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Autore: icca    17/03/2016    0 recensioni
Una voce calda mi aveva fatto voltare, sull’orlo delle lacrime guardai la fonte di quel suono e mi persi in quei bellissimi occhi del colore del mare.
Forse Dio non era stato così cattivo dopo tutto..
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jenna Hamilton, Matty McKibbean, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Due.

Si credo” dissi asciugandomi una lacrima con l’indice e guardando le mie ginocchia arrossate.
“Sadie è una stronza, mi dispiace che ti abbia fatto cadere” disse il misterioso ragazzo aprendo l’armadietto accanto al mio. 

“Non ti preoccupare, la conosco già e so già come è fatta. Anche a cinque anni era una prepotente” dissi alzando le spalle e facendo un sorriso. 

“A proposito, mi chiamo Matty” disse il moro porgendomi la mano. “Tra vicini di armadietto bisogna essere gentili no?” 

Ridendo allungai la mano e abbozzai un “Jenna”, credo che la mia faccia fosse rossa come i capelli di Tamara in questo momento. 

Un intera squadra di basket quasi mi lanciò sul pavimento nel tentativo di rapire il mio salvatore.

“Ciao vicina, ci vediamo li!” disse Matty indicandomi e sorridendo mentre veniva preso per le spalle da un biondino. 

Che gran culo, pensai vedendolo andare via.

“J tira dentro la bava!” 

“Oddio Tam per poco non mi fai venire un infarto” dissi sobbalzando.

“In quanto tua migliore amica devo dirti che Matty McKibbean non è proprio alla tua portata”

“Non ci stavo provando con lui, mi ha solo chiesto se stavo bene dopo lo simpatico sgambetto di Sadie. Siamo vicini di armadietto tutto qui” 

Mi incamminai per la lezione di letteratura ma Tamara mi stava appresso come un cagnolino. 

“Faccio finta che tu non mi abbia detto nulla, non parlare con lui, hanno detto che non è gentile con le ragazze. Poi ora sta con Courtney, quella sgualdrina” 

“Tigre ritira gli artigli, non ci penso neanche di provarci con Matty, stai tranquilla”.

Facendo spallucce si diresse verso la sua aula e finalmente tirai un sospiro di sollievo. Nessuno era più loquace di Tam, ma era anche la mia migliore amica, non avrei mai potuto dirle di no. 

 

Le ore passarono così lentamente che anche la mia testa da secchiona cominciava a sentirne gli effetti. A pranzo Ming e Tamara avevano avuto la splendida idea di sedersi vicino al club dei matematici e ora il piccolo John Caston mi stava bucando la schiena con il suo sguardo attento. Non potevo rimorchiare ragazzi normali? Chiedevo solo uno simpatico magari senza brufoli e senza una calcolatrice in tasca. Maledetto John.

Finalmente la fine delle lezioni era arrivata e io mi fiondai al mio armadietto ansiosa di sapere come Tamara era riuscita ad attaccare bottone con Ricky, da quello che aveva detto a mensa gli avrebbe infilato la lingua in bocca oggi stesso.
Peccato che ad aspettarmi non c’erano le mie amiche, bensì Courtney che amoreggiava in modo troppo spinto con Matty proprio sul mio armadietto.
Sarei riuscita a spingere via quel vortice di palpeggiamenti per prendere la mia borsa? Ci avrei provato almeno. Ma gli sta palpando il coso? Oddio non voglio guardare.

“Oh scusa Jenna, vieni pure” 

Finalmente Matty si era accorto della mia presenza accanto a loro e con una mossa fulminea spostò senza troppa gentilezza la sua ragazza dall’altra parte. Non troppo felice la bionda rispose toccando il petto del ragazzo e infilandoci le unghie.

“Ci vediamo domani piccolo” disse muovendo lentamente le labbra.

In quel momento sarei voluta scomparire, non era possibile?

“Scusa di solito non è così, oggi ha iniziato a comportarsi in maniera insensata, non ne capisco di ragazze” disse Matty voltando il viso nella mia direzione. 

“Non ti preoccupare, se è per questo neanche io le capisco” dissi sorridendo.

La sua risata esplose nelle mie orecchie e io fui felice di poter osservare quella piccola fossetta sulla sua guancia mentre rideva sinceramente.

“Sei simpatica Hamilton, potremmo anche diventare amici” disse raccogliendo lo zaino da terra e dirigendosi verso la fine del corridoio.
Non saremo mai amici io e te Matty McKibbean, pensai. Se nella scala sociale io ero un cinque, sopra soltanto alla banda e quegli strani ragazzi asiatici, lui era un dieci. Giocatore di football e ragazzo più figo della scuola. Avrebbe potuto anche non presentarsi, tanto il suo nome lo conoscevo già. In più mi ricordava qualcuno quel sorriso mozzafiato, ma proprio non avevo idea di chi potesse essere.

Arrivai da Tamara e Ming quasi di corsa ma ero troppo impegnata a pensare chi mi ricordasse Matty perché non ascoltai neanche una parte del racconto di Tam. Finalmente sarei andata a casa, senza problemi o occhi neri, diciamo quasi, visto che le mie ginocchia erano ancora bordeaux; ero riuscita a sopravvivere al primo giorno di scuola, ben fatto Jenna!

“Ciao mamma” dissi salendo in macchina.

“Com’è andata tesoro? Ti sei fatta nuovi amici?” disse sorridendo e guardandosi intorno. 

Dall’altro lato della strada vidi Matty mano nella mano con Courtney e per poco mia madre non li investì con il suo pick up.

“Oh guarda chi c’è tesoro! Ricordi il figlio di Andrew? Il mio dottore, quello con cui sono stata a letto un paio di volte dopo che tuo padre mi ha lasciato” disse indicando un ragazzo tra la folla.
Mi si accese una lampadina, mentre cercavo di non vomitare dopo la grande uscita di mia madre. Ecco chi era Matty, il figlio del dottor McKibbean! Cazzo suo padre era stato a letto con mia madre, questa non era una grande notizia. 

  
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