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Autore: marwari_    25/03/2016    1 recensioni
|Beyond the pale: qualcosa di impossibile, qualcosa di impensabile - rating "giallo" per i riferimenti all'esoterismo, Salem, spiriti, stregoneria ecc.|
E' il 1992 e una ribelle Paige trascorre noiose ore nel museo della città.
L'incontro casuale con la giovane Prue cambierà per sempre il suo modo di vedere il mondo che la circonda.
Una nuova vita è alle porte di entrambe, un futuro di segreti svelati, famiglie in lotta e destini mutati.
Cosa sarebbe successo se, da giovani, la più grande e la più piccola delle sorelle Halliwell -ignare di tutto- si fossero incontrate?
{POV: Paige/Prue}
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Paige Matthews, Prue Halliwell
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Charmed: Legacy'
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Premessa{NdA}: Eccoci qui con l'epilogo. Non ho mai scritto nda in questa storia ma ora sento di doverlo fare, quantomeno per correttezza.
Come alcuni sapranno, avevo calcolato ancora due capitoli prima della fine, eppure scrivendoli mi sono accorta che sarebbero venuti entrambi troppo piccoli, perciò ho deciso di fare una modifica, unirli, e crearne uno di lunghezza normale conclusivo. E' la prima storia di un progetto più ampio che, purtroppo, non so quando potrò continuare: anche se lo desidererei tanto, non posso più dedicarmi alla scrittura a causa di esami ed impegni personali che con tutto l'ottimismo del mondo termineranno a fine Giugno.. e poi ci sono le vacanze (yay) quindi per lasciare una storia incompleta fino a dopo l'estate preferisco rimandare tutto - uccidetemi pure.
Pubblicherò, d'ora in poi, qui e su fanfiction.net, SOLO le storie che ho già terminato di scrivere, quindi non sparisco ;)
Detto questo, vi lascio con il nostro epilogo.
Grazie di cuore a tutti quelli che hanno letto e che hanno recensito con parole tanto gentili ed affezionate e mi riferisco a DaEavle Knight & Emmax5.

un bacio,

         syriana94

 

