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Autore: APPLETREE    30/03/2009    7 recensioni
Harry Potter e il suo monologo interiore sulla figura di Severus Snape. Per il compleanno di Kaoos3003! Auguri cara Autrice! Ambientata subito dopo la fine di DH, senza contare l'epilogo.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Auguri Kaoos3003 :)

Ode to his eyes.

Ci sono poche cose di cui sono realmente sicuro.

Le mie verità sono realmente stupide, o stupidamente reali a seconda di come le si guardi.

Sono sicuro che l’unica vera casa che io abbia mai avuto sia Hogwarts.

Sono convinto che Hermione  morirebbe piuttosto che smettere di cercare il senso della vita nei libri di testo.

Sono più che certo che Ron mi voglia bene, sono assolutamente convinto che Draco Malfoy mi detesti profondamente.

So per certo che la professoressa Cooman passi la maggior parte del suo tempo a leggere il futuro nel fondo di un bicchiere di sherry,  che la McGranitt adori i suoi scialli scozzesi e che Silente amava trarre in inganno le persone, facendo loro credere ciò che voleva. E che amava le caramelle al limone, dannato vegliardo!

E poi c’è la suprema verità, quella che conosco solo io, quella che mi porta a domandarmi sempre più spesso se alla fine sono davvero diventato pazzo, come la gente ama mormorare sottovoce dalla fine della guerra; e cioè che sono fermamente convinto, totalmente certo e terribilmente sicuro che mai, mai nella vita potrò dimenticare la profondità e la sofferenza degli occhi di Severus Snape.

Non è una cosa da sottovalutare, il potere di uno sguardo che taglia e ferisce più della spada, più delle parole. Oh sì, anche con le parole non se la cavava per niente male, devo ammetterlo. Sapeva essere duro e crudele, spietato come un spadaccino professionista che si prepara al duello e ghigna maligno, sapendo già di avere la vittoria in tasca.

Cosa vedevo in lui quando lo guardavo? Vedevo tante cose, poche piacevoli a dire il vero. Vedevo un uomo corroso dal rancore, ingiallito dal suo stesso veleno, rabbioso. Se dovessi associargli uno dei peccati capitali, di sicuro sarebbe l’Ira. Uno dei suoi più grandi difetti era proprio il fatto che non riuscisse a superare i propri rancori personali lasciandoli fuori dal suo ruolo di professore, e si lasciasse sopraffare da essi.

Che altro? Un uomo forte, almeno spiritualmente. Ha fatto il suo lavoro di spia così bene che non ho mai creduto realmente che fosse dalla nostra parte. Fino ad ora. Credo nella lealtà di Severus Snape… mi sembra ancora di sentire la voce di Silente che me lo dice, con sguardo triste. Solo ora comprendo.

Quante cose avrei da dire su quell’uomo, su Severus. Forse la cosa più grande che non riesco a dire, e quasi nemmeno ad ammettere con me stesso, è che quegli occhi sempre colmi di rimprovero, di ira, di ombre e di luce non mi scherniranno più, e questo mi fa star male.

Se solo avessi potuto raccogliere sul palmo della mano quella luce, avrei socchiuso le dita lasciandone filtrare i barlumi, per osservarla brillare e trattenerla per sempre.

Per sempre.

  
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