppure Stiles pensava di amare già anche le labbra di Derek, e i suoi baci e le sue dita che leggere gli sfilavano la cuffia per potergli accarezzare i capelli e lo sguardo intenso che gli lanciava non appena si separavano qualche istante per riprendere fiato.
Derek era completamente addossato al lavandino e Stiles era addossato completamente addosso a lui, una mano di Derek tra i capelli castani e scombinati e l'altra posata nell'incavo della schiena, calda e rassicurante.
Quando Stiles tirò appena indietro la testa, interrompendo il bacio, gli occhi di Derek brillavano, di una luce quasi dolce che Stiles non credeva potesse apparire negli occhi dell'altro.
-Questo non significa che voglia uscire con te o che non pensi più che una relazione tra noi sia assolutamente impossibile, ovviamente. - soffiò, senza fiato.
Derek sorrise sghembo.
-Ovviamente. - mormorò, strofinando delicatamente il proprio naso con quello piccolo e all'insù di Stiles.
-Davvero, io in realtà ti disprezzo. -boccheggiò Stiles, cercando di essere convincente.
Derek ridacchiò sommessamente, mentre gli baciava una guancia.
-Come no. Lo vedo. Lo sento. - sussurrò, premendo il proprio bacino contro quello di Stiles.
Stiles emise un respiro spezzato, rivoltando la testa all'indietro in una posa tanto sensuale che richiamò immediatamente alla mente di Derek ricordi legati alla sera precedente.
-Che ci faccio io con te? Sei uno specializzando e sei così... piccolo.- mormorò Derek scuotendo la testa, ma non sembrava arrabbiato con Stiles o amareggiato, il suo tono in realtà era stato sorprendentemente tenero.
-Dovremmo smettere di fare... di fare così. - dichiarò Stiles, cercando di assumere un'aria severa anche se si sentiva il viso schifosamente accaldato ed era ancora appiccicato per buona misura a Derek.
Derek inarcò un sopracciglio, divertito.
-Così come? -
-Così... così! - esclamò Stiles nervoso, gesticolando per indicare se stesso e Derek, abbracciati in maniera inequivocabile.
Derek rise, mentre Stiles lo guardò male, le guance rosse.
-Guarda che mi sei saltato addosso tu, Stiles! -
-Beh, non mi sembra che tu abbia fatto questa gran resistenza! - ribatté Stiles stizzito.
-Non l'ho fatta, infatti. Per niente. - confermò Derek, tranquillo.
Stiles scosse la testa, cercando disperatamente di nascondere uno stupido sorriso involontario a Derek.
-Non succederà più. - disse deciso, staccandosi definitivamente da Derek e facendo un passo indietro.
-No, non credo. - replicò Derek tranquillo, con un sorriso sornione.
Stiles gli lanciò un'occhiataccia, ma non doveva essere molto credibile, dato che continuava a sorridere come un completo idiota da quando Derek aveva implicitamente ammesso che aveva desiderato quel bacio contro lui.
-Invece si. -
Si avviò con passi decisi alla porta, sotto lo sguardo caldo di Derek. Quando aveva già una mano sulla maniglia, si voltò verso Derek, scoccandogli uno di quei sorrisi tutti caldi che destabilizzavano l'uomo.
-Ci vediamo Derek. - sussurrò, sgattaiolando poi via senza lasciargli il tempo di dire niente.
Derek sospirò, ancora appoggiato al lavandino. Si tolse con un movimento brusco la cuffia dalla testa, scaraventandola per terra quasi con rabbia.
-Ci vediamo, Stiles.-

 

 

Quando Stiles entrò nello spogliatoio degli specializzandi, fu accolto da una folla rumorosa, che gli chiedeva, elettrizzata, come fosse stato assistere all'intervento di Derek Hale.
Ovviamente Scott e Kira erano i più curiosi, mentre Lydia si limitava a cambiarsi in silenzio.
Stiles parlava con gli altri ma continuava a guardare Lydia e finalmente Kira se ne accorse.
Fece un sorriso incoraggiante a Stiles, poi con estrema pazienza cominciò a trascinare via Scott che continuava ancora a strepitare: “ E il bisturi? Che tipo di bisturi ha usato Stiles?!”
Quando Stiles e Lydia rimasero soli, la ragazza finalmente sollevò lo sguardo sull'amico, che lo ricambiò con volto inespressivo.
-Ho visto l'intervento. - esordì Lydia, impacciata, tormentandosi le mani – E' stato un bel intervento. -
-Già.- concordò Stiles, per nulla disposto a rendere a Lydia le cose più facili, anche se internamente era più divertito dall'insolito nervosismo di Lydia che ancora incazzato con lei.
Lydia sbuffò, esasperata.
-Stilinski piantala! Non mi metterò a supplicare il tuo perdono! Mi dispiace, ok? Sono stata stronza, meschina e cattiva e mi dispiace, va bene? -
Stiles finse di rifletterci su, poi sorrise.
-Si, forse potrei perdonarti. -
Lydia alzò gli occhi al cielo.
-Ma per favore Stiles! Io sono la tua unica amica decente! Hai bisogno di me! -
Stiles rise, evitando di dire a Lydia che l'aveva perdonata già al “ho visto l'intervento”.

