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Autore: MaStRo16    30/03/2009    3 recensioni
"Le lacrime gli bruciavano gli occhi mentre ripensava a quei ricordi del passato. Aveva ceduto al signore oscuro, aveva venduto il suo migliore amico per cosa? Per una gloria vuota e senza gioia. Nessuno avrebbe compreso le sue motivazioni. Lui era solo un codardo piegato al volere di uomini più grandi di lui." Salve a tutti! Questa è una Flashfic dedicata a Peter Minus e ai suoi sentimenti dopo il tradimento. Leggete e commentate!! Ciao Ciao!!!!
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Peter Minus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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31 ottobre 1981.

Ore: 21.05

 

In una strada di Londra, i babbani osservavano curiosi una figura errante che camminava barcollando. L’uomo era basso e tarchiato ed era avvolto in un lungo mantello nero, il suo viso completamente coperto dal cappuccio.

-Cosa ho fatto?- si ripeteva.

L’uomo continuava a camminare senza una meta, non sapeva dove era e non sapeva come ci era arrivato, era a conoscenza solo del doloro che gli stringeva il cuore.

Molte immagini vorticavano nella sua mente.

 

Un piccolo ed insignificante ragazzino sedava sotto un albero del parco della scuola e fissa avido i tre ragazzi che si divertivano come matti giocando con le gobbiglie. Quanto avrebbe voluto unirsi a loro e divertirsi come tutti. Ma lui era solo un ragazzo grasso e stupido chi avrebbe voluto giocare con lui?

Uno dei tre ragazzi, con gli occhiali tondi e i capelli neri arruffatissimi, si accorse di lui. Sorrise furbescamente e si voltò a dire qualcosa ai suoi amici.

Si alzarono e si avvicinarono a lui. Iniziò a tremare. Aveva paura. Probabilmente lo avrebbero picchiato e deriso come facevano tutti tra quelle mura.

Doveva fuggire. Si alzò e voltò le spalle ai tre iniziando a correre verso l’ingresso del castello.

-Hay! Fermo! Non scappare vogliamo parlare con te!- sentì alle sue spalle.

Si voltò pronto a fronteggiarli.

-Cosa ci fai tutto solo? Comunque io sono James…James Potter.- disse cordialmente il giovane con gli occhiali. –E loro sono Sirius Black e Remus Lupin-

Il ragazzino dal canto suo era stupito e non afferrò la mano che il ragazzo gli tendeva in segno di amicizia.

-Guarda che non ti uccidiamo!- disse Sirius Black divertito.

Il ragazzino si riscosse. Afferrò la mano tesa con la sua tremante.

-I-io so-sono Peter M-minus- disse balbettando per l’emozione.

-Ok Peter, ti va di venire a giocare con noi?-

Peter sorrise, nessuno lo aveva mai considerato prima d’ora.

 

Un piccolo ratto zampettava allegro su un letto a baldacchino nel dormitorio maschile di grifondoro. Tre ragazzi lo fissavano felici e lo applaudivano.

Il piccolo ratto si trasformò di nuovo tornando umano. Peter sorrideva agli amici.

James corse verso di lui e gli saltò sopra per abbracciarlo, i due persero l’equilibrio e caddero a terra ma continuavano a ridere felici.

-Lo sapevo che ci saresti riuscito! L’ho sempre saputo!- disse James all’amico che arrossì violentemente, nessuno, nemmeno i suoi genitori, avevano mai creduto in lui.

-Adesso possiamo trovarti un soprannome.- disse Remus tendendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.

-Che ne pensi di Codaliscia?- disse Sirius pensieroso.

 

Codaliscia entrò nella sala comune guardandosi in torno. Finalmente individuò i suoi amici.

-Ragazzi! Prendete la mappa ho un incantesimo che possiamo imprimerci sopra!-

Sirius lo guardo scettico. –Non è che adesso gli metti fuoco vero?- chiese.

-Ma sta zitto!- rispose lui mentre prendeva la mappa del malandrino dalle mani di Remus.

