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Autore: Ice_DP    14/03/2016    3 recensioni
“Stiamo parlando di mia moglie!” lo rimproverò, arrossendo, se possibile, ancora di più.
“Lo so bene! Ma vuoi dirmi che…” ma non finì la frase che vide suo fratello abbassare gli occhi e scuotere la testa.
“No, Freddie…” confessò.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George, e, Fred, Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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ECTOPLASMI IMBARAZZANTI

 

 

Suo fratello era lì, davanti al suo naso, e George non aveva idea né del come e né del perché fosse arrivato. Gli aveva fatto prendere un colpo, trapassandolo e facendogli gelare le ossa.

“Che cavolo ci fai qui?” gli aveva chiesto, gli occhi fuori dalle orbite e il cuore che gli si era scaldato all’improvviso.

“Ah fratello, non ne ho idea!” aveva risposto lui, alzando le spalle.

Ed era vero; non sapeva assolutamente il motivo per il quale fosse piombato lì, ancor meno ci capiva, perché lui non aveva scelto di essere un fantasma dopo la morte. Col senno di poi, però, avrebbe volentieri cambiato idea, giusto per continuare a infastidire la sua famiglia. E sì, anche per stare con George.

Avevano parlato per ore, fino a notte fonda. George aveva anche cercato di abbracciarlo, dimenticandosi che Fred fosse un’entità ultraterrena e intoccabile, scatenando l’ilarità nel suo gemello, che per un buon quarto d’ora non era riuscito a fermarsi.

“Dio George, sapevo di essere il più bello, ma non anche il più intelligente!” l’aveva canzonato.

“Il più bello sono io, e lo sai!” aveva ribattuto lui malandrino, col suo caratteristico sorriso che in quel momento aveva riacquistato l’antica bellezza.

“Con quell’orecchio di meno?”

“Ehi, Angelina ha scelto comunque me, anche se non ho un orecchio!” si era difeso lui, tappandosi subito dopo la bocca con una mano. Forse non avrebbe dovuto dirlo.

“Scusa…” chiese immediatamente, rammaricato.

Fred lo guardò di traverso, non capendo.

“Perché mi chiedi scusa?”

George strabuzzò gli occhi. Si aspettava una reazione totalmente diversa. Come un coltello puntato alla gola, una caccabomba cacciata in fondo allo stomaco; di tutto, ma non quello.

“Beh…Angelina era la tua ragazza, e adesso è mia moglie” gli spiegò, anche se qualcosa gli suggeriva che Fred, quelle cose, le sapeva già.

“E quindi?” continuava a non capire il gemello ectoplasma.

“Andiamo Fred, era la tua ragazza!” gli esplicitò lui, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. In effetti, lo era per tutti.

Fred, per tutta risposta, scoppiò nuovamente a ridere.

“Si può sapere perché ridi adesso?” si offese George, non riuscendo a comprendere il ragionamento del gemello. Che essere diventato un fantasma l’avesse rimbambito?

“Georgie, Georgie…” cominciò, tornando ad avere un tono abbastanza serio, senza che il suo caratteristico sorriso abbandonasse le sue labbra.

“Io l’ho solo portata al Ballo del Ceppo” disse Fred tranquillo, e continuò.

“Non era mica la mia ragazza, non siamo mai stati insieme!” concluse.

George sembrò perplesso. Aveva sempre dato per scontato che Angelina stesse col suo gemello, e non aveva mai indagato oltre, in quella faccenda. Tutti ad Hogwarts lo credevano, ed in fondo perché non doveva essere vero?

“Quindi…” tentò di parlare, ma Fred lo interruppe.

“Non dirmi che hai i sensi di colpa perché pensavi di avermi soffiato la ragazza!” si indignò, assumendo un’espressione di rimprovero, ma ben poco credibile.

George abbassò lo sguardo e annuì; quei pensieri ogni tanto lo perseguitavano ancora.