Cap.6 – Dominus Trinus
«Te l’ho detto che ci ero riuscita.» la voce timida e sorpresa di Paige rimase come sospesa nell’aria. Come poteva ora la porta essere spalancata dopo che aveva provato così strenuamente per far scattare la serratura? Come poteva essersi aperta senza nemmeno una spinta?
«Brava..» Prue stette immobile con le labbra dischiuse. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalla soffitta, nonostante provasse un certo timore solo all’idea di entrarvici: era il luogo segreto della nonna, il suo regno nascosto. Probabilmente se l’avesse scoperta a ficcanasare, per di più in compagnia di estranei, l’avrebbe uccisa.    
Quel pensiero era un allarme già abbastanza efficace per levarle dalla mente l’impellente voglia di entrare in soffitta
«Beh? Che fai, non entri?» Paige la fissava con le braccia conserte, gli occhi curiosi che già si poggiavano qua e là fra gli oggetti impolverati. Non capiva proprio perché la ragazza che aveva di fronte si mostrava così riluttante dopo tutte le storie che le aveva raccontato, dopo tutto l’impegno che aveva speso per riuscire ad aprire quella misteriosa porta – anche se senza successo – e non capiva soprattutto perché la sua espressione conservava un alone di timore riverenziale come se si fosse trattato di un luogo che non era mai stato profanato. Cosa poteva avere di tanto speciale una soffitta?
«Di che hai paura?» domandò ancora, alzando gli occhi al cielo e scansandola quasi in malo modo, entrando per prima ed aprendo le braccia mentre si voltava verso di lei. Bene, ora le aveva dimostrato che non c'erano strani allarmi per eventuali intrusi.. perché ancora non entrava? Quella ragazza sapeva essere veramente insopportabile. Sbuffò rumorosamente e si sporse verso di lei, afferrandole il braccio e trascinandola di peso nella stanza.
«Non ho paura.» mormorò riluttante l'altra, come se si fosse risvegliata da un sogno.
I suoi occhi blu si muovevano circospetti su ogni oggetto impolverato «E' solo che non sono mai entrata qui dentro.» fece alcuni passi verso il centro della soffitta, sorridendo appena nell'udire l'eco dei suoi passi sul pavimento di legno «La nonna ce lo ha sempre proibito.» spiegò, accarezzando distrattamente un manichino ingiallito dal tempo, su cui era esposto una banale divisa ocra da cameriera «Diceva che era pericoloso.»
Paige si era velocemente stufata di ascoltare i suoi nostalgici racconti ed era da qualche istante che osservava incuriosita uno scaffale stracolmo di libri, fiale colorate ed erbe di tutti i tipi
«Non ci vedo nulla di pericoloso, se vuoi proprio saperlo.» spinta dalla curiosità, sfiorò con la punta delle dita un mazzo di fuori secchi, forse rose e, inavvertitamente, una spina le graffiò la pelle. Si lamentò con un gridolino acuto, portando il pollice alle labbra e sollevando gli occhi al cielo «Niente commenti per favore.» Prue ridacchiò e si avvicinò a lei
«Mi domando a cosa servano..» allungò la mano, prendendo il libro più vicino e lo aprì ad una pagina a caso «”La magia del sale. Purificazione, amore, incantesimi.”»
«Decisamente curioso.» mormorò Paige con voce piatta, allungando il collo per poter capire meglio cosa rappresentassero quelle figure nelle varie pagine.
«Prue!» sobbalzarono entrambe.
Paige non conosceva quella ragazza sulla porta, ma pensò subito fosse una delle sorelle. A stento però lo avrebbe creduto: capelli bruni, molto più chiari di quelli di Prue, occhiali spessi ed apparecchio ai denti.. condividevano lo stesso triste destino. Accennò un sorriso, pensando che l'arrabbiatura venisse rivolta completamente alla bruna.
«Piper!» Prue stava ridendo nervosamente mentre le andava incontro. L'altra era rimasta sulla porta con le mani ai fianchi.
Cosa c'era che non andava in quella famiglia e le soffitte? Perchè nessuno voleva entrare?
