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Autore: felinala    21/03/2016    10 recensioni
Una follia.
una simpatica (spero) follia delirante con protagonisti il principe dei saiyan e la scienziata dai capelli azzurri.
La donna è appena stata dal parrucchiere, ma è successo un grosso guaio!
Sulle note di "volevo un taglio semplice" degli atroci
ATTENZIONE:demenzialemente macabra! (copyright del termine della cara lettrice Mymanga)
Genere: Demenziale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta, Zarbon | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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In rosso, le strofe della canzone ispiratrice: “volevo un taglio semplice” della band gli atroci

UN TAGLIO…. ATROCE!
 


La giornata era cominciata in maniera così perfetta…
Sembrava che nulla potesse andare storto!

Ed invece…

Ed INVECE!

Volevo un taglio semplice 
senza la messa in piega, 
ma siccome non mi hai ascoltato 

ti ho decapitato con la motosega! 


La mia fashion hair stylist se n’era appena andata.
Dopo vent’anni di pratica, mi aveva abbandonata per… una stupidissima pensione da gustare col marito in una mega villa in riva al mare!
E io dove dovevo andare? Chi mai ho trovato? Quel maledetto damerino azzurrognolo con la treccia verde! Zarbon ha detto di chiamarsi!
Il suo atelier era vicino a casa ed io…
Gli ho dato fiducia! Le prime volte aveva fatto un buon lavoro ma poi…

Il mio nuovo parrucchiere 
mi ha deluso un Po’! 
Gli ho chiesto un taglio senza pretese 
ma lo scalpo a zero proprio no! 



Volevo solo mantenere il mio bel taglio nuovo con la frangetta, ma mi ha detto che dovevo lasciar fare a lui e alla sua creatività!
E questo schifo ora in testa chi diavolo lo porterà?
Ah! Me l’ha pagata però!
E…

 E all'improvviso, 
non c'è più il viso! 



Ops! Lo ammetto, forse ho esagerato un po’ ma…

Volevo un taglio semplice 
senza la messa in piega, 
ma siccome non mi hai ascoltato 
ti ho decapitato con la motosega! 



E adesso che farò? Son milionaria, si però…
Nemmeno con un miliardo di Zeny corrompere tutti potrò!
NON VOGLIO ANDARE IN PRIGIONE!
Ma aspetta un po’.
Meglio che intanto mi defili, ed in fretta anche!
In casa mia vive un ex serial killer… magari saprà che fare…
VEGETA AIUTO!
 
C'è chi dice che un po’ spesso 
me la prendo un po’! 
non mi sembra di esser teso 
permaloso poi proprio no! 

Io son mansueto! Anche introverso! 



Me lo dicono un po’ tutti, sono vanitosa egocentrica… ma è normale no? Sono una bellissima donna e pure ricca e di successo!
Non mi sembra di essere poi così tesa e permalosa! Solo il giusto! In fondo sono famosa, e spesso mi fotografano…

CON QUESTO SCHIFO IN TESTA MAI!

Spero Vegeta non mi molli grazie a questo bel nuovo look…
Ecco, mentre pensavo sono arrivata a casa…. Dai rinforzi spero!

VEGETA!

AIUTO!

- Smettila di strillare cavolo! Si può sapere che c’è? –
- Mi serve aiuto! Devi venire immediatamente! Senti qua! –
E gliela racconto d’un fiato mentre per le strade lo trascino già!

Volevo un taglio semplice 
senza la messa in piega, 
ma siccome non mi hai ascoltato 
ti ho decapitato con la motosega! 



- Fammi capire… avresti… accidentalmente decapitato il tuo nuovo parrucchiere? Che accidentalmente è Zarbon? Quel Zarbon? Con… dove hai trovato una motosega? –

Non capisco… di solito il mio lui non è così duro di comprendonio… ma forse mi sta semplicemente prendendo per i fondelli… Visto che sta ghignando.

Stronzo, come al solito.

