Mia sorella mi ha rovinato la vita, sempre. Quando eravamo piccole, mi rubava le bambole, le nascondeva, le rovinava. E ora da grande, mi ruba la felicità. Perchè ha dovuto rivelare a Bertie che Marigold è mia. Non che mi vergogni di mia figlia, è l'amore della mia vita, tutto ciò che resta di una vita fatta di speranze. Bertie non accetterà mai, la sua famiglia non ci accetterà mai. Ho diritto a un po' di felicità no? Mary ha tutto, tutti l'adorano. E io chi sono? La sorella bruttina, senza personalità, fascino e prospettive. Come vorrei che Sybil fosse qui. Sarei corsa da lei, svuotando così il mio povero cuore ormai malconcio. Era la nostra sorellina, ma era la più coraggiosa di tutti noi. Se lo fossi stata, anche solo metà di lei, sarei scappata con Michael tempo fa, incurante delle chiacchiere. Invece, il mio povero amore è morto. Lasciandomi una fortuna, una figlia e un lavoro che amo. Ma non la felicità. Non l'amore. Quello se l'è portato via con sè una brigata di teppisti della destra Nazional-socialista tedesca. Grazie a Bertie, pensavo di poter afferrare un brandello di felicità, ma ora Mary ha rovinato tutto..

Henry Talbott è finalmente riuscito dove tutti hanno fallito. Dopo Matthew il suo cuore si è chiuso, è diventata più fredda di un iceberg, che ironia. Ma il signor Talbott, alla fine, ha rapito il suo cuore. Un po' mi fa pena. Talbott non sa cosa gli aspetta. Zia Rosamund mi ha detto del matrimonio. E oggi ho ricevuto la partecipazione. Il mio primo istinto sarebbe quello di strapparlo e dimenticare di avere una sorella. Sarà l'ultima cattiveria. Non voglio più vedere Mary, mai più.

Mentre ordinavo i giochi di Marigold, una delle sue bambole mi ricordava Pupette. Era la mia bambola preferita. Durante un litigio, Mary la ruppe. Piangevo, piangevo forte. Era la compagna della mia breve vita. Era la mia ancora. Vedendo quanto piangevo, Mary venne verso di me e mi abbracciò. Come se non fosse stata lei la responsabile. E non potei fare altro che perdonarla, perchè Mary era così. Insopportabile, capricciosa, fredda, egoista e altera. Tutti amano Mary. Anch'io. Anche se lo negherei se me lo chiedessero.

Mentre ero in ufficio con la mia nuova direttrice, che tra l'altro, è adorabile. Gwen, una delle nostre ex cameriere, che si è affrancata dal servizio, diventando una segretaria e facendomi riflettere. Sybil l'ha aiutata a realizzare le sue ambizioni. Sybil. Nostra sorella. Nostra sorella morta. Tra molti anni, speriamo più tardi possibile, solo io e Mary ricorderemo i nostri cari. Matthew, i nostri genitori, la nonna, Sybil, la nostra Sybil. Tutti loro vivono nella nostra memoria. Nella nostra memoria. E solo noi, un giorno, li ricorderemo. Solo noi. Non posso portare rancore verso mia sorella. Verso la donna che ha condiviso con me tutta la vita.

Sono andata al matrimonio. Non è stata una cerimonia sfarzosa. Conoscendo Mary, mi sarei aspettata chilometri di seta, fiori a profusione. Forse questo Talbott ce la farà. La renderà felice.

Sono passate diverse settimane. Zia Rosamund mi ha mandato un'invito a cena in uno degli hotel più rinomati. Quando il maitre ci ha condotte in sala, ad un tavolo ho visto Bertie. Cosa ci fa qui? Non può essere qui! Non deve! Se la buona società sapesse che una donnaccia come me vuole sposare il marchese di Hexham, un marchese! Oddio.. non sono degne di lui. Non sono la donna giusta. Lo farò sfigurare. Non è la cosa migliore per Bertie. Non sono la cosa migliore per Bertie. Mary ha fatto la cosa migliore per me, senza saperlo. Dando una ragione plausibile a Bertie per liberlarlo da un flagello come me. Bertie. Lo amo troppo per dargli un simile dispiacere. Lo amo troppo per permettergli di rovinarsi la vita con me.

La cena con Bertie è finita. Sono al settimo cielo. Sarò di nuovo felice. Con lui posso essere felice e affrontare qualunque cosa. Bertie è il mio diario. Bertie è il mio cielo. Bertie è la mia paura più grande. Bertie è nelle mie viscere. Bertie è Marigold.