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Autore: summer_day    23/03/2016    2 recensioni
Salve a tutti! Questa è la prima storia originale che pubblico, spero davvero che sia degna di essere letta.
Dal testo:
" Non so se la tua sorellina trovi questo gioco divertente ma io mi annoio molto, ma la cosa più noiosa di tutte è fingere di essere lei "
Spero di essere riuscita ad incuriosirvi e che leggiate in tanti e mi diate consigli su come migliorarmi!
Genere: Dark, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Doppelgӓnger*     
La luce di un falò illumina la spiaggia deserta e i ragazzi si intrattengono con delle storie di paura, in attesa dell’alba.
“Un centinaio di anni fa in un grande palazzo diroccato abitavano due ragazzine, da sole. Venivano mantenute dai parenti, che però non rimanevano insieme a loro in quell’edificio: una casa maledetta dicevano tutti. Le due giocavano tutto il giorno insieme e si prendevano l’una cura dell’altra. Un pomeriggio nuvoloso che minacciava pioggia, furono costrette a rinunciare ad una passeggiata al parco vicino.
"Giochiamo a nascondino!" propose la più piccola.
Non era proprio la cosa più divertente da fare in casa ma la maggiore decise di accontentare la sorellina, sapendo che quella sarebbe stata l’unica cosa da fare per tenerla buona. Fuori il cielo era pian piano diventato nero e tra le nuvole cariche d’acqua i tuoni squarciavano il silenzio surreale che si era venuto a creare, rimbombando nel cielo. Il vento ululava fuori le finestre ed impetuoso soffiava sugli alberi del parco, facendoli inginocchiare al suo cospetto e scompigliandone le chiome; il buio era padrone di tutto, solo ogni tanto un fulmine come un flash illuminava l’ambiente , e il temporale si abbatté furioso sul piccolo paesino, deserto dei suoi abitanti.
"Conta prima tu!" disse la minore, costringendo la sorella a girarsi con la faccia verso il muro più vicino.
"Va bene va bene, ma sappi che non giocheremo tutto il giorno!" e diede via al gioco contando i consueti trentuno secondi.
Non sarebbe dovuto essere troppo difficile trovarla, dopotutto gli ambienti della casa in cui era possibile nascondersi non erano molti, ma tutto era complicato dalla scarsa luce che faceva sembrare tutto in bianco e nero. Provò a controllare nello stanzino delle scope, poi nella vasca da bagno ed infine la trovò: era  nell’armadio. Un buon nascondiglio se non fosse stato per la camicia da notte bianca, identica alla sua, che era rimasta fuori dall’anta del mobile.
Aprì di scatto urlando: "Trovata!"
"Accidenti come hai fatto?!" protestò la sorellina contrariata.
"Modestia a parte sono bravissima in questo gioco, nonostante non mi piaccia molto" rispose sorridendo "Allora adesso tocca a te?"
"Sai mi sono già scocciata. Andiamo in camera nostra e vediamo se possiamo fare qualcos’altro"
Questa risposta fu sorprendente: raramente la più piccola si stancava così velocemente di un gioco; normalmente occorreva almeno un’ora.. Tuttavia decise di andare insieme a lei in camera.
Mentre camminavano era molto – troppo – silenziosa, cosa assolutamente non da lei. Allora la osservò attentamente per cercare di capire se fosse tutto a posto… magari non si sentiva bene. Eppure sembrava stare come al solito, non aveva quell’aspetto tipico di chi sta male né appariva contrariata per chissà quale motivo. Era molto strana…
"Ma va tutto bene?" chiese allora per togliersi ogni dubbio.
"Certo che si, perché non dovrebbe?"
"Ecco… è che sei un po’ strana, non ti sei mai stancata così in fretta di un gioco"
Un tuono esplose fuori dalla finestra - e solo in quel momento la ragazza si rese conto che il temporale stava infuriando – illuminando il volto della sorella: aveva delle grandi ombre violacee sotto gli occhi mai viste prima, il volto spigoloso con la pelle tiratissima su di esse; ma la cosa più spaventosa erano gli occhi vacui e freddi, due pozzi neri senza fondo. Un ghigno minaccioso si stampò su quel volto che, ora se ne rendeva conto, non apparteneva a sua sorella.
"Non so se la tua sorellina trovi questo gioco divertente ma io mi annoio molto, ma la cosa più noiosa di tutte è fingere di essere lei"
Allo sguardo confuso ed atterrito della ragazza riprese:
"Vedi io non sono lei, io sono il suo doppelgӓnger…"
E si avventò su di lei stringendo le mani intorno la sua gola.”
 
 
*Piccolo chiarimento per chi non sapesse cos'è un doppelgänger -->  https://it.wikipedia.org/wiki/Doppelg%C3%A4nger
Premetto che questo non è assolutamente il mio genere (e credo si veda) perchè sono un' incorregibile fifona, ed in più è la prima storia originale horror che scrivo. L'idea è nata da un sogno che ho fatto e che ho sentito di dover mettere nero su bianco, portandomi a pubblicarlo qui.
Probabilmente qualcuno si chiederà "E chi te l'ha fatto fare di pubblicare questo orrore?" ... come risposta un bel "Boh!" perchè veramente non so se ho fatto bene xD.
Detto questo ringrazio chi ha avuto il coraggio di leggere fin qui e chi deciderà di regalarmi dei consigli con una recensione.
A presto dalla vostra Summer_day !! <3

 
   
 
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