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Autore: illshowsyou    24/03/2016    1 recensioni
"Tu e il tuo documentario del cazzo, abbiamo chiuso."
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"Guardalo e dagli un'altra opportunità."
-
"Che ci fai qui?"
"Ho visto il tuo documentario"
"E quindi? Tanto è un documentario del cazzo"
"Ti amo anche io"
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz, Jason McCann, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo due.

Justin

Respira.
Inspira.
Respira.
Inspira.
Mal che vada dice di no!

“Okay, ciao Andrea, mi chiedevo …” mormorai. “No” affermai subito dopo. “Hey Andrea, per caso vorresti essere la protagonista del mio documentario?” parlavo da solo. “No, cazzo.” Sbuffai.
Come avrei potuto chiederle di aiutarmi per il mio documentario.
Però dovevo ammettere che Chaz – si lui, ci credete? – aveva avuto un’idea brillante.
 
“Che idea?” chiese Ryan.
“Beh, tutti vorrebbero Andrea come amica o fidanzata no? Cosa si prova ad essere desiderata da tutti o essere guardata da tutti, o che so … cosa si prova a stare sempre al centro dell’attenzione?”
Sorrisi.
“Chaz, sei un genio” non posso credere di averlo appena detto.
 
Magari accetterà, o magari no. Ci devo almeno provare. Partecipare a quel festival era il mio sogno, dovevo riuscirci.
Ed eccomi qui, vicino al mio armadietto aspettando che la bellissima Andrea venga vicino al suo – di fronte al mio – armadietto.
Eccola, in tutto il suo splendore. Oggi indossava una gonna rosa pesca fino al ginocchio che le faceva notare il punto vita stretto e una camicetta all’interno bianca. Al piede portava semplici stivali marrone chiaro. Si intravedevano le gambe e metà ginocchio. Aiuto.
Ci siamo.
“Ci vediamo dopo, buona fortuna!” ridacchiarono Ryan e Chaz. Bastardi.
Feci un respiro profondo prendendo in spalla il mio zainetto e mi avvicinai. Fortunatamente non era con le sue due migliori amiche. Sarebbe stato troppo imbarazzante, e direi che lo era già abbastanza.
Senza fare troppo rumore mi appoggiai all’armadietto affianco al suo, dal lato opposto in cui si apriva.
Guardai la sua mano curata e le sue unghie laccate di rosa chiaro spingere piano l’armadietto per poi chiuderlo e la osservai.
Adoravo quando metteva un filo di trucco che non si notava tanto. Era semplice e naturale e non aveva bisogno di coprirsi con fondotinta o roba varia. Non aveva neanche bisogno di mettere del rossetto rosso, le sue labbra erano piene e rosee e ogni volta ti veniva voglia di torturarle, chissà se sono morbide come sembra.
Si girò e si spaventò non appena mi vide. Sono davvero così brutto? Cazzo.
Si mise una mano in petto,proprio sul cuore e chiuse gli occhi. Ridacchiai mentalmente, era adorabile.
“Ciao”mormorai.
“C-Ciao, scusa, i- io non ti avevo visto” le sue guance si colorarono di rosa. Qualcuno faccia smettere questa ragazza di essere sempre così schifosamente bella per favore.
“Scusami tu, ti ho spaventata” sorrisi.
“Sai, dovremmo smetterla di scusarci quando ci parliamo” ridacchio. La imitai, già, è vero. Non avevamo fatto altro.
“Piacere, sono Justin” le porsi la mano.
Me la strinse sorridendo. Cazzo si, sono davvero io? Ho avuto davvero il coraggio di parlare con Andrea Davis? “Justin…?” domandò. “Bieber, Justin Bieber” precisai.
“Sono Andrea, Andrea Davis.” So come ti chiami. So dove vivi. So quanti anni hai. So – purtoppo –che sei fidanzata ma va bene.
Sorrisi, okay era arrivato il momento, come faccio a chiederlo?
“Senti, ti volevo chiedere una cosa, o meglio: un favore” mi torturai le mani.
“Dimmi pure” sorrise, stringendo i libri al petto.
“Ecco … io non voglio sembrare troppo invadente” mi grattai la nuca imbarazzato. Perché non sono nato puttaniere?
“Beh, non lo sembrerai se non me lo dici” ridacchiò.
“Allora, si tratta del corso di documentario. Io dovrei farne uno entro due mesi, non riesco a trovare argomenti adatti e mi chiedevo…” spiegai. “Ti chiedevi?” sorrise. Probabilmente aveva già capito.
“Ti andrebbe essere la protagonista? Insomma, tante persone vorrebbero sapere cosa si prova ad essere popolare, ad essere guardata o ad essere desiderata da tutti.” Oh no, ti prego dimmi che non l’ho davvero detto.
Ridacchio. “Mi desiderano tutti?” sorrise.
Se proprio non te ne sei accorta: SI, soprattutto il sottoscritto ma sono dettagli.
Diventai rosso “Beh, ecco io…” sbuffai.
“Mi piacerebbe essere la protagonista del tuo documentario.” Accettò.
“Davvero?” domandai, giusto per esserne sicuro.
“Certo, perché non dovrei?” sorrise.
Mia. La volevo mia.
Scusate, sono un maschio e certi pensieri capitano.
“Bene, durante il documentario non dovrò fare altro che filmarti e farti qualche domanda sulla tua vita” spiegai.
“Nessun problema, ti lascio il mio numero così ci organizziamo meglio.” Le porsi il mio cellulare e lo salvò.
“Non c’è bisogno che mi dai il tuo, contattami e capirò” disse frettolosamente. “Devo scappare, ci si vede Justin.” Mi sorrise.

