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Autore: messy01    15/03/2016    1 recensioni
Questa è la mia storia, la storia del mio sogno dimenticato, che io ho dimenticato, che è stato distrutto, e che forse io stessa ho distrutto: la ginnastica artistica.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto è nato un giorno come gli altri, una giornata normale, in un periodo normale della mia vita.
Facevo seconda media quando mi sono innamorata della ginnastica artistica, forse guardando uno stupido telefilm. Giovani Campionesse si chiamava.
E' uno di quegli sport che ti entra dentro, ti spezza, ti distrugge, ti consuma, ti fa rialzare in piedi, per poi distruggerti di nuovo e farti ricadere sulle tue stesse ginocchia, sulle proprie stesse forze. E poi ti abbandona? No, quando entra non esce più, ci vuole tanto a sopprimere il sentimento che si prova per lei, a reprimerlo e nasconderlo dentro a un cassetto della tua memoria chissà dove dentro di te, ma poi si ripresenta, senza andarsene mai.
Inziai ad allenarmi da autodidatta con mia sorella in giardino, mi ricordo che non sapevo neanche fare una ruota. Ma provando e provando ci sono riuscita. Una semplice ruota, mi aveva illusa che un giorno sarei riuscita ad arrivare chissà dove, pensavo pure di arrivare alle Olimpiadi. Ma ero solo un illusa per alcuni, molto vicino a me. Non si facevano scrupoli a dirti "Non ce la farai mai!", "Non farai mai ginnastica artistica!", sapevano solo giudicare e basta, forse invidiosi perchè c'era solo una persona molto importante che mi sosteneva.
Mi faceva sentire libera, potente, indistrutibile, mi faceva credere che tutto era possibile, ma in realtà non era così.
Ogni giorno in giardino provavamo e riprovavamo migliaia di volte le stesse cose, così per due anni, provando a fare cose nuove e anche riuscendoci. Avevo una compagna alle medie che faceva questo sport, e quando ci allenavamo in palestra a fare anche una semplice rondata, lei diventava gelosa.
Ma l'unica cosa a fermarmi, forse ero io, ma in quel momento pensavo fosse mio padre. Non so perchè non volesse, pensate che quando cercavo di chiedergli se potvo afre ginnastica lui inventava scuse chiedendomi che cos'era, o semplicemente non rispondendo. Una volta, a Natale, la persona della mia famiglia che mi sosteneva mi chiese perchè non facevo ginnastica e io risposi perchè mio padre non mi da una risposta. Mio padre in quel momento mi disse che potevo farla, ma sapevo che non era vero. E questo perhè durante quella frase lui non mi aveva guardato in faccia.
Ache se sapevo che non era vero continuai ad allenarmi, raggiungendo un buon livello di base, e alla sera fantasticavo su che cosa mi sarebbe piaciuto fare.
Non sono mai entrata in una palestra vera.
Ci fu un periodo in quei due anni in cui ero appassionata, in cui morì mia nonna, e non so perchè portò via un pezzo di quell'amore che avevo della ginnastica. Forse quello fu l'inizio della fine.
La mia compagna mi diede il numero dell'allenatrice, in modo da chiederle quando sarei potuta andare a provare. Segnai il numero sul diario, e lo dissi a mia sorella (quella gelosa) che dovevo chiamarla. Ma lei lo disse a mio padre che si mise a urlare. Mi ricordo che uscì dalla cucina urlando "Chi diamine ti ha messo queste idee in testa?" e poi ritornare due minuti dopo tutto tranquillo dicendomi di chiamarla. Mi nascose il diario con il numero di telefono, ma io lo ritrovai e la chiamai. Mi diede gli orari e i giorni, ma per lui non andavano bene perchè erano troppo tardi.
Mi ricordo che ero un momento nei miei pensieri, ma non stavo neanche pensando a quello, e mio padre fece segno a mia madre che non stavo bene, emotivamente parlando.
Andai a dormire quella notte e piansi in silenzio e non riuscivo a smettere. Perfino il giorno dopo continuai a sentire quel dolore e dovevo andare a rinfrescarmi la faccia per evitare di piangere.
E anche ora mi sto trattenendo a stento dal piangere.
Quel sentirsi potente e liberi è svanito nel nulla. Ora non cè più nulla da fare. Ho passato dalla seconda media alla fine della terza media ad aspettare una risposta che sapevo fosse un "No", ma avevo sempre continuato ad andare avanti, rialzadomi quando cadevo. Ora ho quasi 17 anni, faccio terza superiore e non l'ho mai raccontato a nessuno. Inoltre ulimamente quella persoan che mi sosteneva è morta, il mio zietto, il nostro zietto. E qualche giorno fa è morta anche la zia di mio padre.
Mi ricordo che i giorni dopo, feci come se nulla fosse successo, cancellai le foto dal computer, strappai le pagine di diario in cui avevo scritto che non arei mai mollato, staccai le foto appese in camera. Cancellai tutto, eliminai ogni singola cosa, per poi reprimere un sentimento così impossibile da gestire in un cassetto di me stessa, uno scompartimento, che a volte si apre di nuovo.
Alcune volte alcune persone si lamentavano con me che volevano fare ginnastica artistica ma i loro genitori "si erano svegliati tardi" per fargliela fare, mentre io in quel momento stavo esplodendo dentro.
Piano paino risistemai i rapporti con mio padre anche se ancora ora lui vuole che nella vita faccia cosa vuole lui, anche se io non voglio.
Adesso non c'è neanche il ricordo a distanziarci, siamo di nuovo una famiglia. Dicono che non si deve mai mollare, di rialzarsi e combattere, ma io non l'ho fatto, io ho perso, e sapete perchè? Perchè il problema in realtà non era mio padre, ma ero io che sognavo troppo "in grande" per qualcuno, e che per uno stupido sport stavo dividendo la mia famiglia.
Non so, con la ginnastica sembrava tutto così infinito, senza limiti, dove ogni cosa si potesse realizzare, così PURO.
Ora il mondo non lo vedo più così, e sto lavorando per riacquistare quell'innocenza che ho perso. Questo perchè tutte le persone che ho incontarto mi hanno ferito, o le ho allontanate io per evitare di soffrire sia io che loro.
E' da tanto che volevo scrivervelo, per parlare della mia esperienza. Voi che potete, combattete per quello che sognate.
Scrivetemi quello che pensate della mia storia e raccontatemi la vostra.
Grazie per l'attenzione.
-Messy01
 
   
 
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