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Autore: ArwenDurin    25/03/2016    1 recensioni
"Lei era una creatura di luce, su questo non vi era alcun dubbio, eppure anche lei aveva i suoi momenti cupi, pesanti....ma ora vi era qualcosa di nuovo all'orizzonte, qualcuno: Thorin."
Collegato a zauberwasser
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Mychelliaudì era una creatura di luce, su questo non vi era alcun dubbio eppure anche la ragazza aveva i suoi momenti cupi, pesanti. Dopotutto anche lei era un essere vivente, per quanto magica. L'impressione era come se un grosso nuvolone fosse sopra di lei, e le impedisse di vedere... esattamente come la natura aveva un lato cupo. Erano rari questi momenti per lei, per questo non avevano poca pressione, anzi, la opprimevano e la facevano sentire persa. In quegli istanti Mychelliaudì preferiva stare da sola, e persino lì nella compagnia di Thorin sapevano quando giungevano questi momenti, ed esaudivano il suo desiderio lasciandola stare.
Bilbo e pochi altri potevano starle vicino, ma era inutile cercare di sollevarla come più volte aveva provato Kili. Lei rispondeva che erano lotte che doveva affrontare da sola, nel profondo di sè. E di solito aveva sempre funzionato così, combattuto o accantonato la nube, lei andava avanti, ma ora vi era qualcosa di nuovo all'orizzonte.
Qualcuno che riusciva meglio di lei in quell'impresa: Thorin.
Da quando il legame con il re dei nani era cresciuto tra loro c'era qualcosa di più intenso, più sentito; parlavano molto di più e talvolta si trovavano a guardarsi senza motivo apparente. Questo scombussolava Mychelliaudì perché a volte le bastava fissarlo lì mentre si fumava la sua pipa e rifletteva, per sentirsi meglio.. ma era quando lui si accorgeva di essere guardato, che lei tremava.
Perché anche Thorin la fissava.
E lei non seguiva la regola di cortesia di abbassare lo sguardo quando accadeva, e nemmeno lui, così si fissavano da lontano. Quei due si guardavano, abbracciandosi e studiandosi, svelando il loro animo e cogliendo sfumature del loro cuore, e Mychelliaudì si sentiva meglio. Come se oceani e cieli contenuti negli occhi del re potessero strappare via i suoi turbamenti, li cancellassero. Ella era colei che aiutava gli altri (compreso lui) e non era abituata a essere aiutata, e quindi che Thorin la facesse stare meglio la faceva riflettere.
Come riusciva? Mychelliaudì spesso se lo chiedeva
e la ragazza per quanto venisse da una dimensione magica, quando incontrava i suoi occhi si sentiva trasportata in un'altro mondo, in una pace nuova per lei. Era come se lui le sussurrasse parole tramite quegli sguardi: mai troppo dolci, ma piuttosto ricchi di "spinte" per far sì che Mychelliaudì lottasse, ed anche che lui era lì in caso avesse voluto parlarne.
Le parole di un guerriero a una guerriera.
Perché anche se Thorin sapeva come gli altri della compagnia, quando lei aveva momenti del genere, non si avvicinava; come agli inizi avevano tentato Kili o Fili. Lui si limitava a guardarla, a fissarla, ed era incredibile come bastasse, come lui riuscisse a fare qualcosa che nemmeno chi aveva decantato di amarla era riuscito. E nessuno dei due faceva un passo in più, nessuno dei due si muoveva più di così.
Perché entrambi volevano capire.. dovevano capire cosa ci fosse tra loro due .
Così si fissavano da una "distanza di sicurezza" dove non si creavano turbamenti o distrazioni, bastava così ad entrambi e si sentivano bene. Perché la fata di battaglie ne aveva viste, ma non riusciva a mascherare quel calore che le prendeva il corpo, e il cuore che aumentava i battiti quando lo vedeva. Ecco perché standogli vicina aveva timore, perché sapeva che lui avrebbe colto sempre se non lo avesse già fatto. Grazie a quegli sguardi, al suo sguardo, la nuvola che la copriva svaniva e la ragazza si spaventava un po'quando accadeva,  per il fatto di quanto potere avesse quel nano su di lei. Ma al contempo, non riusciva a interrompere quel piccolo contatto che avevano, quella piccola intimità che si permettevano. E Mychelliaudì si chiedeva che cosa ci fosse tra lei e Thorin per far sì che lui con uno sguardo, riuscisse ad abbattere nuvoloni così cupi con facilità, e chi era davvero per lei. C'era qualcosa tra le loro anime, un contatto superiore che l'affascinava ma al contempo la spaventava. Così dopo essersi fissati per secondi, minuti, facendo sì che in quell'istante tutto si annullasse su di loro, poi uno dei due interrompeva il contatto.
E Mychelliaudì avvolta da benessere creatosi con quello sguardo, pensava che avrebbe desiderato avvicinarsi a lui. A un millimetro dal suo viso, guardarlo negli occhi e chiedergli "come ci riesci Thorin?"

Angolo autrice: 
Ciao a tutti :) chiedo umilmente scusa per il fatto che in questo fandom ho in sospeso un racconto :/ lo so sorry cari lettori ma devo, voglio, scriverlo bene, e desidero che sia fatto bene per questo ci sto mettendo un po' perchè scriverlo così per andare avanti senza la giusta "spinta" non fa per me, poi vi dirò meglio nel racconto adesso passiamo a questo :)
 
Come detto nella trama è collegato a zauberwasser, ovvero l'altro mio racconto, potrebbe essere un prequel dal punto di vista più di Mychelliaudì questa volta piuttosto che di Thorin. E' corto perché appunto è un pezzettino aggiunto :) è delicato per riprendere appunto un po' l'atmosfera presente nell'altro racconto e anche perché quest'idea che con uno sguardo lui riesca a farla stare bene è già di per sé dolce e fa intuire davvero che i due abbiano un legame profondo. Può leggerlo anche chi non ha letto l'altro racconto ma Mychelliaudì potrebbe porvi più domande :P vi dico solo è un'essere magico da me creato e aggiunto all'opera meravigliosa de Lo Hobbit :) comunque se avete domande sarò lieta di rispondervi :)
Grazie a chiunque abbia letto e a chi recensirà :)
fatemi sapere che ne pensate :)


 
   
 
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