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Autore: bhoney    30/03/2009    1 recensioni
Con un sospiro Silente si avviò in un silenzio carico di tensione. Arrivarono alla stanza dove aveva lasciato i Mangiamorte incarcerati e vide che il velo dietro cui era caduto Sirius era sollevato – non era mai stato così – e ne usciva un filo dorato che arrivava in un angolo buio ai piedi delle scale. “ Cos’è?” chiese. Questa è la prima di 3 ff che ho scritto per i miei figli e nipoti dopo HP e l'ordine della fenice, quando erano disperati per la morte di Sirius. Allora l'ho salvato. Spero vi piaccia Bhoney
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Silente era nel suo studio, la testa fra le mani, sperando che Harry fosse finalmente addormentato nel suo letto a baldacchino dimentico delle scene a cui aveva appena assistito e della perdita subita. Un rumore improvviso gli rese noto il ritorno di Phineas nel suo ritratto, ma non si voltò: non voleva vedere il dolore per l’estinzione della nobile casata dei Black. Fu riscosso da una voce: “Kingsley richiede la tua presenza al ministero.” Con molta lentezza, alzò la testa, annuì e si accostò a Fanny per muoversi. Nell’Atrio del Ministero molti Auror ed addetti alla Manutenzione Magica erano all’opera per riparare i danni della battaglia e preparare opuscoli difensivi; Moody e Kingsley lo aspettavano impazienti, l’aria sconvolta. “Cosa succede?” chiese Silente passando lo sguardo dall’uno all’altro volto. “Devi venire all’ufficio Misteri, c’è un altro mistero che neanche il mio occhio magico può penetrare e che forse è il caso di tenere fra noi.” Con un sospiro Silente si avviò in un silenzio carico di tensione. Arrivarono alla stanza dove aveva lasciato i Mangiamorte incarcerati e vide che il velo dietro cui era caduto Sirius era sollevato – non era mai stato così – e ne usciva un filo dorato che arrivava in un angolo buio ai piedi delle scale. “ Cos’è?” chiese. “Non sappiamo, sono venuto qui con Moody dopo che la squadra di scorta aveva portato i Mangiamorte ad Azkaban ed ho visto il velo sollevato; ti ho chiamato subito per cercarne insieme il motivo” rispose Kingsley. “Hai visto cosa c’è nell’angolo?” “Il mio occhio magico è respinto, non riusciamo ad avvicinarci e l’unica cosa che abbiamo sentito entrambi è stato il tuo nome nelle nostre menti.” riferì Moody. Lentamente Silente si avvicinò all’angolo, seguito dai due compagni dell’Ordine, bacchette pronte e vide, attraverso un vetro argentato, come un bozzolo giacere con fiamme guizzanti che lo circondavano e da cui fuoriusciva il filo che arrivava al velo. “Cosa?..” In quel momento ci fu un movimento del bozzolo e si trovò a guardare due occhi di un incredibile viola colmi d’amore e di un dolore che non aveva mai visto in tutta la sua vita. Istintivamente fece per toccare quello che doveva essere un volto nascosto da bende e fu respinto, ma quegli occhi rimasero fissi nei suoi, come a chiedergli di entrare in loro. Puntando la bacchetta, senza interrompere il contatto visivo, mormorò “Legimens”. Lo avvolse un dolore acuto, profondo e le immagini della battaglia e l’empito di un amore così vasto da circondare Sirius, respingere la mani del velo della morte e lanciargli quella fune che sollevava il velo. Si voltò verso Moody e Kingsley e vide nei loro occhi le stesse immagini della sua mente. Come in mano ad un sol uomo le loro bacchette si mossero ed il filo uscì fuori dal velo trasportando Sirius, immobile, pallido ma con la luce dell’anima negli occhi attoniti. Gli occhi azzurri di Silente tornarono a fissarsi in quelli viola del bozzolo infuocato ed immediatamente percepì l’urgenza di muoversi, di portare via quel bozzolo e quel corpo legati fra di loro e la necessità di non spezzare in alcun modo il legame che li univa. “Kingsley, Moody, dobbiamo utilizzare una Materializzazione congiunta e portare Sirius al più