HINATA! SPOSAMI!
Queste parole urlate ruppero il dolce brusio di sottofondo in quella calda e tranquilla serata estiva di Konoha.
La mora girò di scatto la testa a quella richiesta così improvvisa e guardò due occhi azzurri scrutarla seri, sinceri e… imbronciati?
Basta, non li stava sopportando più. Dall’inizio della loro cena intima, che poi tanto intima non era, visto che se ne stavano seduti tranquilli a mangiare del ramen da Ichiraku, quando i loro invadenti amici si erano uniti a loro, incuranti se disturbavano o meno, che due ragazzi un po’ più in la, facevano troppi complimenti per i suoi gusti alla sua Hina-chan. Continuavano a dire che era bella, che era sexy, che aveva dei bei capelli, che aveva dei bei occhi e che cavolo ci faceva con uno come me. Basta! Lei è la mia Hinata! Cos’è questa sensazione che ho nel petto? Perché sono così furioso? Hinata è mia, tutti nel villaggio lo sanno… Ma se hanno ragione? Che cavolo ci fa una come Hinata con un baka come me? Se si stanca di me? Se mi lascia e si mette con un altro più bello? Quei ragazzi non sono così male… se si facessero avanti come reagirebbe? Bè, io reagirei con un bel rasenshuriken, ma lei? Come posso tenerla legata a me?
HINATA! SPOSAMI!
Tutti si ammutoliscono  si mi guardano poi con occhi sgranati, che potrebbero uscirli dalle orbite da un momento all’altro. Poi guardano Hinata, in attesa di una risposta, ma l’ultima cosa che riesco a vedere di lei è il suo bellissimo volto diventare rosso e vederla sfrecciare come un fulmine fuori dal locale, urlando e nascondendosi il più possibile.
Poi tutti rivolgono nuovamente lo sguardo verso di me e incominciano a ridere come non ci fosse un domani.
“BAKA!” Sakura mi riserva uno dei suoi dolci pugni in testa “ Non si chiede così ad una ragazza di sposarti!”.
E ora? Cosa ho fatto di male?