Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: __aris__    15/03/2016    1 recensioni
Dopo che il suo complotto è stato smascherato, il Principe Hans è stato rimandato nelle Isole del Sud dove è stato processato per alto tradimento dalla stessa famiglia reale che lo ha privato del titolo e condannato a morte. La notte prima dell'esecuzione Tremotino si presenta nella sua cella per fargli una proposta: concedendogli una seconda possibilità per avere il trono di Arendelle. -- cross over tra Once Upon a Time e Frozen. La storia si svolgerà esclusivamente nel regno delle favole ma non spiega nulla sulla fine della terza stagione. Sarà una Helsa.
Spero vi piaccia e che venga recensita. Buona lettura.
La copertina all'inizio di ogni capitolo è di Simpaleo, vincitrice del concorso per l'immagine di copertina.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hans guardò il principe abbracciare Kristoff senza dire o fare niente. 
Cosa ci fai qui?” chiese il principe.
Volevo comprare delle carote per Sven.”
 “Nessun problema!” Sorrise l’altro avvicinandosi al bancone “Quanto costa un sacco di carote?
Cinquanta soldi.” Rispose il proprietario dell’emporio.
David infilò la mano sotto il mantello ed appoggiò un sacchetto tintinnante sul banco. “Mi chiamo David, sono il sovrano del Reame della Foresta Incantata, qualsiasi cosa chieda il mio amico gliela dia.”
Oaken prese i soldi e mise le carote sul bancone in legno “Ecco!” disse con un ampio sorriso. “Posso fare altro per lei?
Potrebbe indicarmi la via per la Montagna del Nord?” domandò il principe.
Si, deve andare verso Nord.” Disse alzando le spalle, come se fosse la cosa più ovvia del mondo “Ci vorrebbe un giorno di cammino ma con questa tempesta rischia di perdersi, dovrete aspettare.”
Veramente io ed il mio compagno avremo una certa fretta.”
Posso portarvi io alla Montagna del Nord!” Intervenne Kristof elargendo a Devid una pacca sulla spalla capace di sradicare un albero.
Sapresti arrivarci?” domandò l’altro meravigliato.
Io taglio ghiaccio per vivere e quello è il paradiso dei tagliatori di ghiaccio!
Venite da lì?” chiese Hans avvicinandosi.
Si.
E non avete notato nulla di strano? Di magico?” domandò ancora il Principe delle Isole del Sud.
Molte cose, a dire il vero, ed è per questo che non dovreste andare da soli.” Gli occhi del tagliatore di ghiaccio si fecero seri e tutti rimasero senza parole “Sarebbe anche meglio se riposaste un po’. Li su il rischio di morire congelati è davvero alto e non è prudente affrontare il viaggio stanchi.
David scosse la testa in modo greve: “Purtroppo non possiamo aspettare: la salvezza del Regno di Arendelle dipende da noi.”
Allora lasciate qui i cavalli e facciamo rifornimento di tutto quello che può servire, io e Sven penseremo al resto.”
Grazie amico mio.” Disse David riconoscente.
Grazie mille.” Fece eco Hans in modo più formale. “Dove possiamo lasciare i cavalli?” domandò ad Oaken.
Nelle stalla qui di fronte. Ma dovrete pagare …
Hans lo interruppe con un gesto della mano, prima di prendere il sigillo reale dalla mantella “Scrivete un lettera con tutte le vostre richieste e mandatela nel reame delle Isole del Sud, se spedirete anche questo sigillo verranno dei messi reali per pagarvi di persona.”
Il proprietario dell’emporio prese l’anello d’oro che costituiva il sigillo reale esaminandolo con estrema attenzione; solo quando si fu convinto dell’autenticità dell’oggetto condusse i cavalli nella stalla. “E mi raccomando: non esitate a chiedere se vi serve qualcosa!” disse giocondo prima di allontanarsi. 
I principi legarono i cavalli e poi li liberano dalle bisacce aiutati da Kristof “Perché volete andare alla Montagna del Nord con questa bufera?” chiese il tagliatore.
Dobbiamo parlare con la Regina Elsa per riportare l’estate.” Rispose Hans.
