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Autore: Miriam Iossa the dreamer    22/03/2016    1 recensioni
Ero così stanca di starmene a casa che decisi di andare via, troppe urla fra quelle mura, volevo andarmene e così feci. Prenotai un volo per New Orleans e mi trasferii li.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Furry
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A story about us.
 Ero così stanca di starmene a casa che decisi di andare via, troppe urla fra quelle mura, volevo andarmene e così feci. Prenotai un volo per New Orleans e mi trasferii li. Quando atterrai fu stupendo, i palazzi, le case il quartiere francese, era tutto straordinariamente bello. C'era una casa che mi colpì più di tutte, una grande villa imponente, abbastanza lontana dal centro, un pò come se fosse isolata dal caos di New Orleans. Cercai una casa vicino l'imponente villa e ne trovai una non molto distante, pochi metri e sarei arrivata alla grande villa, di certo chi viveva lì doveva essere molto ricco, credo anche riservato per andare a vivere in un posto praticamente isolato da tutti. Volevo assolutamente sapere chi si nascondeva dietro quelle mura, avrei escogitato un piano per scoprirlo ma prima volevo assolutamente girarmene per la città, magari comprare qualcosa e magari trovare un lavoro. Vicino un'imponente biblioteca c'era un annuncio e subito entrai, io amo le biblioteche e qualsiasi cosa riguardi dei libri e visto che New Orleans era un città misteriosa magari tra quei libri avrei trovato qualcosa di sconvolgente che racchiudesse la storia della città, feci il colloquio, parlai della mia passione per i libri, il proprietario ne fu colpito e mi assunse. Fantastico! Avrei lavorato in biblioteca dalle 8:30 del mattino alle 14:30, poi avevo anche un turno di sera due volte a settimana il giovedì e il venerdì dalle 14:30 alle 20:00. Non mi dispiaceva affatto. Tornai nella mia bella e nuova casa,inizia a sistemare tutto, e dopo  tre ore finii, poi uscii di nuovo e andai a comprare qualcosa da mangiare. Era ormai sera, preparai la cena e andai a letto. Il viaggio mi aveva sfinita e anche andarmene a zonzo tutto il giorno. La sveglia suonò alle 8:00 e cazzo io dovevo sbrigarmi che dovevo andare a lavorare, dovevo prepararmi in mezz'ora che per me era impossibile visto che il minimo  che ci impiegavo per preparami era di un ora. Infilai i jeans, un maglioncino, converse, poi trucco e via a lavoro. Passai di corsa davanti l'imponente villa e cercai di sbirciare all'interno e alla finestra si affacciò qualcuno, ma mi dovevo sbrigare non potevo rischiare di arrivare in ritardo il primo giorno di lavoro e non vidi solo l'ombra. Eccomi, ero arrivata. Iniziai a ordinare tutti i libri e il proprietario mi ordinò di andare nel quartiere francese a prenderne alcuni molto rari e io ovviamente ci andai con piacere, una donna molto giovane che avrà avuto massimo 25 o 26 anni,mi diede questi libri giganti e anche pesanti da portare. Camminavo, e ad un tratto tutti i miei libri erano finiti a terra, qualcuno mi aveva urtato.
<< HEY!>> Dissi incazzata.
<< Questi libri sono rari! Stia attento la prossima volta!>> Era il primo giorno di lavoro e rischiavo giò di farmi licenziare a causa di uno che non poteva guardare dove andava.
Mi chinai a raccogliere i libri ma si chinò anche quest'uomo e Dio... rimasi a bocca aperta per la sua bellezza e il suo fascino.
<< Mi dispiace.>> Disse.
Ed io non sapevo che dire perchè ero incantata, era bello da mozzare il fiato ed elegante.
<< Non.... non fa nulla.>> Balbettai.
<< Posso aiutarti?>> Disse.
<< No,grazie faccio da sola.>> In realtà volevo dirgli, si certo, ma non so perchè dissi no.
<< Questi libri sembrano essere molto pesanti.>> Disse lui.
<< Si, e lo sono.>>
<< Non vuoi che ti aiuti  portarli?>>
Vuole portarmi i libri? Che carino, ma devo farlo io.
<< No,grazie non voglio disturbarla, arrivederci.>> Raccolsi i libri e me ne andai, non so spiegare il perchè del mio atteggiamento, ma quell'uomo mi metteva in soggezione ed io a stento riuscivo a pensare in sua presenza.

<< Eccomi!>> Dissi a Luke, il proprietario.
<< Bene, questi libri devi consegnarli ad Elijah Mikaelson, impacchettali e portali a questo indirizzo: Basin street n.5>>
Se non mi sbaglio era proprio l'indirizzo  che portava alla grande villa e finalmente avrei scoperto chi ci abitava e poi chi era questo Elijah Mikaelson e perchè voleva questi grandi libri?
<< Certo, ci vado immediatamente.>> Dissi.
Volevo assolutamente sapere cosa c'era dentro quei libri ma erano impacchettati e se li avessi aperti Elijah se ne sarebbe accorto, ma la curiosità era troppo grande e li aprii. C'erano delle formule strane, e c'era scritto:"Ecco i grimori per Freya". E ora chi era Freya? E cos'era un grimorio? Riposi i libri e li impacchettai di nuovo e arrivai di fronte il cancello non meno maestoso della villa, bussai.
Il grosso cancello si aprì e il cortile era stupendo e grande e poi bussai al campanello.
La porta si spalancò e... cazzo! Era lui! Era sicuramente Elijah!
