Fa ancora male
di _malandrina
di _malandrina
Uno sciame di ragazzini sta vociando ininterrottamente da ore e come se non bastasse, mi ritrovo a parlare con quell'insulso che si sta agitando come un ossesso senza un reale motivo apparente.
Odio la cerimonia dello Smistamento. Se quel dannato Cappello non ci avesse diviso, forse lei sarebbe ancora qui con me, e suo figlio non mi starebbe osservando stranito.
Ricambio lo sguardo con autorevolezza e orgoglio; mi accorgo solo ora dei suoi occhi verdi e sento una morsa di dolore nel petto. Nonostante gli anni continua a fare male.
Note:
La storia partecipa al contest "Contest in Sintesi: Cosa sai fare in 90 parole? IV edizione" indetto da Shizue Asahi sul forum di EFP.
Ciao a tutti! Lo scopo del contest era rendere il personaggio lampante senza di fatto nominarlo e spero davvero di esserci riuscita! Il personaggio è Severus Piton e sta osservando Harry durante la Cerimonia dello Smistamento.
La scelta di definire "sciame" il gruppo di ragazzini è consapevole: mi sembrava potesse così far arrivare al lettore il rumore fastidioso che stanno facendo (così simile a quello delle vespe).
Piton vede anche per la prima volta Harry. Inizialmente vede in lui solo "il figlio di James Potter" e quindi lo osserva con superiorità (anche l'orgoglio che prova guardandolo vuole appunto sottolineare questo suo sentirsi superiore -Harry non può, infatti, mettergli i piedi in testa come ha fatto il padre, perché è un bambino, tra l'altro anche alle prime armi con la magia, e lui è un insegnante).
Ma poi vede anche in lui Lily -nei suoi famosissimi occhi verdi (che poi diventano magicamente azzurri nei film)- e la "ferita" per la perdita di questa torna a fargli male.
Per quanto riguarda l'insulso che sta parlando con il protagonista, non ho detto il nome appositamente perché mi sembrava se no di essere troppo esplicita (si tratta di Raptor).
Un abbraccio a tutti,
_malandrina
-Come sempre un ringraziamento va alla giudiciA che ha saputo stuzzicarmi con questo fantastico contest! (il limite di 90 parole è stata una vera e propria sfida con me stessa, ahaha)-