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Autore: mymanga    26/03/2016    8 recensioni
Crescere comporta responsabilità.
Tra ricordi passati e speranze future, Pan ormai giovane donna, capisce che è giunto il momento di prendere decisioni veramente importanti, fondamentali per il proseguimento della sua vita.
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Dal 1° capitolo:
Se la fortuna decide di sorriderti, capisci che l'immenso amore che provi per il tuo compagno... così forte e resistente perché costruito sulle solide fondamenta di rispetto fiducia e collaborazione, ecco quell'amore non è UN punto d'arrivo, ma IL punto di partenza per nuovi progetti, nuove priorità...
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pan, Trunks | Coppie: Pan/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Albero della Vita
1° CAPITOLO



Leggero… indefinito… vago…

La mia mente nel suo stato di torpore non è in grado di stabilire se era stata una percezione astratta o concreta.

Poi brividi, piccolissimi sussulti involontari della pelle ad un movimento così lieve, solo accennato.

Sembra reale.

Era partito dalla punta delle dita del piede, aveva proseguito il suo percorso fino alla caviglia girandole attorno, ed infine era tornato al punto di partenza.
Poi… pausa.

Forse era solo immaginazione, la mia attenzione poteva tornare a rilassarsi.

Invano.

Lo stesso tocco di prima, esile e quasi impercettibile, ricomincia la sua misteriosa missione. Con una lentezza estenuante, riparte dal mignolo e si fa strada lungo tutto il profilo del mio corpo, disteso a terra sul fianco, sfiorandolo appena. Ripassa la caviglia, prosegue sulla gamba e, arrivato al ginocchio, si concede una nuova sosta, pago dei miei nuovi fremiti ottenuti.

Una movenza delicatamente insistente… ed impertinente.
Continua sulla coscia, con accenni di direzione al suo interno, per poi risalire la curva dell’anca e fermarsi nuovamente. Altri piccolissimi tremolii.

La sfida fra la mia resistenza e questa sottile tortura comincia ad essere difficile da gestire ed il mio respiro trattenuto ne dà la conferma. Ormai non ho più dubbi, ho riconosciuto il proprietario del tocco indisponente ed il suo diabolico piano.

Con un ultimo attacco combinato, sleale come non mai, si sdraia accanto a me, alle mie spalle, facendo aderire il suo corpo al mio. Lo sento avvicinare le sue labbra e soffiare lentamente il suo caldo respiro alla base del mio collo, mentre con la sua mano disonesta riprende a sfiorare il mio fianco e salire sempre più su, fino al costato…

Punto debole, troppo debole.
Non ce la faccio più…

Il mio corpo trema vistosamente: sento la pelle d’oca invadermi dalla punta dei piedi alla testa, passando prepotentemente per gambe e schiena, inarcate di riflesso. Sospiro rumorosamente.
Dannato lui e il suo solletico! Ma questa me l'avrebbe pagata, eccome.

“Ma sarai dispettoso!” sussurro accigliata, aprendo finalmente gli occhi.

Mi ero addormentata all'ombra di quella meravigliosa ed imponente quercia secolare, un gigante buono che mi aveva sempre donato protezione, sicurezza e conforto, ma che evidentemente in quel momento aveva pensato bene di tradirmi, diventando il silenzioso complice di quella canaglia del ragazzo accanto a me.

Sorride, con un braccio era impegnato a tenersi stabile accanto a me, la mano a sorreggersi la testa ed il gomito appoggiato a terra, mentre con l'altro ora mi avvolge in un forte e caldo abbraccio.
Già sorride, perché era ampiamente e spudoratamente soddisfatto della perfetta riuscita del suo detestabile piano.

“Ovvio, farti i dispetti è il mio secondo passatempo preferito” risponde malizioso, baciandomi sensualmente la spalla, ora nuda dato che ha oltretutto scostato la spallina del mio leggero vestitino estivo di cotone bianco.
“Ah sì… e il primo?” provo a replicare.
Il signorino non avrebbe condotto il gioco a senso unico.
“Lo sai bene…” dice seducente al mio orecchio, giuntoci dopo aver accarezzato clavicola e collo con la punta del suo naso, innescando indiscutibili fremiti, di piacere questa volta.
Sospiro.

“Altro che dispettoso, sei proprio un delinquente, marcirai all'inferno!” cerco di difendermi di fronte a quel gesto così sensualmente provocatorio: nella mia mente erano già fin troppo evidenti le intenzioni della parte meno nobile di me.
“Può darsi... ma posso stare tranquillo, sono sicuro che verresti a cercarmi fin laggiù, di tua spontanea volontà” risponde divertito.