<< Salve.>> Aveva un sorriso quasi ironico, come se mi prendesse in giro. Ed io ero palesemente imbarazzata.
<< Salve, questi libri sono per lei.>> Dissi cercando di essere fredda come il ghiaccio.
Mi fece cenno di entrare. E dentro la villa era ancora più bella, due rampe di scale, uno spazio immenso, sembrava un castello.
<< Accomodati pure.>> Mi fece senno di entrare e sedermi in questo enorme salone. Ero imbarazzata come non mai, mi sentivo stranamente fuori luogo. Mi sedetti  su questa grande poltrona che sembrava avere almeno ottocento anni e da quel che ne sapevo poteva proprio essere una  poltrona dell'ottocento era uguale a quelle che si vedono nei musei.
<< Prima non ci siamo presentati, io sono Elijah.>>
<< Io sono Katherine.>> Dissi sempre con freddezza.
Poi d'un tratto entrò una ragazza bellissima con i capelli biondi e gli occhi verde smeraldo, chi era? E perchè mi importava saperlo?
<< Questa è mia sorella Freya.>> Disse lui con calma, meno male è sua sorella, pensai e rimasi incantata per qualche secondo prima di rispondere.
<< Piacere, io sono Katherine.>>
Non sapevo cosa dire, le mie guancie stavano per prendere fuoco e allora dissi: << vi ho portato i grimori.>>
Mi guardarono strano e male, si accigliarono. Oddio ma che avevo detto di male?
<< Come fai a saperlo?>> Mi chiese Elijah.
<< A sapere cosa?>> Dissi io, perchè davvero non capivo.
<< A sapere che sono grimori,come lo sai?>> Ah.. avevo fatto una stronzata.
<< Beh.. ecco,... io.. io ho aperto il pacchetto, ma ho letto solo questo e non li ho aperti giuro, non ho letto  questi grimori.>>
<< Non devi ficcare il naso nelle faccende altrui!>> Si era incazzato parecchio ed io non sapevo perchè. Cosa c'era di tanto sconvolgente in quei libri che io non potevo sapere?

<< Ti accompagno alla porta.>> Disse Elijah con estrema freddezza, mi sentii un pò male quando lo disse, non avevo fatto nulla di che per meritarmi quel trattamento.
<< Elijah, non li ha letti non essere così duro con lei.>> Disse Freya. Cercando di calmarlo perchè era evidente che fosse furioso e io non capivo proprio perchè.
<< No, mi dispiace tanto, non avrei dovuto ficcare il naso in faccende che non mi riguardano e poi è tardi e devo tornare  a lavoro, grazie per l'ospitalità.>> Mi alzai dalla lussuosa poltrona, uscii dalla stanza e mi fiondai fuori.
Tornai a lavoro ed ero incazzata con Luke perchè mi aveva dato  il compito di portare a quelle persone dei libri così importanti per loro e non mi avevo spiegato nemmeno cosa fossero.
<< Cosa sono i grimori?>> Allora gli chiesi.
<< Hai aperto il pacchetto?>> Chiese lui, era ovvio che lo avevo fatto.
<< Elijah si è incazzato a morte quando glielo detto ma io non so nemmeno cosa sono e non so perchè si è incazzato tanto, cosa contengono e perchè per loro sono così importanti?>>  Luke rise, poi mi rispose.
<< Perchè contengono magie antichissime.>> Magie? Sapeva che ci avrei creduto perchè ero fissata con le streghe e i vampiri e le cose assurde e inspiegabili.
<< Magie?>>  Chiesi come per averne la conferma.
<< Si, so che ci credi.>> Disse Luke.
<< E ci credo, perchè hai mandato proprio me?>> Non capivo per davvero.
<< Perchè sei intelligente, tu gli piacerai, gli piaci sicuramente, non ti posso dire nulla di più ora.>> Ma che cazzo? Perchè tutto questo mistero? E a chi piaccio? E perchè mi sembra di essere stata attirata qui come una calamita e di non esserci venuta proprio spontaneamente e pensandoci nella mente avevo dei vuoti, non mi ricordavo cose fosse successo prima di partire e perchè ero partita così su due piedi e pensandoci io non lo avrei mai fatto anche se litigavo spesso con i miei genitori.
<< Torna a casa.>> Disse improvvisamente Luke. Io lo feci e passai davanti quella villa ma abbassai lo sguardo e percorsi la strada più velocemente per arrivare prima a casa mia. Erano le due mi preparai il pranzo e poi presi il mio diario e descrissi la giornata, era l'unico amico che avevo qui. Non sapevo cosa fare, mi annoiavo erano ormai le quattro e uscii, andai nel quartiere francese girai lì per un pò, si erano fatte le sei e chi vedo? Elijah, scappo, corro non volevo che mi vedesse, e correndo vado a sbattere con un tizio, molto bello e alto.
<< Hey, piccola stai attenta a dove vai.>> Mi disse questo ragazzo mulatto con degli occhi verdi stupendi.
<< Mi dispiace.>> Dissi imbarazzata.
<< Io sono Marcel.>> Disse lui con gentilezza.
<< Katherine.>>
<< Sei nuova da queste parti?>>
<< Sì, come lo sai?>>
<< Beh  io conosco il quartiere francese come le mie tasche e non ti ho mai vista da queste parti.>>
<< Ah, capisco. Mi sono trasferita due giorni fa.>>

<< Ti piace questo posto?>>
<< Per il momento si, ma non tutti sono gentili come te.>>
<< A cosa ti riferisci?>> Mi chiese lui senza capire e in effetti non poteva sapere a cosa mi riferissi o meglio a chi.
