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Autore: BeJames    16/03/2016    4 recensioni
Dopo l'incidente di cinque anni fa, cento giocatori rimangono nuovamente bloccati in Sword Art Online; l'unico modo per uscirne è completare il gioco ma, attenzione... Qui si muore per davvero.
Tra gli imprigionati ci sono Sanji, Nami, Gray e Juvia: due pirati e due maghi che si incontreranno, stringeranno legami, condivideranno dolori. Obiettivo primario: terminare il gioco e tornare al mondo reale sani e salvi...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nami, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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«...san».
Sono felice...
«Nami-san!».
Sono veramente felice.
«Nami-san, rispondimi!».
Perché finalmente…
«Ti prego, dimmi qualcosa!».
Sono riuscita a dimostrarti…
«Ti scongiuro!».
...Quanto ti amo.
«NAMI-SAN!».

 

 

Capitolo 1

 

Il vento soffiava forte esattamente nella loro direzione.
«Nami-san?».
«Sta arrivando una tempesta» rispose lei, strizzando gli occhi in direzione delle nuvole cariche di umidità.
Era strano: quel mondo era virtuale, fatto solo di meri impulsi elettrici, eppure poteva sentire chiaramente il forte odore di acqua che proveniva dal cielo scuro. Stava arrivando una tempesta, esattamente identica a quelle che avevano già affrontato nel loro mondo… Nel mondo reale.
«Dobbiamo muoverci allora. Termineremo la quest in un altro momento».
Sanji le prese la mano con decisione ed iniziò a correre lontano dalla zona di rischio. La sua mano stringeva forte quella di Nami, con la stessa dolcezza e decisione con cui l'aveva sempre fatto… Eppure, in quel mondo, loro avrebbero dovuto essere solo delle particelle elettriche, senza un'effettiva sostanza. Nami se lo domandava da quando erano rimasti bloccati in quel maledetto gioco, che prima le piaceva così tanto: perché sentiva il profumo delle cose? Perché avvertiva le sensazioni sulla sua pelle? Perché riusciva a percepire così bene la mano di Sanji intrecciata alla sua? Una volta, le mani del cuoco erano le più curate del mondo: sempre morbide, profumavano di lui e dei cibi deliziosi che preparava. Ora, da quando aveva deciso di impugnare una spada per proteggerla, erano proprio come delle armi dovrebbero essere: consumate, rovinate, ferite; non portavano più la gioia dei cibi che cucinava, ma il sangue dei nemici che uccideva. Nami non si sarebbe mai abituata a vedere i suoi polsi cosparsi di cicatrici.
Ma, soprattutto, non si sarebbe mai abituata all'idea che, forse, nel loro adorato mondo non sarebbero tornati mai più.

 

«Gray-sama!».
Gray sentì la voce di Juvia provenire dalla torretta da cui stava sorvegliando il sentiero; molto probabilmente aveva individuato i bersagli che gli erano stati assegnati dal capogilda.
«Ice make: stairs!». Diede vita a una scala di ghiaccio che lo portò fino alla cima, dove si trovava la compagna. Grazie al cielo, la loro magia sembrava funzionare anche in quel mondo fasullo.
«Li hai trovati?», le chiese, sedendosi accanto a lei.
«Juvia pensa di sì, Gray-sama. Guarda».
Gli passò un binocolo e Gray lo accostò al viso, guardandoci dentro: un ragazzo biondo con addosso un cappotto da battaglia blu notte correva, tenendo per mano una ragazza dai lunghi capelli rossi; lui teneva nel fodero una spada nera, mentre lei aveva un lungo bastone d'acciaio azzurro fissato da una corda lungo la schiena.
«Sono loro» confermò, preparandosi ad attaccarli.
«Oh». Juvia sembrava pensierosa, mentre teneva lo sguardo fisso a terra e stringeva con forza la pietra su cui era seduta.
«Qualcosa non va?».
«No. E' che… quei ragazzi somigliano a Juvia e a Gray-sama».
«Eh?!». Gray era confuso; il ragazzo era biondo, più alto di lui e con delle ridicolissime sopracciglia a spirale e la ragazza… Era carina, ma non assomigliava di certo a Juvia.
«Juvia non intendeva fisicamente», gli rispose lei, sorridendo tiepidamente. «Guarda il ragazzo, Gray-sama: ha la tua stessa espressione, la tua stessa fermezza. E la ragazza ha la stessa aria spaesata di Juvia quando sente di trovarsi in pericolo, ma sa che il ragazzo la aiuterà e si fida». Il sorriso le morì sulle labbra non appena ebbe finito di descriverli. «Non hanno ancora rinunciato a combattere».
Gray le prese la mano e gliela strinse con insolita dolcezza: «Nemmeno noi, Juvia. Ti ho promesso che ti avrei riportato a casa, ed è quello che farò».
Juvia sorrise solare alle sue parole, eppure lui riusciva a vedere delle lacrime negli angoli dei suoi occhi. «Finché Juvia è con Gray-sama sente che andrà tutto bene!».
Gray sorrise a sua volta: «Bene. Ti prometto che non appena avremo abbastanza soldi e skills elevate lasceremo questa gilda schifosa».
«Sì, Juvia è d'accordo».
La gilda a cui si erano uniti per ottenere protezione era un gruppo di mercenari che eliminavano i giocatori più promettenti per rubare loro soldi e abilità. Lui e Juvia si limitavano a catturare i bersagli senza ucciderli, ma non era certo qualcosa di cui andassero fieri.
All'improvviso, Gray le prese la mano e le sorrise, cercando di essere il più rassicurante possibile: «Io sono con te».
Al solo sentire quella frase Juvia annuì, sembrando già più sicura; le ricordava il mondo reale e Fairy Tail, la loro famiglia, e questo Gray lo sapeva bene.
«Andiamo, Juvia!».
«Sì, Gray-sama!».
Si mossero all'inseguimento dei bersagli sperando che, anche quella volta, si trattasse di un lavoro semplice.

