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Terza. Seconda. Di nuovo
terza. Quarta.
La mano si muove decisa,
attenta a non farle percepire i repentini e frequenti cambi di giri del motore.
Terza. Quarta. Quinta.
Quarta.
Continua
imperterrito a cambiare marcia.
Quasi ne dipendesse la sua stessa vita.
Lo fai per non pensare, neh
Sasuke?
La sente muoversi
impacciata alla sua destra, ne percepisce lo sguardo verde speranza addosso. Pur
continuando a mantenere l’attenzione fissa sulla strada di periferia poco
illuminata, riesce chiaramente a vedere le sue lunghe e bianche gambe tentare
di districarsi all’interno della corta gonna di
jeans. Percepisce chiaramente il suo profumo diffondersi tenue ma allo stesso
tempo intenso, all’interno dell’abitacolo…
…e vorrebbe
con tutto il cuore trovarsi esattamente al capo opposto della città.
-Scusami- la
sente sussurrare ad un tratto, mentre la vede farsi
piccola piccola, quasi a voler scomparire tra una
grinza e l’altra del sedile di pelle -Stai allungando la strada di molto
solo per accompagnarmi a casa…avrei potuto benissimo prendere
l’autobus…-
È la prima
volta, da quando sono soli che le sente aprire bocca. Sembra addirittura meno
loquace di lui, il che è tutto dire.
-Figurati, non
c’è problema- borbotta lui, gli occhi scuri che si rifiutano
ancora di guardarla -…e poi gli autobus non sono sicuri a
quest’ora.-
-E’ la
stessa cosa che ha detto Naruto…- sorride, come solo lei sa fare,
incurante della pugnalata in pieno petto che gli appena inflitto.
-Già- si limita a mugugnare, più ombroso
del solito, sbattendo le palpebre sempre più pesanti.
Naruto…
Se non ci fosse Naruto di mezzo sapresti cosa fare, neh Sasuke?
Stupida coscienza
pervertita. Il suo compito dovrebbe essere riportarlo sulla retta via, spingerlo
a non fare dei pensieri cosi poco casti sulla fidanzata del suo migliore amico,
garantirgli un futuro roseo e semplice tra le braccia di una delle sue numerose
corteggiatrici.
-Mettiamo un
po’ di musica?- continua Sakura, nell’imperterrito tentativo di
fare conversazione, allungando il braccio verso lo stereo spento.
-Certo- e anche lui, troppo preso
dall’evitare di darle attenzione per vedere la sua mano già sul
pulsante ‘on’ distende il braccio, finendo per far combaciare
perfettamente le sue dita con quelle della ragazza.
Sakura, come se
si fosse ustionata si ritira di scatto, fissandosi con
strano interesse le scarpe sportive -S-scusa-
balbetta poi, imbarazzata.
Non sei solo tuo ad
essere in imbarazzo, neh Sasuke?
Zitta, stupida coscienza. Zitta. Zitta.
-Non
c’è problema- ripete, statico e monocorde. E continuando a
guardare fisso di fronte a se, avvia lo stereo.
Non mi dire niente, stami ad
ascoltare,
sono troppe notti che ci dormo male,
tu mi piaci forte, tu mi prendi dentro
e non c'è bisogno che ti dica quanto.
Ma
la vita a volte ha i suoi comandamenti,
qualche volta da difendere, anche con i denti,
ti vorrei, ma lo so, non si può
tra di noi, questo no, non si può.
Ti sorprenderà che sia proprio io
che non credo in niente, che non credo in dio,
a tirare in ballo questi sentimenti
e a tirarmi indietro con te qui davanti.
-Sasuke…io…-
Il suo tono di
voce è incerto, insicuro, come se stesse per comunicargli qualcosa di
veramente importante. Ed è solo questo a convincerlo a guardarla per la
prima volta nell’arco della serata. No, ora che
ci pensa, sono giorni che si costringe a non guardarla.
È bella
Sakura. Con i capelli di quell’insulso colore che le sfiorano le spalle
magre, il naso all’insù che le conferisce un’alterigia che
in realtà non le appartiene, il seno appena pronunciato sotto la maglia
attillata, le gambe, snelle e scattanti, quasi sempre
lasciate libere, fasciate solo da minigonne o shorts, cosicché tutto il
mondo le possa guardare. E quegli occhi, talmente verdi e brillanti da riuscire
ad essere visibili anche nella notte. E’ bella
la sua Sakura.
Chiude la visuale
per un lungo istante, abbassando le palpebre improvvisamente pesanti, appena in
tempo per ricordarsi che Sakura non è sua, non lo è mai stata, e mai lo sarà.
