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Autore: rhys89    20/03/2016    2 recensioni
Una fic dolce e senza pretese, un piccolo scorcio di quel mondo che è soltanto loro: di Nishinoya e del suo Asahi-san.
Gli unici momenti in cui Asahi-san è sicuro di sé sono quelli che passate sul campo… o tra le lenzuola.
Ti viene da sorridere, a questo pensiero, ma Asahi-san ti sta guardando confuso e quindi ti sporgi verso di lui per distrarlo con un bacio.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Asahi Azumane, Yuu Nishinoya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolino dell'autrice

Bunsalve bella gente! ^^
Premetto subito che sono una novellina di questo fandom, perché ho iniziato a vedere l'anime solo l'altro ieri... ma dopo essermi divorata quasi metà della prima stagione in una notte, la mia testolina ha partorito questa cosuccia, quindi... bhé, eccola qui ^^"

Il titolo è ovviamente ripreso dalla splendida canzone di Max Pezzali, come pure la citazione che ho riportato prima della storia.

Il punto di vista è quello di Nishinoya, mentre la localizzazione è indefinita.

Ringrazio in anticipo chiunque leggerà e/o commenterà questa storiella e vi saluto.

Disclaimer: i personaggi e la storia di Haikyuu!! non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^


Nient’altro che noi


Non c’è niente al mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te,
che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento.
Perché niente al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi
come quando siamo noi,
nient’altro che noi.


 Gli unici momenti in cui Asahi-san è sicuro di sé sono quelli che passate sul campo… o tra le lenzuola.
 Ti viene da sorridere, a questo pensiero, ma Asahi-san ti sta guardando confuso e quindi ti sporgi verso di lui per distrarlo con un bacio.
 In effetti, però, la vostra prima volta non era poi così sicuro… ok, diciamo pure che era piuttosto imbranato.
Ma dopotutto lo eri anche tu, la prima volta.
 Asahi-san schiude le labbra e approfondisce il bacio, prendendoti il viso tra le mani per poi farle scendere lentamente sul collo, sulle spalle, sulla schiena…
 Ti piace da morire, sentire le mani di Asahi-san su di te. Sono mani grandi e forti, mani capaci di scatenare una potenza inaudita.
Mani che, quando ti accarezzano, sono delicate come piume.
 Sospiri sulla sua bocca e gli avvogli le braccia al collo, stringendoti ancora di più a lui.
 L’hai fatto anche quella famosa prima volta. Quando l’imbarazzo per quei vestiti scivolati in via in un contesto tanto intimo stava per avere la meglio, e allora ti sei istintivamente appoggiato a lui, ad Asahi-san.
 Asahi-san è sempre stato la tua colonna, la tua ancora di salvezza, la tua certezza assoluta: il mondo intero poteva cadere e sbriciolarsi, ma Asahi-san ci sarebbe sempre stato.
 Per questo ha fatto così dannatamente male quando, alzando gli occhi, non hai incrociato i suoi. Quando Asahi-san ha perso il coraggio di chiamare un’altra alzata.
 Quando, semplicemente, ha abbandonato la pallavolo e la sua squadra.
Ha abbandonato te.
 Gli porti le mani tra i capelli – adesso sono sciolti, come piace a te – e affoghi quei pensieri sulle sue labbra, nel suo sapore intossicante.
 Asahi-san risponde a quel bacio irruento con una dolcezza incredibile, e quando vi separate si prende un lungo momento per guardarti negli occhi.
Qualcosa non va? Leggi chiaramente in quello sguardo, nonostante la stanza sia in penombra.
 Sorridi e appoggi la fronte sulla sua, poi scuoti piano la testa.
 Allora sorride anche lui e ti bacia di nuovo, ancora e ancora, accompagnandoti lentamente nella tua discesa finché non ti ritrovi sdraiato sul materasso, con Asahi-san sopra di te.
 E poi si ferma così, appoggiato sui gomiti ai lati della tua testa a guardarti con quello sguardo dolce e incredulo, come se ancora non riuscisse a capacitarsi della fortuna che ha avuto.
 Te l’ha detto lui che è quello il motivo del suo stupore. Che se a volte ti guarda a quel modo è perché ancora gli sembra incredibile che tu sia davvero suo.
 Tu sei arrossito gli hai dato dell’idiota.
“Io sono sempre stato tuo.”
 Non gliel’hai detto.
Se è per questo non gli hai neanche mai detto che lo ami…
 Asahi-san si china finalmente su di te e riprende a baciarti mentre con le mani scivola lento sulla tua pelle nuda, strappandoti brividi e sospiri.
… ma in fondo non ne hai bisogno, perché lui già lo sa. E questa è l’unica cosa che conta.



   
 
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