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Autore: alessandroago_94    16/03/2016    28 recensioni
Ho distrutto tutto ciò che mi restava di te. Eppure, tutto mi è rimasto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Damnatio memoriae

DAMNATIO MEMORIAE

 

 

 

 

 

 

 

Ho distrutto tutto di te.

Mi faceva male, questo tuo eterno addio. Troppo male, per essere accettato razionalmente.

Come se fosse venuta a meno una parte di me, per giorni ho pianto, stesa sul divano, senza riuscire a muovermi. Ho dormito lì sopra, naturalmente.

Sono rimasta due giorni senza mangiare, poiché il cibo mi faceva star male solo a guardarlo, e per altrettanti giorni non mi sono presentata al lavoro e non ho aperto neppure gli scuri di casa.

Il cellulare e il telefono fisso hanno squillato per ore, qualcuno ha bussato alla mia porta, e solo quando ho sentito qualcun altro che intimava con tono autoritario di aprire, ho risposto ad alta voce che non l’avrei fatto. Eppure, col timore che qualcuno cercasse di stanarmi per davvero dalla mia casa, ho ripreso solo questa mattina a cercare di fingere di vivere normalmente.

Dopo due giorni d’inerzia totale, mi sono alzata dal divano del soggiorno ed ho aperto le finestre di casa, facendo entrare un po’ di luce naturale e cambiando l’aria ormai viziata. Eppure, ecco che quel mio gesto ha risvegliato in me mille emozioni, sempre più tremende.

Nel nostro soggiorno, dove abbiamo passato tanti pomeriggi a parlare, a leggere assieme i quotidiani e a guardare la tv e qualche film, le tue foto troneggiavano ovunque.

In una di queste ultime, ben posizionata al centro del tavolino di fronte al divano, c’eri tu, sorridente come non mai, mentre mi abbracciavi amorevolmente. Eppure, quella foto è stata scattata proprio quando tu già mi tradivi.

Lo sono venuta a sapere dopo qualche tempo grazie a Lucrezia, la mia migliore amica. Tu mi tradivi con un’altra donna, più bella e più giovane di me, eppure continuavi ad ostentare la tua farsa, la tua commedia schifosa.

Ho afferrato la foto con entrambe le mani e le ho tolto la cornice, poiché volevo assolutamente analizzarla nei minimi dettagli, come se quella fosse una prova compromettente. Eppure, il tuo sorriso continuava ad apparirmi sincero, e non c’era nulla che mostrasse la tua perfidia e il tradimento che stavi perpetrando.

Ti ho odiato; ti ho odiato fino in fondo per la cattiveria con cui hai continuato a mentirmi, e soprattutto per tutte le falsità che mi rivolgevi.

Quando ti ho detto che avevo scoperto tutto, tu hai affermato che è stato un errore, una piccola scappatella, ma non ti ho mica creduto, tanto tutti gli uomini dicono così quando vengono beccati in flagrante, grazie ovviamente a qualche spifferata.

Ho accartocciato la foto e, con l’accendino che avevo in tasca, le ho dato fuoco. Esatto, l’ho bruciata nel bel mezzo di casa.

Ciò non è bastato a placare la mia ira; ovunque mi voltassi, i tuoi finti sguardi mi fissavano dalle pareti, da sopra ai mobiletti, e addirittura nella stanza da letto.

La follia mi ha fatto distruggere tutto. Ho stracciato, rovinato e bruciacchiato tutte le nostre foto, ho devastato anche i nostri vecchi album. Una volta finito con le foto, ho rotto a terra i quadri che mi avevi regalato, e che tempo addietro avevi dipinto tu stesso.

La mia rabbia, a quel punto, si è evoluta in un pianto isterico, che è durato ore. Lunghissime ore in cui mi sono lasciata scivolare verso terra, in cui avrei voluto strapparmi i capelli e morire immersa nel mio straziante e logorante dolore mentale.

In fondo, sono stata costretta a riconoscere che nonostante ti avessi detto addio per sempre, ed avessi giurato di non volerti rivedere mai più e di non perdonarti, tu mi mancavi tantissimo.

E mi manchi anche ora.

Sono riuscita a tornare in me, e ho recuperato un sacco per la spazzatura, che ho riempito di tutto ciò che ho distrutto e rovinato, per poi gettarlo nel cassonetto sotto casa, dove domattina i bravi spazzini faranno sparire tutto per sempre, in un attimo e come per magia. Ho insaccato anche quei pochi tuoi vestiti rimasti nel mio armadio, ed ho buttato pure quelli nel cassonetto dei rifiuti.

Ho distrutto tutto ciò che mi restava di te, ti ho allontanato e ti ho urlato in faccia la mia truce decisione carica di risentimento, travolgendoti con le mie parole brucianti e facendoti capire che ti avrei odiato per sempre.

Ho creduto fermamente fino a questo momento che sarebbe bastato cancellare tutto ciò che mi restava di te per farmi sentire meglio, come se facendo sparire tutti quegli oggetti materiali io avessi avuto la possibilità di voltare pagina in fretta e di dimenticare per sempre, come se tu non fossi mai esistito e noi non ci fossimo mai incontrati in questa vita.

Ed ora, che mi ritrovo nella mia casa dalle pareti vuote e senza più alcun colore, mentre il sole sta calando all’orizzonte, mi sento più sola e delusa che mai. Mi manchi, e continui a mancarmi.

Ho distrutto tutto di te, ma non sono riuscita a distruggere i ricordi.

Mi torna in mente il giorno in cui ci siamo conosciuti, la nostra prima cena a lume di candela, il tuo sorriso e la tua sicurezza. E la tua dolcezza.

La tua falsa dolcezza. O la tua vera dolcezza, non saprei più neppure che pensare.

È vero, un uomo può anche sbagliare, ma io non sono disposta a perdonare e a darti una seconda possibilità. Ormai te ne ho dette di tutti i colori, e tu non ti sei fatto più sentire né vedere. Se ti cercassi, perderei quell’ultimo frammento minuscolo di dignità che mi è rimasta tra le dita.

Ora sarai di certo felice assieme a lei, più bella di me, e senz’altro vi starete tirando a lucido per uscire a cena insieme, in un qualche ristorantino immerso in un’atmosfera romantica. E io sono qui, a rodermi l’anima.

Vorrei sorridere, vorrei ridere dei miei pensieri, oppure semplicemente accantonarli. Ma non ci riesco. Loro non mi danno tregua.

E’ come se tutto quanto fosse rimasto ben vivido, all’interno della mia mente.

Ho distrutto tutto ciò che mi restava di te, eppure tutto mi è rimasto.

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

Ringrazio chiunque sia giunto fin qui. Spero davvero che questo piccolo raccontino introspettivo e drammatico sia stato di vostro gradimento.

Ho scritto questo piccolo testo in un momento triste ma colmo di ispirazione. Tutto ciò che ho narrato è frutto della mia immaginazione.

Grazie di cuore a tutti voi J

   
 
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