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Autore: Roxas97    15/03/2016    0 recensioni
Project ULISSeS
Siamo lieti di informare il Sig. Harry Morris che la sua richiesta di aderire al progetto è stata accolta, in onore del suo titolo di studi in qualità di giornalista e scrittore, il suo collaboratore, tale James J. McMilligun, e pilota della ULISSeS, vi contattera a breve.
In breve, il nostro nuovo motore, con tecnologia a generazione di energia oscura ci permette di effettuare viaggi interplanetari, il suo compito è quello di annotare e descrivere i pianeti visitati, le coordinate orbitali di questi, e le possibili forme di vita indigene;
In allegato saranno indicate le caratteristiche del motore ed il funzionamento della ULISSeS in modo più dettagliato.
Cordiali saluti.
Genere: Avventura, Generale, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il forte odore di kerosene pervadeva l’aria, era notte tarda, e James era appoggiato sulla balaustra che dava sul sito di lancio, lo spettacolo era sempre mozzafiato,
la nave era piccola in confronto a quelle utilizzate in precedenza, ma le superava tutte in potenza, non necessitava di propulsori per uscire dall’atmosfera,
era sufficiente la forza del suo motore.

In un via vai di tecnici e ingeneri, che finivano gli ultimi preparativi prima della partenza, James notò piu in basso, col suo quaderno in mano, il giovane Harry,
il ragazzo non gli piaceva, avevano parlato per telefono poche ore prima, per decidere il punto di incontro per raggiungere poi la base di lancio, e dopo averlo recuperato,
James aveva provato a parlarci, con scarsi risultati.

Harry sembrava prendere appunti su ciò che vedeva dei preparativi, e James decise di scendere per parlare con lui, gli si sedette accanto -Ehi ragazzo, come te la passi?- chiese amichevolmente,
in tutta risposta Harry scrollo le spalle e rispose con un -mhe?!- secco, James non si perse d’animo e continuo -Allora, devi essere molto emozionato per il viaggio eh?, Prendi già appunti eh?- Harry non rispose,
ma continuo a scribacchiare sul quaderno, mordicchiando ogni tanto la matita con fare pensoso, era cosi assorto che James sospiro scocciato, e gli strappo di mano il quaderno e lesse ad alta voce
– Due cartoni di latte, uova, farina, pasta….ehi...ma ti stai facendo la lista della spesa?!- chiese soffocando una risata, Harry lo guardo è sorrise -Bhe mica si può partire senza nulla- e girò uno dei fogli,
mostrando un elenco interminabile di dolci e snack , James sta volta non si trattenne e proruppe in una sonora risata , -Ehi, io parlo seriamente- disse Harry fattosi di nuovo serio,
- Bhe, non credo ci permetterebbero di portare certe cose lassù- Harry si rabbuio – Ma forse si possono nascondere da qualche parte, c’è molto spazio nelle tute- e rivolse ad Harry un sorriso complice,
alla quale il ragazzo rispose timidamente, “bhe, per essere un idiota montato, non è poi tanto male” pensò il ragazzo.

Erano stata disposta una camera per i due, con brande e tutto l’occorrente per dormire comodi, in più dentro gli armadi erano appese le loro tute, erano meno spesse di quanto Harry si aspettasse,
e sapevano di nuovo, James provò velocemente la sua, gli stava a pennello, poi spiegò velocemente ad Harry come mettere la sua, e lo guardò con lo stesso sorriso complice di prima
-Ehi mi scusi-fermò un tecnico nelle vicinanze, -La tuta del ragazzo è rovinata, ne serve un altra- il tecnico la osservo , Harry gettò uno sguardo confuso a James, che gli rispose con un ammicco,
-A me sembra apposto- disse semplicemente il tecnico, -Certo apposto, e quando il ragazzo soffocherà diglielo tu ai capi che la missione da miliardi di dollari e saltata perché le tute “erano apposto”-
sottolineo le ultime due parole in modo aspro, il tecnico rifletté un momento, poi consegno a Harry una seconda tuta, e si allontano silenzioso, -Perchè hai fatto cosi?- chiese Harry ancora confuso,
-Bhe, nelle tute non ci stavano- rispose con una vocetta ridicola James indicando l’enorme busta di schifezze che avevano comprato poco prima, Harry scoppio a ridere,
-Ma allora sai come si fa- disse James sorridendo affabilmente, Harry gli rispose con una linguaccia, e poi riempirono la tuta in più con il contenuto delle buste,
“Aveva proprio bisogno di una giornata così” si sorprese a pensare James osservando il ragazzo “Chissà per quanto non ne avrà altre”.

Il sonno non arrivava, Harry continuava a girarsi e rigirarsi, finché James non gli disse che era il momento di prepararsi, si mise la tuta,
e insieme a James e Chocco (o cosi avevano chiamato la tuta piena di schifezze) attraverso il vasto sito di lancio, fino a raggiungere la nave, l’odore di kerosene li era ancora più forte,
li fecero salire sulla nave, guardarono male il fantoccio, ma non dissero né chiesero nulla, Harry seguì James dentro la nave, dentro aveva tutto l’occorrente per una lunga permanenza,
aveva anche una cucina, come un grosso camper spaziale ad energia oscura, si sedette e allaccio le cinture, mentre James iniziava il conto alla rovescia, forse non era pronto,
e forse la cosa lo agitava più di quanto volesse ammettere, il conto alla rovescia stava per finire, James accese i motori, un forte odore di benzina bruciata gli penetro nelle narici.
Poi Harry svenne.

   
 
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