 


-Stilinski! -
Stiles, che stava uscendo dall'ospedale, si bloccò al richiamo di Finstock, voltandosi verso di lui.
Stiles deglutì nervosamente: Finstock incedeva verso di lui con la stessa grazia di una carica di ippopotami e non pareva molto contento; il fischietto sul suo petto baluginava sinistro.
-Stilinski – ansimò Finstock, fermandosi a un centimetro dal volto dell'altro – Ho sentito che hai rianimato Katie Bishop anche se il dottor Hale ti aveva detto di non fare niente senza di lui, é esatto? - sibilò, minaccioso.
-Sissignore, ma l'ho fatto perché... -
-Taci, Stilinski! Ed é vero hai inseguito il dottor Hale in ascensore schiamazzando insieme alla tua amica Rossa su un presunto aneurisma?! -
Stiles chiuse gli occhi, rassegnandosi a un inevitabile sbudellamento.
-Si, signore... -
Quando dopo venti secondi Stiles realizzò di essere ancora miracolosamente vivo, si azzardò ad aprire un occhio, con cautela.
Finstock lo stava squadrando con il solito cipiglio di sempre, le braccia incrociate al petto, ma era solo un'allucinazione di Stiles oppure davvero quella strana smorfia intorno alla bocca significava che stesse tipo sorridendo?!
-Bel lavoro Stilinski. Forse potresti non essere così inutile come pensavo. -
Stiles scoppiò in un sorriso che era il ritratto della felicità.
-Oh signore, non sa per me cosa significhi il fatto che lei creda in me e...-
Il suono assordante del fischietto lo portò ad ammutolire di colpo.
-Non allargarti Stilinski! Penso ancora che tu sia fastidioso e logorroico! E ora sparisci di qui, prima che cambi idea ti prendi a calci in culo!-
Stiles varcò la soglia dell'ospedale con un gran sorriso, sorriso che si ampliò quando udì Bobby Finstock borbottare : “ dannato novellino”.

 

 


-Sai é stata una giornata molto intensa per essere il primo giorno di lavoro. Ho fatto amicizia con una ragazzina, Katie. Aveva un aneurisma, ma l'ho salvata. Beh,  non ho fatto tutto da solo in realtà. Hai presente il dottore di cui ti parlavo prima? Il dottor Sourwolf? Beh lui... é stato formidabile. Davvero, non ci sono altre parole. E' formidabile, un dottore formidabile. -
Stiles finalmente tacque, dopo un'ora passata a parlare a macchinetta, senza interruzioni.
Seduta sulla piccola poltrona davanti alla sua, la bella signora dagli occhi mielati e i capelli castani sorrideva gentile e paziente, forse solo un poco perplessa, come se fosse difficile per lei stare dietro al flusso di parole di Stiles.
-Scusa caro, sono sicura che me l'hai già detto, ma proprio non mi ricordo. Chi sei? Sei un medico dell'istituto? -
Stiles forzò fino all'inverosimile il suo sorriso, riuscendo a non farlo vacillare neanche un istante.
-No. Non sono un medico del tuo istituto, però si, sono un medico. Sono Stiles, sono tuo figlio, mamma, ricordi? -
Claudia Stilinski spalancò gli occhi, vagamente sorpresa.
-Stiles? - ripeté, con la sua voce dolce e amabile, sempre gentile.
Stiles annuì, il sorriso che iniziava a dolergli.
La cosa più devastante in quelle visite settimanali era il dover sorridere per tutto il dannato orario di visita.
-Si mamma. - confermò in tono paziente, sporgendosi per prenderle una mano. Claudia si lasciò toccare anche se sembrava leggermente diffidente. Comunque, Stiles continuò a sorridere – Sono tuo figlio,Stiles, ricordi? -
Claudia per un attimo sembrò ricordare davvero: le sue labbra tremarono per formare un sorriso, ma all'ultimo assunse un'aria terrorizzata.
-John? Dove é John? Credo... credo sia mio marito... - aggiunse, in tono confuso.
Stiles annuì', accarezzandole rassicurante una mano.
-Esatto, mamma. John Stilinski é tuo marito e io sono vostro figlio. Papà ti saluta tanto sai? Vorrebbe venire a trovarti più spesso, ma... - ma non ce la fa a vederti così -... lavora tanto, sai.-
Claudia annuì automaticamente, anche se logicamente non poteva saperlo, o meglio non poteva ricordarselo.
D'un tratto ritrasse la mano da quella di Stiles, guardandolo confusa.
-Scusa, ma tu chi sei, caro? -
Stiles continuò a sorridere, gli occhi leggermente lucidi, anche quando si ritrovò a spiegare a sua madre chi lui fosse per la quinta volta.

 

 

ANGOLINO


Ciao!
Ecco qui il terzo capitolo!
Scusate ma sono stanca morta, per cui non sto a dilungarmi troppo. L'ho riletto una volta ma temo mi siano sfuggiti degli errori, nel caso non esitate a segnalarmeli!
Grazie a tutti coloro che seguono la storia, cercherò di aggiornare presto anche “Complicated”!
Un bacione,
Fede <3

  
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