-Dimmi- la apostrofa, con un mezzo sorriso
triste.
-Io…-
balbetta, rossa in viso, torturandosi le mani, senza però smettere di
fissarlo -io…-
Ma, incapace di continuare, incassa la testa
tra le spalle, lasciando che la frangia rosata le copra buona parte del viso.
-Sono
un’idiota- sussurra alla fine, nascondendo la voce tremula dietro un
sorriso appena accennato -Dovrei essere felice…dovrei. Sono solo una stupida che non si
sa accontentare di quello che ha- si stringe le
ginocchia sottili, lasciate scoperte dalla gonnellina -…ma non è
colpa mia se mi sono innamorato di un altro.-
Sasuke trattiene
il fiato per alcuni secondi, attendendo con ansia che Sakura finisca, mentre
riesce a stento a trattenere la sorpresa -e la sofferenza- dietro la solita
maschera di indifferenza.
Ricorda ancora,
quasi non fossero passati più di sei mesi da quel fatidico giorno, il
momento in cui Naruto era andato a prenderlo all’aeroporto scortato da
una graziosa ragazza dai capelli di un improponibile colore e gli occhi verdi.
Minuta, non molto aggraziata, socievole quanto basta. Niente di che, aveva pensato tra sé e sé, mentre si annotava
mentalmente di consigliare all’amico di scegliere meglio, la prossima
volta.
Con
l’andare del tempo però, si era accorto che molto probabilmente non
ci sarebbe stata una prossima volta. E la cosa, all’epoca non era ancora riuscito a capire bene il perché, lo infastidiva.
Faceva derivare -ingenuo- questo strano fastidio all’idea di volere
qualcosa di meglio per l’Uzumaki.
Perché era
piena di difetti, Sakura.
Per prima cosa
parlava troppo. E quasi sempre a sproposito.
Non si riusciva
mai a farla stare zitta, e se costretta, riusciva ad
intrattenere una conversazione di senso compiuto anche con le pareti. Era
fastidiosamente saccente; frequentava la facoltà di medicina, e questo
poteva anche giustificarla, ma Sasuke odiava il suo credere di avere sempre
ragione, anche quando era più che evidente il contrario.
E poi
c’erano i capelli. Troppo corti per i cuoi
gusti, e soprattutto cosi…rosa.
Su una cosa solo
Sasuke non aveva avuto da ridire: gli occhi. Grandi ed espressivi, erano
riusciti a trasmettergli una tranquillità mai provata prima. Qualche
volta aveva anche avuto il vago sentore che si soffermassero
su di lui più del dovuto. Ma in fin dei conti era anche normale -si era
detto, ancora una volta ingenuo- visto che passava quasi tutto il suo
tempo insieme a lei e Naruto.
-Non dici
niente?-
Sasuke la guarda,
un tantino smarrito, riscuotendosi all’istante da quei pensieri, mentre
si accorge appena in tempo di essere arrivato a destinazione. Accosta
l’auto con grazia, premurandosi di lasciare i fari accesi, e si passa una
mano tra i capelli spettinati.
-Sakura io…- sussurra, in stato
confusionale.
-Ve bene cosi- lo
interrompe la ragazza senza guardarlo, sul volto la classica espressione tirata
di chi si sforza di non piangere -Te l’ho detto…Sono solo
un’idiota.-
Afferra la
borsetta, stringendola fino a farsi male, e fa per correre via, diretta a
quella camera che divide con l’amica Ino da una
vita e che sembra assumere sempre di più le fattezze di un eremo felice,
quando si sente afferrare per il gomito sinistro -Aspetta- sentendolo parlare
volta di scatto il capo, concentrandosi sulla figura in tensione che la
trattiene, in bilico tra l’auto e il marciapiedi
-tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato-.
-Siediti Sakura- le ordina, senza lasciarla, mentre non riesce a lasciarsi scappare dalla mente il pensiero che si tratta
della stessa minuta, sgraziata e poco socievole ragazzina che non ha fatto
altro che criticare fino a pochi secondi prima. E si chiede, per la centesima
volta, quando le cose tra di loro siano veramente cambiate.
Ti regalerò tutti i
miei silenzi
perchè sei per lui più di quanto pensi,
è la amico mio da che sono al mondo
e non saremo noi a buttarlo a fondo.
Quante volte lui per me è finito a botte,
quante donne abbiam diviso, quante ne
abbiam fatte,
ma con te, questo no, non si può,
tu per lui, sei di più, tu sei tu.
-Naruto è il mio migliore amico- dice
guardando fisso di fronte a sé, come sempre senza troppi giri ti parole -Non potrei mai fargli una cosa del genere, anche
se volessi- e ti giuro che lo voglio
Sakura.
