Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Alledas    15/03/2016    1 recensioni
Ciao a tutti questa è la mia prima fanfiction per cui siate clementi please.
La storia narra i fatti avvenuti ai personaggi come se non fosse mai successo nulla, ovvero come se Shinichi non si fosse mai trasformato in Conan e come se non esistessero i M.I.B. Inoltre i personaggi che nella storia originale non vivono nella stessa città dei protagonisti saranno inseriti come nulla fosse.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le ragazze erano rimaste immobili davanti a quella scena mentre i ragazzi, come loro solito, erano corsi ad esaminare ogni centimetro (dopo aver chiamato la polizia).
Quando arrivò la polizia i detective stavano ancora esaminando la scena del crimine ed avevano già trovato i sospettati grazie ad alcuni messaggi nel telefono della vittima.
“Ma è possibile che ogni volta che c’è un delitto ci siete voi?” brontolò come al solito l’ispettore Megure.
“Iniziamo a credere che voi portiate sfortuna” Disse l’agente Takagi.
“Non è colpa nostra, sono i casi che ci attirano” Concluse Shinichi.
“D’accordo, passando alle cose serie, cos’è successo?” Chiese l’ispettore Megure.
“Stavamo “parlando” con le ragazze quando abbiamo sentito gridare, siamo corsi a vedere e abbiamo trovato questa ragazza ormai senza vita, probabilmente è stata avvelenata con del cianuro di potassio” Concluse il detective dell’ovest.
“Capisco… E loro sono i tre sospettati?”
“Sì ispettore, la vittima aveva scritto a ciascuno di loro poche ore prima di morire”
“Takagi, abbiamo identificato la vittima?” Chiese l’ispettore.
“Sì, si chiamava Nagisa Takishima e aveva 20 anni”
“Una donna così giovane…”
“Sato, vorrei che tu interrogassi i tre sospettati”
“Subito ispettore” Rispose sicura, come sempre, l’agente Sato.
Sato interrogò i tre sospettati, avevano tutti un alibi di ferro secondo la polizia, ma non secondo Heiji e Shinichi, che oramai avevano capito tutto…
Come? Semplice, grazie ad un'etichetta.
“Non può essere stato un suicidio, ma non può essere stato nemmeno un omicidio in quanto tutti i sospettati hanno un’ alibi di ferro.” Disse abbattuto l’ispettore Megure.
“Si sbaglia ispettore, questo è un omicidio in piena regola.” Dissero in coro Heiji e Shinichi .
“Vede l’assassino è proprio colui che era più vicino alla vittima.”
“Signor Aoyama è stato lei!” Gridarono in coro i detective.
“I-i-io?” Chiese con voce tremante e occhi fuori dalle orbite.
“Sì, lei. E le spieghiamo subito come ha fatto.”
“Abbiamo trovato il veleno dentro il frullato della vittima, ma della bustina che lo conteneva non c’era traccia giusto?”
“E questo cosa prova?”
“Niente, la prova sta nel fatto che non vi è nessuna bustina di veleno”
“Ma come è possibile?” Chiese l’ispettore.
“Sappiamo che il signor Aoyama essendo malato porta sempre con se un contenitore con le sue pillole, ma perché tale contenitore non ha alcuna etichetta?”
“Semplicemente perché la colla si è staccata.” Rispose leggermente irritato il signor Aoyama.
“Magari fosse così… la verità è che lei ha usato il vero contenitore delle pillole per trasportare il veleno.”
“A casa ha tolto le pillole dal loro normale contenitore mettendole in un altro contenitore e ha usato il vecchio per metterci il veleno.”
“Questa è una supposizione assurda, se avessi fatto così perché non mettere il veleno direttamente in un contenitore?”
“Perché sarebbe potuto risultare sospetto.” Disse Heiji.
“Nessuno invece avrebbe trovato strano un barattolino di pillole vuote.” Continuò Shinichi.
“Non male come teoria ragazzini, ma non avete alcuna prova.”
“Invece sì.” A quelle parole Aoyama si irrigidì.