<< Lo vedi quello?>> Feci cenno con la testa indicando Elijah.
<< Si, quindi?>>
<< Ecco, quello è un damerino scorbutico.>>
<< HAHAHAAHAHAHAHAHAHAAHAH Elijah?>> Rise, come lo conosceva?
<< Lo conosci?>> Chiesi sorpresa.
<< Eccome se lo conosco, può mettere in soggezione ma è una brava persona.>>
<< Beh io non voglio averci nulla a che fare.>>
<< Davvero? Perchè sta vendo qui.>>
<< Che???!!! Cosa... qui??>> Balbettavo, ma cosa voleva da me?
<< Marcel.>> Disse Elijah.
<< Elijah.>> Disse Marcel.
<< Posso parlare con la signorina?>> Chiese Elijah a Marcel.<< NO!>> Dissi io.
<< Certo.>> Disse Marcel.
<< Grazie.>> Disse Elijah. Che praticamente mi trascinò per un braccio.
<< Mi dispiace per essere stato scortese oggi, non volevo trattarti male ma capirai che quelli sono affari di famiglia.>>
<< Si lo capisco, ti ringrazio per le scuse, adesso posso andarmene?>> Dissi io con freddezza e davvero volevo andarmene, forse.
<< Certo.>> Disse lui, palesemente imbarazzato.
Erano le nove di sera e Marcel si era dileguato, io speravo di ritrovarlo dov’era prima per fare due chiacchiere ma nulla. Arrivai in un vicoletto lungo e buio e improvvisamente spuntò dal nulla un ragazzo.
<< Hey, piccola che ci fai qui tutta sola?>> Aveva l’aria da cattivo ragazzo e  probabilmente lo era.
<< Vado a casa, lasciami in pace.>> Dissi incazzata, feci per andarmene ma mi afferrò per un braccio.
<< Non vai da nessuna parte!>> Disse.
<< Oddio lasciami stare, o mi metterò ad urlare!>>
<< Urla pure,nessuno può sentirti qui.>>
E il suo viso mutò, era quello di un demone, non era brutto ma aveva gli occhi rossi e mi fece gelare il sangue, canini affilati come rasoi, Cristo era un demone della notte, era un vampiro!
Affondò i canini nel mio collo e io urlai di dolore. Improvvisamente lui si trovò steso a terra e al mio fianco c’era Elijah! Era venuto a salvarmi? Mi aveva sentita urlare? Non mi importava, mi importava solo che fosse lì.
<< Non ti azzardare più a toccarla o ti strapperò il cuore con le mie stesse mani.>> Disse incazzato nero. Ma le sue parole mi terrorizzarono ancora di più, e anche il vampiro era terrorizzato e abbasso il capo e scappò via, più veloce della luce, anche io avrei voluto scappare ma le gambe cedettero ed io mi sentii mancare, svenni. Quello stronzo in pochi secondi mi aveva preso una bella quantità di sangue. Mi sentii cingere da due braccia forti e poi il buio totale.
Mi svegliai in una stanza assolata, era mattino. Avevo dormito tantissimo.
<< Come ti senti?>> Disse una voce femminile, era Freya. Io speravo che fosse Elijah.
<< Meglio,grazie.>> Risposi io. Poi continuai.
<< Perchè quel vampiro mi ha aggredita?>> Freya mi guardò stupita.
<< Non guardarmi così io credo nel sovrannaturale, e lo so che eraun vampiro, mi ha affondato i canini nel collo.>>
<< Perchè è quello che fanno i vampiri, si nutrono di sangue umano, è la loro maledizione, la fame, la sete insopportabile.>> Disse Freya.
<< Non possono controllarla?>> Chiesi io, incuriosita ma poi mi chiesi ancora, perchè Freya lo sapeva? Sapeva dei vampiri, e i libri di magie.
<< Sei una strega?>> Chiesi io, lei era palesemente sconvolta.
<< Lo sono.>> Disse.
<< Ma è fantastico!!!!>>  Lei rise. Poi delle foglie entrarono dalla finestra e volteggiarono per la stanza, che spettacolo magnifico!
<< Per alcuni versi lo è, per altri è una grossa responsabilità.>>
<< Ci credo, Elijah è uno stregone?>> Rise per l amia sciocca domanda.

<< No, non lo è.>>
<< E’ un vampiro anche lui?>> Chiesi io, era di nuovo spiazzata.
<< Lo è vero? Me ne sono accorta quando è arrivato a salvarmi, come ha sbalzato in aria quel ragazzo e da come il ragazzo lo guardasse terrorizzato.>>
<< Sei un pò troppo perspicace, ma sono colpita, quando tornerà a casa glielo chiederai tu stessa.>>  Ora ero sconvolta io.
Freya restò con me per assicurarsi che io stessi bene, poi sulla soglia della porta apparve Elijah.
<< Elijah.>> Disse Freya.
<< Come sta la nostra ospite?>> Chiese Elijah.
<< Bene.>> Rispose Freya al mio posto.
<< Freya, potresti lasciarci soli?>>
<< Certo.>>
Freya non fece nemmeno in tempo ad uscire dalla porta che  io chiesi ad Elijah: << allora, sei un vampiro?>> Ero sorpreso.
<< Rispondimi.>>
Dopo minuti ripose.
<< Si lo sono.>> E poi mi venne in mente che io quegli occhi marroni stupendi li avevo già incontrati, quell’uomo elegante lo avevo già visto e quel nome Elijah Mikaelson lo avevo già sentito, era famoso in tutto il mondo e incuteva terrore, anche in Italia da dove venivo io, oddio, oh mio DIO! Lui è un vampiro originale e mi ha costretta a venire qui!
