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Autore: kokka1110    24/03/2016    3 recensioni
Heiji scese dall’aereo. Prese la sua valigia e uscì dall’aeroporto diretto nella casa della scienziatina dal caschetto ramato, ormai diventata una bella 20enne.
Sapeva che quello che stava per fare non era per niente semplice. Quello che voleva fare era parlare a lei di lui. Voleva raccontargli di un segreto che cercava da un anno di svelargli, senza però riuscirci per due motivi: uno che lei da quel giorno non voleva più vederlo, due che lui non aveva mai avuto il coraggio di raccontarle quel segreto.
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-NO! E’ SOLO COLPA SUA! E’ SOLO UN MALEDDETTO! NON VOGLIO VEDERLO MAI PIU’! MAI PIU’!
E aveva mantenuto la parola.
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La storia si svolge due anni dopo gli avvenimenti del Manga.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: questa storia si svolge due anni dopo gli avvenimenti del Manga. Le parti in corsivo si riferiscono a degli avvenimenti di un anno prima.
Kokky

 
Tokyo: 14:30 aeroporto; aereo partito da Osaka

Heiji scese dall’aereo. Prese la sua valigia e uscì dall’aeroporto diretto nella casa della scienziatina dal caschetto ramato, ormai diventata una bella 20enne.
Sapeva che quello che stava per fare non era per niente semplice. Quello che voleva fare era parlare a lei di lui. Voleva raccontargli di un segreto che cercava da un anno di svelargli, senza però riuscirci per due motivi: uno che lei da quel giorno non voleva più vederlo, due che lui non aveva mai avuto il coraggio di raccontarle quel segreto.

Shiho si stava torturando le mani, mentre camminava in tondo in quella sala d’attesa, aspettando, come tutti gli altri, l’arrivo del dottore.
Erano tutti lì ad aspettare da due ore che l’operazione finisse e che quella maledetta lucina si spegnesse facendo uscire il dottore e portando a tutti  buone notizie.
Era nervosissima, tutti cercavano di calmarla, ma lei non si sarebbe mai calmata fino a quando non avrebbe visto il suo amato in condizioni stabili.
-Shiho… calmati… andrà tutto bene… Shinichi è forte… riuscirà sicuramente a superare anche questo ostacolo….-cercò di tranquillizzarla Ran, anche se neanche lei era convinta che questa volta il suo migliore amico nonché primo amore ce l’avrebbe fatta.
La Miyano non la ascoltò e continuò a torturarsi le mani fino a quando finalmente la lucina si spense e il dottore finalmente uscì da quella sala operatoria.
-La signorina Miyano e il signor Hattori?-chiese
I ragazzi si avvicinarono pregando Dio che l’operazione fosse andata a buon fine, anche se dall’espressione seria e del dottore i ragazzi erano molto preoccupati.
Il dottore sospirò e iniziò a parlare:
-Be’, vedete come vi ho detto l’operazione a cui è stato sottoposto il signor Kudo è un operazione molto molto rischiosa… La pallottola era molto vicino al cuore ed a altri organi vitali… L’operazione di estrazione stava andando benissimo quando…
-Quando cosa dottore??-chiese una molto tesa Shiho
-Quando… ci sono state delle complicazioni e… Shinichi Kudo non ce l’ha fatta…
Il silenzio calò nella sala d’attesa. Shiho si dovette sedere per non svenire,Heiji rimase di sasso, immobile davanti al dottore, Ran e Kazuha cominciarono a sentirsi gli occhi pizzicare, Yusako cercava in tutti i modi di consolare la moglie Yukiko che stava piangendo disperata, il dottor Agasa era semplicemente sconvolto dalla notizia, mentre invece Jodie, Shuichi e James erano molto tristi.
Heiji si avvicinò a Shiho che era bloccata, guardava davanti a se con lo sguardo vitreo, perso nel vuoto.
-Shiho… io…
-ZITTO!! STA ZITTO HATTORI!!-gridò lei mettendosi le mani sulle orecchie per non ascoltarlo.
-Shiho… ascoltami…
-NO TI HO DETTO DI STARE ZITTO!!! ZITTO, E’ COLPA TUA SE ADESSO LUI NON C’È PIU’!  È COLPA TUA SE ADESSO LUI MI HA LASCIATO PER SEMPRE!! QUELLA MALEDETTA PALLOTTOLA…  DOVEVI PRENDERTELA TU!
-Shiho ora calmati…-cercò di calmarla il dottor Agasa
-NO! E’ SOLO COLPA SUA! E’ SOLO UN MALEDDETTO! NON VOGLIO VEDERLO MAI PIU’! MAI PIU’!

