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Autore: Lady I H V E Byron    24/03/2016    2 recensioni
Per quanto sia "accomodante", per i maschi, avere delle partner femmine (talvolta viceversa), una "certa" settimana al mese è davvero un inferno per entrambe le parti.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice: è da un po' che volevo scrivere una fanfic su SE con argomento il ciclo. Non so perché, ma da quando mi è arrivato questo mese, è il mio pensiero fisso. Forse perché mi ha provocato più effetti collaterali del solito... E poi, non c'è da dimenticare che su SE ci sono "coppie" miste e quindi mi domandavo: "Chissà cosa succede, quando al membro femminile della coppia ha il ciclo?". E quindi ecco da cosa è stata tratta l'ispirazione per questa fanfic.; perché il ciclo è traumatico per la donna, ma lo è anche per l'uomo, che deve sopportare la donna mestruata. Le soluzioni sono: scappate per una settimana o cercate di sopravvivere. E voi donne, cosa vi succede quando avete il ciclo?
Io sono: primo giorno, estremamente dolorante; secondo giorno, estremamente nervosa; terzo giorno, estremamente debole; quarto giorno, estremamente lunatica; quinto giorno, sulla via della normalità. Ispirazione tratta da: https://www.youtube.com/watch?v=oFmZbPyQrE0

 
Being a woman is a curse!


-Uff! Che noia… Oh, cavolo! Il MotoGP!-
-MAKA CHOP!-
-Ahi! Beh… ripensandoci… anche il documentario sulla vita di Byron è interessante…-
-Bravo…-
 