- Te l’ho già detto no? Quando mi sono vista allo specchio e ho visto quel che aveva combinato, ho visto rosso dalla rabbia e dato che esattamente di fronte, quelli della nettezza urbana stavano tagliando gli alberi, ne ho approfittato e ho preso a prestito la sega, rincorrendo quell’odioso damerino azzurrino finché non  l’ho preso… . Devo ripetertelo? –
Glielo dico con un sospiro, sperando la pianti.
La situazione, se la cosa gli fosse sfuggita, NON è per niente piacevole.
-No, ma il perché mi sfugge… -
Rincara la dose l’alieno ghignante.
Lo guardo con un misto tra odio e disperazione… MA ALLORA CI HA PRESO GUSTO!
Mi tocca pure rispondergli sennò non mi aiuta già lo so!

Mondo crudele…

La frangia troppo corta, 
mi manda sempre in bestia, 
la conseguenza logica 
è il collo senza testa! 



- Affascinante… nemmeno io avevo mai ucciso per un po’ di capelli… tornando a noi: quindi da me vorresti…? –
Quando fa così non lo sopporto…. Senza contare che ha l’aria di star per scoppiarmi a ridere in faccia!
- Da noi si chiama “occultamento di cadavere”, ti suona familiare? Sei stato un serial killer per un bel po’ di anni, mica ti è mai capitato di dover trovare la maniera di… far sparire le vittime? –
Siamo intanto arrivati all’atelier del mio bizzarro ex parrucchiere ormai.
E per fortuna non c’è nessuno! Forse siamo ancora in tempo!
Esulto mentalmente ma poi guardo il mio aiutante e…

- E PIANTALA DI SGHIGNAZZARE! NON È DIVERTENTE! –
Sbotto contro di lui con i denti a mo’ di pesce cane.
Ho una stranissima impressione di deja vù…. In realtà mi sembra di essere la iena Shenzi e di star parlando con Ed…

Sorvoliamo.

E faccio strada nel luogo del delitto, fortunatamente ancora vuoto.
Lui mi segue dappresso e, nel mentre, risponde alla mia domanda. Una risposta che mi lascia alquanto basita.
Quasi entro nel panico al suo pacato:  - Veramente di solito i cadaveri erano molto visibili… li accumulavamo nella piazza principale prima di farci qualsiasi cosa… una bella ammucchiata teatrale! –
Beh… l’esperto resta lui, qualcosa si inventerà… spero!
 
Nell’atelier è tutto come l’ho lasciato pochi minuti fa.
Tutto in perfetto ordine.
Poltroncine di pelle color zucca, grandi specchi ovali alle pareti, tavoli, carrelli con vari strumenti del mestiere, e, disposti qua e là, un mucchio di flaconi di prodotti assortiti.
In terra il misfatto.
Quel longilineo corpo muscoloso di quello strano colore azzurrognolo è ora steso sul bel pavimento piastrellato.
Dal foro, creatosi dalla mancanza della testa, ne esce uno strano liquido che deve essere il suo sangue… solo, non è rosso ma viola, che schifo.
E, poco più avanti….

- SEI VENUTO PER AIUTARE O PER GIOCARE? LASCIA STARE QUELL’ORRIDA TESTA! –

Urlo come un’invasata a quel pazzo scimmione del mio compagno, che, avvicinatosi con molta naturalezza alla testa, la sta sollevando tenendola teatralmente per i capelli verdognoli, facendola così oscillare come una grottesca maschera.
Lui fa finta di nulla, ma tenendo sollevato ancora quel grottesco scempio, chiede giulivo.

- Ma allora è davvero Zarbon! È davvero un mondo piccolo, trovi? Beh, passando al tuo problema: che ne facciamo del corpo?  Preferisci che lo lanci allegramente su Marte usando un po’ di forza, lo incenerisco semplicemente o vuoi portartelo a casa come trofeo? Non capita tutti i giorni di fare la tua prima vittima in fondo… no? –
In quel mentre sento un rumore acuto e penetrante; il rumore che in questo momento proprio non vorrei sentire.