«Cosa ci fai qui? Lo sai bene che la nonna-» spostò lo sguardo su Paige, la quale, non sapendo che fare, alzò timidamente la mano accennando un saluto «Chi è quella, come hai fatto ad entrare?» nonostante stesse sibilando, l'eco della soffitta portò ogni parola alle orecchie di Paige. Si sentiva di troppo.
«Piper, lei è Paige.» trascinò la sorella nella stanza e costrinse le due ragazze più giovani a stringersi la mano «E' della Sacred Heart. L'ho incontrata al museo.» non aggiunse altro: quella presentazione era stata già abbastanza strana ed imbarazzante.
«E che ci fa a casa nostra?» Piper sollevò entrambe le sopracciglia. Sì, quella era una buona domanda.
«Lei..»
«Io.. sto studiando le streghe di Salem a scuola.» Paige si intromise con voce tranquilla «Ma la storia non è.. il mio forte e..» spostò lo sguardo su Prue «E Prue mi ha offerto il suo aiuto per superare il semestre.» era una spiegazione logica no? La più anziana del gruppo annuì con convinzione, eppure Piper rimaneva scettica
«Generoso da parte tua, Prue.» sapevano benissimo entrambe a cosa si stava riferendo: ai tempi delle medie e del liceo, Prue non si era mai offerta di aiutare le sue sorelle più piccole e quando veniva costretta fuggiva alla prima occasione lavandosene le mani. Il fatto che volesse aiutare una perfetta sconosciuta era decisamente curioso.
«Ti lamenti sempre che non mi faccio amici.» Prue scosse le spalle e portò le mani dietro la schiena. Piper si agitò per un attimo sul posto, spalancando le labbra
«Lo sai che intendevo!» Piper si era trattenuta notevolmente per non offendere l'inattesa ospite.
Eppure era chiaro cosa stava pensando: quella ragazzina poteva benissimo essere loro sorella, andava al liceo come Phoebe, perché mai Prue aveva deciso di raccattare un'adolescente depressa dalla strada? Come se non avessero già abbastanza problemi per conto loro.. «Dov'è la nonna?» chiese dopo un breve respiro.
«Fuori, rientra prima di cena.» rispose atona Prue «Non devi preoccuparti, ha detto che cucina lei.» la precedette, nell'esatto istante in cui Piper stava per tornare sui suoi passi, probabilmente per dirigersi in cucina.
«Ti fermi anche tu?» Piper stava sorridendo a Paige. Poteva cercare di fare la dura, ma alla fine era la più gentile di tutte e tre le sorelle.. era la mammina, la perfetta padrona di casa e Paige non potè che provare simpatia per lei.
«Non lo so.» si guardò attorno in cerca di aiuto.
«Certo.» la anticipò la più grande «Puoi chiamare i tuoi ed avvisare.» il suo viso si illuminò all'improvviso e Piper la scrutò a lungo «Ho un'idea.» annunciò. Le altre due si scambiarono un'occhiata enigmatica.
«Evita di fare infuriare la nonna.» la avvisò Piper, anche se la curiosità ora la stava divorando.
«Domani è giorno libero per tutte, no?» la mezzana annuì riluttante: dove voleva andare a parare? «Facciamo una festicciola tra di noi. E' da troppo tempo che non ne facciamo una. Così conoscerete Paige.» si rivolse direttamente a lei «Potresti fermarti anche a dormire.» la sua voce era decisamente entusiastica come non lo era da anni.
Piper era sconvolta.
Paige era combattuta come non mai: se da un lato era l'opportunità migliore che le sarebbe mai capitata per evitare il confronto con i suoi genitori – almeno per un altro po' di tempo – dall'altro di certo non voleva imporsi in casa d'altri se non era la benvenuta; in fondo era un'estranea e non poteva pretendere troppo.. e se poi la fantomatica nonna di cui tutti parlavano non l'avrebbe accolta?
«Una festa, Prue?» Piper era pronta ad esploderle contro, ma proprio mentre stava per vomitarle addosso tutti gli aspetti negativi di quell'assurda idea, si sentì abbracciare da dietro. Più che un abbraccio era un'avvinghiata, corredata da consueta spettinata di capelli: Phoebe.