Mi ha soggiogata!
<< Sei un grandissimo bastardo, ora mi ricordo tutto, mi hai soggiogata e costretta ad andare via da casa mia, non so nemmeno il perchè! Cosa diavolo vuoi e cosa mi hai fatto?>> Ero davvero una furia, mi alzai subito dal letto e pregai che le gambe mi reggessero, volevo andare via di lì, mi aveva ingannata!
<< Fermati, ti prego, fermati, posso spiegarti tutto.>>
<< Spiegarmi tutto? Cosa devi spiegarmi? E’ da quando sono qui che non capisco  nulla, mi sembrava che fosse tutto troppo strano e falso!>>
<< Non arrabbiarti, ti prego.>>
<< E allora spiega, hai cinque minuti prima che me ne vada via.>>
<< I tuoi genitori, li ho incontrati tempo fa nel loro viaggio a New Orleans,  tu eri solo una bambina, stavi male avevi contratto una rara malattia, io ti diedi il mio sangue per guarirti, mi colpirono i tuoi genitori perchè si fidavano di me nonostante la reputazione da Serial Killer, loro preferivano constare le cose e toccarle con mano prima di credere a tutto, io chiesi solo di poterti rivedere una volta cresciuta, volevo vedere la ragazza stupenda che saresti diventata e che sei in realtà, intelligente come i tuoi genitori, perspicace e dannatamente bella e loro mi hanno dato il permesso di portarti qua con me, ma sapevano che non avresti lasciato i tuoi amici e io ti ho soggiogata perchè aspettavo questo momento da sempre, tu sei speciale.>> Rimasi sorpresa, sbalordita e non sapevo cosa dire, quando poi lui mi si avvicinò m cinse il viso con le sue mani e mi baciò davvero rimasi, non so nemmeno dire come ma non avevo più il controllo di me stessa, ero nelle sue mani, alla sua mercè e non mi dispiaceva affatto ma mi sentii strana e pensai che forse meglio andare via.
<< Io, devo andare via, ti ringrazio per tutto.>> Raccolsi le mie cose e scappai via. Arrivata a casa mi stesi sul letto e riflettei per molto tempo. Forse era per questo che quell’uomo mi metteva così in soggezione, forse lui voleva solo proteggermi, ed ecco perchè sentivo che c’era qualcosa di strano. Mi addormentai, la sera uscii e andai a  Barbon Street una delle strade più famose, e li c’era Marcel.
<< Hey, piccola.>>
<< Marcel, sono felice di vederti.>>
<< Stai bene?>>
<< Sono tanto confusa, tu sapevi tutto?>> Dalla sua espressione mi sa che sapeva tutto.
<< Si, sapevo tutto, io sono a servizio di Elijah e mi avevo informato.>>
<< Ah..>> Mi sentivo presa in giro.
<< Senti, piccola mi dispiace, noi vogliamo solo proteggerti.>>
<< Proteggermi da cosa?>>
<< Tu non sei come noi.>>
<< Non sono un vampiro, ma so difendermi lo stesso tranquillo.>> Ero incazzata, di nuovo.
<< Non volevo dire questo, ma tu sei preziosa per Elijah, ti ha visto crescere, ti ha aiutata tanto..>>  Quell’uomo che io pensavo stesse solo nei miei sogni,in realtà era vero ed era lui.
<< Ok, lo capisco, perchè proprio io?>>
<< Sei una dopplganger.>>
<< E che diavolo è?>>
<< Un sosia, sei uguale ad Amara e lei.>> Mi mostrò due foto, Oh mio Dio avevo due sosia che mi parevano venissero da epoche diverse.
<< Sono due sosia?>>
<< Esatto, provengono da epoche diverse ed Elijah ha avuto una storia con entrambe ai tempi.>> Questa notizia mi sconvolse.
<< Mi difende e mi protegge perchè somiglio a loro?>>
<< No, non solo, il tuo sangue è diverso, può creare degli ibridi.>>
<< Ibridi?>>
<< Metà vampiro e metà lupo.>>
<< Ok sono tantissime informazioni, mi bastano per questa sera.>>
<< Vuoi che ti riporti a casa?>>
<< No, semmai offrimi una birra.>>
Lui sorrise, mi piaceva tanto il suo sorriso ma non era come quello di Elijah.  Marcel era un’ottima compagnia e un buon amico, bevemmo e chiacchierammo per tutta la sera, era mezza notte ed io dovevo tornare a casa perchè il giorno dopo avrei comunque dovuto lavorare.
<< Ti accompagno? Non è sicuro di notte, ci sono vampiri affamati.>>
<< Ok, accompagnami.>> Aveva ragione, meglio avere la sua protezione.
<< Grazie, per avermi accompagnata, buona notte Marcel.>>
<< Buona notte, piccola.>>

Mi addormentai quasi subito, d’un tratto sentii la finestra aprirsi e d’innanzi a me c’era un uomo con occhi azzurri penetranti, oddio un’ altro vampiro no!
<< Che ci fai in camera mia!?>> Chiesi.
<< Ti pare che sia il tono da usare con un vampiro?>>
<< Sei piombato  in camera mia, con non so quali intenzioni, cosa dovrei dirti? Grazie e serviti pure?>> Lui rise, mi si gelò il sangue. Presi il cellulare che avevo al mio fianco e cercai di nascosto di chiamare Elijah. Lo chiamai e feci in modo che  ascoltasse la conversazione sperando che capisse che qualcosa non andava.