Una sirena!

Presumibilmente è la polizia… e noi siamo ancora qui!
- Per l’amor di Kami, disintegra quella cosa cavolo! Fallo sparire prima che entri qui la polizia altrimenti è finita! MUOVITI! –
 Gli urlo l’ultima parola dato che il panico sta prendendo il sopravvento e che lui non sembra poi avere tutta questa fretta di eseguire.
- Calma calma! Quanta fretta su! Ci metto solo cinque secondi! Guarda! –
Mi ha ascoltato, meno male! In effetti ora del corpo non resta che un piccolo alone scuro sul pavimento e…

- Non puoi levare anche il sangue? e DISTRUIGGI ANCHE LA TESTA NO TONDO? VORRAI MICA PORTARTELA VIA COME SUVENIR? –

È pretendere troppo che prenda la cosa sul serio?

Solo lui può divertirsi in una situazione del genere!

- Effettivamente pensavo di conservarla si… ha una splendida espressione sorpresa… potrebbe essere divertente da usare come tiro al bersaglio! Un occhio cinquanta punti, esattamente in mezzo agli occhi duecento! E poi non perde nemmeno più sangue…-

E per verificare l’ultima frase, non trova niente di meglio che scrutare dentro al foro che in origine era il collo del malcapitato tenendolo sospeso per aria; dal buco suddetto, come per cercare vanamente di contestare la macabra constatazione di morte, esce una piccola goccia di sangue viola, che si posa sull’angolo della bocca del mio saiyan, il quale imperturbabile la lecca tranquillamente via.

PUAH!

Ma non faccio a tempo ad esprimere il mio sdegno che la porta si apre, facendo entrare, come temevo, il mio attuale incubo peggiore: un paio di corpulenti poliziotti armati.
Sto già pensando in modo frenetico a cosa dire, cosa inventare, o se in ultima analisi non sia il caso di corrompere quei due. Cominciano, come prevedibile, facendomi le domande che immagino siano di routine: chi siete, che fate qui, dov’è il proprietario del locale…
Vado in tilt. Soprattutto quando i due agenti aggiungono che sono stati chiamati con insistenza dagli operai che stavano là fuori fino a dieci minuti fa, intenti a tagliare gli alberi.
Gli operai a cui IO ho sottratto la motosega!

CAVOLO!

Poi i due notano un altro particolare: il pericoloso alieno che da un bel po’ è il mio compagno, sta tenendo in mano, ancora beatamente sollevata, la testa del malcapitato, unica lampante prova del delitto da poco avvenuto.
E io vorrei urlargli “imbecille!”, ma di certo non posso farlo senza tradire qualcosa…
È lui che però mi sorprende: ritorna d’improvviso quello di sempre; serissimo si rivolge ai due rimasti ancora sulla porta e… spara il più grosso bluff del secolo:
- Noi siamo qui semplicemente di passaggio signori, qualche problema? Il proprietario è un nostro conoscente di lunga data ed eravamo passati per salutare… ma qui non c’è, vedo. Strano lasci il suo prezioso salone incustodito, voi ne sapete nulla? –

E riesce miracolosamente a restare serio e a sembrare credibile.

CON LA TESTA DEL “MALCAPITATO” ANCORA IN MANO!

