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Autore: Prika    24/03/2016    0 recensioni
La ragazza è inerme sul letto.
La definiscono «pazza» o anche «svitata», ma lei sa di non esserlo. Annuisce ai loro insulti, ma appena se ne vanno incomincia a piangere a dirotto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza è inerme sul letto. Il suo corpo lo è, ma non la sua mente, il suo pensiero. Sta viaggiando in lungo e in largo verso luoghi noti e altri sconosciuti. Eppure la definiscono «pazza» o anche «svitata». Lei sa di non esserlo, come lo sanno anche i medici e gli psichiatri, ma qualcuno di loro no. È la gente comune che critica. Ha sempre la battuta pronta per chi è diverso dalla massa.

Indossa un vestito rosa, ma non uno confetto o fuxia, ma una via di mezzo. Le cade morbido sulle spalle e sul resto del corpo. Viene stretto con una cinturina sulla vita sottile. I capelli “arcobaleno" come li definiscono le sue amiche, le scivolano mossi sul collo e sulla schiena. Non indossa le scarpe. Non vorrebbe sporcare il copriletto candido. Appoggia la schiena sul fondo del letto, mentre con qualche ciocca di capelli fa alcune trecce con le dita lunghe e nervose.

Controlla ripetutamente l’orologio, poi il telefono ed infine il tester. Appena il cellulare inizia a riprodurre suoni, fa un salto e per poco non cade dal letto.

«Merda!» sussurra appena controlla il tester. «E adesso come lo dico a mia sorella?»



«Jackie come stai?» la ragazza saluta la sorella.

«Oh, ciao Roxana. Che vuoi?» Jackie sa che la sorella gemella le sta nascondendo qualcosa. “È lei quella pazza" pensa. "Io sono quella sana di mente".


Espelle il fumo dalla bocca. Sa che non dovrebbe. La gente tenderebbe a criticarla ancora di più. Se solo potesse parlare. Anche con sua sorella. Colei che la critica di più tra tutti. Il problema è che sua sorella è la sua psicoterapeuta di riferimento, a cui fa capo, che l’ha presa in cura.

Roxana non potrebbe dire a sua sorella di essere malata, pazza e incinta allo stesso tempo.

Respira a pieni polmoni per l’ultima volta e sale sulla ringhiera. Un’infermiera apre la porta della sua camera, ma appena vede la giovane, la incinta a stare ferma. A non muoversi. Roxana, sorpresa di essere stata scoperta da qualcuno nel suo intento, chiede insistentemente alla signora di andarsene. L’infermiera non se ne va, ma dopo diverse intimidazioni, Roxana si butta.



Jackie arriva all’ospedale psichiatrico. Vede la polizia, pompieri e suoi colleghi medici di fronte all’entrata. Gli ultimi appena la vedono, insieme agli infermieri, l’allontanano. Le arriva un sussurrio che la fa tremare.

«Tua sorella è morta. Non è quello che volevi?» si gira, ma non vede nessuno. «Guarda in alto.» si gira e rigira tante volte, fino a quando non la vede di fronte a se.

«Ma non sei morta?»

«Certo che lo sono. Non vedi il mio corpo lì?»

Istintivamente si avvicina. Vede un corpo a terra con la schiena verso l’alto, ormai morto. Appena viene girato inizia a piangere. Non per tristezza, ma per la felicità di poter ricevere tutta l'eredità dei genitori defunti. I suoi colleghi, l’abbracciano e le dicono che supererà tutto. Lei ha già superato il trauma. 



 
   
 
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