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Autore: Mentemaniacale_    15/03/2016    0 recensioni
È un turbine d'emozioni. Che non so controllare. Gestire. Capire. Pensieri svuotati dall'ansia e disperazione.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa volta parlerò di me. Di tutta la verità. Non nasconderò più me stessa. È una sorta di promessa. Lo vedo ancora. Ogni volta che chiudo gli occhi. È come una scena ripetuta ininterrottamente . Lui che mi sovrasta e mentre mi chiama amore e dal ventre in giù mi viola. Ricordo la sensazione di sporco. Ricordo la vergogna , l'umiliazione, la totale impotenza. La sensazione di rigido in tutto il corpo. La mia codardia e accettazione degli eventi senza reazione. È stata colpa mia. Ne sono ancora convinta. Ma non importa, in ogni caso sono segnata a vita. Lo vedo ancora. Ogni volta che chiudo gli occhi. È come una scena ripetuta ininterrottamente. Quella sensazione di dolore immenso a ogni affondo subito. La mia mente sotto shock e gli occhi vuoti. Persi. Mentre la consapevolezza di aver perso la mia dignità, la mia verginità e la padronanza del mio corpo affiorano vividi. Che umiliazione. Che sdegno. Chiudo gli occhi, cercando cecità in modo da credere che sia solo un brutto sogno. Ma il dolore è lancinante e non solo dalle parti intime ma si diffonde in tutto il corpo. Poi smette. Esce da me. E il suo membro sfiora le mie labbra, lo sento. Mi impone di aprire a bocca. E io, da stupida, lo faccio. Ho pensato solo che così sarebbe finito tutto prima. Terrorizzata cerco di morderlo per di staccarlo da me, per farlo scappare. Ma è inutile. Mi spinge contro di lui, facendomi quasi affogare, in tutta lentezza. Non ho ancora capito se era lui che faceva tutto con calma o il tempo in generale che rallentava. Poi sono arrivati due ragazzi. Ci hanno visto. E hanno riso. Mi sono sentita morire. Ero arrivata al massimo dell'umiliazione. Dal di lì in poi ricordo a tratti. Non ricordo nemmeno come mi sono rivestita. Non ne parlai per anni. Di quel giorno d'estate dei miei quindici anni. Non che ora sia poi così cresciuta. Ho diciannove anni quasi e ho problemi a socializzare. E una mente probabilmente psicopatica. Lo vedo ancora. Ogni volta che chiudo gli occhi. È come una scena ripetuta ininterrottamente.
  
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