22/03/2016
3 recensioniDisclaimer: The Walking Dead © Robert Kirkman, AMC
Due su tre
[395 words]
La prima volta che si scoprì a guardare Beth Greene, Daryl Dixon non si fece poi troppe domande.
Lei stava cantando davanti al fuoco, la prima notte che arrivarono alla prigione, e anche gli altri sopravvissuti la stavano fissando in silenzio, in ascolto. Non gli aveva dato peso, visto che tutti lo stavano facendo. E, per quanto la canzone non gli piacesse, lo trovò stranamente piacevole. Era quasi bello guardarla cantare, così timida, impacciata, innocente.
Quando si unì anche l'altra Greene, Daryl distolse lo sguardo. E tutto finì com'era cominciato.
La seconda volta che si scoprì a guardarla stava di nuovo cantando, dentro la prigione. Tutti gli altri la stavano fissando, in silenzio, in ascolto.
Anche in questo caso non gli aveva dato peso. O meglio, non avrebbe dovuto darglielo, se non si fosse scoperto a pensarla.
Se non l'avesse vista, se non l'avesse realizzato.
Era bella, la figlia più piccola del fattore, di una bellezza che, in un altro mondo – quello precedente –, Daryl non avrebbe mai contemplato, mai compreso.
Ma in quello attuale avrebbe potuto. Forse avrebbe perfino dovuto farlo.
Quando Rick si avvicinò ne approfittò per parargli. Distolse lo sguardo e, di nuovo, tutto finì com'era cominciato.
La terza volta che si scoprì a guardarla, stava ancora cantando, al pianoforte di quella casa funeraria. Stavolta non lo faceva per nessun altro, forse solo per se stessa.
E per un attimo, Daryl Dixon si sentì vulnerabile, perché ora a guardarla c'era soltanto lui, fermo sull'uscio della porta, alle sue spalle. Quando si riscoprì a pensarla, era ormai troppo tardi.
Era bella, buona, pura, la figlia più piccola di Hershel Greene. Era ingenua, era viva, era forse l'ultima persona che Daryl avrebbe mai visto nella sua vita.
Questo pensiero lo spaventava più dei Vaganti – più delle persone ancora vive, là, fuori quella casa.
In un altro mondo – quello precedente – non avrebbe mai potuto guardarla, toccarla, sentirla. Non avrebbe potuto neanche conoscerla.
La consapevolezza che solo in quello attuale avrebbe potuto, a queste condizioni, lo ferì più di qualsiasi altra cosa, in un punto imprecisato, sepolto, che non pensava fosse ancora presente dentro di lui.
Per questo non si mosse, non le si avvicinò, non la toccò e fece l'unica cosa che, in quel momento, solo a lui era concessa: le chiese di continuare a cantare, senza fermarsi.
E tornò a guardarla in silenzio, a contemplarla, a proteggerla, perché in quel momento, in quel mondo, Beth Greene fu la prima persona che riuscì a toccare il cuore di Daryl Dixon.
Lei stava cantando davanti al fuoco, la prima notte che arrivarono alla prigione, e anche gli altri sopravvissuti la stavano fissando in silenzio, in ascolto. Non gli aveva dato peso, visto che tutti lo stavano facendo. E, per quanto la canzone non gli piacesse, lo trovò stranamente piacevole. Era quasi bello guardarla cantare, così timida, impacciata, innocente.
Quando si unì anche l'altra Greene, Daryl distolse lo sguardo. E tutto finì com'era cominciato.
La seconda volta che si scoprì a guardarla stava di nuovo cantando, dentro la prigione. Tutti gli altri la stavano fissando, in silenzio, in ascolto.
Anche in questo caso non gli aveva dato peso. O meglio, non avrebbe dovuto darglielo, se non si fosse scoperto a pensarla.
Se non l'avesse vista, se non l'avesse realizzato.
Era bella, la figlia più piccola del fattore, di una bellezza che, in un altro mondo – quello precedente –, Daryl non avrebbe mai contemplato, mai compreso.
Ma in quello attuale avrebbe potuto. Forse avrebbe perfino dovuto farlo.
Quando Rick si avvicinò ne approfittò per parargli. Distolse lo sguardo e, di nuovo, tutto finì com'era cominciato.
La terza volta che si scoprì a guardarla, stava ancora cantando, al pianoforte di quella casa funeraria. Stavolta non lo faceva per nessun altro, forse solo per se stessa.
E per un attimo, Daryl Dixon si sentì vulnerabile, perché ora a guardarla c'era soltanto lui, fermo sull'uscio della porta, alle sue spalle. Quando si riscoprì a pensarla, era ormai troppo tardi.
