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Autore: Little Redbird    22/03/2016    1 recensioni
Io voglio un cuore, perché il cervello non basta a farti felice, e la felicità è la cosa più bella che esista al mondo.
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Partecipante al contest "Segui il sentiero dorato" indetto sul forum di EFP da Shizue Asahi.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Kai Parker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All I wanted.

 

Io voglio un cuore, perché il cervello non basta a farti felice,
e la felicità è la cosa più bella che esista al mondo.

 

L'aveva sorpresa alla tavola calda, quella mattina, durante il loro strambo appuntamento, quando aveva tirato fuori dalla tasca l'Ascendente per il 1903. Era scritto chiaro nei suoi lineamenti severi e negli occhi verdi che non si aspettava la aiutasse senza fare storie, che acconsentisse a fare un incantesimo che li avrebbe trasportati in un altro dei complessi inferni creati dalla sua famiglia, nonostante fosse scappato dal suo solo da poco. L'aveva sorpresa, ma non bastava. Bonnie non si lasciava impressionare dai suoi modi scaltri o dalla sua astuzia, in fondo li conosceva bene. Non le importava di quanta fatica ci fosse voluta per disfare tutti gli incantesimi di occultamento, per scovare i testi giusti tra i grimori della congrega; e alle sue macchinazioni per indurla a fare quello che voleva era fin troppo abituata. Non la affascinava la sua perspicacia, non più. Non da quando l'aveva usata per tradirla e abbandonarla nel 1994. E cominciava a credere anche lui che essere furbo non lo rendesse migliore. E lui voleva esserlo, almeno agli occhi di Bonnie, che lo guardavano come il peggiore dei mostri. Ma più di tutto voleva essere felice. Voleva provare ancora una volta quel tipo di felicità che si era impossessata di lui nel rivedere la neve, i fiocchi candidi che si accumulavano sul suolo già imbiancato e soffice, interrotti solo dalla sua sagoma, che fermava la loro caduta con le spalle larghe e, come un bambino, con la bocca aperta per raccogliere le gocce gelide sulla lingua esposta al vento graffiante. Era passato tantissimo dall'ultima volta che aveva calpestato un terreno innevato, da quella volta – dieci o undici anni prima? – in cui si era avventurato tra le montagne Canadesi per migliorare il suo senso dell'orientamento.
Però doveva ammetterlo: a renderlo felice non era stata solo la neve che gli gelava le guance e gli paralizzava le labbra piccole e piene; era stata soprattutto la voce di Bonnie in sottofondo, che tranquillizzava Elena sul sentirsi al sicuro da sola con lui. Quel tremito nella voce l'aveva spinto a spalancare gli occhi al cielo mentre un altro fiocco di neve gli si posava sulla punta del naso, il grigio delle iridi che rifletteva le nuvole plumbee. Le aveva creduto. Aveva pensato che finalmente si fosse arresa a dargli una possibilità, spinta dalla dimostrazione che le aveva dato del suo essere cambiato, aiutandola in quel loro folle viaggio; ma Bonnie, come sapeva, non si lasciava più ingannare dai suoi piani subdoli e ben organizzati. Non gli credeva affatto, era ancora convinta che le avrebbe fatto del male alla prima occasione.
Per questo aveva deciso di agire per prima, di piantargli un coltello nella schiena prima di ritrovarselo per l'ennesima volta nello stomaco, di assalirlo sullo sfondo di quel paesaggio da favola – che in realtà era uno scenario da inferno per chi lo riviveva all'infinito.
Lo guardava con i suoi occhi verdi carichi di odio, mentre confessava candidamente che l'avrebbe abbandonato senza alcun rimorso.
Era sempre stato quello il suo piano: farsi aiutare, conquistare la sua fiducia e poi abbandonarlo al gelo della neve e alla malinconia dell'aurora. Perché credeva che, non avendo lui un cuore, superarlo in astuzia fosse l'unica opzione.
E lui l'aveva lasciata fare, perché essere il più astuto non era più quello che voleva. Kai voleva un cuore, perché la felicità era la cosa più bella al mondo, ma per lui aveva le sembianze di Bonnie Bennett, e lei alla felicità non credeva più.

 

 

 


AN:
Questa storia partecipa a "Segui il sentiero dorato" indetto sul forum di EFP da Shizue Asahi.
Non voleva proprio saperne di essere scritta - e si vede. Non mi convince per niente, soprattutto perché sembra identica a tutte le altre shot che ho scritto su queste scene, ma è quello che succede quando scrivi venti storie su una coppia che è vissuta solo mezza stagione ed è stata fatta fuori senza pietà.
Mi ha messo così tanta ansia da farmi avvalere dell'aiuto di una beta per la prima volta in vita mia. Meno male che c'è Chara.
E boh, niente. Credo di aver già detto troppe stupidaggini nella storia, quindi mi ritiro.

Red
   
 
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