Sgrano gli occhi, questo è gioco scorretto. Mi volto verso di lui, fulminandolo con lo sguardo e pronta a rispondere per le rime, ma lui corre in fretta ai ripari sigillandomi le labbra con un bacio deciso, che non ammette repliche, un misto tra il desiderio puro e la volontà di sedare sul nascere la mia reazione di rivalsa. La mano che prima sosteneva il suo stesso capo, ora blocca la mia testa in una salda presa tra i miei lunghi capelli. Con l'altra, forte e troppo veloce, mi afferra entrambi i polsi in una delicata morsa d'acciaio. Forse ha paura che ricorra alle maniere forti, esagerato.

Non potevo muovermi, ma in fondo neanche lo volevo.
Lo amavo anche per questo: era capace di domare il mio lato selvaggio con passionale fermezza.

Si accorge che non sto lottando un granché, così il bacio diventa più morbido, delicato.
“Altro che inferno, mi merito il paradiso, se dormivi ancora un po’ ti saresti persa questo splendido tramonto, so che ci tieni”
Sul suo viso un’espressione dolce, poi mi libera dalla sua stretta, donandomi un casto bacio sulla fronte. Cambia posizione, si siede, appoggia il dorso all'immenso tronco della nostra quercia, allarga le gambe, e mi invita ad avvicinarmi a lui.
Mi accoccolo all'istante: le mie spalle appoggiate al suo petto, le nostre guance vicine l'una all’altra, il suo abbraccio forte e protettivo, le nostre mani intrecciate. Non potevo chiedere di meglio.
Chiudo gli occhi assaporando il momento per attimi infiniti mentre respiro a pieni polmoni il profumo naturale della sua pelle. Lo stesso fa lui.

Li riapro poco dopo e la mia vista si perde lontano…
Per l'ennesima volta, dall’alto della nostra collinetta, ciò che riesco a vedere mi lascia senza parole: uno splendido tramonto di metà settembre sta illuminando tutto il paesaggio, rivelando colori mozzafiato. Il sole basso all'orizzonte brilla d'oro vivo, ma poi il cielo davanti a me passa tutte le tonalità di giallo ed arancio fino ad arrivare al rosso fuoco, sfumando infine verso l’azzurro ed il blu intenso, via via che lo sguardo si allontana.
Allo stesso modo, caldi raggi color pesca stanno irradiando tutt’attorno i vasti campi di grano misto papaveri, intervallati qua e là da rigogliosi prati verdi custoditi da qualche imponente albero solitario. Il tutto impreziosito dagli effetti di incredibili giochi di luci ed ombre. Questo incredibile panorama si estende a perdita d'occhio, donando un impareggiabile senso di leggerezza e pace interiore.

La natura è, e sempre lo sarebbe stata, la miglior artista in assoluto.
Momenti come questi sono un puro piacere per occhi e cuore, soprattutto se si possono ammirare accanto a persone così speciali.
Tutti i ricordi più importanti dei miei ultimi anni, appartengono a questo preciso luogo. Anni in cui quella piccola e indisciplinata ragazzina è cresciuta ed ora appartiene al così detto mondo dei giovani adulti. Nel salutarla per sempre, le avevo fatto una promessa eterna, avrei lottato per preservare la nostra vitalità, la nostra determinazione ed il nostro spirito, da sempre coraggioso, ribelle e discretamente incosciente!

Sorrido. Gill sta svolazzando qua e là inseguito da quel giocherellone di Crash, uno scatenato, instancabile e tremendo dalmata, pronto a combinarne di tutti i colori. D’altronde dovevo immaginarmelo, ce l'aveva regalato un paio d'anni fa Goten.

“Con tutto l'affetto che provo per voi due” recitava il biglietto sulla scatola che ci aveva rifilato, dotata di vita propria visto che il cucciolo si trovava lì dentro.

Stronzo, grandissimo stronzo… ma non ti preoccupare “zietto”, saprò ricambiare anch’io tutto il bene che ti voglio. In realtà fu uno splendido regalo, il migliore che fosse mai riuscito a fare. Quel cane trasmetteva gioia ed allegria, ma ci voleva tanta, tanta pazienza. Ma il detto recita che i veri amici si vedono nei momenti di bisogno, allora grazie di esistere Gill!