«Festa?» stava già ridendo «Voto a favore.» Paige osservò con piacere gli abiti che aveva indosso, dagli anfibi con i lacci annodati più volte, alle canottiere strappate con colori scuri, le catene argentee che aveva al collo.. era decisamente molto simile a lei. «Chi l'ha proposto?»
«Prue.» grugnì Piper, cercando senza successo di liberarsi dalla stretta.
«Wow.» l'ultima arrivata mordeva con impegno una gomma da masticare rosa «Bella giacca.» stava sorridendo largamente a Paige.
«Grazie. Belle scarpe.» era chiaro a tutti che si stavano simpatiche.
«Bene. Voti a favore tre, contrari uno. Vinciamo noi. Facciamo festa.» disse velocemente, baciando rumorosamente la guancia di sua sorella, per poi liberarla finalmente dalle sue grinfie.
«Lei è Phoebe.» Prue fu la prima a parlare dopo un minuto di imbarazzante silenzio. Paige fu la prima ad allungare la mano destra e quando l'altra la afferrò, entrambe saltarono indietro per la sorpresa.
Avevano entrambe ricevuto una potente scossa, che ancora vibrava nelle loro dita; la stanza si era colorata di azzurro per un lungo istante e ancora quello strano vento, proveniente da chissà dove, era apparso a muovere i capelli di tutte e quattro.
Erano pietrificate, impaurite, sorprese.. nessuno sapeva che cosa stava succedendo, tranne forse per Prue e Paige o, per lo meno, era qualcosa di familiare.
Prima che potessero anche solo chiedere qualcosa, la loro attenzione fu rivolta al leggio posto al centro della stanza, di fronte alle grandi finestre di vetro colorato.
Su di esso, era appoggiato un grande libro dalla copertina verde di cuoio, le pagine spesse e gialle, antico come nessun altro libro che avessero mai visto.. e vibrava, anche se non c'era niente o nessuno che potesse provocarne un tale movimento.
Una breve occhiata tra Prue e Paige ed entrambe si ricordarono, anche fin troppo bene, l'incidente del museo, con libri volanti ed attrezzature impazzite, quel terremoto improvviso, la paura e la sorpresa di ritrovare tutto completamente in ordine poco tempo dopo.
«Andiamocene.» sibilò Piper, afferrando per i polsi entrambe le sue sorelle e facendo cenno a Paige con la testa: che avrebbero raccontato alla nonna se fosse successo qualcosa lì dentro? Come avrebbero giustificato la loro presenza in soffitta se la nonna le avesse beccate lì dentro?
«Aspetta.» Prue si liberò dalla debole stretta di Piper e corse verso il libro. Non sapeva dere una vera motivazione del perché, ma si sentiva incrediblmente atratta da quel volume e anche se le sue sorelle lo avrebbero negato, percepivano la medesima sensazione. Paige raggiunse la più grande, affiancandola con gli occhi puntati sula prima pagina.
«"Il libro delle ombre".» lessero in coro. Un debole sibilo riempì le loro orecchie.. per un istante solo, così poco che dubitavano persino di averlo udito veramente.
Prue voltò la pagina.
«Lo conosco.» sussurrò la più piccola, passando le dita sulla scritta «Dove averlo già sentito da qualche parte..» proseguì, ma era riluttante a leggere.
Prue prese parola mentre le altre due si avvicinavano lentamente.
«Ascolta le parole delle streghe.» la voce di Prue era delicata eppure incredibilmente potente «I segreti che celiamo nella notte.» rimase con le labbra dischiuse per un breve attimo «Melinda.» mormorò tra sé e sé, ma nessuno l'aveva sentita «Gli dei fondatori sono qui invocati. La grandiosa opera di Magia è reclamata
«Andiamo via.» la voce di Piper era preoccupata: non le era mai piaciuto l'occulto e il mistero. A stento riusciva a guardare il film preferito di Phoebe.
Nessuno le prestava ascolto, anzi, Phoebe le aveva stretto il braccio per evitarle una fuga.
«In questa notte e in questo momento, invochiamo l'antico potere.» fece una piccola pausa, osservando negli occhi i presenti: poteva vedere curiosità, angoscia, eccitamento e molti altri sentimenti che non riusciva a classificare. «Donateci il potere. Chiediamo il potere.»

