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Autore: dream_liberty    26/03/2016    10 recensioni
La piccola dolce Mikan è stata cacciata dall'alice academy dopo aver frequentato solo un anno, il nonno era morto già da tempo, e Mikan fa una sorta di pellegrinaggio tra famiglie ed orfanotrofi, era seguita da molte associazioni antialice, fu così che la piccola Mikan passò 5 anni infernali. Poi improvvisamente viene riammessa nell'accademia. Mikan era provvista di alice molto potenti ed estremamente rari.
Come sarà la Mikan sedicenne? E come si evolverà il suo rapporto con tutti i suoi amici alice, in particolar modo con Natsume? Sarà odio o amore?
Ciao , sono nuova e questa è la mia prima fanfiction in assoluto, quindi per favore abbiate pietà e siate clementi, spero di ricevere qualche recensione va bene anche negativa, be spero sinceramente che la storia vi piaccia.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mikan Sakura, Natsume Hyuuga, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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POV MIKAN

Guardai che ore fossero e mi accorsi che non ero in ritardo come di consueto, ma in un SUPER ritardo di ben 30 minuti.

Mentre correvo tra i corridoi delle superiori come una psicopatica scappata dal manicomio imprecai contro la mia lentezza e contro il tempo che scorreva troppo veloce per i miei gusti.

Non trovavo la classe giusta, e ci misi almeno un quarto d'ora a trovarla, sicuramente ero la prima alunna che arrivava con 45 minuti di ritardo il primo giorno di scuola superiore in tutta la storia giapponese.

Quando trovai la classe mi dovetti fermare per riprendere fiato, mi ricomposi, presi un bel respiro profondo e provai ad entrare dignitosamente,cosa che sfortunatamente non successe perché inciampai, cadendo rovinosamente su qualcuno.

Mi strofinai la nuca borbottando un “che male!”, fu in quel momento che un odore famigliare mi investii, un profumo di muschio misto ad un non so che, che rendeva l'odore piacevole, ma non riuscivo a ricordare a chi appartenesse quella fragranza.

Poi sentii qualcuno parlare,aveva una voce calda e sensuale, maschile - Mi hai per caso scambiato per il tuo cuscino personale brutta befana?!- Come osava quell'idiota a darmi della brutta befana, per la prima volta lo guardai dritto in faccia per dirgliene quattro. Però quello che vidi mi tolse il fiato.

Rimasi a fissarlo imbambolata, non potevo crederci, non volevo, non era possibile che fosse lui, eppure aveva i suoi stessi capelli neri, i suoi stessi occhi rossi, la sua stessa presunzione, la sua stessa bellezza anche se più matura.

Non non c'erano dubbi era -Natsume?-.

Quel nome che tanto avevo odiato mi uscirono dalle labbra senza che io potessi fermarle.

-Bene, vedo che sai il mio nome nonostante noi non ci conosciamo, adesso ti potresti togliere di dosso,razza di cretina- non si smentiva mai, non si ricordava neppure di me, be mi sembrava ovvio,per il grande Natsume ero troppo insignificante per ricordarsi che ero

Lo guardai con astio e silenziosamente mi rialzai,diretta da Naru per presentarmi alla mia “nuova” classe.

 

POV. NATSUME

Stamattina mi svegliai di pessimo umore (quando mai non succede .nd me, sta zitta non rompere nd Natsume), andai in classe di malavoglia, e mi sedetti al solito posto, in fondo vicino a Ruka, il mio migliore amico.

Oggi avevo lo strano presentimento che sarebbe successo qualcosa di spiacevole, ma cosa?

Anche quell'idiota di Naru, sembrava nervoso, cosa molto rara e insolita per un tipo disinvolto e naturale come lui. Infatti per i primi 45 minuti, guardò la porta come se fosse una statua o un quadro famoso pronto ad essere rubato.

Mi alzai con le mani in tasca ( che figo nd me, vuoi stare zitta autrice dei miei stivali nd, natsume, come osi idiota nd me) per uscire, l'aria si era fatta troppo opprimente per i miei gusti.

Ma non appena aprii la porta, mi ritrovai a terra, sotto il peso di qualcuno, che a quanto pare mi aveva scambiato per un cuscino.

A giudicare dalle curve schiacciate nel mio petto dedussi che fosse una ragazza, una ragazza dall'odore familiare, un profumo di ciliegia mista a... sì pesca, “ Sakura” mi venne subito in mente.

Nah non poteva essere lei perché: 1) la ragazzina testarda che 5 anni fa frequentò questa sorta di manicomio non si sarebbe mai sciolta quegli stramaledettissimi codini che la facevano sembrare una bambina, invece questa ragazza aveva i capelli sciolti che le copriva buona parte del viso, e 2) lei ormai se n'era andata per sempre dall'accademia, dal mio mondo, da me.

Mi aveva semplicemente abbandonato, senza preoccuparsi di me, di cosa mi sarebbe successo.

Sicuramente adesso era felice, si sarà sicuramente dimenticata di me, di Hotaru, di Ruka, dei suoi migliori amici.

