Crossover
Segui la storia  |       
Autore: Crybaby    31/03/2009    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quarto Team, Presente

Ignaro del fatto che altri suoi colleghi fossero stati eliminati, l’androide L se ne stava beatamente spaparanzato sulla sua inseparabile motocicletta, con le braccia incrociate dietro la testa e le gambe stese sul manubrio. Il fatto che la motocicletta stesse viaggiando a velocità pazzesca sulla strada sospesa nel vuoto, era un segno inequivocabile della sua rilassatezza.
“Un’ora intera senza navicelle spaziali in vista, un’ora intera di riposo assoluto. Chi lo sa, magari i nemici del capo si sono resi conto con chi hanno a che fare e hanno deciso di fare marcia indietro. Non potevo chiedere di meglio! Senza più quei piantagrane tra i piedi, avrò finalmente tutto il tempo per conquistare il cuore della mia adorata F. Eh sì, le cose non potrebbero andare meglio, per meeeeeeEEEEEEEEEH????”
Un’orrenda visione costrinse L a rimettere le mani sul manubrio e compiere una miracolosa frenata. Quindi, l’androide si stropicciò gli occhi e guardò di nuovo la cosa che lo aveva spaventato a morte: ad un centinaio di metri di distanza, tra un tetto e l’altro di un edificio della città sbucava l’inconfondibile figura di una navicella spaziale. Per la precisione, quella appartenente alla squadra di Minako.
“E quella da dove cavolo spunta fuori?! Eppure ero sicuro di aver fatto bene il mio lavoro! Io faccio SEMPRE bene il mio lavoro! Aspetta, riflettiamo. F noon mi ha ancora chiamato, quindi nemmeno lei l’ha vista. Se distruggo quello dannata navicella adesso, lei non verrà mai a sapere che l’ho lasciata atterrere, di conseguenza non mi sgriderà. È così semplice! Per cui, laser, diamoci dentro!...”
-Buonasera L! Che stai facendo?
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!!!!!
Il povero L sobbalzò dal terrore, quindi molto lentamente si girò, per vedere chi l’avesse chiamato. Come temeva, si trattava della sua adorata F.
-Ehm… come posso spiegare…
-Spiegare? L, sei sicuro di star bene?
-Io? M-ma ce-cerrrrto! “Vuoi vedere che non se n’è accorta? Questo va tutto a mio vantaggio!”
-Passavo da queste parti e ti ho visto qui, fermo come un sasso. Di solito sei sempre in continuo movimento, quindi mi sono preoccupata… Ehi!
Cogliendola di sorpresa, L prese la bionda F e la strinse a sé. Ovviamente per coprire la navicella alla sua vista.
-Se mi ero fermato un attimo, era solo per ammirare le prime stelle di questa splendida serata. In modo da ricordarmi, se mai ce ne fosse bisogno, che nessuna di queste brilla come i tuoi meravigliosi occhi meccanici!
-Ah. “Oddio, L è andato in tilt. Sarà meglio che me ne vada.” -Beh, grazie. Sei molto romantico, davvero! Potrei star qui a sentire le tue poesie per ore, ma ho delle faccende urgenti da sbrigare! Urgentissime! Ciao!
Sgusciando dall’abbraccio del motociclista, F volò via, verso l’alto. L la osservò finché non fu scomparsa dalla sua vista, quindi si lasciò andare a un gran sospiro di sollievo.
“C’è mancato poco. Però, è meglio che quella stupida navicella rimanga lì dov’è, di sicuro se la distruggo adesso attirerei l’attenzione. E poi, bah, nel caso la scoprano, posso sempre dire che F mi ha distratto. Sì, così può andare!”
Ritrovata la serenità, l’androide saltò nuovamente in sella alla moto e riprese a viaggiare. Ironia della sorte, proprio a causa di F si era lasciato sfuggire un’altra navicella, che atterrò in città senza problemi.

Nel frattempo, il team di Minako -più Shino- era ritornato al luogo del loro atterraggio, dove potersi medicare le ferite riportate in battaglia e soprattutto farsi spiegare dall’Aburame quello che stava succedendo. Prima però dovevano vedersela con la loro compagnia, Tenten. La quale non appena uscì dalla navicella e li vide arrivare ebbe una reazione non proprio accomodante…
-CHE CAZZO AVETE COMBINATOOOOOOOOO!!!!!!!
-Tenten, lasciaci spiegare…
-Minako, grondi sangue da tutte le parti!
-Ecco, vedi...
-Ami, hai tutte le ossa rotte, quasi non ti reggi in piedi!
