Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Ricorda la storia  |       
Autore: flowseung    21/03/2016    2 recensioni
Si era tinto i capelli di un altro colore. Aveva iniziato a farlo qualche mese fa ed era sembrato stranissimo all'inizio, ero abituata alla chioma castana. Adesso era arancione. Come gli era saltato in mente di diventare una carota? Da un certo punto di vista era sexy, quando si passava la mano nei capelli mentre si leccava le labbra rimanendo concentrato sul suo computer.
[...]
“Sembri una di quelle disperate che rivogliono indietro il loro ragazzo a tutti i costi” continuò.
“Non dire idiozie. Sono stata io a lasciarlo, perché vorrei vederlo tornare da me?”
“Magari ti manca il sesso, non saprei. Dovrei anche ricordarti che non sai fare le cose di nascosto e Jimin è un ragazzo sveglio. Si starà chiedendo quali siano i tuoi problemi.”
“Quello che ha problemi è lui se si tinge di arancione”
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Park Jimin, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PROLOGO.

Si era tinto i capelli di un altro colore. Aveva iniziato a farlo qualche mese fa ed era sembrato stranissimo all'inizio, ero abituata alla chioma castana. Adesso era arancione. Come gli era saltato in mente di diventare una carota? Da un certo punto di vista era sexy, quando si passava la mano nei capelli mentre si leccava le labbra rimanendo concentrato sul suo computer. Aggiungendo al tutto gli occhiali neri enormi che penso abbia iniziato a portare perché fa figo, io sapevo benissimo che ci vedeva a meraviglia. Comunque lo preferivo castano.

Era sempre seduto al tavolo da solo, escludendo le volte che Taehyung gli faceva compagnia. Essere entrato all'università doveva avergli fatto effetto, studiava ogni giorno. Prima non era così. Mi ricordo perfettamente i libri con sopra quel filo di polvere riposti sulla mensola in camera sua. Eppure casa sua era abitata da amanti dei libri, i suoi genitori avevano riservato una stanza intera alla loro biblioteca privata, lì si trovavano tutti i tipi di libri. Dai romanzi gialli di suo pare ai manuali di medicina di sua madre. Evitava quella stanza come la peste. Io ci ero entrata una volta per curiosità mentre lui mi aspettava in camera sua. Mi sarebbe piaciuto tornarci.

Spostò lo sguardo dallo schermo del portatile al libro accanto a lui, penso fosse di letteratura giapponese. Si era appassionato delle lingue straniere e si era iscritto a quella facoltà. Una sorpresa per tutti. Peccato che io abbia scelto lo stesso corso e me lo sia ritrovato in classe non sapendo bene cosa dire.

“Ormai se ne sarà già accorto” sentì una voce al mio fianco e mi girai a guardare la mia amica.

“Chi?”

“Jimin. Lo stai fissando da dieci minuti, ti sta ignorando bellamente” non mi guardò nemmeno, continuò a sfogliare annoiata il suo libro di storia dell'arte.

“Ha cambiato la tinta, mi disturba” risposi tornando a guardare i miei appunti. Era il caso di riordinarli altrimenti avrei fatto confusione e addio voto alto al prossimo esame.

“Non dovrebbe disturbarti, è il tuo ex, non dovresti nemmeno guardarlo” chiuse con uno sbuffo il libro, appoggiò il gomito sul tavolo e la testa sulla sua mano aperta. Si rigirò una ciocca di capelli biondi tra le dita per poi altare lo sguardo su di me. “Sembri una di quelle disperate che rivogliono indietro il loro ragazzo a tutti i costi” continuò.

“Non dire idiozie. Sono stata io a lasciarlo, perché vorrei vederlo tornare da me?”

“Magari ti manca il sesso, non saprei. Dovrei anche ricordarti che non sai fare le cose di nascosto e Jimin è un ragazzo sveglio. Si starà chiedendo quali siano i tuoi problemi.”

Presi il quaderno e mi alzai di scatto. “Quello che ha problemi è lui se si tinge di arancione” dissi e gli lanciai un'ultima occhiata beccandolo mentre si mordeva il labbro cercando di non sorridere, mi misi la borsa in spalla e uscì dall'aula studio.

Era irritante provare un'attrazione sessuale verso il proprio ex-ragazzo, sopratutto se io ero quella che lo aveva lasciato perché preferiva impegnarsi sugli studi e sulla propria carriera. Avevo fatto una cavolata e lo sapevo, i rimorsi mi avevano accompagnata fino all'anno scorso poi era sparito tutto ed ero stata benissimo. Non cantare vittoria troppo presto si dice. Qualche mese dopo una testa castana era spuntata dalla porta dell'aula, aveva fatto il suo ingresso un ragazzo che non spiccava per la sua altezza ma io lo avevo notato e lui aveva notato me. Siamo stati a guardarci negli occhi per qualche secondo, ci siamo salutati come persone mature e quando ero sicura di non essere sentita avevo imprecato. Il problema era aumentato quando quella testa castana era diventata nera, poi era tornata castana ma più chiara e un bel giorno è apparso un semaforo rosso acceso, concludendo con l'arancione.

Infilai la mano nella borsa per cercare le chiavi della macchina, una volta trovate aprii lo sportello e salii. Quando feci rombare il motore notai qualcuno uscire dal portone dell'università, era Jimin. Guardò nella mia direzione e mi sorrise accompagnando il saluto con un gesto della mano. Sorrisi di rimando in automatico e lui si morse ancora il labbro. Non si era tolto quel vizio. Partii per tornare a casa e cercai di non pensare alla maglietta nera che metteva in risalto la sua carnagione. Forse era meglio non pensare nemmeno a quando mordevo la sua pelle nei momenti di passione in camera sua.

Sentivo caldo e tutto questo era successo per una stupida tinta. Lo volevo rasato.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: flowseung