Era bella, buona, pura, la figlia più piccola di Hershel Greene. Era ingenua, era viva, era forse l'ultima persona che Daryl avrebbe mai visto nella sua vita.
Questo pensiero lo spaventava più dei Vaganti – più delle persone ancora vive, là, fuori quella casa.
In un altro mondo – quello precedente – non avrebbe mai potuto guardarla, toccarla, sentirla. Non avrebbe potuto neanche conoscerla.
La consapevolezza che solo in quello attuale avrebbe potuto, a queste condizioni, lo ferì più di qualsiasi altra cosa, in un punto imprecisato, sepolto, che non pensava fosse ancora presente dentro di lui.
Per questo non si mosse, non le si avvicinò, non la toccò e fece l'unica cosa che, in quel momento, solo a lui era concessa: le chiese di continuare a cantare, senza fermarsi.
E tornò a guardarla in silenzio, a contemplarla, a proteggerla, perché in quel momento, in quel mondo, Beth Greene fu la prima persona che riuscì a toccare il cuore di Daryl Dixon.
Note a piè di pagina
Salve!
È sempre un po' traumatico per me intrufolarmi in un nuovo fandom, devo ammetterlo. Ma in ogni caso, soprattutto in questo, sono oh, così felice di averlo fatto. Ho divorato tutti gli episodi di TWD in meno di una settimana, e dire che sono rimasta stregata, ma anche distrutta emotivamente, è dire poco. Daryl Dixon ha saputo rubarmi il cuore come pochi, e così anche Beth, e mi sono ritrovata a shipparli ancora prima di vedere – più e più volte – a 4x12 e la 4x13. Ci sarebbero così tante cose che vorrei dire, ma mi limiterò solo esporre il bisogno e la necessità che sentivo di scrivere su questi due. Così come non mi sprecherò ad elencare tutti i motivi per cui sono irrimediabilmente canon, tutti i loro sguardi, i loro momenti ("What changed your mind? "..." "Oh."), oppure non vi parlerò di come perfino Rick e Carol lo abbiano notato. Vi dirò solo che questi due mi hanno rapito il cuore, me l'hanno irrimediabilmente spappolato, e mi hanno spinto all'ossessione. Ma non rimpiango niente: sono una delle ship più belle che abbia mai visto, e adoro, ADORO, come Beth continui e continuerà sempre ad influenzare Daryl, anche dopo la morte, come lo abbia cambiato e reso lo splendido uomo che è ora. Quindi: grazie twd, grazie Beth, i feels provati sono puri, autentici.
Per spendere due parole su questa flash, ho scelto questi tre momenti (1, 2, 3) per creare il filo conduttore di base, il canto, perché "keep singing" non vuol dire solo "continua a cantare", ma "continua a sperare, a credere, Beth, e a darmi un motivo per credere che ci sia ancora del buono in questo mondo".
Sperando che vi sia piaciuta almeno un briciolo di quanto è piaciuta a me scriverla,
È sempre un po' traumatico per me intrufolarmi in un nuovo fandom, devo ammetterlo. Ma in ogni caso, soprattutto in questo, sono oh, così felice di averlo fatto. Ho divorato tutti gli episodi di TWD in meno di una settimana, e dire che sono rimasta stregata, ma anche distrutta emotivamente, è dire poco. Daryl Dixon ha saputo rubarmi il cuore come pochi, e così anche Beth, e mi sono ritrovata a shipparli ancora prima di vedere – più e più volte – a 4x12 e la 4x13. Ci sarebbero così tante cose che vorrei dire, ma mi limiterò solo esporre il bisogno e la necessità che sentivo di scrivere su questi due. Così come non mi sprecherò ad elencare tutti i motivi per cui sono irrimediabilmente canon, tutti i loro sguardi, i loro momenti ("What changed your mind? "..." "Oh."), oppure non vi parlerò di come perfino Rick e Carol lo abbiano notato. Vi dirò solo che questi due mi hanno rapito il cuore, me l'hanno irrimediabilmente spappolato, e mi hanno spinto all'ossessione. Ma non rimpiango niente: sono una delle ship più belle che abbia mai visto, e adoro, ADORO, come Beth continui e continuerà sempre ad influenzare Daryl, anche dopo la morte, come lo abbia cambiato e reso lo splendido uomo che è ora. Quindi: grazie twd, grazie Beth, i feels provati sono puri, autentici.
Per spendere due parole su questa flash, ho scelto questi tre momenti (1, 2, 3) per creare il filo conduttore di base, il canto, perché "keep singing" non vuol dire solo "continua a cantare", ma "continua a sperare, a credere, Beth, e a darmi un motivo per credere che ci sia ancora del buono in questo mondo".
Sperando che vi sia piaciuta almeno un briciolo di quanto è piaciuta a me scriverla,
Aoi ~