-Lo so…-
sussurra, portandosi una ciocca rosea dietro l’orecchio -Lo so…-
-Io non sono mai
stato un buon amico- continua, serio -L’ho trattato nelle peggiori
maniere, l’ho ignorato, insultato…e anche picchiato-
ammette, senza riuscire a reprimere un lieve sorriso -E quando ne ho avuto
l’opportunità l’ho abbandonato senza pensarci due volte,
pensando prima alla carriera e poi al resto. E
nonostante tutto lui c’è sempre stato
per me- sospira -Sempre. Sapessi quante ne abbiamo passate insieme…-
Sakura lo
ascolta, in silenzio, senza mai distogliere lo sguardo annacquato da quel
profilo elegante che non può fare a meno di desiderare con tutte le sue
forse -Lo so…- ripete in trance, ruotando leggermente il busto nella sua
direzione -Ma io non lo amo. Non quanto amo…- te.
Si zittisce
Sakura, colpevole. Asciugandosi un’unica lacrima
dispettosa sfuggita dai suoi smeraldi.
-Lui ti ama- continua
Sasuke -Più di quanto…- ti
amerei io.
-NO.-
Questa volta
quasi urla Sakura, afferrandogli il viso tra le mani e facendolo voltare verso
di se -Questo non puoi dirlo- dice senza singhiozzare,
nonostante le lacrime che scorrono copiose -Sasuke…-
sussurra, accostando la fronte a quella del ragazzo, che non sembra ribellarsi
a quel contatto. Anzi, gli occhi socchiusi e i muscoli in tensione si bea dell’unico contatto loro concesso, cingendole la
vita sottile con le braccia, avvicinandola ulteriormente a se.
Lei sussurra
qualcosa di incomprensibile, mentre si lascia andare
completamente in quell’abbraccio, affogando le lacrime sulla maglia scura
del giovane.
-Naruto ne morirebbe…- fa lui, mentre
inizia ad accarezzarle i capelli, nel tentativo di consolarla e consolarsi.
-Non è
g-giusto…- singhiozza più forte, mentre stringe i pugni contro il
suo petto.
Se
io fossi in me non ti chiederei di lasciarmi stare,
che ogni volte che ti vedrò con lui mi farò del male;
non ti perderò se ti incontrerò in un'altra vita,
ma stavolta no, anche se lo so che non è finita.
Scappa via, scappa via, scappa via.
Non si può, non si può, non si
può
scivolarci tra le braccia e guardarci ancora in faccia
non si può.
-Come vorrei averti incontrata prima…- biascica, mentre le
solleva il viso per poterla guardare negli occhi -Sarebbe tutto
diverso…più semplice.-
E prima ancora di rendersene conto, prima ancora che la ragione
possa fermarlo, si abbassa su di lei, chiudendo le loro bocche nel loro primo e
ultimo bacio.
Un bacio che sa di dolore e disperazione.
Sakura sussulta, sentendolo cosi vicino, e senza attendere oltre
si protende verso di lui, aggirando facilmente il freno a mano per potersi
sedere sulle sue gambe. Lo accarezza tra le lacrime, dolce e possessiva come
solo lei sa essere, sfiorandogli le guance arrossate con la punta del naso,
mentre lui, quasi con rabbia, la stringe più forte, come a voler
prolungare il più possibile le bellissime sensazioni che si ritrova a provare, suo malgrado.
-Sakura…- sussurra rauco, a pochi
centimetri dalle sue labbra.
-Io per te lascerei Naruto, Konoha…sarei
disposta a seguirti anche in capo al mondo- fa lei, nascondendo il volto
nell’incavo del suo collo. Sasuke non risponde, limitandosi ad
assecondarne i movimenti, ed a poggiare le labbra sui
suoi fili rosati.
-Sai Sasuke…- continua lei, mesta -I-o
credo che ci sarà concessa una seconda possibilità-
Si solleva per guardarlo negli occhi -può giurare che anche
i suoi siano leggermente lucidi- e continuando a sorridere tra le lacrime
sussurra -se non in questa, nella prossima vita. Non dobbiamo arrenderci-
-Si…certo- la asseconda, senza smettere di fissarla.
Le accarezza con dolcezza lo zigomo sinistro con due dita, senza
nemmeno sbattere le palpebre. Sa che una situazione del genere non
capiterà mai più, e vuole fare di tutto per riuscire a
conservarla integra nella propria mente.
Sospira pesantemente Sasuke, e le carezza la fronte forse un
po’ troppo spaziosa con la punta del naso -Vai via Sakura-
dice -Và da Naruto-
Sakura sussulta, sentendo pronunciare quel nome che avrebbe tanto
voluto dimenticare.
