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Autore: Veni Vidi Jackie    27/03/2016    1 recensioni
Matilde, amica (o qualcosa di più?) da più di un anno di Jack, ha da tempo dimostrato con lui atteggiamenti aggressivi. Quando lei troverà l'amore in Frank, Jack verrà prima relegato in secondo piano e poi abbandonato dalla ragazza. Ormai libero, la fine del "regime tirannico" di Matilde dovrebbe farlo stare meglio, ma la gelosia lo dilanierà e ben presto lo farà arrivare sull'orlo della pazzia.
In questa situazione, saranno personaggi assai strani a farlo tornare su di morale!
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'INIZIO

 

 

Jack si sveglia di soprassalto, come succede quando si sogna di cadere.

Si ritrova sul letto di casa, con la schiena tutta sudata che fa appiccicare il pigiama alla pelle. Un raggio di sole fa capolino tra le fessure della persiana abbassata, andandolo a colpire sulla fronte.

Ma che ore sono?

Il ragazzo si allunga per prendere il cellulare sul comodino. Preme il tasto centrale e la schermata si accende, indicando le 8:22 del mattino.

Jack sbadiglia e poi si stira, alzandosi dal letto. Nel mentre che infila i piedi nelle ciabatte, il cellulare che ancora ha in mano inizia a vibrare: è il suo amico Andy, che lo sta chiamando.

- Pronto? Jack! -

- Andy, non ti sembra un po' presto? - biascica Jack, entrando in bagno

- Eri a dormire? Scusami, allora -

- Fa nulla, dimmi pure -

- Ho una grande notizia! - Andy sembra felicissimo. - Stasera andremo a giro! -

Jack è piacevolmente sorpreso: sono assai rare le sue uscite serali, dal momento che il suo unico amico è Andy. Ovviamente questo non vuol dire che non escano mai da soli, ma di certo è più piacevole farlo con un gruppetto più numeroso.

- Bene! E dove andremo? - chiede il ragazzo, sciacquandosi le mani

- Che ne dici di venire qui da me, qui a Ciomarea? -

Ciomarea...è buffo: i due amici sono nella stessa classe da cinque anni, ma Jack non è mai andato a Ciomarea dal suo amico. La stessa cosa non si può dire di Andy, che ha già visitato una volta T**** d** L***.

- Sai, mi piace come idea. Devo solo vedere a che ora passano i pullman. -

Già, perché Jack non ha ancora la patente. E che si muova! A diciotto anni è il momento giusto per conseguirla, cosa che d'altronde deve fare pure Andy.

- Dai, allora fammi sapere! A presto! -

I due si salutano e Jack si prepara per la colazione.

 

Jack si trova sul bus quando il suo cellulare inizia a squillare: è di nuovo Andy.

- Hey, a che punto sei? -

- Sono quasi arrivato – risponde Jack, guardando fuori dal finestrino. - Ancora cinque minuti e sono lì -

- Bene, perché ho una novità -

- Spara. -

Andy tossisce, come per annunciare qualcosa di importante.

- Amico mio, stasera avremo degli ospiti -

- Che tipo di ospiti? -

- E' qui che arriva il bello: delle ragazze! -

Jack sorride inconsapevolmente: delle ragazze! Un tipo chiuso ed introverso come lui che stasera conoscerà delle ragazze! Non importa se non ci parlerà o se non si rivolgeranno la parola: l'importante è che saranno tutti insieme. Potranno anche dividersi e non vedersi mai più, ma per stasera saranno tutti un gruppo unico e compatto. E poi...quando mai Jack ed Andy sono mai usciti con delle ragazze? Mai, ovviamente. Sarà anche qualcosa di divertente!

- Ottimo! Sai come si chiamano? -

- Non mi ricordo bene, onestamente -

- Ma tu le conosci? -

- Per modo di dire...sai, sono amiche delle mie sorelle -

- Capisco. -

L'entusiasmo di Jack si smorza all'istante: le sorelle di Andy sono leggermente psicopatiche, questo vuol dire che lo saranno anche le loro amiche?

- Comunque – riprende Andy – ci sarà anche un ragazzo che ho conosciuto poco tempo fa. Non so quale sia il suo nome di preciso, ma tutti lo chiamano Tom. -

A Jack si accende una lampadina in mente: Tom? Lui non conosce nessuno con quel nome, eppure gli ha fatto venire in mente qualcosa.

Tom...Tom...no, nessuno di sua conoscenza ha quel nome. Forse Tommy? No, non ne conosce nessuno. Tommaso? Non conosce nessun Tommaso...e allora perché?

- Jack, ma ci sei ancora? -

- Sì, sì! - risponde il ragazzo – stavo giusto pensando -

- Guardiamo di fare bella figura con quelle donzelle, eh! Facciamo che questo 13 agosto sia una data importante! -

Adesso Jack ha un vero e proprio sussulto.

- Cosa hai detto? - esclama, facendo voltare tutti i passeggeri verso di lui

- Eh? -

- Il 13 agosto? Hai detto così? -

- Sì, oggi. -

Jack allontana veloce il cellulare dall'orecchio per vederne la schermata: segna proprio il 13 agosto. Non sa perché né come sia possibile, ma improvvisamente si rende conto di non aver idea di che giorno sia. O meglio: ha appena scoperto che è il 13 agosto, ma non sa spiegarsi il motivo per cui gli sembri così strano.