Cosa è successo?
Ho il numero di Andrea Davis.
Niente di preoccupante.
Ah e ha accettato di essere la protagonista del mio documentario.
Passeremo più tempo insieme per i prossimi due mesi.
Tutto a posto.

Andrea

“Scusate il ritardo” mi scusai con le mie amiche. Avevamo le prove adesso.
“Dove sei stata?” mi chiese Beth.
“Oh, un ragazzo mi ha fermata per chiedermi una cosa!” mi levai la gonna e misi la mini-gonna del completo da cheerleader.
“Ragazzo, che ragazzo?” chiese Roxy.
“Un certo Justin Bieber, devo fare la protagonista del suo documentario!” spiegai, sorridendo al pensiero. Justin era davvero carino.
“Bieber hai detto?” domandò Beth. Annuii”Ah ho capito, è nel mio corso di inglese, cazzo sorella, è davvero sexy quel ragazzo.” Rise.
“E’ anche nel mio corso di matematica, i suoi occhiali lo fanno sembrare più sexy di quanto non lo sia già, ben fatto ragazza” disse Roxy.
Ridacchiai. “Okay, ho capito che è sexy ma ora aiutatemi a mettere questo top che non ci riesco” sbuffai.
Arrivarono dietro di me e mi aiutarono. “Qualcuno ha bisogno di tanti nuovi reggiseni” canticchiò Beth. “Ti sono cresciute le tette chica” spiegò.
“Anche il tuo culo, è più sodo e tondo” chiarì Roxy. “Dammi il tuo corpo tesoro” sbuffò di nuovo lei.
Sapevo di avere un bel corpo ma capiamoci, non sono una puttana.
Mi sentivo bene con me stessa e poi anche loro avevano un fisico da paura.
“Su, andiamo pervertite.” Ridacchiai.

