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Autore: Silvie_chan    21/03/2016    0 recensioni
[Traduzione rivisitata della One-Shot di Silvie_chan]
Voglio che l'essenza vitale abbandoni la terra, ridere alla vista delle piramidi che, sollevate dal suolo, finiscono per frantumarsi miserabilmente in polvere; dar vita ad un'immensa tempesta di sabbia, che distrugga tutto ciò che le si para davanti; voglio che il Nilo stesso straripi, allagando le tombe dei sovrani che furono.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Atemu, Touzoku-ou Bakura, Yami no Bakura
Note: Otherverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Have you ever?
(Thief King Bakura centric)
 
Ti sei mai sentito perso, mio re?*
Hai mai provato la disperazione, quella vera?
Non credo proprio. Non conosci minimamente il dolore, la sofferenza; non hai mai sentito la rabbia arderti il cuore, così come mai hai provato la sensazione di sprofondare in un baratro, lento ma inesorabile, destinato a durare in eterno.
Ti hanno protetto da ciò fin da quando sei nato, facendo sì che tu possa sorvolare ogni problema che ti si parasse davanti.

Proprio per questo, non governi l'Egitto, ma sei soltanto un simbolo, uno strumento, una menzogna vivente; un'incantevole, bella bugia, ma che rimane pur sempre tale.
In una bugia, in fondo, sei nato, ed è proprio per colpa di questa che tu, mio faraone, morirai.

Pensi che gli Oggetti del Millennio siano strumenti di pace, creati per il bene dell'intero Egitto. Come sei ingenuo; così tanto da farmi quasi pietà.
Ho detto quasi.
Ad ogni modo, mai abbastanza da potermi far dimenticare quello che tu, che voi, mi (ci) avete fatto. Non lo dimenticherò. Mai.
Alla fine, è proprio questo a rendermi tanto pericoloso per te.
Parlo del fatto che non ho niente per cui vivere, se non la vendetta; ciò significa che non ho paura di morire, e che farò di tutto per portare a termine il mio proposito: ucciderti e distruggere ciò che ti è più caro.
Ormai, è questo il mio obiettivo.

Ah, non proprio soltanto il mio, a dire il vero, giusto?
In fondo, la faccenda riguarda anche loro.

Gli Oggetti del Millennio.

Sai cosa porti al collo, vero?
Sai che non è soltanto "oro magico"? Tutt'altro.
Sai cos'è stato usato per "incantare" quegli oggetti rivoltanti?
No, non provare a negarlo!
Sono talmente tanto disgustosi, ignobili, che li odio tanto quanto odio te.

Non le senti, mio faraone?
Non senti le voci, il potere, l'oscurità più pura?
Non riesci a sentirle? Non riesci a sentire le grida delle anime dei morti?
Non sai che ciò che porti al collo, non è altro che la carne ed il sangue degli abitanti di Kul-Elna?!
Non ti hanno mai detto, mio faraone, che per ottenere un simile potere c'è sempre bisogno di un sacrificio?
Un sacrificio di vite umane, un patto di sangue con le divinità oscure?

Ed ora, riesci a sentire le loro grida?
Le grida di coloro che, intrappolati tra questo mondo ed il prossimo, non conosceranno mai la pace dell'oltretomba perché sono stati resi schiavi dell'oscurità.
No, certo che non puoi. Del resto, non hai alcun contatto con ciò che è rimasto di loro.
Non come me, almeno; io le sento. Sempre. Bisbigliare alle mie orecchie, implorarmi, pregarmi affinchè io le vendichi.
Non le sentirai mai. Mai. Non conoscerai mai per davvero la sofferenza, così come non conoscerai mai la verità su ciò su cui ti hanno sempre mentito, sulla bugia in cui continui a vivere.

Mi chiedo perché sto cercando di giustificare le mie azioni con te. Come se mi importasse dell'opinione che hai sul mio conto!
Non potrei pensarci di meno.
Maledico te e chi ti sta vicino ogni singolo giorno, per aver preso ciò che non avevate il diritto di toccare! Essere il faraone non ti dà quello di fare ciò che vuoi quando più ti pare.
Ma non penso che ti importi, giusto?

