COME FAR SVENIRE SASUKE UCHIHA CON LE PAROLE

La guerra si era ormai conclusa, mancava solo il processo di Sasuke...ma come sempre c'erano i battibecchi tra i kage per decidere la condanna giusta.
"Io voterei per la prigione!" Aveva proposto lo Tsuchikage.
"No, io dico che è meglio che sia condannato ai lavoro forzati" aveva ribattuto il raikage.
"Io proporrei di lasciarlo stare e basta!" La mizukage era troppo attratta dai bei ragazzi...
Sasuke nel frattempo, con i suoi compagni del team sette, ascoltava impassibile quella che doveva essere la parola di cinque capi e non di cinque bambini.
"Kazekage e hokage, siete gli unici a non aver espresso il proprio verdetto!" Aveva detto Mifune, il rappresentante delle terre neutrali.
"Io sono d'accordo con le parole che la mia gentile collega dirà" aveva espresso Gaara alludendo a Tsunade.
"Ebbene signorina Tsunade? Possiamo sentire la sua idea?" 
"Certo che sì ma prima vorrei dire una cosa: le punizioni servono per insegnare a coloro che trasgrediscono le regole, a non ripetere gli stessi errori...e dubito che il qui presente Sasuke Uchiha ci possa imparare qualcosa con il carcere...bisogna dargli una lezione esemplare affinché capisca che non deve tradire il suo villaggio, pertanto, io, che conosco ogni suo singolo punto debole, condanno Sasuke Uchiha a...dodici mesi di lavori forzati sotto gli ordini del team sette" 
"E con questo cosa intende dire?" Aveva chiesto Sasuke con un brutto presentimento.
Gaara a stento tratteneva le risate.
"Vuol dire che a partire da oggi fino all'anno prossimo, dovrai fare lo schiavo e lavorare per i tuoi compagni di team e per il tuo maestro e dimenticavo: ho fatto costruire una casa dove starete tutti e quattro insieme. Ti è proibito utilizzare il chackra per i lavori" rispose la bionda.
Naruto e Kakashi erano rimasti in silenzio con lo sguardo verso un Sasuke stralunato.
"Io....schiavo....di Naruto e Sakura?" Balbettò Sasuke sudando freddo cercando di convincersi che era tutto una bugia.
"Esatto mio caro...ma sarò gentile con te...ti ridurrò la pena.."
"...di un giorno! Dovrai lavorare solamente per 364 giorni! Contento?" 
No! Per niente! 
Dalle labbra di Sasuke non sì udì più nulla se non un "uccidetemi" per poi svenire per il panico.
Nello stesso momento, una vivace Sakura -che vivace sarebbe stata per poco- entrò nella stanza con dei biscotti al tè verde:
"Ragazzi vi ho portato dei bisco...Sasukeee!!!" Aveva urlato la ragazza facendo cadere tutto per correre in soccorso al suo amore.

La Senju emetteva un'aura spaventosamente inquietante....non vedeva l'ora di scoprire come sarebbe sopravvissuto un'Uchiha con un trio di pazzi, cui spiccava la figura di Naruto...noto come il "Grande dobe" in grado di far disperare perfino un santo dotato dall'abilità innata della pazienza suprema.

Gli altri kage la osservavano spaventati....quella donna era una sadica allo stato puro.

Kakashi e Naruto invece non sapevano se gioire o pregare gli dei...specie se si parlava di Sasuke Uchiha, era meglio pregare più volte, così da poter avere la vita quasi salva...ma sopra ogni cosa, era meglio pregare per riuscire ad arrivare a una settimana come minimo, senza spargimenti di sangue, specialmente del sangue di un certo futuro hokage