<>
<< Voglio il tuo sangue, e tu non sei male quindi non ti ucciderò.>>
<< Vuoi creare degli ibridi?>>
<< No, non sono un licantropo.>>
<< Che significa? Devi essere sia un licantropo che un vampiro per creare altri ibridi?>>
<< Esatto.>>
<< Perchè vuoi il mio sangue allora?>>
<< Perchè serve a tanti incantesimi e farà incazzare gli originali.>>
<< Perchè vuoi farli incazzare?>>
<< Perchè se prendo te, loro mi daranno questa città a loro servi e hanno uno strano legame con te, con la tua antenata e io voglio questa città.>>
La porta si spalancò era Elijah, finalmente!
<< Julian!>>
<< Elijah! Ci si rivede.>>
<< Vattene subito o ti strappo via il cuore.>>
<< Calma, non possiamo contrattare?>>
<< Non ti daremo mai questa città e nemmeno Katherine.>>
<< Ma eravamo amici, posso almeno restare?>>
<< E chi mi dice che non combinerai guai?>>
<< Mi strapperai il cuore se lo farò giusto?>>
<< Giusto. Ora vattene.>>
<< Bel bocconcino, potremmo condividerla.>> Parlavano come se io non fossi presente.
<< NO! VAI VIA ORA!>>
<< Va bene, me ne vado, ciao bocconcino.>> Mi diede un bacio sulla fronte ed uscì dalla finestra.
<< Sto avendo più problemi in questi quattro giorni trascorsi qui che in tutta la mia vita, se volevi proteggermi mi sa che stai sbagliando tutto.>>
<< Sta zitta, sarebbe tutto più semplice se tu mi ascoltassi, perchè non vieni a vivere da noi? Li avrai tutta la protezione di cui hai bisogno.>>
<< Tu davvero ti aspetti che io accetti?>>
<< Avrai la tua privacy e tutto quello che ti serve.>>
<< Ci posso pensare?>>
<< No. >> Si sedette sul letto e passò una mano tra i capelli.
<< Elijah, tu forse mi conosci, io non lo so per me sei sempre stato solo un ombra che fino ad un girono fa credevo essere solo un uomo che appariva nei miei sogni, che tu non fossi reale.>>
Mi fissò con quegli occhi che scioglierebbero in iceberg.
<< Capisco.>> Era offeso, non volevo questo.
<< Aspetta.>> Lo afferrai per un braccio.
<< Resta qui a dormire, se vuoi proteggermi resta qui.>>
Si tolse le scarpe, poi la camicia, oddio stavo avvampando, e poi i pantaloni, oddio.. oddio stavo per sentirmi male e meno male che ero sdraiata e sui si stese accanto a me, ero rossa, ardevo, avrei  voluto volentieri saltargli addosso, era più bello di un Bronzo di Riace era più bello di tutti. Mi girai su un fianco per me quella visione era troppo. Non gli avrei resistito. Lui si girò dall’altro lato, non potevo  vederlo ma sentivo il calore del suo corpo spostarsi sul lato sinistro del letto.
Era mattina erano le 7:00 ed io non riuscivo a staccare gli occhi da quello splendido essere al mio fianco e lo guardai dormire, per circa venti minuti.
<< Buongiorno.>> Disse accarezzandomi i capelli, si era accorto che lo stavo guardando.
<< Buongiorno.>> Dissi imbarazzata.
<< Posso portarti qualcosa da mangiare o bere?>> Chiesi e anche stupidamente, cosa mangiano i vampiri?
<< Hai del sangue? Noi beviamo quello.>>
<< Ehm solo quello?>>
Sorrise, il sorriso più bello del mondo.
<< No, ma per vivere dobbiamo nutrirci di sangue umano o animale.>>
<< Quindi cosa dovrei fare, cacciare un coniglio e farti bere il suo sangue?>> Rise.
<< Sei spiritosa.>> Avevo un idea migliore.
<< Bevi il mio sangue.>> Questa affermazione/richiesta lo sorprese.
<< Sei sicura?>>
<< Sono sicura che non mi ferirai, tu vuoi proteggermi, non vuoi farmi del male.>>
 Si voltò, mi afferrò il volto con una mano, con l’altra mi scostò i capelli e morse, un piccolo brivido pervase il mio corpo, non faceva male e non bruciava, era... piacevole, lo strinsi a me e non so come o perchè emisi un piccolo gemito. Come poteva eccitarmi così tanto la visione di un vampiro di mille anni e più che mi succhiava il sangue? Pian piano quel morso ti trasformò in un bacio, mi baciò il collo, poi scese lungo la spalla, no, non potevo assolutamente permettere che accadesse.
<< Elijah! Fermati, non voglio.>>
<< Mi dispiace.>> Scese immediatamente dal letto e si vestì.
Mi diede un casto bacio sulla fronte e sparì, proprio come un’ombra.
Mi lavai e mi vestii e andai  a lavoro, ero certa che il mio non fosse un capo normale, ero certa che fosse a servizio di Elijah o di tutta la sua famiglia.
<< Sei anche tu al suo servizio?>>
<< Al servizio di chi?>>
<< Luke non fare finta di nulla, sei al servizio di Elijah??>>
<< Ah.. si lo sono, ma non sapevo chi fossi, ti ho presa a lavorare con me perchè lo meritavi davvero.>>
<< Questo mi fa piacere.>>
La giornata passò in fretta, tornai a casa. Cercai le chiavi nella borsa ma la porta era parta e seduto sul mio divano ad aspettarmi c’era Julian! Tentai di scappare ma lui si alzò e subito mi afferrò e chiuse la porta, la bloccò mi bloccò vicino la porta.