Era da come Maka era uscita dal bagno che qualcosa non andava nella casa Albarn-Evans: la porta si era aperta con un movimento fulmineo e brusco, con tanto di sguardo nervoso sul volto della ragazza.
Dopodiché si mise a sedere sul divano in modo pesante e incrociò le gambe, sbuffando. Aprì un libro e cominciò a leggere, sperando di calmarsi.
Tuttavia, la voce di Soul la fece innervosire di nuovo.
-Maka!- chiamò lui, rovistando fra gli scaffali -Hai visto per caso le chiavi della moto?-
Maka distolse lo sguardo dal libro, serrando le labbra.
-Io ti ho spaccato la moto?!- esclamò, stringendo le mani sul libro, quasi rischiando di strappare le pagine.
-No, ho detto “le chiavi”.- puntualizzò il ragazzo.
-MA TI PARE CHE IO TI HO SPACCATO LA MOTO?!-
“Ahia, mi sa è dentro quel periodo…”
Soul sospirò.
-Vabbè, ho capito. Sei nervosa.-
-IO NERVOSA?!- contraddisse Maka, con tono sempre più furioso –MA COSA STAI DICENDO?! TI SPACCO LA MOTO!-
Tale tono e tale frase fecero impaurire il ragazzo, che prese immediatamente la felpa e uscì fuori.
-Scusa, Maka! Scusa!-
Il suo sguardo, tuttavia, scivolò casualmente sul petto della ragazza.
Dopodiché osservò una foto di lei, vicino all’ingresso.
-Almeno quel periodo ha i suoi lati positivi…-
Maka sapeva a cosa alludeva Soul: con una mano si coprì i seni e con l’altra prese il suo libro, che lanciò verso la sua Arma.
-MI FANNO MALE! CRETINO!-
Soul chiuse la porta in tempo, prima di ricevere un altro libro sulla testa.
Persino nella casa di Black*Star qualcosa sembrava andare storto, oltre il quotidiano.
Tsubaki era seduta sulle proprie ginocchia, abbracciando e affondando il proprio volto su un cuscino con aria triste.
Black*Star entrò improvvisamente nel salotto.
-Tsubaki è finito il dentifricio!- disse.
A quel punto, la ragazza alzò la testa, osservando il proprio Meister negli occhi, e dell’acqua comparve dai suoi occhi.
-Buuuuuh!-
Il ragazzo si sentì stranamente in colpa, appena notò la reazione di Tsubaki.
-No, Tsubaki! Non fare così!-
-Non è colpa mia!-
-Ma lo ricompriamo!-
-L’igiene orale è importante!-
Per farla calmare, o, tantomeno, per farla distrarre, Black*Star accese la televisione.
-Tsubaki, ma perché vuoi vedere la partita?-
Tsubaki pianse di nuovo.
-Stanno perdendo!-
-No, non preoccuparti. Tanto si gioca anche la settimana prossima. Oh, cavolo! A proposito di sport… Dove li hai messi i miei pesi?-
-Buuuuuuuuuuuh!!!-
-Ok, sbagliato domanda…-
Restarono entrambi in silenzio. Solo il televisore era l’unico rumore che si sentiva nella stanza.
Un accenno di tosse da parte di Black*Star si unì, facendo piangere nuovamente Tsubaki.
Il ragazzo sbuffò, nervoso.
-E vabbè, Tsubaki, che palle! Ogni mese è la stessa storia!-
La situazione non era differente nemmeno nella casa di Death The Kid.
Patty era letteralmente circondata da patatine, popcorn, biscotti, Nutella, cioccolato, marshmallow, burro d’arachidi, ciambelle, Smarties, M&M’s e gelato e li mangiava voracemente, spesso mettendo in bocca dolce e salato insieme.
Kid era seduto vicino a lei, leggendo un fumetto.
-Patty, ma ti stai mangiando di nuovo le patatine con la Nutella?- si stupì, distogliendo per un attimo lo sguardo dal fumetto –E poi che schifo è tutto qui intorno?-
Leccandosi le dita (sporche di cioccolato) Patty rispose:
-Che ci posso fare se è tutto così buono, insieme?-
Kid osservò lei e il resto con aria disgustata.
-Bah, è tutto poco simmetrico…- mormorò, riprendendo a leggere il fumetto –Per fortuna, Liz è più equilibrata…-
In quello stesso momento, Liz era in cucina a prepararsi una camomilla.
Aveva appena finito di immergere la busta e buttarla, quando decise di berla.
La bevanda era ancora troppo calda, quindi la ragazza posò la tazza sulla mensola della cucina per lasciarla raffreddare un po’, tuttavia, nel farlo, urtò accidentalmente la saliera che cadde sul pavimento, quasi rompendosi. Del sale si sparse sul pavimento, vicino ai piedi di Liz.
Un fuoco improvviso si accese dentro di lei, che digrignò i denti e urlò dalla rabbia, prima di prendere una sedia lì vicino e sbatterla contro il pavimento.
Allarmato dall’urlo e dai rumori che seguirono, Kid corse verso la cucina e si affacciò.
Le sedie erano quasi rotte e il muro sporco di un materiale non ben chiaro, come se più cose fossero state scaraventate su di esso.
-L-Liz…?- balbettò, con gli occhi sgranati –Tutto bene…?-
Liz era in mezzo a tale casino con un frullatore a mezz’aria. Lo posò violentemente sul tavolo, appena notò Kid.
Strinse un pugno e si avvicinò minacciosamente verso di lui, spingendolo con forza verso il muro, ringhiando. Dopodiché, si ritirò nella sua stanza, sbattendo la porta.
Il giovane Shinigami si rialzò dal pavimento, toccandosi una spalla.
-Ahi…- si lamentò –Ma perché non mi sono fatto male ad entrambe? Sarebbe stato più simmetrico… Anzi, la cosa più giusta da domandare è: ma cosa sta succedendo alle ragazze? Mica…-
Bastò uno sguardo al calendario per avere la sua risposta. Divenne più pallido del normale.
Mezz’ora dopo, Soul stava ancora camminando per Death City, raggiungendo il campetto di basket.
Nello stesso momento, arrivarono anche Black*Star e Kid. Avevano il suo stesso identico umore.
-Ehi, ragazzi…- salutò.
-Ehilà, Soul, Kid…-
-Ciao ad entrambi…-
-Perché avete quella faccia? No… non ditemi che… anche voi…-
Black*Star e Kid annuirono.
-Già.- risposero, insieme, con sguardo triste e rassegnato.
Dopo un breve momento di silenzio, i tre ragazzi piansero e si abbracciarono.
-Ieri è stato orribile!- rivelò Soul, appena si misero a sedere su una panchina –Maka mi ha obbligato a vedere un noiosissimo documentario su Lord Byron e io mi sono perso il MotoGP!-
-Ma perché quando hanno il ciclo è sempre così difficile?!- si lamentò Black*Star –Tsubaki non fa altro che piangere per ogni singola cosa e diventa più depressa di Spirit!-
-C’è! E voi due vi lamentate?!- protestò Kid –E che devo dire, io, che ne ho DUE in casa?! C’è Patty che diventa più ingorda del solito (e fa degli accostamenti ORRIBILI, se posso dirlo) e Liz che diventa una completa lunatica! Io non so se riuscirò a sopravvivere ancora per un po’…-
In quel momento, Stein passò da quelle parti, mentre si accendeva una sigaretta. Non poté non notare i tre ragazzi. Un improvviso istinto di rapirli per poi dissezionarli stava per prendere il sopravvento su di lui, ma cercò di resistere, limitandosi ad avvicinarsi a loro.
-Buongiorno, ragazzi.- salutò, cercando di mantenere stabile la sua mente.
-Salve, dottor Stein…- ricambiarono Soul, Black*Star e Kid, in coro, senza guardare l’uomo in faccia.
-Ehi, è successo qualcosa?- domandò Stein, incuriosito. –Non sarà mica per…?-
-Già.- tagliò corto il giovane Shinigami –Stavamo discutendo su quanto sia difficile convivere con le donne, quando sono in quel periodo.-
-La cosa positiva è che dura solo una settimana.- aggiunse Black*Star, ottimista.
-Sì, ma poi si ripete ogni mese, per sempre.- fece notare il ragazzo albino –E’ un incubo.-
Stein sospirò e alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa, sorridendo.
-Vi comprendo benissimo, ragazzi…- rassicurò –Anche Marie, quando ha le sue cose, è insopportabile: comincia a parlare e non finisce più. Però, negli ultimi tempi, sono stato davvero fortunato. Non ce l’ha ormai da quattro mesi.-
Tale frase fece gelare lo stomaco dei tre ragazzi e sussultare il loro cuore. Alzarono le loro teste e osservarono l’uomo negli occhi, con aria stupita. Anche Stein si stupì di quanto aveva detto, come se, solo in quel momento, si fosse reso conto di qualcosa che precedentemente non aveva notato.
Corse via dal campo di basket, dirigendosi verso casa sua.
-DIVENTERO’ PADRE!!!- urlò, ma non era chiaro se per gioia o per timore.
Take reazione fece stupire Soul, Black*Star e Kid, che seguirono l’uomo con lo sguardo.
-Ripensandoci…- rifletté Kid –Forse è meglio quando ce lo hanno… il ciclo, intendo…-
-Approvo.-
-Anch’io.- approvarono Soul e Black*Star, alzando la mano.
   
 
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