Per la terza volta, Fred scoppiò in una fragorosa risata. Non era proprio cambiato, nemmeno dopo essere morto.

“Cosa c’è da ridere adesso? Io sono una persona sensibile!” sbottò George, scatenando ancor di più l’ilarità di Fred.

“Oh Georgie, non cambierai mai!” rispose fra le risate, contagiando anche suo fratello.

Era bello ridere di nuovo insieme, loro due. La loro complicità era rimasta immutata, come se non fosse passato nemmeno un giorno dalla loro separazione forzata.

“Ho saputo che non sei più in grado di evocare un Patronus” esordì Fred, una volta che la ridarella si fu esaurita.

George annuì tristemente.

“Già…gli unici bei ricordi sono tutti legati a te” confessò, abbassando lo sguardo.

“Non ci credo!” protestò Fred, grattandosi il mento.

“Perché no?”

Il gemello fantasma sospirò, incrociando le gambe e rimanendo seduto a fluttuare davanti alla sua copia che se ne stava comodamente in poltrona. Tra l’altro, quella, non era nemmeno la sua, di poltrona.

“Suvvia Georgie, vuoi dire che nemmeno il giorno del tuo matrimonio eri felice?” chiese indagatore, un cipiglio severo.

“Sì che ero felice…ma non come quando ne combinavamo una delle nostre…”

“Continuo a non crederci!” si impuntò Fred, che non riusciva a capacitarsi di questa situazione. Va bene che Fred Weasley è insostituibile, ma fino a quel livello non credeva che fosse possibile arrivare! Certo, sapere che il suo gemello non fosse più in grado di evocare un Patronus senza di lui, un po’ lo inorgogliva, non poteva negarlo; ma che la sua vita non fosse mai più stata composta di momenti felici dopo la sua morte, stentava davvero a crederlo.

“Nemmeno quando è nato tuo figlio?” chiese nuovamente, incredulo.

George scosse la testa.

“Anche se si chiama come il bellissimo sottoscritto?” e con fare teatrale si indicò con entrambe le mani.

“Lui è più bello di te!” ribatté George orgoglioso, pensando alla piccola peste di Fred Jr.

“Impossibile. Anche da ectoplasma sono irraggiungibile! Non trovi che questa evanescenza mi doni?” e gli fece l’occhiolino, facendolo ridere.

“Rimango comunque più bello di te”.

“Non contraddire i morti Georgie!” lo canzonò, iniziando a svolazzare per la stanza.

“Non posso credere che tu ti sia ridotto così…ci sarà qualcosa che ti ha reso felice in questi dodici anni!” continuò a ragionare, vagando per la stanza sotto lo sguardo attento di George. Anche se era un fantasma, era sicuro che sarebbe stato capace di combinare qualche danno. In fondo, era la sua specialità.

“Credici fratello…” disse George sconsolato, scuotendo la testa.

Calò per un momento un silenzio denso, strano, perché quando in una stanza c’erano i gemelli Weasley, il silenzio non era mai il benvenuto.

“Ah ha!” esordì Fred, facendo quasi cadere la sua copia imperfetta dalla poltrona su cui era seduto.

“George, ho trovato ciò che può renderti felice!” disse puntandogli un dito contro e avvicinandosi alla sua faccia.

“E cioè?” chiese quello, curioso di sapere la risposta.

“Sai come si fanno i bambini no?” e ammiccò in sua direzione.

“Ne ho fatti due” rispose George sarcastico.

“Quindi in quel momento dovevi essere molto felice, o sbaglio?” ammiccò di nuovo, Fred.

George divenne paonazzo e si sentì bruciare la punta delle orecchie.

“FRED!”

“Oh andiamo, da quando in qua ti vergogni per questo genere di cose?” si sdegnò, dandogli le spalle per un attimo.

“Stiamo parlando di mia moglie!” lo rimproverò, arrossendo, se possibile, ancora di più.