<< Mio Dio cosa vuoi da me?>> Dissi urlando, disperata.
<< Sei uguale a lei.>>
Non feci in tempo a chiedergli a chi delle doppleganger assomigliassi ma era ovvio a tutte, o quale sui conoscesse che mi baciò, era un bacio appassionato che trasudava sesso.
<< Julian!>> Me lo scrollai di dosso.
<< Ti prego, io non voglio, lasciami in pace.>> Si passò un dito sulle labbra ed devo ammettere che era sexy da morire ma io avevo in mente solo un uomo ed era Elijah.
<< Sei adorabile, non sei come lei, lei ci voleva tutti ai suoi piedi.>>
<< Lei chi?>>
<< Eléna.>>
<< Io non so chi sia e di certo non sono come lei.>>
<< Lo so, l’ho appena constatato.>>
<< E allora cosa vuoi?>>
<< Nulla, davvero vuoi perderti uno come me?>> Effettivamente era bello da morire, ma non volevo lui.
<< Ehm, sarai anche un vampiro super sexy  e cattivo ma non voglio te.>> Rise.
<< Elijah? Dai che brutti gusti che hai in fatto di uomini.>>
<< Lo dici solo perchè non ho scelto te.>>
<< Puoi averci entrambi.>>
<< No, ma mi hai preso per una grupy?>>
<< HAHHHAHAHA No, hai ragione sei troppo innocente, non sei il mio tipo.>>
<< Troppo innocente?>> Gli diedi un calcio nello stomaco.
<< Hey! Mi hai fatto male.>> Mi afferrò e mi gettò sul divano.
<< Non sei poi così innocente come pensavo.>>
<< Ti ho detto che devi lasciarmi in pace, io non mi faccio abbindolare da te e poi posso chiamare Elijah e ti ricordi bene quello che ha detto giusto?>>
<< Vuoi che mi uccida?>> No, non lo volevo,era uno stronzo pervertito  ma non volevo che morisse.
<< Smettila di darmi fastidio.>>
<< Vuoi che io muoia?>>
<< No, cazzo non lo voglio ma vai via.>>
<< Ti confondo le idee per questo?>>
<< No, mi fai capire che voglio solo lui.>>
<< Ho capito, ti lascio in pace ma se vorrai divertirti basta una chiamata.>>
<< Ma smettila.>> Era spiritoso e mi piaceva, ma lui non era Elijah.
<< Potresti essere mio amico?>> Gli dissi prima che potesse andare via.
<< Vuoi che sia tuo amico?>>
<< Non ho tanti amici qui e tu sei simpatico a parte quando fai lo stronzo depravato.>>
Sorrise.
<< Si, siamo amici.>>
Uscì dalla porta ed io ero stranamente contenta di averlo come amico. Non era cattivo ma solo un pò strano.  Restai a casa a leggere un libro che avevo preso in biblioteca domani e dopo domani sarei dovuta andarci di sera.
Era giorno ormai e presi una decisione, forse sarebbe stato meglio trasferirsi a casa di Elijah, la protezione di un originale non fa mica male e poi con Julian che entrava ed usciva da casa mia come se niente fosse sarei stata sicuramente più al sicuro con lui e poi avrei potuto vederlo sempre, per tutto il giorno e questo non poteva che entusiasmarmi e farmi piacere. Chiamai Elijah e gli chiesi di venirmi ad aiutare con le mie cose e che sarei andata a vivere con lui e Freya.
<< Mi fa enormemente piacere, così potrò tenerti sotto controllo e proteggerti.>>
<< Non sono una bambina, non devi tenermi sotto controllo, devi proteggermi, se vuoi.>>
<< Certo che voglio, un minuto e sono da te.>>
E non finì nemmeno la frase che si manifestò nella mia camera, capii che i vampiri hanno le manie di grandezza e sempre la voglia di stupire con i loro super poteri da vampiro.
<< Oh, eccoti, hai fatto presto.>> Ero ironica. Lui sorrise, prese tutti gli scatoloni e scattò come un fulmine, in un battibaleno il trasloco era stato fatto. Mai fatto un trasloco così veloce e poco stressante.
<< Questa è la tua camera, sistemala come vuoi.>> Wow camera? Era una piccola casa! Avevo l’impressione che mi avesse dato la camera più grande, con annesso bagno personale. Era stupenda. Iniziai a sistemare tutte le mie cose, ed mi sentivo stranamente a casa.  Andai nel retro del giardino e iniziai a scrivere sul mio diario.
Elijah si era come sempre, manifestato accanto a me come un’ombra.
<< Elijah.>> Dissi.
<< Cosa stai scrivendo?>>
<< Sono affari di famiglia.>> Dissi ironicamente.
Ma mi sfilò immediatamente il diario dalla mani.
<< RIDAMMELO SUBITO!!!>> Non poteva leggere assolutamente tutte le cose che avevo scritto su di lui, del fatto che fosse stato sempre come un ombra, che poi invece era reale, che mi eccitava da morire e che provavo qualcosa per lui.
<< Ti prego Elijah,ridammelo.>> Lo supplicai.