Si erano tutte accovacciate a terra per evitare di soccombere alla potente scossa di terremoto.
Avevano chiuso gli occhi per evitare di essere accecate dalla abbagliante luce azzurra che aveva invaso completamente la soffitta.
Ora che era tutto finito, si stavano guardando tra di loro, tremanti e con le menti in subbuglio, piene di domande a cui nessuno avrebbe saputo dare risposta.
«La nonna-» la voce insicura di Piper si alzò prima fra tutte, sembrava quasi in procinto di scoppiare in lacrime
«La nonna cosa, Piper?» la sgridò severamente Prue «Ci ha tenuto nascosto qualcosa, è evidente!» la più grande del gruppo si alzò sulle ginocchia, guardandosi attorno circospetta.
La soffitta era un totale disastro. Esattamente come il laboratorio del museo giorni prima, ogni oggetto era fuori posto, la polvere volteggiava dappertutto e ciò che non era fissato o stabile,  cigolava in qualche angolo in attesa di cedere alla forza di gravità.
«Comunque sia, ci conviene rimettere in ordine prima che le venga un colpo.» nessuno poteva ribattere a quella frase. E il fatto che provenisse da Phoebe rendeva il tutto ancora più allarmante e serio.
Ci impiegarono quasi un'ora a riordinare il più possibile, ma alla fine erano abbastanza soddisfatte del loro lavoro. Sicuramente la nonna avrebbe capito che qualcuno aveva toccato qualcosa, visto che si accorgeva anche se un contenitore delle spezie era girato nel verso opposto in cucina, però la parvenza di ordine avrebbe dato loro più tempo per pensare ad una scusa plausibile.
Piper fece scrocchiare rumorosamente la schiena, osservando fuori dalle finestre ed aggrottando le sopracciglia
«E' già buio. La nonna sarà qui a momenti.» era il suo modo per dire che era meglio andarsene da quella stanza e anche in fretta. Nessuno era contrario.. eppure non era quello che il futuro aveva in serbo per loro.
Si stavano dirigendo diligentemente verso la porta, quando quella si chiuse loro in faccia. Phoebe provò e riprovò a sbloccare la serratura, ma invano
«Lasciatemi essere la prima a dirlo.» si voltò allarmata verso le altre tre, appoggiando la schiena al legno «Siamo fregate.»
«Ci deve essere per forza la chiave!» Piper era decisamente agitata. Portò una ciocca di capelli bruni dietro l'orecchio e piegò la schiena, cercando qualsiasi oggetto di metallo sul pavimento. Non c'era traccia di alcuna chiave. «La nonna ci farà a pezzettini e sarà tutta colpa tua!» piagnucolò la mezzana guardando la propria sorella maggiore.
Paige assisteva alla scena in disparte, senza essere sicura di dover intervenire o di avere il diritto a farlo.
«Tanto vale intrattenerci.» proseguì la bruna con tono risoluto, sedendosi sul tappeto circolare nel centro della stanza. Il tavolino basso che giaceva nel mezzo la attirava particolarmente e non vedeva l'ora di giocare con quello strano calderone di bronzo e tutte le spezie e gli strani aggeggi sistemati intorno.
La luce svanì di colpo.
Urlarono in coro mentre le dita di Phoebe premevano insistentemente e fastidiosamente sull'interruttore per riattivare la lampadina.
«E' la corrente Pheobe, piantala.» la voce di Piper era un mormorio irritato «Ho sistemato delle candele prima, devono essere qui vicino.»
Seguì un rumore indistinto di piedi, oggetti urtati e un vetro rotto, poi pochi scatti metallici ed una piccola fiammella che prendeva vita su una candela viola dal largo diametro. Paige la sistemò sul tavolino di fronte a Prue, sedendosi con cautela accanto a lei per evitare di far spegnere inavvertitamente la fiamma.
Phoebe avvicinò tutte le altre candele che trovarono, altre tre, di varie dimensioni, colori e lunghezze e le sistemò davanti ad ognuna di loro.
«Bene e adesso?» la voce di Piper continuava a rimanere scettica
«Quando il libro è caduto è rimasto aperto così.» Prue infilò un dito tra le pagine del libro verde, aprendolo di fronte a sé e puntando l'indice sulla figura ritratta
«Io la conosco.» annunciò Paige e Prue annuì
«Anche io.» sorrise lievemente e Phoebe sbuffò
«Potete spiegare anche a noi?» Prue si schiarì la voce
«Penso che potrebbe essere interessante per gli studi di Paige giocare con questo libro.» indicò una frase di quella che doveva essere la biografia di quella donna: una strega di Salem di nome Melinda Warren.
«E' un libro di incantesimi?» Piper era chiaramente spaventata
«Sì, nella soffitta della nonna.» Phoebe aveva le braccia conserte
«Avanti, sarà divertente.» pregò Prue, lanciando un'occhiata a Paige, la quale annuì con un timido sorriso rivolto alle altre due
«Tanto non abbiamo altro da fare.. e non possiamo uscire.» nessuno poteva contraddirla.
«Come funziona?» ora era Phoebe ad essere incuriosita da quel misterioso libro verde. Prue sorrise soddisfatta e cominciò a leggere di una preparazione per invocare gli spiriti degli antenati, tante spezie che non conosceva e Phoebe lanciava giocosamente tutte le erbe che erano sul tavolino all'interno del calderone, mimando la risata di una strega e creando buffe espressioni con il suo viso mentre mescolava teatralmente con un mestolo di legno. Ben presto tutte si appassionarono alla singolare interpretazione della ribelle di casa e aiutò molto ad allentare la tensione.
«A te l'onore!» gracchiò infine, rivolgendosi a Paige e porgendole un fiore secco. Quest'ultima lo prese e lo gettò insieme a tutto il resto, pronunciando le parole che Prue le stava indicando
«Sangue del nostro sangue, noi ti invochiamo!» non si accorse che il gambo di quel fiore era premuto sul suo pollice già malandato e prima che potesse prevenirlo, una goccia rosso vivo si unì a tutte le altre spezie.
Stava per ridacchiare dopo aver portato ancora una volta il dito alle labbra, ma una scintilla color dell'oro, proveniente dal calderone, le fece sobbalzare tutte quante.
Ancora una volta, un vento indistinto le investì completamente, rendendo difficile tenere gli occhi aperti, così come il semplice respirare.