Li hai uccisi. Li. Hai. Uccisi. I tuoi soldati, i tuoi sacerdoti li hanno assassinati, uccisi in tuo nome, rubando i loro Ka.
Come hai potuto! Come hai potuto prendere ciò che non avevi il diritto di prendere!
Sapevi bene che eravamo i guardiani di quella dei-siate-dannati di tavola, e non riuscivi a tenere a freno l'invidia!
Così li hai fatti uccidere.
Le tue mani sono molto più sporche di sangue delle mie, che vi sono immerse ogni giorno, ogni notte.
E, a dire il vero, è raro che sia quello degli altri.*

Mi sorprende che gli Oggetti del Millennio siano color oro. Dovrebbero essere rossi, intrisi del sangue che è stato versato per loro.
Ma, d'altronde, come puoi capirlo, tu che indossi il fulcro di cotanto odio?
No, mio faraone.
Non m'interessa che i tuoi sudditi possano morire; di morte, voglio soltanto la tua e quella di chi ti è più vicino. Voglio farti capire cos'è la sofferenza.
Quella vera.
Fisica. Mentale. Emotiva*.
Voglio scolpirti in mente il significato della parola "dolore", così che tu possa odiarmi sempre di più. Odiarmi così tanto da poter diventare più forte.
Soltanto a questo punto ti ucciderò, provandoti che il mio odio è, e sarà, sempre maggiore del tuo.

Ti interessa sapere cosa farò con gli Oggetti del Millennio, una volta che li avrò? Vuoi davvero saperlo, mio faraone?
No, non ho assolutamente intenzione di dominare il mondo.
No. Tutt'altro. Al contrario, voglio distruggerlo.
Voglio che l'essenza vitale abbandoni la terra, ridere alla vista delle piramidi che, sollevate dal suolo*, finiscono per frantumarsi miserabilmente in polvere; dar vita ad un'immensa tempesta di sabbia che distrugga tutto ciò che le si para dinnanzi; voglio che il Nilo stesso straripi, allagando le tombe dei sovrani che furono.
Voglio vedere se gli déi stessi cercheranno di fermarmi; vedere se riusciranno ad impedirmi di distruggere il loro piccolo, prezioso pianeta, per poi ridere nel momento in cui, impotenti, mi guarderanno ridurre tutto in frantumi, prima che io, sempre con l'ultima risata, muoia.

Sembra molto divertente, vero, mio faraone?
So che Diabound sarebbe d'accordo con me. Certo. Siamo la stessa persona, dopotutto. Ho il Ka più forte d'Egitto, come ben sai.
È inutile provare a negarlo: soltanto una divinità potrebbe sconfiggerlo.

Desidero così tanto la morte, mio faraone. Ne ho già avuto un assaggio.
Ho visto la mia famiglia venir uccisa, e molti sono morti a causa mia. A volte, sono stato così solo da poter sentire il sangue scorrermi nelle vene, e scoprire quanto questa sensazione possa essere fantastica, illuminante.
Per tanto, troppo tempo, non ho sentito altro. Ho quindi deciso di aprire le braccia alla sofferenza. Così bella! Così liberatoria!
Loro, invece, erano rimaste silenziose per un po', prima che, improvvisamente, potessi cominciare a sentirle di nuovo.
Quelle voci bisbigliare alle mie orecchie.*

Non mi capirai mai. Non provarci. Ti ucciderò, lo sai. Ucciderò te e coloro che vuoi proteggere! Voglio rubarti tutto ciò che hai di più caro, uccidendo chi ami e compiacendomi nel vederti soffrire.
Un giorno, poi, ti guarderò vagare tra le rovine di quello che una volta era il tuo grande regno.

Soltanto dopo dirò, a ciò che rimarrà di te, la verità...
                                                                                               ...e riderò quando realizzerai che avevo ragione.

Zona della traduttrice:
*1: nella prima traduzione avevo usato ou-sama, che letteralmente significa "grande faraone". In questa revisione, ho deciso di sostituirlo con un termine italiano. Usare "grande faraone", però, siccome il termine compare più volte nel corso della OS, mi sembrava eccessivamente rindondante. Ho quindi optato per un altrettanto ironico "mio faraone";
*2: nella OS originale non si capisce molto, ma l'autrice intende far dire a Bakura che, mentre le mani del faraone sono "immerse" nel sangue del delitto degli abitanti di Kur'Eruna, le sue sono sì, invischiate in quest'utlimo, ma senza che lui abbia effettivamente fatto niente.
Nonostante sia un assassino, insomma, ritiene di essere molto meno in torto di Atemu;
*3: sì, emotiva. Lo so, non è proprio carino da sentire, ma non c'era alcun altro modo per tradurlo (e, a dire il vero, non è poi tanto diverso da mentale), ed avevo comunque bisogno di aggiungere una terza parola senza alterare il senso della frase.
*4: non viene detto direttamente, ma Bakura sta facendo riferimento ad un possibile terremoto. Ho preferito non specificarlo onde evitare di alterare troppo il periodo.
*5: l'intera parte non poteva essere resa in italiano così com'era, ed infatti ho dovuto cambiare la disposizione delle frasi in maniera tale che potesse aver senso.

Fatte queste premesse, vorrei chiarire che non ho alcuna competenza in traduzione, e che questo è soltanto il secondo tentativo di adattare alla nostra lingua, in maniera spero scorrevole, una fan-fiction che mi ha colpita per la resa perfetta del Thief King Bakura del manga.

 
   
 
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