[…]

“Quel nuovo passo è antipatico, non riesco a farlo” piagnucolò Sarah, una cheerleader.
Non parlai. Ero stanchissima.
“Andrea, poi dovrai spiegarmelo meglio” disse di punto in bianco.
“Okay” sorrisi. Adoravo fare queste cose, mi piaceva spiegare passi nuovi. Infatti, questo è il motivo per cui sono capo-cheerleader. Non per vantarmi ma sono un genio con le coreografie.
Quasi tutte le ragazza si vestirono in fretta. Ma non erano stanche? Io non avevo proprio forze.
Trafficai un po’ con il cellulare giusto per riprendere fiato e dopo rimasi da sola. Anche Beth e Roxy avevano da fare.
Mi spogliai completamente assicurandomi che non ci fosse nessuno e portai tutto l’occorrente per fare una doccia nei bagni.
Lavai tutto il sudore dal mio corpo, mai come ora avevo faticato così tanto alle prove. Mi sentivo distrutta.
Una volta uscita, lasciai che i miei lunghi capelli bagnati ricadessero sulla mia schiena e avvolsi un’asciuga mano intorno al mio corpo.
Mi guardai allo specchio. Personalmente mi ritenevo una ragazza non bellissima ma abbastanza carina.
Mi venne in mente stamattina, quando Justin ha detto che mi guardavano tutti e che mi desideravano tutti. Davvero pensava questo? Spero solo non mi consideri anche lui una poco di buono a causa della mia popolarità. Non mi piaceva neanche essere popolare, solo perché sono la ragazza del capitano di basket non vuol dire niente. Bah, non ho mai capito il liceo americano.
Ritornai in camerino e presi subito il mio cellulare.

5 chiamate perse da Ray.

Sbuffai, odiava quando non rispondevo al telefono. Meglio se mi preparo mentalmente per un litigio.
Stavo per avviare la chiamata quando sentì un rumore di passi poi una voce.
“C’è qualcuno qui?” cazzo, si sono qui ma sono nuda, solo con un’asciuga mano addosso.
Fortunatamente lo spogliatoio delle ragazze era chiuso e avevo intuito fosse una voce maschile. Quindi, ripresi il mio telefono e poi mi resi conto dell’orario.

Cazzo, stavano chiudendo l’edificio scolastico.

Mi girai verso la porta quando ci fu uno scatto.
Stanno aprendo la porta.
Mi nascosi di fretta e furia dietro la parete che separava bagno e spogliatoio.
Che dio mi aiuti per favore, non voglio che mi vedano così. Sono sempre stata una brava ragazza, non ho mai fatto niente di male. Non voglio essere messa in punizione.
Sentivo dei passi sempre più vicini e respirai affannosamente.
Jason, c’è della roba qui!” gridò quella voce. Mi era familiare.
Mi affacciai di poco. Oh mio Dio.

Justin.

Che ci faceva lui qui?
Respira Andrea, respira. Il peggio che può succedere è che ti chiuda qui dentro. Ma che cazzo me ne frega? Il peggio è se mi vede così, che vergogna. Non mi vorrà più come protagonista e penserà sicuro che sono una puttana che rimane nuda a scuola.
La vita è ingiusta! E’ la prima volta che mi succede.
Mormorò qualcosa fra se e se e uscì fuori. Mi ha chiuso dentro? Meglio se prima mi vesto.
Adesso o mai più.
Mi avvicinai ai miei vestiti e quando stavo per levare l’asciuga mano la porta si aprì una seconda volta.
Mi girai con gli occhi spalancati.
Andrea?” domandò Justin con occhi sgranati.
Ops.

Lo conoscevo da nemmeno un giorno e già mi aveva vista mezza nuda.




Hello!
Okay sinceramente non avevo letto ancora questo capitolo, volevo solo pubblicarlo però ho letto l'ultima parte e devo dire che non mi aspettavo così presto una simile parte. 
Non che abbiano fatto sesso haha ma insomma boh capitemi vi prego.
Dio solo sa mia cugina che ha in testa ma okay, spero mi mandi il prossimo capitolo al più presto.
Tengo a precisare una cosa.
Justin non è un nerd, non è uno sfigato e non è un secchione.
E' un normalissimo ragazzo che frequenta un corso, niente di più.
Lasciate qualche recensione se vi va.
A prestoooo :)

 
  
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