Ode to his
eyes.
Ci
sono poche cose
di cui sono realmente sicuro.
Le
mie verità sono realmente
stupide, o stupidamente reali a seconda di come le si guardi.
Sono
sicuro che l’unica
vera casa che io abbia mai avuto sia Hogwarts.
Sono
convinto che
Hermione morirebbe
piuttosto che
smettere di cercare il senso della vita nei libri di testo.
Sono
più che certo
che Ron mi voglia bene, sono assolutamente convinto che Draco Malfoy mi
detesti
profondamente.
So
per certo che la
professoressa Cooman passi la maggior parte del suo tempo a leggere il
futuro
nel fondo di un bicchiere di sherry, che
la McGranitt adori i suoi scialli scozzesi e che Silente amava trarre
in
inganno le persone, facendo loro credere ciò che voleva. E
che amava le caramelle
al limone, dannato vegliardo!
E
poi c’è la
suprema verità, quella che conosco solo io, quella che mi
porta a domandarmi sempre
più spesso se alla fine sono davvero diventato pazzo, come
la gente ama mormorare
sottovoce dalla fine della guerra; e cioè che sono
fermamente convinto,
totalmente certo e terribilmente sicuro che mai, mai nella vita
potrò
dimenticare la profondità e la sofferenza degli occhi di
Severus Snape.
Non
è una cosa da
sottovalutare, il potere di uno sguardo che taglia e ferisce
più della spada,
più delle parole. Oh sì, anche con le parole non
se la cavava per niente male,
devo ammetterlo. Sapeva essere duro e crudele, spietato come un
spadaccino
professionista che si prepara al duello e ghigna maligno, sapendo
già di avere
la vittoria in tasca.
Cosa
vedevo in lui
quando lo guardavo? Vedevo tante cose, poche piacevoli a dire il vero.
Vedevo un
uomo corroso dal rancore, ingiallito dal suo stesso veleno, rabbioso.
Se dovessi
associargli uno dei peccati capitali, di sicuro sarebbe
l’Ira. Uno dei suoi più
grandi difetti era proprio il fatto che non riuscisse a superare i
propri
rancori personali lasciandoli fuori dal suo ruolo di professore, e si
lasciasse
sopraffare da essi.
Che
altro? Un uomo
forte, almeno spiritualmente. Ha fatto il suo lavoro di spia
così bene che non ho
mai creduto realmente che fosse dalla nostra parte. Fino ad ora. Credo nella lealtà di Severus Snape…
mi
sembra ancora di sentire la voce di Silente che me lo dice, con sguardo
triste.
Solo ora comprendo.
Quante
cose avrei
da dire su quell’uomo, su Severus. Forse
la cosa più grande che non riesco a dire, e quasi nemmeno ad
ammettere con me
stesso, è che quegli occhi sempre colmi di rimprovero, di
ira, di ombre e di
luce non mi scherniranno più, e questo mi fa star male.
Se solo avessi potuto raccogliere sul palmo
della mano quella luce, avrei socchiuso le dita lasciandone filtrare i
barlumi,
per osservarla brillare e trattenerla per sempre.
Per sempre.