<< C’è  forse qualcosa che io non devo sapere?>>
<< Si, come io non devo sapere cosa c’è nei grimori, ridammelo.>>
<< Lo faccio per proteggerti.>>
<< Troppo facile, non mi rifilare sempre la stessa scusa.>>
Mi ridiede il diario ed andò via, si era offeso, mamma mia che suscettibile. Mi alzai di scatto e lo afferrai per un braccio.
<< Elijah,fermati. Ti dirò cosa c’è scritto nel mio diario quando sarò pronta.>> Pronta a rivelarti tutto quello che provo...
<< Capisco, ora ho da fare.>>
<< Certo.>> Lo lasciai andare con un pizzico di amarezza e uscii, volevo vedere Marcel così lo chiamai.
<< Marcel.>>
<< Hey piccola.>>
<< Ti va di andare a bere qualcosa insieme?>>
<< Certo, vieni in Burbon Street, sono già li.>>
<< Arrivo.>> Riagganciai  e cercai di fare presto.
<< Eccomi.>>
<< Piccola.>>
<< Ma volete smetterla di chiamarci tutti così?>> Lui ridacchiò e poi mi passò un boccale di birra.
<< Mi sono trasferita a casa di Elijah e Freya.>> Per poco non mi sputava la birra addosso.
<< Caspita, deve tenerci a te per averti permesso di andare a vivere con loro.>>
<< Veramente mi ha quasi supplicato di farlo.>>
<< Wow.>> Non sapeva proprio che dire.
<< Dice che vuole proteggermi e che così sarò più al sicuro, e credo che sia vero, Julian è venuto già a farmi visita due volte.>>
A quel punto sputò davvero la birra.
<< Julian! Quel bastardo pervertito, c’è la siamo spassata alla grande nel corso dei secoli, credevo che fosse sparito.>>
<< E invece no.>> Ed ecco che anche lui comparì e Marcel appena lo vide ovviamente lo chiamò per farlo sedere e bere con noi.
<< Julian! Hey vecchio amico mio.>>
<< Lo chiami amico quando ha minacciato di conquistate tutta la città??>> Dissi io.
<< Julian ha sempre avuto queste manie di grandezza.>>
<< Bambolina, Marcel.>> Ci salutò e si sedette a bere con noi.
Marcel e Julian iniziarono a raccontarsi fatti loro, cose da vampiri e io mi sentivo di troppo.
<< Ehm vado via, devo lavorare.>>
<< Bambolina di già? Ti da fastidio la mia presenza?>> Disse Julian, in un certo senso mi dava fastidio ma non gli avrei dato questa soddisfazione.
<< Devo lavorare.>> Non era vero, iniziavo alle 16:30 ed erano solo le 12:00.
<< Ti accompagno piccola?>> Disse Marcel in tono affettuoso.
<< No grazie, vado da sola.>>
Non andai ovviamente a lavorare ma presi qualcosa da mangiare per le bancarelle che c’erano al quartiere francese e me ne andai a zonzo.
<< Bambolina.>> Era di nuovo Julian,era una persecuzione.
<< Che vuoi? Non stavi parlando con Marcel?>>
<< Sei scappata,via appena sono arrivato io.>>
<< Sei un vampiro Stalker per caso?>>

<< Hai qualche problema con me?>>
<< Si, sei entrato in casa mia due volte, la prima mi volevi rapire, la seconda beh.. la seconda volevi possedermi, certo che ho qualche problema con te.>>
<< Allora non vuoi essere mia amica, sei uguale a lei e a volte non mi controllo, ma ci sto provando.>>
<< Ok Julian, va bene. Ora devo andare.>> Non so dove, ma dovevo andare da qualche parte, non so perchè con lui mi comportassi da stronza, forse era perchè ad Elijah non piaceva. Prima che potessi voltarmi lui era sparito.
Alla fine andai prima a lavoro.
<< Che ci fai già qui?>> Disse Luke.
<< Non so cos’altro fare, mi annoio.>>
<< Esci con i tuoi amici.>>
<< Ne ho pochi qui.>>
<< Capisco, mi dispiace ma io ho delle faccende da sbrigare torna alle 16:30.>>
<< Avete tutti faccende da sbrigare, va bene non so se torno. ciao!>> Ero arrabbiata, chiamai Marcel ma aveva da fare insieme al Elijah, suppongo che anche Luke fosse coinvolto, nessuno però coinvolgeva me, faceva forse parte del grande piano per proteggermi? Allora cercai Julian, lui era l’unico che almeno voleva trascorrere del tempo con me. Lo trovai seduto al bar. Mi sedetti accanto a lui.
<< Che ci fai qui? Ti hanno abbandonata tutti e sei venuta da me?>> Effettivamente era così.
<< Mi dispiace per prima, è che non capisco mai quali intenzioni hai, qui tutti vogliono proteggermi ma tu no, sei diverso.>>
<< Con me non sei al sicuro.>>
<< Questo lo so.>>
<< Perchè sei qui,allora?>>
<< Tu perchè prima mi perseguiti e poi vuoi che vada via?>>
<< Touchè.>>
<< Possiamo provare ad andare d’accordo, senza che tu voglia uccidermi o altro?>> Rise.
<< Si, tanto l’ho capito che sei follemente innamorata di Elijah, se ti piace così tanto dovresti diglierlo.>>
<< E’ un vampiro millenario!!>>
<< Appunto.>>
<< Non ne ho il coraggio, e se mi respingesse?>>
<< Se ti respingesse ci sono io.>>
<<  Grazie.>> Lo abbracciai e lui rimase sorpreso da quel gesto, beh i vampiri  non erano gli unici che potevano sorprendere. Ricambiò l’abraccio.