-Buonanotte, amore mio-
fa, trattenendo a stento una nuova ondata di lacrime. Lo guarda un’ultima
volta e, leggera, lo scavalca di nuovo, catapultandosi fuori dall’auto
senza voltarsi indietro.
Sasuke la osserva, attento, fino a quando la sua sagoma scompare
dietro il portone di un condominio come tanti altri.
Poggia sconsolato la testa contro il volante, stringendo gli occhi
fino a farsi male.
-Buonanotte…- sussurra mentre una solitaria goccia salata
scivola lungo lo zigomo sinistro -…amore-
***
-Amore!- urla smaniosa una giovane rossa,
iniziando a sventolare una busta finemente decorata -Ti è appena
arrivato l’invito per un matrimonio-
A passi svelti e sinuosi si avvicina al divano su cui è
comodamente spaparanzato il compagno,
che instancabilmente continua ad ignorarla -Dai amore-
lo supplica, sedendosi accanto a lui -Aprilo!-
Lui, irritato per l’interruzione non programmata, si tira a
sedere e le strappa la busta argentea dalle mani, osservandola attentamente.
-Konoha…- sussurra, mentre gli angoli della
bocca si piegano verso il basso senza il suo volere. Apre con cura l’invito, attento a non strapparlo.
La ragazza, curiosa, vede i suoi occhi neri saettare con foga da
un angolo all’altro dell’invito, per poi chiudersi stancamente.
-E’ tutto apposto, Sasuke?- chiede, preoccupata, facendosi
più vicina.
Sasuke la fissa, con la pretesa, forse, ti riuscire ad incontrare un paio di occhi verdi -i suoi- dietro le spesse lenti che la ragazza indossa. Ma ciò che vede sono solo delle iridi scure quasi
quanto le sue.
-In un’atra vita,
forse…- sussurra ironico.
-Si…Karin- borbotta gettando
l’invito sul divano con rabbia, per poi alzarsi ed esclamare -Vedi di
trovare una scusa buona per il 20 settembre. Noi a qual matrimonio non ci
andiamo-
Naruto Uzumaki
e Sakura Haruno
sono
felici di annunciare a parenti ed amici
che
le loro nozze si terranno giovedì 20 settembre
…
Sii felice Sakura… pensa triste Sasuke, mentre con un gesto
secco si chiude la porta di casa alla spalle, senza
sapere che in quello stesso momento a decine di chilometri di distanza la
minuta, sgraziata e poco socievole ragazzina che non ne vuole proprio sapere di
abbandonare i suoi pensieri, sta piangendo disperata nella camera da letto
appena montata che a breve dividerà con il futuro marito.
Note di Domi
Auguri Ale_chaaaan *inizia a
suonare la trombetta e a lanciare coriandoli*
Buon compleanno *__*
Non ho giustificazioni per aver scritto una cosa del genere per un
occasione cosi importante.
Nessuna >_<
Quindi scusami. Spero comunque ti piaccia (anche perché
l’hai letta in anteprima assoluta XD)… mi rifarò il prossimo
anno XD
*posa coriandoli e trombetta*
Qualche noticina sulla fan fiction adesso u.ù
Prima cosa: ancora non riesco a spiegarmi il finale O.o
Cioè… ho distrutto LA mia coppia. Sono ancora
sconvolta.
Il problema è che sto attraversando un periodo
assolutamente Angst, e l’unico modo per evitare
di infliggere le mie pene anche al modo esterno è sfogarmi con le Fan
Fiction.
Vi giuro però che sapere di NON aver fatto finire
Sakura e Sasuke insieme fa più male a me che a voi ç_ç
Che tristezza.
Seconda cosa: naturalmente la
canzone non è mia (magari lo fosse XD), ma dei mitici Pooh *va in estasi*
strano ma vero, la storia inizia a vedere la luce un pomeriggio di non ricordo
nemmeno quanti giorni fa, nel momento in cui la sorellina ^^ (ogni riferimento
a persone o cose e puramente casuale XD) mi dice “Ehi Domi. Ma non ti sembra che le parole di questa canzone siano
adattissime per una SasuSaku?...
però bisognerebbei trovare almeno un lieto
fine…”
Lasciamo stare l’ultima parte però XD
Nonostante tutto, spero che la storia sia stata di vostro
gradimento *_*
E vi prometto che la prossima che sfornerò sarà
più allegra -appena un filino però XD-
Grazie in anticipo a chi mi lascerà un commentino :)
Ancora tanti auguri Ale *_*
Domi_chan