Kristof e Sven si guardarono inclinando la testa allo stesso modo. “È stata la regina a fare tutto questo? Com’è possibile?
È una lunga storia, ti basti sapere che è colpa mia.” Raccontò con sguardo basso mentre scioglieva le cinghie della sella.
Azzurro si avvicinò al cadetto con un sorriso incoraggiante “Non è stata colpa vostra ciò che è successo.
Forse era solo questione di tempo ma se io e Anna non fossimo stati così impulsivi si sarebbe evitato tutto.”
Quando ho conosciuto Biancaneve mi sono innamorato di lei in meno di un giorno. Sapevo che avrei voluto passare l’intera vita con lei anche se all’epoca ero promesso alla figlia di Re Mida. Al vero amore non servono settimane o mesi.”
Tu eri fidanzato con una principessa? Una vera principessa? Una di quelle con la corona? Tu? Un comunissimo pastore?” urlò Kristof a bocca aperta ed occhi spalancati.
Si, ma è una lunga storia.
E ti sei innamorato di un’altra in meno di un giorno?” domandò ancora più stupefatto di prima.
“Si ma anche quella è una lunga storia.”
Ma non la conoscevi nemmeno!
Conoscevo il suo cuore, ed era abbastanza.
Non so cosa ti sia successo in questi anni ma ci stai facendo seriamente preoccupare.” Commentò il biondo scuotendo la testa assieme alla renna.
Ti racconterò tutto amico mio, non temere! Ci aspetta un lungo viaggio ed avremo tempo per parlare.” Rispose David con gli occhi che brillavano al ricordo della prima volta che vide Neve.
Hans osservò i due amici con una certa curiosità. Kristof era decisamente inquietante. Parlava con una renna! E la cosa peggiore era che questa sembrava rispondergli. Oppure era l’umano a trovare delle risposte nel modo in cui l’animale ruminava. Doveva condurre una vita decisamente solitaria. Aveva mai parlato con una persona, una vera in carne ed ossa, per più di dieci minuti? Probabilmente no. Una parte di lui avrebbe voluto chiedere come aveva conosciuto David ma non era sicuro di voler sapere la risposta. Magari David aveva scambiato la renna per una capra o qualcosa del genere. Piuttosto com’era possibile che un pastore era diventato re. Hans era di sangue reale, discendeva da una famiglia antica e nobile, e le sue speranze di avere una corona sulla testa erano appese a un filo sottile. Come aveva fatto David a essere re? Lui era della stessa stoffa di Anna, non gli importava del suo titolo, e di sicuro non lo aveva voluto. C’era un'unica creatura capace di tanto. Quasi la vedeva con quel ghigno inconfondibile e la voce stridula dire al semplice pastore che sarebbe diventato principe ereditario.
“Abbiamo preso tutto?” domandò il tagliatore spezzando i pensieri del cadetto.
Si … credo di si.” Rispose David dopo aver controllato che tutto il carico dei cavalli fosse stato sistemato sulla slitta.
Allora non perdiamo tempo. La strada è lunga.”
 
                                                                                                                                         
La tempesta di neve era cessata prima dell’alba e Hans pensò che avrebbe davvero voluto sbirciare ancora nello specchio di Tremotino. Immaginava che Elsa avesse trovato una sorta di “pace” con se stessa. Ignara della tempesta che si stava avvicinando, si era rinchiusa ancora una volta dietro una porta chiusa convinta che solo in quel modo sarebbe potuta essere libera. Ma l’enorme portone di ghiaccio che aveva costruito sarebbe bastato a salvarla? A salvarla da lui e da sé stessa? Camminando avevano incontrato stalattiti di ghiaccio orizzontali che ricoprivano ogni cosa come fossero la corazza di un istrice. Le punte acuminate come frecce, intimidatorie come le picche dei suoi giustizieri. Un invito a stare alla larga o solo l’ennesima manifestazione della sofferenza della regina? L’altra volta non se lo era chiesto, non aveva fatto caso che era bastato girare una rocca per ritrovarsi in un regno incantato dove l’Inverno era di una bellezza tale da togliere il fiato. La terra e le rocce erano ricoperte di neve, un piccolo ruscello di montagna e la sua cascata erano stati congelati diventando uno specchio lucente, perfino dalle fronde degli alberi pendevano fili di ghiaccio che suonavano appena sfiorati.