Andammo in giro per tutto il giorno, mi presentò i suoi amici, e adesso anche io ne avevo tanti proprio come lui e non m’importava che fossero tutti vampiri. Erano più tardi delle 16:30 aveva fatto buio ma non me ne fregava nulla, ora volevo stare con loro. Avevo circa dieci chiamate da parte di Elijah e tantissimi messaggi, Cristo dovevo scappare.
<< Oddio, Elijah mi sta tempestando di chiamate e massaggi.>>
Risposi al telefono.
<< Dove cazzo sei finita!?>> Urlò in cagnesco dal telefono.
<< Sono con Julian.>> Non esitai a dirlo.
<< Ma sei impazzita?>> Mi sussurrò Julian.
<< Vengo immediatamente a prenderti!>>
<< No Elijah! Torno da sola.>> Agganciai.
<< Julian devo scappare, cio e grazie per tutto.>>
<<  Fai attenzione.>> Non mi aveva nemmeno chiesto se potesse accompagnarmi, sapeva che mi sarei infuriata.
Arrivai alla villa, il cancello si aprì ed ero felice che l’aporta me l’avesse aperta Freya e non Elijah.
<< Elijah è furioso con te.>>
<< Lo so, dov’è?>>
<< In camera sua.>> Salii  di corsa la rampa di scale e lui era proprio lì affacciato alla finestra della sua enorme camera. Rimasi a fissarlo sulla soglia della porta.
<< Entra.>>
Entrai era palesemente furioso.
<> Mi urlò contro.
<< Ma..>> Tentai di rispondere.
<< Ma nulla! Io devo proteggerti, e tu devi fare quello che ti dico.>>
<< NO! Col cazzo che faccio quello che mi dici!>>
Sbatté un braccio contro il muro e mi bloccò fra esso e  la porta, ero terrorizzata. Mi guardò fisso negli occhi.
<< E’ così che vuoi proteggermi? Spaventandomi a morte? Incutendomi paura e dandomi ordini? Iniziai a piangere, ero frustrata ero da pochissimo li e già ne avevo avuto abbastanza.
Mi accarezzò la guancia.
<< Mi dispiace, mi dispiace tanto, non volevo.>>
<< Già tu non volevi!  Perchè non puoi portarmi con te Elijah! Io sono innamorata di te da quando eri solo un ombra dietro un angolo, da quando eri solo un sogno!>> Gli urlai piangendo. Poi mi coprii il volto  con le mani, sperando di sentirmi meno vulnerabile, lui mi tolse le mani dal volto, mi guardò intensamente e mi baciò, ricambiai quel bacio, io lo volevo, volevo lui, lo desideravo.
Continuammo a baciarci  lui si tolse la camicia, mi tolse la maglia e mi prese in braccio, mi mise contro il muro e ci baciammo con forza, con più fervore e passione di prima. Ansimava e io ansimavo, potevo sentire la sua eccitazione. Mi spinse sul letto e con la velocità di cui era dotato mi spogliò e si spogliò.
<< E’ la mia prima volta, sii gentile.>>
<< Lo sarò.>> Mi tempestò di baci, baci splendidi su tutto il corpo, mi misi sopra di lui e iniziai a baciarlo ovunque, ripetendo quello che faceva lui, in me che non si dica ero sotto di lui, sotto il suo stupendo corpo, quegli occhi che mi fissavano, mi baciò dal collo al seno, i miei capezzoli stavano diventando turgidi e sentivo brividi che pervadevano tutti il mio corpo, ero già sull’orlo dell’orgasmo e venni urlando il suo nome.

<< Ahhh Elijah.>>  Avevo le mani tra i suoi capelli lui tracciò un percorso di baci dalla bocca, al collo, alla clavicola, al seno, al ventre, e poi li, tracciava dei piccoli cerchi con la lingua stuzzicandomi il clitoride , io avevo le mani tra i suoi capelli, poi scesi fino alla schiena che gli graffiai, la sua lingua mi stava tormentando ed dopo poco ero di nuovo al culmine, venni di nuovo.
<< Elijah, sei fantastico.>> Si leccò il labbro la sua erezione era evidente, ora era il mio turno gli saltai addosso iniziai a baciarlo ovunque e poi arrivai lì sul suo enorme membro, lo baciai, la punta del suo pene, lo stavo tempestando di baci.
Il suo respiro era affannoso e io continuavo ad avere il suo membro in mano ad accarezzarlo e baciarlo.

<< katherine!!!!>> Urlò di piacere, ed ero di nuovo sotto  di lui con i suoi occhi che mi fissavano.
<< Sei
meravigliosa, aspettavo da sempre questo momento.>>
<< Ti
voglio.>> La mia era quasi una supplica.
<< Sei pronta?>>
<< Si.>> Dissi ansimante. E lui entrò dentro di me e iniziò a spingere, era bellissimo e caldo, e semplicemente come se fossi in un altra dimensione, lui continuava a baciarmi.
<< Ah, sei stupenda.>> Mi ripeteva eccitato.
<< Anche tu lo sei, non posso resisterti, non lo farò mai più.>>
<< Non posso nemmeno io, ti amo.>> Quelle parole mi spiazzarono, mi amava e me lo aveva sempre  dimostrato.
Tra le lacrime gli dissi. << Ti amo anch’io.>>
Non potevo essere più felice, avevo lui, gli amici, una famiglia e dopo aver fatto l’amore per ore e ore, restammo abbracciati per quella che sembrò un eternità e grazie a lui mi riappacifica anche con i miei genitori da quel giorno fui per sempre felice.
   
 
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