 

«Naaami-swan ~», se ne uscì Sanji dal nulla, dipingendosi in faccia il sorriso più ebete della storia degli idioti. «Cosa vuoi che ti prepari stasera per cena, mia cara?».
«Sanji-kun», sbuffò lei, infastidita. «Perché questa stupida frase tutte le volte? Sappiamo tutti e due che quello che fai in questo mondo non è neanche un po' paragonabile a cucinare».
Sanji fece spallucce, allungando il passo per raggiungerla. «Lo so, mia adorata. Ma sono il giocatore con l'abilità di cucina più alta in tutto il gioco, e le cose che preparo non hanno per nulla un cattivo sapore!», le disse, strizzandole l'occhio tenuto scoperto dai folti capelli biondi.
Nami non aveva tutti i torti: all'interno di Sword Art Online tutto quello che bisognava fare era selezionare i cibi presenti nel proprio inventario, selezionare le azioni necessarie alla preparazione con un movimento del dito e aspettare che i piatti ultimati apparissero nella quantità selezionata. Più si “cucinava” e più si aumentava la difficoltà dei cibi preparati, più la skill culinaria saliva e le pietanze avevano un sapore migliore; lo sapeva bene, lui che era un cuoco, che quello non era cucinare… Però voleva che Nami potesse sentirsi il più possibile a suo agio, così aveva fatto in modo di essere il cuoco migliore anche lì dentro, in mondo fasullo e con cibi fasulli. Inoltre, nonostante i loro veri corpi fossero rimasti nel mondo reale, a quanto pareva continuavano a necessitare nutrimento, quindi perché privarsi di cibi con un buon sapore?
«Mi manca guardarti lavorare nella cucina della Sunny», gli disse a un tratto Nami, distraendolo dai suoi pensieri.
Sanji sorrise tristemente, sospirando. «Lo so. Manca anche a me, Nami-san».
«Quanto tempo è passato ormai?», gli chiese la navigatrice, distogliendo lo sguardo dal suo viso.
«Temo di non aver ancora capito come scorre il tempo qui dentro ma, tenendo il conto, direi all'incirca quattro mesi».
«Oh. E' tantissimo tempo».
«Già».
«Cosa pensi sia successo ai nostri corpi, Sanji-kun?».
«Mmm… Non ne ho idea», le rispose Sanji, fermandosi un attimo di camminare e strofinandosi la nuca dubbioso. «Forse siamo rimasti cristallizzati? Come delle statue?».
Nami si lasciò scappare una risatina: «Non credo proprio. E poi, tu saresti una bruttissima statua», cercò di stuzzicarlo.
Sanji sospirò: «Non vuoi ancora ammettere di esserti perdutamente innamorata di me, eh Nami-san?».
«Scemo!», lo apostrofò lei, facendogli la linguaccia. Le piacevano quei momenti; le sembrava che tutto fosse ancora normale, per qualche attimo riusciva addirittura a dimenticare l'incubo che stavano vivendo. E poi, parlare con Sanji le era sempre piaciuto.
Da lontano, però, un arco di ghiaccio stava mirando con precisione alla spalla di Sanji, deciso più che mai ad incrinare la loro tranquillità.

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*Note dell'autrice*: so cosa state pensando, e no: non faccio uso di droghe, non bevo, non sono matta (forse!) xD 

Ciao a tuttiiii cari lettori di entrambi i fandom! Questa è la mia nuova long, che unisce al proprio interno i personaggi di due opere (One Piece e Fairy Tail) ed è ambientata nel mondo di una terza (Sword art online)... Wow, questa volta mi sono impegnata xD

Come avrete già avuto modo di capire i protagonisti saranno Sanji, Nami, Gray e Juvia: le mie due otp, insomma U.U Devo avvertirvi che per me questo è un grandissimo esperimento: è la prima volta che decido di usare una crossover come long, ma spero comunque di non fare troppi casini e di divertirvi durante i vari capitoli! :D

Per quanto riguarda il postaggio, spero di riuscire ad aggiornare ogni settimana, ma non si può mai sapere ^^" nel caso, chiedo anticipatamente perdono! Che dire: grazie per aver letto fino a qui e... A prestissssimo! ^^

   
 
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