È stupendo!” gli occhi di Kristof brillavano come quelli dei bambini il giorno di Natale mentre Sven saltellava ovunque agghindandosi le corna con i fili di ghiaccio. La slitta l’avevano lasciata indietro per superare un crepaccio così adesso la renna camminava a fianco che la teneva senza briglie, libera di scorrazzare in quel luogo incantato.
È completamente diverso dal ghiaccio di Arendelle …” sussurrò Hans fingendo lo stesso stupore dei suoi compagni. Anche questo era un dettaglio che notava solo adesso: il ghiaccio dell’incoronazione era bianco, acuminato e spesso mentre questo sottile e lucente, levigato in ogni superficie.
Meglio stare in guardia!” li ammonì David mettendo la mano sulla spada “Non sappiamo se c’è qualche pericolo.”
Pericoli? Qui? Ma no! Ci sono solo io.” una quarta voce si intromise nella conversazione. Sembrava un folle, con quei piccoli acuti che enfatizzavano alcune parole. “Piuttosto non pensate che tutto questo bianco sia monotono? Io aggiungerei un po’ di colore. Che so del rosso cremisi o del verde caraibi o del giallo. Che ve ne pare del giallo?
Hans e David sguainarono la spada appostandosi dietro due alberi e aspettando che chiunque stesse facendo quel discorso tanto assurdo sbucasse dalle fronde congelate. Kristof, disarmato, rimase qualche passo indietro e anche Sven smise di muoversi.
No il giallo no! Sulla neve non sta bene. Come ho fatto a non pensar…
Tutti divennero improvvisamente statue appena la voce si mostrò. A parlare era stato un piccolo pupazzo di neve composto da due palle sovrapposte, quella più in basso più grande dell’atra, e da una testa allungata con tre rametti in cima. Due piccole cosette tondeggianti gli facevano da gambe. Aveva due rami al posto delle braccia e tre sassi perfettamente allineati l’uno sopra l’altro dovevano essere i bottoni. Se avesse avuto un naso sarebbe stato un pupazzo di neve perfetto. La creatura si era ammutolita appena aveva visto le spade e perfino i principi avevano faticato a tenere le lame dritte.
Chi sei tu?” David fu il primo a parlare.
Io sono Olaf e amo i caldi abbracci! E tu chi sei?” disse con semplicità il pupazzo.
Olaf?” Hans rinfoderò la spada.
Lo conosci?” gli chiese Azzurro.
Anna mi ha parlato di lui. O meglio mi ha detto che quando lei e Elsa erano bambine avevano costruito un pupazzo di neve di nome Olaf.”
Anche l’altro principe abbassò l’arma. “Quindi lo ha creato Elsa?
Si, perché?
E potresti portarci da lei?” gli chiese Hans.
Si, perché?
Dobbiamo parlare con Elsa per chiederle di riportare l’estate.”
Oh … l’estate!” sospirò il pupazzo “Non so perché ma ho sempre amato l’idea dell’estate! Il sole, il caldo ed il mare. Mi sono sempre chiesto cosa mi succederebbe sotto al sole! Secondo voi mi abbronzerei?
Tu non hai molta dimestichezza con il caldo vero?” Kristof si inginocchiò davanti al pupazzo.
No, perché?
Lascia perdere.” Sospirò alzandosi. “Meglio mettersi in cammino.”
Aspetta un momento.” Intervenne Hans frugando nella borsa che conteneva le carote di Sven “Credo che al nostro amico manchi qualcosa.” Il principe prese una carota e la infilò nella testa del pupazzo spingendola fino a far uscire la parte più spessa del tubero dall’altro lato e sotto agli occhi rimase solo un piccolo puntino arancione.
Olaf sorrise iniziando a tastarsi il naso nuovo: “Oh che bello! Un naso! È piccolo e carino!
Aspetta, ho esagerato un po’.” Hans lo interruppe prima di spingere la carota nella posizione corretta. Adesso era quasi interamente visibile e spuntava cicciotta e leggermente ricurva sotto gli occhietti vispi di quella bizzarra creatura fatta di neve.
