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Autore: Ombra8    25/03/2016    2 recensioni
Mente e cuore non sempre si accordano..soprattutto se il problema è sentimentale.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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~~Alfonso, il portinaio del palazzo la Rosa di via Rossini, diceva che l'appartamento del quarto piano, quella della signora Rivoli, fosse stato finalmente affitatto ad una delle nipoti del defunto signor Benedetti. Povero uomo, deceduto prima ancora di veder sua figlia Aurora sposata con Gianluca , il signorino del quartiere.

Io me ne stavo ad ascoltare le cialtronerie di Alfonso, aspettando che mia madre tornasse dalle spese quotidiane.
Come capitava di frequente, dimenticavo le chiavi di casa sulla scrivania della cameretta e proprio quel giorno il mio professore di Diritto Civile aveva dato forfait a lezione ed io me ne ero tornata a casa.

"Signorì ma mi state ascoltando?" Mi riprese Alfonso, nel suo elegante italiano/napoletano.
" Dite pure.. mi stavate dicendo che l'amministratore non vi rinnova il contratto"
"Esattamente .. come devo fare? Voi ormai siete quasi del mestiere"
"Andate piano Alfredo... mi manca ancora un pò di tempo. Parlate chiaro a Riccardi. Vedete cosa vi dice. "
"Sarà.." "Buongiorno signora Cerilli"

Per quanto Alfonso fosse impertitente e un pò cialtrone, era un brav uomo che faceva il suo lavoro.
Di corporatura robusta e piccola statura. Aveva due occhietti neri e vispi e un paio di baffi che risalivano ai suoi 30 anni. Sposato con Rosa, la sarta che stava in fondo alla strada. Una coppia che tutto il circondariato conosceva.
Mentre me ne stavo seduta accanto alla portineria,di fronte all'entrata del palazzo si fermò un grande camion dei traslochi.
Io ed Alfonso deducemmo che tutta quella mobilia che i facchini stavano scaricando doveva appartenere all'inquilina del 4 piano. Ciò mi riportò alla mente uno dei racconti del signor Benedetti. Nei  pomeriggi soleggiati,che passavo appisolta alla panchina del parchetto vicino casa,con un libro di lettura o un testo da studiare,il signor Luigi raccontava sempre un pò di se. Alle volte di quando era un giovincello nell'esercito. Altre del suo viaggio in Libia e spesso raccontava della sua famiglia, in particolar modo elogiava sempre una delle sue nipoti. Una certa Viola , figlia di sua sorella Annina. Una professoressa di lingue straniere che insegnava all'università.  Mi diceva che era l'orgoglio della famiglia perchè la prima ad essere laureata.  La cosa mi incuriosiva perchè le belle parole del Signor Luigi erano solo per la nipote e non per la figlia. Certe volte, nella malignità del mio pensiero, supponevo che Viola fosse la figlia segreta e Aurora un rimpiazzo.

Era un giovedi quando la mia famiglia mi informò che la nipote di Benedetti si era trasferita nel nostro palazzo.
Mia madre l'aveva descritta come "una ragazza della porta accanto" mentre mio padre riportava a tavola le voci del palazzo o meglio i pettegolezzi dei condomini, cioè che vivesse da sola perchè lasciata sull'altare e che si fosse trasferita nella casa , che una volta era del suo caro zio, perchè l'avesse ereditata.
Io me la ridevo. Bastava un viso nuovo che il palazzo, se non, il quartiere si animasse.
Due giorni dopo, rientrando da una colazione con delle mie amiche, potei incontrarmi/scontrarmi con la nuova inquilina.
Stavo entrando nel palazzo quando me la trovai di fronte che scavava nella sua borsa alla ricerca di qualcosa e prestando poca attenzione al portone che si stava aprendo.
Era alta quanto me. Indossava un paio di jeans aderenti e un maglioncino accollato. Lunghi e vaporosi capelli castani le incorniciavano il viso e un paio di occhi verde/nocciala sorridevano prima ancora che fossero le labbra a farlo. Indubbiamente era una bella donna.
Ci guardammo per pochi attimi e ci sorridemmo cortesemente. Io le tenni il portone aperto e lei elegantemente mi superò per uscire. 
Avevo incontrato Viola Benedetti e questo mi aveva condannato ad una lunga e tormetata lotta cuore/mente.

  
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