“La prova sta nel fatto che lei non trovando subito un cassonetto ha messo il barattolo in tasca, pensando che anche se qualcuno lo avesse visto sarebbe risultato normale.”
“Infatti se adesso inseriamo una monetina nella sua tasca avremo la prova.”
“Signore le chiedo di farci provare.” Disse Takagi.
“Non c’è bisogno, sono stato io”
“L’avevo vista con un altro ragazzo, non potevo perdonarla…” Disse Aoyama inginocchiandosi e scoppiando in lacrime.
“La persona con cui lei ha visto la sua ragazza per lei non contava nulla, era solo uno di quei ragazzi che trovi per strada a fare i deficienti. La sua ragazza lo aveva scritto sul suo diario segreto, insieme alla sua disperazione per il fatto che lei fosse arrabbiato con lei.” Disse in tono malinconico Sato.
A quelle parole Heiji e Shinichi si irrigidirono, possibile che per loro non contassero niente quei ragazzi? E soprattutto possibile che loro ci stessero male?
Aoyama fu arrestato ed Heiji e Shinichi passarono la serata a tormentarsi, si sentivano stupidi, si erano comportati come bambini gelosi.
Il giorno dopo Heiji si svegliò presto per andare a parlare con Kazuha e lo stesso fece Shinichi.
                                                     RAN E SHINICHI
Ran era nel solito posto, il solito bellissimo posto.
Era sdraiata su un albero e guardava il laghetto con aria assente.
“Ran, possiamo parlare?”
“Come mai oggi hai tanta voglia di parlarmi?”
“Perché sono stato un deficiente.”
“Beh, è una cosa su cui siamo d’accordo.” Con questa frase Ran saltò giù dall’albero, facendo prendere un colpo a Shinichi.
“Ti ascolto.”
“Ok, ascolta bene perché non lo ripeterò 2 volte.” Shinichi prese un respiro profondo e continuò: “Ero molto contento di uscire con te quel giorno e volevo dirti tutto ciò che provavo.” A quelle parole arrossirono entrambi.
“Ma poi ti ho vista con quel ragazzo e allora io, io…..”
“Cosa?”
“Mi sono ingelosito.”
“Che vuoi dire?” Ran era confusa. (ma dico, si può essere così ingenui? Nd me)
“ Che io ti amo.”
Gli occhi di Ran si riempirono di lacrime.
“Anche io signor detective.” Detto questo Ran gli saltò al collo; baciandolo.
                                                           HEIJI E KAZUHA
“Kazuha, fermati!” Gridò il detective sperando che lo sentisse.
Kazuha spalancò gli occhi vedendo Heiji.
“Che cosa vuoi?”
“Voglio parlarti.” Disse Heiji con voce ferma.
“E se io non volessi?”
“Non ti stavo chiedendo il permesso.”
Kazuha fece per andarsene ma Heiji la bloccò.
“Ascoltami, baka”
Kazuha smise di dimenarsi ed evitando di guardarlo disse:
“Parla.”
“Sai che non sono il tipo per cui ascolta bene, non lo ripeterò.”
“Quando siamo usciti ero nervoso, non sapevo se confessarti o meno i miei sentimenti.”
Kazuha si irrigidì e Heiji lo notò.
“Avevo deciso di farlo, ma quando ti ho vista con quel ragazzo non ci ho visto più.”
“Perché?” Chiese Kazuha.
“Cosa intendi con perché? È EVIDENTE, BAKA.”
“No, ci hai girato tanto intorno, ora voglio sentirtelo dire.”
“Perché ti amo baka.”
Kazuha cominciò a tremare e piangere.
Gli saltò al collo rimanendo in silenzio per un po’.
“Anche io, baka”
Detto questo si baciarono facendo fermare il tempo intorno a loro.
 

Angolo autrice


HO VINTO, L’HO FINITA!
Tu, tu che hai detto “FINALMENTE” a letto senza cena.
Ho aspettato molto a portarvi questo ultimo capitolo per concludere in bellezza. In realtà non avevo voglia di scrivere.
Spero che sia bello, se non lo è….
Ci ho provato, ma è quasi mezzanotte, pietà.
Detto questo, ci vediamo alla mia prossima fanfiction. Che pubblicherò solo quando avrò pronti tutti i capitoli...
Alla prossima!
 
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Alledas