Vedere quei due rincorrersi felici, più il dalmata che il mio amico robottino, mi fa ricordare alcune ricorrenti immagini che ultimamente stanno affollando la mia mente in modo disordinato e confuso. Non è da me avere dubbi ed incertezze così evidenti, tali da non riuscire a trovarci un filo logico, ma in quest'ultimo periodo sembrava proprio che la mia vita ne fosse invasa.
Ripenso alle parole di mia madre, pronunciate circa una decina di giorni fa. Secondo lei le strane sensazioni che avevo provato erano un messaggio preciso. Il mio cuore aveva risposto a delle silenziose non-domande che sicuramente la mia mente non era stata in grado di formulare, altrimenti sarebbe stato tutto più chiaro e trasparente. Il responsabile, quindi, andava cercato altrove.
Avevo passato davvero molto tempo a cercare di tradurre questi miei non-pensieri ed aro arrivata alla conclusione che lei ne avesse colto il vero significato fin da subito, ma essendo la mia vita, giustamente, poteva solo guidarmi, non decidere per me. Grazie a lei avevo capito.

Non era stata la mia mente a lanciare quei messaggi criptici, ma lui... il mio istinto, quell'ISTINTO.
Un richiamo forte, potente, naturale e soprattutto... inevitabile.
Quell’istinto aveva bussato forte alla mia porta ed una parte di me evidentemente aveva risposto presente. Mi resi conto che accanto a paure, dubbi ed incertezze, c'erano anche e soprattutto sensazioni di desiderio, speranza e ricerca. Avevo preso la mia decisione.
In assoluto sarebbe stata la più importante della mia intera esistenza.

Se la fortuna decide di sorriderti, capisci che l'immenso amore che provi per il tuo compagno, quell'amore ricambiato che brucia l'anima e arde il cuore di passione, che speri ti accompagnerà per il resto della tua vita, che è così forte e resistente perché costruito sulle solide fondamenta di rispetto, fiducia, e collaborazione, ecco quell’amore non è UN punto d'arrivo, ma IL punto di partenza per nuovi progetti, nuove priorità… nuove VITE.

“Pan… ci sei o ti sei riaddormentata? Sei così silenziosa...”
La voce divertita del mio compagno mi ridesta bruscamente dai miei turbolenti pensieri.
“Eh? Sì… sì, ci sono, ci sono” rispondo un po’ troppo sovrappensiero.
“Mhm… Dimmi la verità, a cosa stavi pensando?”

Ecco lo aveva notato subito, avevo dato una risposta troppo evasiva per i suoi gusti, ormai mi conosceva praticamente come le sue tasche. Accidenti, non avevo preparato nessun discorso sensato al riguardo, era già tanto che fossi arrivata da sola ad avere un minimo di chiarezza. Ma al diavolo i discorsi preparati, quello sarebbe stato il nostro progetto di vita più importante in assoluto, ed eravamo lì, nel nostro rifugio, teatro di tutti i momenti più significativi della nostra storia, non potevo e non VOLEVO più aspettare. Chissà quale sarebbe stata la sua reazione, ma lo avrei scoperto da lì a breve.

Sospiro, mi sento leggermente titubante per la portata dell'argomento, ma rispondo ugualmente, seria:
“A…. NOI. Stavo pensando a noi” guardandolo dritto in quei meravigliosi occhi color cielo.
Sul suo volto un’espressione perplessa, non si aspettava un tono così pensieroso.
“Ti devo parlare, è... importante, io…” sto per continuare e, così lo vedo tardi, decisamente troppo tardi.

Quel teppista del nostro cane mi è saltato addosso in cerca di coccole, con la grazia di un bisonte e la delicatezza di un elefante. Sbuffo e alzo gli occhi al cielo: davvero un tempismo perfetto quel somaro!
Irruento ed affettuoso allo stesso tempo. Infatti adesso, passato l'attimo di euforia giocosa, me lo ritrovo mansueto accucciato vicino, con il muso appoggiato alle mie gambe. Lo osservo teneramente e gli regalo un'altra carezza, mentre mi ritrovo a pensare che in fondo non è l'unico ad avere questi lati caratteriali così marcati. Una certa ragazzina di mia conoscenza ne era stata un esempio lampante. Nella mia giovinezza avevo vissuto mille e più avventure, collezionando sorrisi felici e lacrime amare, ma riflettendoci non mi ero mai trovata così in difficoltà come ORA, di fronte a questo “nuovo noi”, diventato veramente importante da affrontare e da gestire… 




Angolo Autrice:

Ciao a tutti! Vi ringrazio tanto per aver dedicato il vostro prezioso tempo a leggere questa mia prima storia in assoluto. Se tutto va in porto, dovrebbero esserci più capitoli. Spero sia stata una piacevole lettura e ben venga se vorrete lasciare un vostro parere.
Un gigante, immenso, infinito GRAZIE a NALA per … TUTTO!
Se ci sarà l'occasione, come minimo ti devo pizza e gelato!
Alla prossima... Ciao!

PS: Per la cronaca il dalmata ce l’avevo per davvero, uguale in tutto e per tutto, di nome e di fatto… una sagoma!
   
 
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