-Infatti, è successo che…
-Kiba, Akamaru, guardatevi! Siete sporchi e malconci, parete barboni trasandati!
-A parte che siamo così tutti i giorni, comunque…
-E SOPRATTUTTO…
Con fare minaccioso, la kunoichi scese la scaletta e a passi pesanti raggiunse uno stordito Rock Lee, lo afferrò per i vestiti e lo annusò dappertutto.
-Perché lui odora di alcool? Vi prego, non ditemi che si è ubriacato di sua spontanea volontà!
-Ha dovuto farlo, o il mostro che stava affrontando lo avrebbe ucciso.
-Sì, come no, è la scusa più vecchia del mondo… Shino?! E tu che ci fai qui?
-Buonanotte…
Senza aggiungere altro, l’Aburame entrò nella navicella e stese lo sbronzo Lee su una brandina, quindi tornò di fuori e si rivolse agli altri.
-Se non sbaglio nella vostra squadra c’era anche Ub. Lui dov’è?
-È dentro, al piano inferiore, privo di sensi- spiegò Tenten -voleva convincerci a tornare sulla Terra e lasciarlo qui, da solo, a cercare Vegeta. Per impedirgli di fare pazzie, Rock Lee lo ha messo KO…
-Mmmh. Non ne sono sicuro, ma credo di sapere perché Ub si è comportato in quel modo. Probabilmente, voleva proteggervi tutti da un pericolo che lui aveva già avvertito.
Così, Shino raccontò loro tutto quello che sapeva, dall’esercito di Chaos, alla presenza di Chaos Goku, al fatto che prima o poi tutte le squadre sarebbero giunte sul pianeta. Ovviamente, queste notizie lasciarono i ragazzi non poco sconcertati. Minako in primis.
-Sta-sta-stai dicendo che siamo caduti in trappola? In balia di un esercito di androidi assassini? Alla mercedes di Chaos Goku??
-Si dice ALLA MERCE’!- la corresse Ami, alzando gli occhi al cielo -però, a questo puzzle mancano due tasselli importanti: Vegeta e Li Shenron. Se è vero che è stato il drago malvagio a sottrarci le sfere e condurci qui, dov’è lui adesso? L’unico indizio che abbiamo è quel gigantesco grattacielo. Quando vi ho puntato contro i miei strumenti questi sono esplosi, come se avessero percepito un’energia potentissima.
-Il grattacielo, eh? Da quel che ho sentito, anche Sailor Saturn ha avvertito qualcosa di brutto guardando in quella direzione. Ed è stato pochi minuti prima di sparire nel nulla.
-Hotaru è scomparsa?!
-E con lei anche Choji. Purtroppo i miei insetti non sono ancora riusciti a rintracciarli.
Più di tutti, fu Minako ad infervorarsi per le notizie appena ricevute.
-Potrebbero essere finiti vittima di quelli dell’esercito di Chaos, o peggio ancora! Dobbiamo andare a cercarli, subito!
-Non ci pensare proprio, Minako!- urlò Tenten -tu ed Ami siete conciate davvero male, non potete avventurarvi in queste condizioni!
-Ma…
-Ha ragione lei, Minako- disse Ami, cercando di calmarla -non possiamo lottare in questo stato. È meglio farci medicare prima.
-E va beeeeene…
Le tre ragazze -portandosi dietro anche il piccolo e stanco Akamaru- entrarono nella navicella, lasciando i ragazzi all’esterno. Con la sua solita calma, Shino si sedette sul gradino di una della scalinate, in attesa di ricevere notizie da parte dei suoi insetti. Dietro di lui, Kiba se ne stava immobile, in silenzio, come se volesse dire qualcosa ma era troppo intimidito per farlo. Poi, lentamente, andò a sedersi accanto al compagno di team e aprì bocca.
-Senti, Shino… c’è… qualcosa… che devo dirti…
-Ti ascolto.
-Ecco… grazie. Grazie di cuore. Se tu… se tu non fossi intervenuto, a quest’ora Akamaru sarebbe…
-Non dire altro. Non ce n’è bisogno.
-Però… se c’è qualcosa che io possa fare per sdebitarmi, qualunque cosa…
Shino rimase silenzioso per qualche istante, prima di rispondere.
-Beh, se proprio insisti. Tu e Akamaru potreste smetterla di “marcare il territorio” ogni volta che sto per catturare un insetto raro. Mi accontento di questo.
-Solo questo… “Traduzione: ogni insetto per me è importante tanto quanto lo è per te Akamaru, vedi di non dimenticartelo mai più” pensò Kiba “sono sicuro che intende dire questo, lo conosco ormai troppo bene. In fondo, è davvero il minimo che io possa fare per ringraziarlo” -Okay, non lo faremo più. Promesso!