La posò su un tavolo e mormorò un complicato incantesimo. Sulla pergamena bianca apparvero quattro cerchi separati tra loro.

-Ok ragazzi adesso per completare dobbiamo far cadere una goccia di sangue ognuno in un cerchio.- disse Peter eccitato.

-Ma cos’è? Magia nera?- fece James preoccupato.

Peter scosse la testa e disse semplicemente –Fidatevi di me.-

I quattro si punsero gli indici con un ago e li posarono nei cerchi. Il sangue venne assorbito e i cerchi sparirono.

Peter sorrise soddisfatto. –Adesso provate a leggerla senza usare la parola d’ordine.-

Remus posò la bacchetta sulla pergamena e mormorò l’incantesimo revelio. Sulla pergamena presero a formarsi delle parole, i quattro si misero a leggere gli insulti apparsi in direzione di Remus. I quattro scoppiarono a ridere.

-Ottimo lavoro Peter! Non me lo sarei mai aspettato da te!- disse Sirius con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.

 

James e Lilly erano seduti sul loro divano. Tra le braccia della donna il piccolo Harry dormiva beatamente. I due lo guardavano sorridendo.

-Peter noi abbiamo preso una decisione. Vogliamo chiederti se vuoi essere tu il custode segreto. Sai Sirius sarebbe preso di mira dai mangiamorte al cento per cento. Lo sapremo solo noi e Sirius non lo diremo neanche a Remus. Allora cosa ne dici?-

Codaliscia fece un sorriso triste. –Certo accetto volentieri.-

 

Le lacrime gli bruciavano gli occhi mentre ripensava a quei ricordi del passato. Aveva ceduto al signore oscuro, aveva venduto il suo migliore amico per cosa? Per una gloria vuota e senza gioia. Nessuno avrebbe compreso le sue motivazioni. Lui era solo un codardo piegato al volere di uomini più grandi di lui.

Ma per una volta nella vita avrebbe fatto qualcosa di coraggioso, avrebbe liberato il mondo da un traditore schifoso.

Si puntò la bacchetta alla gola, conosceva l’incanto lo aveva usato per spezzare vite innocenti. Adesso doveva spezzare la sua di vita…doveva…doveva…

L’orologio della torre battè le 21.30. Un fulmine squarciò la notte. E il suo cuore perse un battito. Il marchio nero si spense. Si inginocchio a terra e pianse. Non aveva il coraggio di uccidersi, ma aveva avuto il coraggio di tradire i suoi migliori amici e spegnere tre vite innocenti. Era un mostro.

Pianse, pianse…in ginocchio nel mezzo di una strada, con i babbani che gli lanciavano occhiate fugaci. Non seppe mai quanto tempo passo lì, ossessionato dai ricordi.

Un rumore sordo come di uno sparo squarciò la notte.

-MALEDETTO TRADITORE!- Sirius Black urlò la sua rabbia contro il suo ex-amico.

Peter lo guardò negli occhi, alzandosi a fatica.

Non sarebbe morto. No, non ancora. Non era pronto. Un giorno si sarebbe riscattato.

-Addio amico- sussurrò a voce bassissima.

Puntò la bacchetta contro il suo dito e lo fece saltare. Non provò dolore.

Poi lo puntò sulla strada mentre Sirius iniziava a pronunciare l’anatema che uccide.

La terra esplose.

Sirius si ritrovò sdraiato a terra, si convinse che era morto, che quel verme si era tolto la vita. E rise come un folle mentre gli auror lo circondavano con le bacchette puntate contro di lui.

Ma tra le fogne della città un ratto correva a perdifiato senza una meta, nella sua mente l’immagine di un ragazzino dai capelli neri arruffati e gli occhiali tondi che sorridendo e gli tendeva una mano.

 

 

 

Salve a tutti spero che la fic vi sia piaciuta! E se siete arrivati fin qui, me lo lasciate un commentino?

Ciao Ciao!!!

  
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