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Autore: haranhel2    21/03/2005    4 recensioni
Lisa ha sedici anni. Giorgio ne ha quattordici. Lisa è vivace, ma molto timida con i ragazzi. Giorgio è popolare e molto dolce. Lisa ha paura di non piacergli. Sono troppo diversi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eppure ogni giorno è così: sempre diverso dal precedente, pieno di sorprese e, chissà come, uguale a tutti gli altri. Uguale, sì. Perché molte volte, ogni giorno, si ripetono sempre gli stessi gesti. Come faceva Lisa, ad esempio: la mattina, se il pullman la portava a casa in orario, passava a prendere il fratello a scuola e, se era lunedì, lo accompagnava e lo andava a riprendere per le lezioni pomeridiane. Il pomeriggio, invece, se era del lunedì, mercoledì e venerdì, andava in palestra tutta contenta e, se era del martedì e del giovedì, andava a vedere gli allenamenti di calcio. Tutto questo solo per vedere Giorgio, il ragazzo che le piaceva. Aveva anche fatto di peggio: l’ anno prima, quando lui e la sua ragazza di allora si incontravano la mattina prima di scuola per stare insieme e baciarsi, Lisa aspettava lì, davanti alla scuola media, il pullman per andare a scuola e si immaginava di essere lei quella stretta fra le braccia di Giorgio. Già, davanti alle scuole medie. Giorgio era più piccolo di Lisa, di due anni. Faceva la terza media, mentre lei il secondo anno di liceo classico. Non si erano mai ufficialmente conosciuti, solo un giorno lui, ad hip hop, le aveva sorriso perché le era andato addosso ballando, e Lisa aveva capito che lui sapeva della sua esistenza. Almeno quel giorno l’ aveva vista. Anche quel pomeriggio all’ uscita di scuola doveva averla vista, perché aveva fatto una faccia annoiata e solo più tardi l’ aveva salutata, forse era la prima volta che la salutava. Quando non c’ era nessun altro con lei si intende. E per nessun altro si intende una decina di persone di hip hop, o Miriam, la vicina di casa di Lisa, ed Elena, un’ amica molto simpatica di Miriam. Lisa pensò che avesse fatto quella faccia appena l’ aveva vista non perché veniva spesso davanti alla sua scuola, ma perché ormai tutti, e credeva anche lui, sapevano che a lei piacesse Giorgio. Miriam e Stefania avevano insistito tanto sul fatto di dire a Giorgio che Lisa le andava dietro, ma lei si vergognava troppo per farlo. Aveva paura di farci una figuraccia: lei, piccola ed insignificante, con uno popolare come Giorgio? Ma stava scherzando? Con lui stavano ragazze popolari come Natasha e Roberta, non ragazzine infantili come Lisa. Questo lei lo aveva capito subito, non c’ era bisogno che glielo dicessero. Eppure… eppure c’ era qualcosa che non andava nella chiacchierata che aveva fatto Giorgio con Miriam. - Guarda che l’ ho capito che ti piace Lisa! – - E’ carina… - . Lui aveva detto che era carina. Lui l’ aveva guardata. Lui aveva capito ancora una volta che lei esisteva. - Ma smettila! - , le diceva ogni giorno Stefania. – Lo devi lasciar perdere. E’ impicciato con una, te l’ ho detto. Non ti si filerà mai – - Miriam ha parlato con lui e Giorgio ha detto che sono carina – - Allora non lo so… Lui è troppo strano… - . - Aveva detto che ero carina, ma, in una seconda chiacchierata con Miriam, aveva aggiunto che non la conosceva bene per poterla giudicare e che, anche se l’ avesse conosciuta, a lui interessava quella con cui era impicciato. Ma, davanti a Lisa e Miriam, aveva aggiunto che avrebbe aspettato che la ragazza che gli piaceva si dichiarasse, altrimenti lui non avrebbe fatto niente, non voleva fare la prima mossa. Quel giorno non era andato molto diversamente dagli altri, a parte che Giorgio aveva salutato Lisa e si era lisciato i capelli ricci e legati in un codino. Stava davvero bene, sembrava più grande, ma Lisa lo preferiva con la sua solita fratta riccia grigio-castana. Era molto più simile a se stesso. Non è una cosa tanto sensata dire che somigliava a se stesso, solo che a Lisa non piacevano i cambiamenti. Gli occhi verdi brillanti sopra il suo sorriso, i pantaloni larghi e le scarpe adornate di ogni tipo di cosa, il bel rapper adorato da Lisa era presente in palestra quando lei era arrivata con Miriam, Roberta e le sue amiche, Marta e Denise. Lisa cercava di non essere timida e di far vedere il suo vero carattere poiché era questo che voleva il ragazzo, così, appena le vide, saltò addosso alla quattordicenne Linda ed alla tredicenne Valeria, sue compagne suocere. Nel senso che, se dovevano dire in faccia all’ insegnante che qualcosa non andava nelle sue spiegazioni e nel suo comportamento, oltre a quello dei compagni, lo facevano. Ma, cosa che le accomunava di più, si mettevano a fare le pazze durante la lezione e le cene di palestra. L’ insegnante, Luisa, insegnò loro l’ inizio di una nuova coreografia, ma Lisa non pensava al balletto: guardava incessantemente Giorgio, non gli toglieva gli occhi di dosso. E fu allora che capì: perché? , si chiese, loro possono ed io no? Perché loro possono scherzarci ed io devo rimanere in disparte per paura di fare una brutta figura? E perché io e lui non potremmo? In fondo, che ci costa? In fondo, che cosa cambia se non sono una ragazza popolare e se sono più grande di lui? In fondo, che costa provarci? In fondo, siamo diversi: è importante?
  
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