Non sono pronte.

Chi aveva parlato? Non era la voce di nessuno di loro tre. Prue toccò d'istinto il braccio di Paige per lo spavento e con una breve occhiata capì che anche lei si stava ponendo la medesima domanda. Non potevano dire lo stesso di Piper e Phoebe.
Non appena tutto cessò, Piper scattò in piedi, trascinando per inezia anche la sorella minore.
«Basta, mi fa venire i brividi!» sbottò irritata e subito un leggero boato stuzzicò le loro orecchie, accompagnato dal cigolio della porta che si stava aprendo per conto suo. «Voglio andare via e non parlare mai più di questa storia.»
«Piper non fare così.» Prue era allarmata e dispiaciuta «Ci stavamo divertendo e..»
«Non bisogna scherzare con queste cose.» ribattè fermamente «E stiamo esagerando. Sono successe troppe cose strane.» Paige deglutì e sospirò impercettibilmente.
«Ho creato troppo scompiglio, dovrei andarmene io e-» Prue la zittì con un cenno
«Non essere ridicola, sei nostra ospite.» Prue parlava con voce seria e ferita «E' solo un gioco e ci stiamo divertendo.»
«Lo farete senza di me.» continuò Piper, gli occhi alti per non incrociare quelli della sorella
«Molto bene.» la bruna guardò Paige «Ti va di restare con me e leggere un altro po'?» la più giovane scrollò le spalle per non sembrare troppo scortese nei confronti delle altre, poi annuì
«Phoebe?» l'interpellata si guardò perplessa attorno, la sorella maggiore, la nuova arrivata ed infine Piper.. perché in fondo era sempre stata quella che riteneva più saggia.
«Solo se resta Piper.» mormorò con voce debole. Da una parte voleva restare, dall'altra non voleva rendersi ridicola, ovviamente
«Allora andiamo.» rispose secca Piper, incamminandosi verso la porta e aspettando che Phoebe la raggiungesse «Sono solo un mucchio di sciocchezze.»

 

FINE PRIMA STAGIONE

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Note:

  • Dominus Trinus: in riferimento alle tre prescelte. È originariamente il titolo dell’incantesimo che restituisce i poteri alle sorelle, il primo che Phoebe recita nel pilot (1x01). Qui ovviamente è recitato da Prue e Paige con il medesimo scopo; le differenze sono che le prescelte ora sono quattro.
    Per funzionare, questo incantesimo necessita della presenza simultanea delle prescelte nella casa, in riferimento a quanto precedentemente detto riguardo ai loro poteri (telecinesi, immobilizzazione molecolare e preveggenza più i poteri di protettore di angelo bianco – che qui funge da legame) l’incantesimo ha effetto poiché i poteri da reclamare rimangono, effettivamente, tre.
  • Sangue del nostro sangue, noi ti invochiamo. E' l'incantesimo per evocare lo spirito degli antenati (o dei parenti), nello specifico si trova nella pagina dedicata a Melinda Warren.

 

   
 
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