Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: ValeriaLupin    15/03/2016    7 recensioni
Farsi i fatti propri è sempre stato piuttosto semplice per Molly ma questa volta il destino e una cena pronta la condurranno verso un pettegolezzo tanto succoso quanto sconvolgente.
Scoprirà però che è proprio vero: meglio non mettere il naso negli affari altrui.
Ha partecipato al contest "This is Silly - non prendiamoci sul serio!", indetto da Chappy_ sul Forum di EFP.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Molly Weasley, Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cose che non mi riguardano
 
“Per l’amor del cielo, non finiscono più” sospirò esasperata Molly mentre oltrepassava l’ennesimo gradino impolverato con il respiro accelerato e le ossa doloranti.
“Non ho più l’età” si disse mestamente posandosi, spossata, una mano sul fianco mentre con l’altra si aggrappava al corrimano.
Se solo non ci fosse stato quel ritratto ripugnante all’ingresso, adesso si sarebbe semplicemente sgolata dal pianoterra piuttosto che affrontare tutte quelle interminabili rampe di scale fino alle camere per informare educatamente tutti i presenti che la cena era già in tavola.
A dire il vero, sarebbero potuti scendere anche da soli a un certo orario. Quasi inciampò nel gradino successivo e quasi finì addosso ad una delle splendide teste d’elfo inchiodate elegantemente al muro. Ok, si stava decisamente innervosendo.
Cosa avevano di così importante da fare poi da farla scomodare tanto?
“Non può farmi che bene, ad essere sinceri” considerò critica, osservando minacciosa quel salvagente che le cingeva la vita da anni e di cui non era mai stata capace di liberarsi.
Alzò lo sguardo, cercando di scorgere attraverso la penombra lugubre, il punto in cui quel travaglio sarebbe finalmente terminato. Qualche gradino e avrebbe raggiunto la salvezza.
Tre gradini. L’aria mancava e i polmoni bruciavano. Cominciava anche a girarle la testa. Cos’è che aveva mangiato a colazione?
Due gradini. Comparvero al limitare del suo campo visivo piccole luci accecanti.
Un gradino. Ah, già, niente.
Raggiunse il piano e inspirò. Le luci si dissolsero e il mondo tornò al suo posto. Pericolo svenimento scampato.
Molly, cauta, si avvicinò lentamente alla porta della stanza di Remus e alzò una mano per bussare.
«Vuoi vedere?» disse la voce di Remus in tono di sfida, oltre la porta.
«Muoio dalla curiosità» rispose quella inconfondibilmente trillante di Ninfadora con una punta di sarcasmo.
«Lo dico a te perché so che sei un’esperta» ribatté l’uomo.
Molly si bloccò, il pugno sospeso davanti al legno scuro, la fronte corrugata dalla confusione. Un fruscio sospetto si udì oltre il legno lucido.
«Ti stai spogliando, Remus?» disse Ninfadora, il tono leggermente più basso quasi... suadente?
“Non può essere...” Molly schiuse le labbra, esterrefatta.
«Per Salazar! È enorme!» continuò lei, sorpresa. «Avevi ragione: ne ho visti pochi di queste dimensioni».
«Se è così per te che ne hai visti tanti, pensa un po’» rispose lui, compiaciuto.
“È uno scherzo. Deve esserlo” si disse in preda a una crisi portandosi, sgomenta, una mano alla fronte.
«Hei!» inveì l’Auror, indignata.
«Dì la verità: te li vai proprio cercando» il tono malizioso e leggero di Lupin, la stava spaventando.
Molly desiderava fuggire ma allo stesso tempo voleva ascoltare e sperare fino all’ultimo che fosse tutto uno scherzo o un malinteso. O che fosse svenuta davvero e quello fosse solo un delirio onirico di cui, magari, non si sarebbe ricordata al risveglio.
«No, be’, direi più che capita per caso». Remus fece una risata rauca.
«Sì, per caso, c’inciampi e eccoli di tutti i colori: neri, gialli...» rise sommessamente «Ti sei fatta così tutto il Ministero ormai, immagino».
“Inciampava in... doveva aver capito male. Doveva!” si convinse. “Multietnica Tonks, eh. Sapevo, certo, che fosse tanto estroversa e vivace ma... Oh, miseria! Kingsley lavora al Ministero ma giallo? Chi?”. Molly scavò nei ricordi ma non ricordava nessun cinese o asiatico.
«Ai tempi, anche la scuola» ribatté lei. Ecco dove l’aveva rimediato un cinese.
«A proposito» esordì Tonks «il tuo ha un colore strano». Lo disse tranquilla e spensierata quasi distratta, come se parlasse del tempo invece che dei genitali di Remus.
«Davvero?» il tono di Remus era preoccupato e la faccia di Molly era inorridita. Non voleva sapere la risposta a quella domanda quindi bussò frettolosamente e con vigore alla porta. Le voci si affievolirono all’istante. Nuovamente un fruscio appena udibile.
«Sono io» si annunciò, la voce stridula per il nervosismo.
“Remus e Ninfadora?”più ci pensava, più quella situazione la sconvolgeva.
«Entra» la invitò cortesemente Remus, rilassato.
«No, no» rispose di fretta «Non ce n’è bisogno: volevo solo avvertirvi che la cena è pronta».
«Scendiamo subito, Molly. Grazie» rispose gentilmente Remus mentre alcuni passi le si avvicinavano.
«No!» li fermò alzando il tono in una vocetta gracchiante «Tra qualche minuto può andar bene» concluse, il tono ora mieloso, decisamente troppo mieloso.
Molly non attese una risposta e si allontanò velocemente.
“In ogni caso, non sono cose che mi riguardano” s’impose mentre scendeva le scale a passo spedito. Solo in quel momento si accorse della mano destra ancora sospesa davanti alla sua bocca socchiusa dallo sconcerto. L’allontanò di scatto con un gesto stizzoso, come se avesse dovuto uccidere un insetto appostato sul corrimano.
Quanto li odiava gli insetti.

 
*****

Uno scalpiccio di piedi, un vocio vivace e qualche risata vibrante: stavano arrivando.
Molly immerse la testa dentro uno stipo ma non potette evitare di ascoltare.
«Mi fa ancora male» stava dicendo Remus, ma non sembrava affatto sofferente «Pulsa» aveva aggiunto in un sussurro e Ninfadora aveva riso sommessamente, prima di rispondergli in un soffio che udì a malapena.
«La smetti di lagnarti, Remus? È solo un livido».
Molly emise un verso acuto, sobbalzando per la sorpresa e picchiando la testa sul legno scuro del mobiletto. Aveva le lacrime agli occhi perché il sollievo le cresceva nel petto e non riusciva a fermare quella immotivata risata isterica che le procurava sguardi perplessi e preoccupati.
“Tutto è tornato alla normalità” si disse, felice.
Ninfadora non aveva copulato con metà delle persone che conosceva; gli unici colori che potevano accostarsi a Remus erano il rosa, il beige e il marrone. E, di certo, non se la spassavano al piano superiore mentre lei, ignara, cucinava la cena.
Si diede della sciocca ed emerse dal mobiletto con un sorriso da orecchio a orecchio.





Note (inutili) dell'Autrice (con la A maiuscola!): Se vi chiedete se abbia qualche problema mentale... vi consolo, me lo chiedo anche io da anni.
Be', grazie in anticipo per tutto. Se la storia vi ha fatto sorridere, recensite!
Bacioni,
Fangirl23

 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ValeriaLupin