E aveva mantenuto la parola. Da quando Shinichi era morto, lei non lo aveva mai più voluto vedere. Ma ora aveva qualcosa da dirgli. Una cosa che gli riguardava tutti e due da vicino. Qualcosa che non aveva avuto il coraggio di dirgli per un anno intero, scioccato com’era. Ma ora lei aveva il diritto di sapere. D’altronde per troppo tempo lei era rimasta sola, sola senza nessuno e, quando aveva incontrato un uomo che la amava e che lei amava, lui se n’era andato per sempre.
Arrivò davanti a una villetta molto carina stava per suonare il campanello quando la porta si aprì e ne uscì una Ran distrutta.
-Heiji… Hai deciso di dirle tutto finalmente??-chiese Ran
-Sì
-Be’… Non potevi scegliere giorno peggiore. Ma ti sei completamente dimenticato cosa è successo un anno fa?? ERI IL SUO MIGLIORE AMICO, HEIJI!- gridò lei
Heiji sbiancò di colpo. Era vero. Un anno fa Shinichi non superò quell’intervento. Come poteva essere così stupido da esserselo scordato??
-Cavolo! Santo cielo! Ero così occupato a pensare a come dirglielo che me ne sono scordato! Che stupido!-disse Heiji
-Be’ comunque ormai sei qui-disse Ran dopo essersi calmata- Ahh! Oggi, come avrai capito, Shiho è intrattabile. Come tutti i giorni sono andata a trovarla, ma oggi è seriamente irascibile. Buona fortuna!
E se ne andò.
Heiji fece un bel respiro e suonò il campanello. Dopo un paio di minuti una ragazza sui 20 anni con un caschetto ramato con occhi rossi e gonfi aprì la porta, ma dopo aver visto chi c’era dall’altra parte gliela sbatté in faccia, ma Heiji riuscì a bloccarla con il piede ed a entrare nella casa.
-Vattene Hattori! Cosa vuoi da me?! Mi hai già rovinato la vita!-urlò lui
-Shiho… Ascolta c’è una cosa importantissima che devi sapere sulla morte di Kudo…-cercò di difendersi lui, pentendosi subito di averlo nominato, vedendo lo sguardo di fuoco della ragazza
-Hattori, so già come è morto. Per colpa di una pallottola.-disse lei distrutta- ti prego… t-ti prego… non ne parliamo più… Ti scongiuro… non nominarlo più…

Shiho alzò la mano per salutare. Sapeva che molto probabilmente non gli avrebbe più rivisti; voleva andare con loro, ma non aveva le forze per affrontare un’altra battaglia. Nell’ultima battaglia contro l’organizzazione l’avevano ridotta proprio male. Era stata catturata e torturata. Aveva una gamba rotta e qualche pallottola in giro per il corpo. Per fortuna Shinichi l’aveva trovata e l’aveva salvata. Era in ospedale da una settimana, ma aveva insistito per accompagnarli. E poi lei aveva già vinto la sua battaglia. Gin, quel maledetto assassino, era morto. Sì, è vero, aveva dovuto impugnare la pistola in un momento di sua distrazione, sparagli alla testa e sporcarsi di nuovo le mani di sangue,ma finalmente aveva vendicato sua sorella.
Ora i due ragazzi stavano andando a catturare il Boss.

Salutò i due ragazzi, ma Shinichi tornò indietro e l’abbracciò. La ragazza lo strinse forte a se. Non voleva che se ne andasse. Voleva averlo lì vicino a lei. Aveva cercato di convincerlo a lasciare il Boss nelle mani della “Zero” e dell’FBI,ma lui voleva andare a fondo della questione.
-Shinichi… non partire…
-Tornerò
-Promettilo
-Promesso. Tornerò. Stai tranquilla… Non ti lascerò.

Provate a pensare al dolore di Shiho, quando un Hattori disperato l’aveva chiamata dall’ospedale dicendole che Shinichi era ricoverato d’urgenza. Si fece raccontare com’era andata:
Stavano combattendo quando in un momento di distrazione il Boss aveva sparato verso Heiji e Kudo vedendolo lo aveva spinto per far in modo che il proiettile non lo prendesse, ma per suo malgrado il proiettile lo prese lui.