I due forse non sono così fessi come lui crede dato che, giustamente notato lo strano “giocattolo”, alias la testa, gli domandano lumi su cosa sia.
- Questa? Non è ovvio che è una maschera? L’hanno fatta così bene che concordo sul fatto che non si capisca se sia una testa umana o un giocattolo ma chi mai sulla terra ha la pelle azzurra? E i capelli verdi? No, è una maschera giocattolo!  Targata Capsule Corporation aggiungo! E ora lasciateci aspettare in pace che ritorni  il nostro amico per cortesia.-   
Lo dice dondolando quella che ora è la sua nuova  “carinissima maschera”, la quale per fortuna, ha il buon gusto di non gocciolare sangue viola (poteva sembrare vernice?) in faccia ai due poliziotti dubbiosi.
I quali infatti dicono che, ormai che sono arrivati fino al salone, aspetteranno con noi il ritorno del nostro “caro amico” per accertarsi sia effettivamente tutto apposto.
Lo affermano con squisita cortesia, il dubbio dipinto in faccia e davvero c’è da capirli, quel saiyan ha davvero l’aria da criminale oscuro.
Che sia un tipo alquanto pericoloso non vi è alcun dubbio, ed infatti, la scena che segue immediatamente dopo, lo dimostra appieno.
Da parte sua il saiyan, si limita ad indurire ancora di più lo sguardo, fare una faccia terribilmente minacciosa e sibilare un: - Sparite! – degno del più cattivo dei cattivi.

Basta e avanza.

I due lo guardano tra l’impressionato ed il terrorizzato, si guardano in faccia tra di loro e, appurato che nessuno di loro due ha il coraggio di affrontare quel losco figuro che sembra pronto a farli a pezzi, escono dalla porta quasi correndo.
Senza dubbio per chiamare rinforzi, d’accordo, però per il momento ce la siamo cavata in maniera assai egregia.
Tiro un sospiro di sollievo e, visto che mi ha salvato, ed è stato davvero bravo, rinuncio perfino ad urlargli contro,
- Ah! Lo sapevo! In questo pianeta siete un branco di codardi eh? Suppongo che alla fine sarò io il probabile sospetto omicida dello strano parrucchiere! Poco male, sarà la scusa perfetta per saltare quegli stupidi convegni a cui mi obblighi ad accompagnarti! Vorrai mica farti vedere in pubblico con un sospetto assassino no? –
Pessima battuta a mio parere, visto quel che so, ovvero che da anni dormo di fianco ad un assassino.
Ma il peggio è che ritorna a sembrare la iena ghignante di prima.
Sto ancora pensando a cosa rispondergli quando mi fa tornare alla realtà con un’affermazione che mi terrorizza:
- Faremmo meglio a muoverci e uscire di qui cara assassina, la via si sta riempiendo di curiosi e anche di qualche telecamera, ma prima conviene controllare di non aver lasciato tracce! –
Concordo, pensando con un brivido alle molte persone che si stanno radunando lì fuori, magari armate di telecamere e molta curiosità.
Sono famosa dopotutto, e, oltre al pensiero che qualcuno possa riconoscermi e additarmi come l’assassina del proprietario dell’immobile, c’è anche il rischio che mi riconoscano e così conciata perda credibilità visto che ho ancora questo schifosissimo look!
Mi guardo attorno e rifletto.
So che ho sbagliato ad ucciderlo ma…
 
 I miei capelli voglio gestire! 
Senza doverli mai alterare! 
Il parrucchiere deve obbedire,
sennò il negozio andrà in eredità! 
I miei capelli voglio cambiare, 
ogni qualvolta mi tira il c***o! 



Ho deciso, nella mia testa mi sono già autoassolta per il delitto.
Come accidenti si è permesso quel dannato alieno di ridurmi i capelli in questo stato?
Sarà stata invidia! Non aveva le qualifiche! Me l’ha pagata e spero sia  all’inferno, in fondo era un cattivone no?

I parrucchieri devo sfoltire, 
cosi il camposanto si infoltirà! 



Ok, d’ora in poi starò molto più attenta a chi selezionerò!
Non vorrei ricapitasse un altro episodio del genere! Credo di aver avuto abbastanza paura e tensione quest’oggi per i prossimi dieci anni almeno.
Anzi, spero davvero che tra poco, per tutto questo spavento, non mi vengano i capelli bianchi!
Il grigio ferro non mi dona proprio, e poi Vegeta resta sempre giovane e io devo mantenermi il più possibile al passo.
Mentre controllo un'ultima volta che sia tutto in ordine e poso lo straccio con cui ho pulito il sangue viola rimasto per terra, passo accanto alla testa mozzata e mi sorprendo a ricordare un ultima volta l’irritante damerino.
Un paio di pensieri tra l’ironico e il sadico mi passano improvvisamente in testa:

Sembra diverso! Molto più basso! 
E anche il suo sguardo! È molto spento! 