La odiavo, la detestavo per il suo egoismo, per la sua felicità che io non potevo più provare, per il suo sorriso.

Scacciai quei brutti pensieri, e mi riconcentrai sulla ritardataria che si stava strofinando la nuca poco aggraziatamente, stava borbottando-ahi, ahi che male- volevo togliermela di dosso, adesso capivo il significato di quella strana sensazione d'inquietudine che avevo provato per tutta la mattinata.

Il pavimento era duro e cominciava a farmi male la schiena.

La ragazza anche se sembrava uno stecchino era piuttosto pesante e non sembrava volersi cavare da quella posizione piuttosto indecente.

Siccome non sembrava capire da sola in che situazione si trovava ,glielo avrei fatto capire io, con le buone o con le cattive, ma poiché non avevo voglia di perdere tempo avrei cominciato direttamente con le cattive- Mi hai per caso scambiato per il tuo cuscino personale brutta befana?!- lei per la prima volta mi mostrò il suo viso, guardandomi negli occhi senza paura, mi accorsi che quella ragazza non aveva solo la stessa fragranza in comune con lei, (Mikan per chi non ha capito) aveva i suoi stessi capelli color nocciola, gli stessi occhi profondi e puri, la sua stessa insolenza.

Mi ero così tanto concentrato sul suo viso, che quasi non mi accorsi che aveva sussurrato -Natsume?- come se mi conoscesse, be mi sembrava ovvio che mi conoscesse, dopotutto tutta l'accademia mi conosceva per la mia bellezza, la mia sfacciataggine, la mia intelligenza e per il mio alice.(Modesto nd me, zitta o me ne vado nd Natsume, uffa basta litigare nd Mikan)

Sicuramente era una delle mie tante ammiratrici /oche, anche se assomigliava lei ,no lei era un'altra cosa questa solo un'oca, così le risposi con crudeltà -Bene, vedo che sai il mio nome nonostante noi non ci conosciamo, adesso ti potresti togliere di dosso, razza di cretina?!-

Lei mi guardò con odio, non fastidio ma odio puro, glielo si leggeva in faccia.

Si rialzò silenziosamente, e raggiunse la cattedra,per presentarsi probabilmente.

Non mi aveva neanche chiesto scusa quella sottospecie d'idiota, mi rialzai e raggiunsi il mio posto, non avevo più voglia di uscire, volevo sapere chi fosse quella ragazza insulsa, che aveva osato sfidarmi.

-Vedo che non ti smentisci mai con i tuoi ritardi eh?- perché quello scemo le parlava con così tanta confidenza, nonostante non si conoscessero, almeno in teoria.

-Mi dispiace, non si ripeterà più, promesso.- disse sorridendo - Non promettere,è meglio- disse quasi esasperato il prof. Barbie.

Poi rivolto alla classe disse- Spero che farete sentire la vostra vecchia compagna di classe, a suo agio-

Ero diventato mezzo sordo o aveva detto vecchia compagna? -Adesso presentati-.

La ragazza guardò prima dalla mia direzione, con uno sguardo pieno d'odio, poi tutta la classe con un sorriso stampato in faccia.

Cosa diavolo le avevo fatto?!

Poi si presentò -Sono Mikan Sakura, vi ricordate di me?- il mio mondo crollò.

Quella che mi aveva abbandonato con così tanta facilità, era tornata?

La ragazza che mi aveva fatto passare l'inferno non lasciandomi morire?

La ragazza che avevo odiato per 5 anni, era davanti a me?

Non era possibile, lei aveva perso il suo alice, e per entrare in questa stupida accademia ne aveva bisogno, allora perché?

In più quel cretino di Naru l'aveva mandata a sedermi vicino a me, in quel momento lo avrei bruciato più che volentieri.

-Ah Mikan nonostante tu abbia già frequentato l'accademia, conosci solo le divisioni elementari quindi ti servirà una guida, qualche volontario?-

quasi tutte le mani maschili alzarono la mano.

-Mhm...ho deciso, la guida sarà Natsume!- no lui non voleva morire bruciato, una morte veloce ed indolore, no lui voleva morire carbonizzato, avrei bruciato le sue ossa una ad una, avrebbe avuto una morte lenta e dolorosa, lo garantisco.

 

ANGOLO DELL'AUTRICE IDIOTA
Io:ciao come va la vita?
Nat: male per te se non stai zitta
Io: come osi brutto insolente
N: parla quella
Io: Basta sei licenziato
N: va bene nessun problema almeno per me, tu invece non avrai il tuo bel protagonista tenebroso, bye bye
Io: no aspetta scherzavo
N: visto sei un'idiota senza spina dorsale
*me piange*
Io: continuiamo dopo il discorso
N: ti sei già ripresa
Io:lasciamo stare
beh spero che il capitolo vi piaccia, l'ho fatta anche più lungo, spero che non faccia schifo almeno. Spero di ricevere qualche recensione intanto saluto di cuore:
 DarkDevil9700 
 Nefer666
 Tia09   
Sapphy
grazie per le vostre meravigliose recensioni spero di rivedervi presto.
Ciaoooo
p.s natsume: è proprio senza speranza
   
 
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