presto da Madama Chips per capire la situazione. Non possiamo andare al S. Mungo finchè il Ministero non avrà scagionato Sirius da tutte le accuse, quindi…” Nitida davanti ai tre apparve l’immagine di una caverna ai margini di Hogsmeade, attrezzata come un piccolo appartamento. Moody e Kingsley afferrarono Sirius fra di loro, mentre Silente puntava la bacchetta all’altro capo del filo. Il solito senso di vuoto allo stomaco ed erano tutti nella caverna di cui avevano avuto la visione al Ministero. La caverna era ampia, una piccola fonte gorgogliava da un lato, dall’altro un divano e delle poltrone a fiori accanto ad un rudimentale focolare. Un tavolo, sedie, bauli e delle mensole alle pareti formavano il resto dell’arredamento; in fondo due archi coperti di tende delimitavano lo spazio. Mentre si guardavano intorno, un raggio viola scaturì dagli occhi che erano l’unica cosa visibile del corpo coperto di bende, andando a colpire il baule più lontano dall’ingresso della caverna che si aprì facendo librare in aria varie bottiglie. Sirius volò sul divano, sempre avvolto nel filo dorato, come un burattino snodato; solo i suoi occhi, muovendosi, segnalavano la presenza della vita in quel corpo altrimenti immobile. Sotto gli occhi stupefatti di Silente, Moody e Kingsley il corpo sul divano iniziò a brillare di luce dorata sempre più intensa, mentre il raggio degli occhi viola diventava come una mano che cercava fra le bottiglie librate nell’aria; man mano che ne sceglieva alcune, queste si allineavano vicino al focolare. D’improvviso le fiamme si alzarono nel focolare, un paiolo si staccò dalla parete e si poggiò sul fuoco mentre le bottiglie allineate lì vicino si svuotarono nel paiolo. Dalla pozione iniziò a salire una nebbiolina perlacea che pian piano cambiò colore fino a creare un arcobaleno i cui riflessi illuminarono tutta la caverna ed i suoi occupanti. Il paiolo si librò nell’aria arrivando sul corpo di Sirius e si inclinò spargendo l’arcobaleno liquido in esso contenuto. Per lunghi minuti il divano e Sirius furono nascosti dalla nebbia colorata, mentre raggi viola e dorati si alzavano come fulmini dall’angolo in cui si trovava l’altro corpo; poi la nebbia svanì rivelando Sirius che si guardava intorno stupefatto. “Cosa diavolo è successo? Stavo duellando con Bellatrix al Ministero ed ora sono… Dove sono?” “Calmati, Sirius. Siamo all’oscuro di tutto come te; forse riusciremo a venire a capo di questa situazione” rispose Silente voltandosi verso il bozzolo che ancora giaceva a terra con le fiamme dorate intorno. Avvicinandosi, continuò a sentirsi respinto dal vetro argentato che formava un muro intorno al corpo disteso: le bende scure lo avvolgevano completamente e stillavano un liquido scuro che cadendo a terra sfrigolava violentemente. Come guidato dallo sguardo dell’essere, Silente puntò la bacchetta verso il punto dove supponeva fosse la tempia. Immediatamente la visione di Voldemort che incombeva su qualcuno rannicchiato a terra fu davanti ai suoi occhi. Girando gli occhi si accorse, dall’espressione dei loro visi, che anche Sirius, Kingsley e Moody vedevano la stessa scena. La fredda voce di Voldemort sibilò: “ Eccoti qui, prigioniera. L’amore che per Silente è l’arma più potente del mondo e per te ragione di vita non è riuscito a farti fuggire in tutti questi anni. Anche se non hai voluto aiutare i miei fedeli Mangiamorte, almeno sei servita per farli allenare con le maledizioni. Questa sera sarai con loro a vedere il mio trionfo: avrò la profezia e tu assisterai senza poter far niente. Se tenterai di avvisare Harry o qualcuno dell’Ordine le bende che ti avvolgono bruceranno te e chiunque ti tocchi. Ad ogni parola che pronuncerai sarai cruciata, piccola Eva.” Un moto istintivo spinse Silente e Sirius verso il corpo bendato, ma l’ostacolo argentato li rimandò indietro.
  
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