Oddio… che Vegeta mi abbia contagiato?
- Ho finito possiamo andare! –  Affermo, quasi tranquillizzata.
È quasi fatta. Tra pochi minuti sarò a casa e potrò dimenticare tutta questa brutta faccenda; certo, resterà per un po’ questo brutto taglio di capelli ma non sarà nulla di irrimediabile, nulla rispetto alla prospettiva di passare anni in galera per un colpo di testa… anzi, per un taglio di testa!

Di nuovo! Devo staccarmi da quel saiyan, o presto gli proporrò di mettere insieme un duo di serial killer e andare a uccidere gente per gioco!
Guardo fuori dalla vetrina del salone e sbianco d’improvviso, perdendo la mia poca, riguadagnata, calma.

CAVOLO QUANTA GENTE!

- Si è radunata un bel po’ di folla eh? Fa niente, passeremo in ogni caso, anche volando se è il caso; andiamo? –
Ah, certo! Perché secondo lui io posso passare con questi capelli lì in mezzo, e per di più magari a braccetto con lui che, oltre a sembrare un pericoloso sicario, si porta tranquillamente sotto al braccio la strana testa mozzata dello strano parrucchiere appena ammazzato!

Quel saiyan è pazzo.

Faccio per dirgli che io di qui non mi muovo a meno che non venga scavata una galleria sotterranea, ma poi rifletto sulle sue parole e la giornata mi si rillumina.
VOLANDO!
Ma certo, che sciocca! Può portarmi in volo! Gli salto al collo felice e gli dico che per me va benone.
- Portami a casa caro aereo umano! Tanto del rovinarmi la piega che mi ha fatto il parrucchiere non mi interessa di certo! –
Purtroppo lui non sembra gradire il mio simpatico appellativo e, oltre a staccarmi a forza mi spiega che se voglio essere trasportata, devo portare io la testa mozzata.
Gli dico con pazienza che preferirei davvero non vedere quella cosa, tantomeno portarla a spasso.
- E perché? In fondo l’hai tagliata tu la testa no? A proposito, avevi ragione sai? Quel taglio ti sta davvero da schifo! –
Che cafone indelicato che è a volte!
Gli spiego sperando capisca che mi fa un po’ senso vederla e portarla in giro, dopotutto è una testa mozzata, qui sulla Terra non ci hanno mica educato a familiarizzare con queste cose.
- Pensi che a lui importerebbe? Tanto ormai è morto… e poi te lo dico io: quello si sarà offeso di più perché insieme alla testa gli hai tagliato pure i capelli! Erano il suo maggior vanto quando stava alla base di Freezer! E ora poche storie cara: vuoi andartene dignitosamente da qui volando e quindi portando la testa senza far storie o vuoi tornare a casa a piedi? –
Sbuffando devo quindi arrendermi e tenere in mano quella stupida testa che ho voluto a tutti i costi tagliare come punizione per l’oltraggio subito dato che:
 
Volevo un taglio semplice 
senza la messa in piega, 
ma siccome non mi hai ascoltato 
ti ho decapitato con la motosega! 

La frangia troppo corta, 
mi manda sempre in bestia, 
la conseguenza logica 
è il collo senza testa! 


È dunque così che ce ne andiamo, io in braccio a lui e la macabra testa azzurra in braccio a me.
Voliamo veloci via dalla scena del delitto e dalla morbosa curiosità della gente fino a che non arriviamo a casa.
 
