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Autore: afe    25/03/2016    0 recensioni
“… riesco a vedere le fate …”
Un po’ per caso,un po’ per sbaglio,aveva dato voce ai suoi pensieri provocando l’ilarità e lo stupore dei suoi compagni e delle altre persone presenti … Eppure era la verità,inquietante,inaspettata,ma pur sempre verità;a cui,ancora,non trovava una spiegazione razionale …
Genere: Comico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“… riesco a vedere le fate …” Un po’ per caso,un po’ per sbaglio,aveva dato voce ai suoi pensieri provocando l’ilarità e lo stupore dei suoi compagni e delle altre persone presenti … Eppure era la verità,inquietante,inaspettata,ma pur sempre verità;a cui,ancora,non trovava una spiegazione razionale … Flashback -3 mesi prima- Era una tiepida giornata primaverile,di quelle giornate che ti mettono la carica fin dal mattino,e proprio in quel momento a casa Ueda un Tatsuya appena caduto dal letto si contorceva dal dolore sul pavimento della sua camera,dopo una meravigliosa caduta di culo con l’ aggiunta di una testata al comodino e una bella leccata da parte dei suoi cani per concludere il tutto; di certo quella non era proprio la sua giornata, poverino. Finiti i 5 minuti di imprecazione varie il nostro bel protagonista decise di inaugurare la suo primo giorno libro da mesi con una bella doccia,seguita da un abbondante colazione, una bella corsa lungo il parco ed un intero pomeriggio di dormiveglia sotto alle soffici coperte del suo letto, diciamo che era proprio un bel programmino,ma non si sa mai cosa ti combina il destino … Uscito di casa Ueda ,insieme a i suoi inseparabili cani, incominciò a fare jogging nel parco,dove le persone di solito non passano,troppo occupate con la loro routine quotidiana,per fortuna. E fu lì che la vide per la prima volta. Seduto su una panchina per riprendere fiato,dopo una buona mezzora di corsa,si accorse che i cani erano in qualche modo agitati e fissavano un albero poco distante,si avvicinò all’albero,pensando ci fosse una fan un po’ troppo inopportuna o un fotografo, ma ciò che vide era del tutto inaspettato e incredibile. Una ragazza dai lunghi capelli castani era nascosta dietro il grande albero;era bella,molto bella,aveva la pelle chiara e liscia(o almeno così sembrava, non si era mica permesso di mettergli le mani addosso)il corpo formoso,ma allo stesso tempo esile,circondato da boccoli castani che le arrivavano alla vita,il viso non era giapponese,anzi aveva dei tratti occidentali,il mento piccolo, la bocca carnosa e rossa,il naso dritto e un po’ bombato alla punta che gli fece ricordare vagamente quello di Nakamaru,le gote piene e soffici e degli occhi color del mare contornati da lunghe e scure ciglia. Uno spettacolo. Certo,di ragazze belle lui ne aveva viste a bizzeffe, ma lei in qualche modo era diversa,lo metteva in soggezione. L’incontro dei due però non durò a lungo. La ragazza impaurita cominciò ad indietreggiare, facendo così notare a Ueda l’abito fatto di foglie e le piccole e quasi trasparenti ali; ci mise qualche secondo a connettere il cervello, ma infine esclamò “tu sei una fata!”, prima che lei volasse via. “Forse ho battuto troppo forte la testa stamattina”pensò,così un po’ confuso tornò a casa, sperando di dimenticare presto l’accaduto.
   
 
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