Sai che ti dico? Adesso mi piace ancora di più!” gongolò Olaf.
Il principe gli sorrise gentile “Adesso possiamo andare.”
Venite! Il castello di Elsa non è lontano. È oltre quella cima.” La nuova guida iniziò a saltellare sulla neve sotto lo sguardo divertito di David e quello perplesso di Kristof.
Che c’è?” sussurrò Azzurro al vecchio amico.
Ma lo hai visto? Un pupazzo di neve che ama l’estate! Qualcuno deve dirgli come stanno le cose.”
La speranza è una cosa molto potente amico mio, può renderci capaci di grandi cose.”
Disse quello che si è innamorato in meno di un giorno.”
Azzurro rise inclinando la testa all’indietro. “Non mi credi?
A dire il vero inizio a sospettare che voi principi siate tutti pazzi. Anche se un tempo eravate dei semplici pastori incapaci di usare una spada.”
Hans camminava di loro ascoltandoli distrattamente. Già si immaginava un racconto pieno di bontà e di uccellini canterini, in cui buoni vincevano e la strega cattiva veniva sconfitta. Già sapeva che quella storia gli sarebbe stata più indigesta della sbobba della prigione. Era molto più interessato a sapere cosa stava facendo Elsa in quel momento, a sapere come si coccolava nell’illusione di poter vivere una vita lunga e felice. Una solitaria vita da eremita pur di salvare Anna. L’illusione di avere una lunga vita davanti. Era finalmente felice la glaciale regina di Arendelle? No, probabilmente no; lo aveva fatto solo perché lo riteneva la cosa migliore per tutti. Anche se doveva ammettere che la invidiava molto: passare le proprie ultime ore di vita ignari della propria morte imminente dev’essere molto meglio di aspettare consapevolmente l’inevitabile come aveva lui.
Azzurro sorrise: “Quando ho incontrato Biancaneve mi ha rubato l’anello di fidanzamento ed io le promisi che l’avrei sempre ritrovata. Così le ho teso una trappola e l’ho appesa ad un albero.”
Adesso è così che si fa colpo sulle ragazze nella Foresta Incantata?
No, è così che si catturano i banditi.”
Questa storia è assurda!
Ma il vero amore è assurdo, imprevedibile e senza regole. È ciò che di più potente c’è ed è in grado di sciogliere qualsiasi sortilegio.” Disse Olaf girandosi e puntando una mano verso Kristof “Il vero amore ti rende capace di fare le cose più folli. Si vede che non hai ancora incontrato il tuo. Ma quando accadrà lo capirai subito.”  Concluse con abbastanza sufficienza da far storcere il naso al tagliatore.
O quasi subito.” Disse David “Io ci ho messo un po’ per avere il coraggio di fare la scelta giusta. Però Olaf ha ragione: il vero amore non è facile, ma si deve combattere per lui. Perché una volta trovato non può essere sostituito.”
Vero! Ed è inutile provare a separare qualcuno dal suo vero amore perché se due persone sono destinate a stare assieme troveranno il modo!” annuì il pupazzo.
Perché se ami davvero una persona e lei ti ama a sua volta vi ritroverete sempre.” Concluse Azzurro.
Kristof guardò il principe capendo che all’animo buono e sincero del pastore che aveva conosciuto un tempo si era aggiunto un grande coraggio. “Il vero amore deve essere davvero la magia più potente di tutte se ti ha trasformato così.” gli disse sorridendo.
Non è stato solo quello a rendermi il David che sono oggi. Ci sono state anche streghe cattive, maghi, draghi e sirene ingannatrici. Ma ti prometto che quando saremo ad Arendelle ti racconterò tutto e ti farò conoscere Biancaneve.” Rispose regalando una pacca sulla spalla all’amico.
Hans li ascoltò con indifferenza. Cosa poteva importare del vero amore a qualcuno interessato solo al potere? Solo avere una corona sulla testa gli importava. E poi il vero amore non lo avrebbe salvato dalla punizione che Tremotino gli avrebbe riservato in caso di fallimento.


   
 
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