 Il giorno dopo, ho appena ricominciato a respirare normalmente e a riprendermi da questo strano, assurdo, orribile fattaccio, quando, scendendo a fare colazione, trovo il mio carissimo salvatore stravaccato sul divano.
Nulla di particolarmente strano penso; non fosse che sta fissando con attenzione un qualcosa che si trova nei pressi del televisore…. Ma non è il televisore.
Tiene in mano tre piccole freccette, di quelle con la gomma attaccaticcia e magnetica, che puoi lanciare ovunque perché restano attaccate senza danneggiare quello che toccano.
 So già cosa troverò appeso al muro e quindi sospiro forte prima di guardare; non mi sbagliavo: ha davvero appeso al muro del salotto, per i capelli verdognoli, la testa mozzata del mio ex parrucchiere.
In quel momento lo vedo decidersi: tira le freccette una di seguito all’altra per poi esclamare un esultante: – Strike! – neanche giocasse a bowling.
Ha preso entrambi gli occhi e una delle frecce si è infilata giusta giusta nella bocca del morto.
- Devi proprio mettere quella cosa in bella mostra in salotto? Posso anche tralasciare il tuo discutibile voler a tutti i costi giocare con quella macabra cosa, ma per cortesia non potresti spostarla in un posto meno visibile? –
Ed è dalla sua risposta che ancora in questo istante, se la ricordo, mi viene una gran voglia di fargli male; peggio mi viene l’insana voglia di procurarmi una motosega!
Con aria giuliva e strafottente ha il coragggio di propinarmi questa risposta:
- Scherzi? Deve essere visibile! Sennò che gusto c’è? Devi ricordare molto spesso ieri, è stata una giornata davvero interessante! Sai che ti ricorderò l’episodio di qui all’eternità vero? Quindi, a meno che tu non lo voglia posizionare nel tuo laboratorio e che io venga lì a giocare a freccette, credo il salotto sia il posto più indicato! In camera da letto ci avevo pensato, ma  mi rifiuto categoricamente di fare alcunché con quello di fronte… quindi che scegli? –
Resto dapprima senza parole, poi, gli urlo contro fin quasi a perdere la voce. Ed ora sono qui, nel mio laboratorio a pensare ad un piano per convincere quel pazzo a cambiare idea.
E si, in questo istante vorrei riavere la preziosa motosega con cui ho fatto il misfatto!
Mi passo le mani tra i miei nuovi capelli tirandoli e pensando che:
 
 Volevo un taglio semplice 
senza la messa in piega, 
ma siccome non mi hai ascoltato 
ti ho decapitato con la motosega! 

La frangia troppo corta, 
mi manda sempre in bestia, 
la conseguenza logica 
è il collo senza testa! 


odio tutto e tutti, l'intero mondo.
E sento di nuovo quell’irritante: – Strike!- prodotto solo, ne sono certa, per darmi fastidio.
- VEGETA TI ODIO! –  gli urlo
In risposta un irritante, sfacciata, sadica, risata di scherno.
 


FINE
 
 




A.D.A.F.D.T (OVVERO Angolo Dell’Autrice Fuori di testa)
ANZITTUTTO: chi è arrivato fino in fondo…. COMPLIMENTI!

PRECISAZIONI:
1)La canzone è reale, come detto sopra, il testo è della canzone “volevo un taglio semplice” della band gli Atroci (trovabile comodamente in internet)

2)L’idea base (Zarbon proprietario di un salone di bellezza) è ispirata ai racconti di DEDENPUTTIS (autore qui su EFP); autore che non ho mai avuto l’onore di conoscere di persona,(e che su due piedi non ho il coraggio di contattare) ma di cui ho molto apprezzato gli scritti (che vi consiglio caldamente di leggere qualora non lo abbiate già fatto); spero che il suddetto autore se mai verrà a sapere di questo “scritto balzano” non se ne abbia a male, dato che ho utilizzato i suoi scritti solo parzialmente da ispirazione.

Ringrazio come sempre chi segue, mette nelle liste, legge in silenzio….

E I RECENSORI! (Soprattutto gli habituè)
 
Affettuosamente
NALA (la pazza)   
  
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