Ha come l'impressione di aver perso la nozione del tempo, senza ricordare cosa abbia fatto prima di quella mattina. Cosa ha fatto ieri? E ieri l'altro? Non lo ricorda.

- Andy – sussurra agitato – in che anno siamo? -

- Eh? - domanda il suo amico, dopo qualche secondo

- Hai capito bene -

- Hai fumato qualcosa? -

- Devi dirmi in che anno siamo -

- Senti, devo andarmi a preparare...-

- Andy! - adesso Jack ha urlato – in che anno siamo? -

- Nel 2013! -

Jack rimane basito: com'è possibile? Il 2013?! Ancora una volta non sa perché, ma ha l'impressione di non essere nel 2013. Si ricorda frammenti di anni successivi, senza però ricordare nulla di importante. E quel nome...quel “Tom”...c'entra forse qualcosa?

- Jack, ma sei ancora lì? - chiede di nuovo Andy

- Sì, scusami...stavo pensando -

-Mah, sei veramente strano! A dopo, okay? -

I due si salutano e Jack chiude la chiamata.

Tom...proprio quel nome gli ricorda qualcosa. E poi, come è possibile sia il 2013? Forse ha solo sognato di essere stato nel futuro? Forse è lì che ha conosciuto un Tom?

Il pullman arriva in Piazza Kennedy, nel centro di Ciomarea, alle ventuno in punto. Alla fermata è già presente Andy, che con le braccia incrociate in piedi lo sta aspettando. Jack è ancora confuso quando lo raggiunge.

- Ehi!- lo saluta il suo amico – ma eri ubriaco sul bus? -

- No, no – ride Jack – forse ho avuto una giornata pesante. -

Andy lo guarda per un attimo, poi sorride e gli fa l'occhiolino.

- Allora, sei pronto per conoscere le ragazze? -

Jack annuisce deciso. - Assolutamente -

- Bene, vienimi dietro. Entreremo nella piazza. -

Raggiungono un cancello nero basso, che dà accesso alla parte centrale di Piazza Kennedy. Al centro di quest' ultima c'è una grossa fontana colorata di rosso, blu, giallo e verde. L'effetto di luce, con le prime oscurità della notte, è favoloso.

Andy si avvia verso la fontana, dove un gruppetto di due ragazze ed un ragazzo sta parlando. Jack lo segue felice, percependo che quella sarà una serata molto divertente.

- Eccoci qui! Sono andato a recuperare il nostro terzo uomo di stasera – annuncia Andy, riferendosi a Jack.

I presenti gli sorridono imbarazzati.

- Beh – continua Andy – fate almeno le presentazioni! -

L'unico ragazzo del gruppetto si avvicina a Jack e si presenta come Tom.

Tom! Allora è lui! Jack lo osserva attento, ma subito si rende conto di aver sbagliato: non lo ha mai visto in tutta la sua vita. Forse aveva davvero sognato un Tom la notte passata, deve essere stato per questo che aveva l'impressione di averlo già sentito nominare. Succede spesso, non è vero?

Una ragazza bionda si presenta invece come Sara: Jack non ne è sicuro, ma gli sembra che Tom sia interessato a lei, dal momento che le manda delle rapide occhiate per poi distogliere subito lo sguardo.

Jack si sposta quindi sull'ultima ragazza.

E' in questo momento che percepisce le stesse sensazioni avute per Tom: ha l'impressione di averla già conosciuta...di sapere già chi sia. In realtà, sa bene di non averla mai vista.

E' una ragazza mora, con i capelli fin sulle spalle, forse timida perché tende ad evitare il contatto visivo.

Jack si sente attratto da lei, ma non fisicamente. Questo non vuol dire che la ritenga brutta (tutt'altro!), ma sente un'attrazione diversa...quasi spirituale, con lei. E' una sensazione fortissima, che a stento riesce a trattenere.

Il ragazzo le porge la mano, senza riuscire a staccarle gli occhi da dosso.

- Ciao, mi chiamo Jack Francesconi. -

Lei sorride timida e ricambia il gesto.

- Piacere, mi chiamo Matilde Vinelli. -

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AUTORE:

 

Ciao a tutti :)

Sono ENTUSIASTA che questa storia sia terminata, perché onestamente non ne potevo più. E' un anno e mezzo ormai l'ho preparata e non avevo più voglia di stare ogni settimana a pensare a Matilde, che ormai ho definitivamente superato.

Mi devo scusare per gli innumerevoli errori che ci sono: ne sono consapevole. Forse un giorno la correggerò e riscriverò a modo, ma dentro di me credo che questa versione sarà sempre la mia preferita perché è scritta di getto, senza tanto a pensare alla perfezione sintattica e lessicale.

E' nata come uno sfogo e non avete idea di quanto mi abbia aiutato, quanto meglio mi abbia fatto sentire. Detto questo, grazie a chiunque ha dato anche solo un'occhiata ad un capitolo. Mi avete fatto compagnia, mi sono divertito moltissimo :)

Buona Pasqua e buona giornata a tutti!

  
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