ALONE

Ho fatto l' errore di guardarmi indietro.

Di vedere quanta e quale strada ho percorso durante la mia vita.

Avevo dimenticato che persona ero.

Il tipo di persona che non si cura di ciò che pensano gli altri.

Il tipo di persona che non si fida quasi di nessuno perché sa quali sono i rischi nel farlo.

E nel farlo quella persona è diventata un cubo di rubik, in grado di mostrare una faccia diversa per ogni situazione, senza far trapelare quale sia quella giusta.

Poi è arrivata lei e ha trovato la soluzione.

Ed è cambiato tutto.

Una volta scoperto il vero aspetto dell' Oggetto, l' ha buttato via.

Ormai però l' equilibrio è stato rotto e non si torna indietro.

Prima non desideravo nulla, perché desiderare avrebbe comportato avere speranze e sono come il veleno.

Si, perché se sei certo di una cosa, ti metti l' anima in pace: non la puoi cambiare.

Ma la speranza?

No.

Quella è micidiale.

Ti fa fare l' impossibile, ti fa soffrire pur di raggiungere il tuo obbiettivo... ma se non bastasse?

Siamo una specie arrogante e assetata di potere.

Dobbiamo essere in gado di fare tutto quello che vogliamo, altrimenti non saremo mai in pace con noi stessi.

E' forse questo il motivo per cui sento le dita tremare?

Il motivo per cui le cose che mi piacevano ieri mi fanno infuriare ora?

Sono, per qualche assurdo motivo, circondato da brave persone, che farebbero qualunque cosa per me e io per loro.

Ma la consapevolezza di non poter aiutarmi sarebbe una pugnalata al cuore per loro.

Questo lo so, perché mi sono ritrovato in quella situazione, quando il mondo stava crollando addosso ad un mio amico e io non potevo fare nulla per evitarlo.

Come potrei fare questo a Loro?

E quindi devo vedermela da Solo, senza far intervenire nessuno.

Ma sarò in grado di resistere alla tempesta che incombe?