“Lo so bene! Ma vuoi dirmi che…” ma non finì la frase che vide suo fratello abbassare gli occhi e scuotere la testa.

“No, Freddie…” confessò.

“Mi stai dicendo che nemmeno quel genere di cose ti rende…felice?” Fred era allibito da ciò che aveva appena sentito. Quello davanti a lui non poteva di certo essere George Weasley. Non era il suo degno gemello!

Quello scosse la testa, guardando suo fratello con timore; Fred aveva messo su un’espressione indecifrabile: era spiazzato e incredulo allo stesso tempo. In un’altra circostanza la sua faccia poteva persino far ridere.

“Non ci posso credere!” esplose, alzando le braccia e facendole ricadere lungo il corpo.

“Tu, un Weasley, che non sei felice per una cosa del genere!” continuò, sempre più allibito.

“Hai presente quanti siamo in famiglia? Ti sei mai chiesto il perché? Pensi che papà e mamma non si siano divertiti a fare…”

“FRED!!” lo fermò prima che potesse dire qualcosa che George non voleva sentire.

“Fratello, abbiamo un problema” e mise su un’espressione seria come non aveva mai avuto nemmeno durante la Guerra. Era preoccupante, pericoloso e non prometteva nulla di buono.

“E io ti aiuterò a risolverlo” il suo tono non ammetteva repliche.

“Non ci voglio pensare…” si lamentò George, capendo che non poteva impedire a suo fratello di intromettersi nella sua vita privata; non poteva nemmeno cacciarlo di casa, poteva passare attraverso i muri!

Almeno però, erano tornati insieme, proprio come ai vecchi tempi.

 

 

 

 

ANGOLO DELLA DEMENZA

Ragazzi, se siete arrivati fin qui, perdonate la mia stupidità. Io lo trovavo divertente, ma rileggendolo più volte mi sa che l’effetto che otterrò non sarà quello che avevo sperato. Comunque a me piace, nonostante io sia più che convinta di essere sfociata nell’OOC più completo. Da qui, l’avvertimento. Ma ho pensato che forse George potesse essere più maturo…insomma, è sulla strada dei quaranta ormai, no? Fred, invece, è il solito minchione (ma io lo amo proprio perché è così).

Giusto due cose.

Questa è una mia visione personale della faccenda. Io non ho idea (non me lo ricordo, perdonatemi anche questa…dovrei rileggermi tutti i libri, lo so) se Angelina fosse davvero o no la ragazza di Fred; si sa che l’ha portata al Ballo del Cappo, ma che io mi ricordi non ci sono altri accenni. Ho sempre pensato che George gli abbia soffiato la ragazza, ma siccome, come ho già detto, non c’è nulla di ufficiale che io mi ricordi (se non è così ditemelo senza problemi!), ci ho ragionato su e la mia conclusione è questa. Oltre al fatto che se Angelina fosse stata davvero la ragazza di Fred, abbia poi scelto George perché era uguale a lui. Sì, non mi piace molto come personaggio.

Comunque.

Altra cosa. Secondo me la storia del Patronus è un po’ una baggianata. Nel senso. Non voglio mettere in dubbio la sacra parola di zia Jo, ma non penso che George non abbia MAI più avuto ricordi felici. Insomma, si è sposato e ha avuto due bambini! Per quanto potesse essere legato al fratello, e su questo non ci piove, i momenti belli non è che si sono estinti! Ma questa è solamente un’altra mia personale visione.

Detto questo; questa OS è una cagata pazzesca, lo ammetto a me stessa, ma sentivo il bisogno di scriverla.

Grazie a chiunque è arrivato sin qui, e ancora più grazie (?) a quei tortini che lasceranno un segno del loro passaggio!

Qui vi lascio, dopo una nota autore più lunga della storia! D:

E mi raccomando, stay with George! 💕

   
 
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