-Shiho… ascolta ti devo parlare…
Le prese la mano e insieme si sedettero, anche se Shiho era un po’ restia. Non voleva ascoltare quel ragazzo.
-Vedi… quel giorno all’ospedale dopo che te ne eri andata io mi stavo preparando per tornare in albergo quando il dottore mi chiamò e mi disse se poteva parlare un attimo con me. Ci siamo accomodati in un bar e quello che mi disse mi lasciò di sasso. Vedi… Kudo non è morto a causa di quella pallottola. L’operazione era rischiosa, ma era andata a buon fine. Stavano per uscire dalla sala operatoria quando notarono un’anomalia. Il dottore non ce l'ha fatta a dirtelo. Mi ha chiesto se potevo dirtelo io. Shinichi è morto per malattia.
Shiho rimase di sasso. Non sapeva più cosa dire.
-N-non c-ci c-credo…-riuscì solo a dire lei
-Shinichi aveva un cancro al fegato… Credo lui lo sapesse però non ha mai voluto dirti niente. E’ morto poco dopo l’operazione. Era molto malato. Avrebbe dovuto fare delle cure specifiche, ma lui non ha mai voluto… Si sarebbe dovuto sottoporre ad una rischiosissima operazione e c’era il 60% di possibilità che non ce la facesse… Shiho… Lui ti amava veramente.
La ragazza aveva la vista appannata dalla lacrime.
Improvvisamente le venne in mente che quel giorno, il giorno del loro addio, lui le aveva dato un registratore e le aveva detto che se non avesse fatto ritorno avrebbe dovuto ascoltarlo.
Lo andò a prendere e ritornò a sedersi vicino ad Heiji.
-Lui mi disse che se non avesse fatto ritorno avrei dovuto ascoltarlo. Non ho mai avuto il coraggio di farlo. Non ero mai stata pronta a riascoltare la sua voce-disse con le lacrime agli occhi.
Accese il registratore e per farle forza Hatori le strinse la mano.
La voce di Shinichi iniziò a parlare:

“Ciao Shiho. Oggi ho sentito la tua voce per l’ultima volta. Partirò con Hattori oggi e forse non tornerò. Comunque vada io morirò. Sono malato. Si tratta di cancro al fegato. Avrei voluto dirtelo, ma non volevo farti soffrire. Dirti che avevo solo una settimana di vita, avrebbe significato vederti per tutta la settimana con gli occhi tristi e dopo quello che era successo con Gin, non volevo farti soffrire. Ti amo ed è questo che conta. Non ti preoccupare, io ti guarderò dal cielo e ti proteggerò da lassù. Un ultima cosa: non odiare Hattori, se ti racconterà la bugia del proiettile. Lui ti vuole bene. Addio Shiho, per l’ultima volta ti dico queste due paroline: Ti amo”

Dopo aver ascoltato quelle parole Shiho si mise a piangere.
-Scusa Hattori… Scusami tanto… Io n-non l-lo sap-sapevo-cercò di scusarsi lei.
-Tranquilla… E’ anche colpa mia… Te l’ho nascosto per un anno intero… Shiho… Oggi è il suo anniversario di morte. Vuoi andarlo a trovare?
-Sì. Andiamo

****

Due figure, un uomo e una donna si avvicinarono ad una lapide.
La lapide recitava Shinichi Kudo, morto a causa di un proiettile.
La ragazza posò dei fiori in un vaso.
-Ciao… E’ da tanto che non ci vediamo… 6 mesi circa…- disse Shiho
-Ehi Kudo…
-Perché te ne sei andato??-chiese lei
-Shiho da quanto tempo non lo vieni a trovare??
-Sei mesi circa… All’inizio venivo sempre, ma poi non ce l’ho fatta più…
Il telefono della ragazza squillò e allora lei si alzò per rispondere, mentre Heiji disse una cosa alla tomba del suo defunto migliore amico.
-Lei ti ama. Sei stato molto fortunato Kudo.
Shiho ritornò alla tomba del suo ragazzo.
-Andiamo Shiho?-chese Heiji
-Sì, ma prima mi puoi lasciare da sola per un attimo?
-Certo ti aspetto fuori dal cimitero
-Grazie
Quando Hattori se ne andò Shiho si voltò verso la tomba di Kudo e dsse:
-Ti amo… Ti amo Shinichi…-lo aveva chiamato per nome. Non lo faceva da un anno e non lo avrebbe fatto mai più.
Non lo chiamò mai più per nome. Non disse mai più a nessun altro ti amo perché lui era l’unico in grado di capirla.
Shinichi era unico. E lei lo sapeva. Sapeva anche lui la guardava da lassù. Lanciò uno sguardo al cielo e le sembrò di vedere lo sguardo strafottente di quel detective. La ragazza sorrise e si incamminò verso l’uscita del cimitero.
Tanto lei lo sapeva. Lui sarebbe riuscito a proteggerla anche da lassù.

ANGOLINO DELL’AUTRICE:
Oggi mi sento sentimentale.
Su questa shot ci sto lavorando da mesi e devo dire che mi è venuta bene. (la trovo molto bella)
E’ molto triste. Ma la trovo molto carina.
Scrivetemi cosa ne pensate.
Kokky
Ps: per quelli che seguono la mia storia “Luce in un cuore nero-la resa del conti” posterò il prossimo capitolo domani
   
 
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