L’Aburame annuì col suo solito tono serio, ma dal colletto del suo giaccone Kiba vide spuntargli un sorriso. Accennato davvero il minimo indispensabile, ma pur sempre di sorriso si trattava.
Poco dopo, uno dei coleotteri raggiunse il ninja e gli si posò sulla mano, per riferirgli qualcosa.
-Un’altra squadra ha effettuato l’atterraggio, perfetto. Va’ da Sailor Uranus e Sailor Neptune e conducile da loro, così che possano spiegargli tutto.
Compreso l’ordine, l’insetto si congedò e prese il volo.
-Quale squadra è atterrata, Shino?- domandò Kiba.
-Uno di loro è biondo e ha gli occhi azzurri come Sailor Venus, ma non si tratta né di Sailor Moon né tantomeno di Ino. Hai capito di chi sto parlando?
-Sì. C’è solo un’altra persona che conosciamo che corrisponde alla descrizione. Purtroppo…

-Fate largo gente! Naruto Uzumaki è arrivato, ed è pronto a dare a Chi Shenron le lezione della sua vita!
-Non so perché, ma il mio sesto senso mi dice che qualcuno ha già fatto un’entrata spettacolare uguale alla tua…
-Uffaaaa! Possibile che tu debba sempre lagnarti per tutto, Pan?
-Io non mi lagno per tutto. Solo per qualsiasi cosa abbia a che fare con te…
Scambiandosi una linguaccia, il giovane ninja e l’ancor più giovane saiyan fecero il loro ingresso nella città del Chaos, seguiti a ruota da un serio Goten, un assonnato Kankuro, un’indecisa Hinata e una preoccupata Setsuna. La loro navicella aveva spento i motori nel bel mezzo di quel che sembrava un parco giochi per bambini: vi erano una vasca piena di sabbia, diverse altalene e scivoli, un dondolo, un copertone appeso ad una corda legata al ramo di un albero, una pista per go kart (senza go kart) e un certo numero di grossi cubi di pietra sparpagliati a terra. La zona, circondata da un recinto di metallo, si trovava parecchie centinaia di metri lontana dal grattacielo.
-Mamma mia, in che posto lugubre siamo capitati?- commentò Pan, sfregandosi le braccia per riscaldarsi -già fa freddo, aggiungici che sta calando la notte e il tutto diventa ancora più spettrale!
-Paura, eh?
-Forse avrò anche paura del luogo, Naruto. Di sicuro fra poco tu avrai paura di me!
-Ah davvero? Fatti avanti, nanerottola, vedremo chi di noi due se la farà addosso!
-Sono pronta, in guardiaaaaaa…
Come già era capitato durante il loro viaggio, Pan e Naruto stavano per venire alle mani. Come già era capitato durante il loro viaggio, Kankuro si frappose tra i due litiganti.
-Piantatela voi due. Per quel che mi riguarda, moccioso, io sono d’accordo con Pan.
-Davvero? Grazie Kankuro, non sai quanto ti voglio bene…
Come già era capitato durante il loro viaggio, Pan fece per abbracciare il ninja di Suna. Come già era capitato durante il loro viaggio, Kankuro riuscì a tenere lontana la piccola saiyan, mettendole una mano sulla faccia.
-Frena, tu. Sono d’accordo sì, sul fatto che sta scendendo la notte. Non sarebbe meglio andare a dormire e aspettare domattina per cercare il drago?
-Ma sei diventato scemo?!- questo era Naruto, ovviamente -a quest’ora Chi Shenron avrà combinato già chissà quanti disastri, non abbiamo tempo di dormire! Goten!
-Eh? Che c’è?
-Tu sai percepire le aure, no? Quindi sai già dove si trova il drago in questo momento!
-S-sì, c-certamente!- Goten sudava copiosamente, come imbarazzato -però, c’è una cosa di cui non sono sicuro. Pan, puoi venire qui un momento? Devo parlarti in privato.
-Va bene, zio Goten.
I due saiyan si allontanarono dal resto del gruppo, lasciandoli sorpresi, e si avvicinarono alle altalene.
-Le hai sentite anche tu, Pan?
-M-mh. Sono le aure di Ub e di nonno Satan, non ci si può sbagliare. Com’è possibile?
-Non lo so. Quel che è certo, è che il drago malvagio non si trova da queste parti. Credo che la cosa migliore da fare sia andare a cercarli.
-Giusto. Io vado da Ub e tu dal nonno, va bene?
-Va bene, Pan.
Zio e nipote si scambiarono un cenno d’intesa, poi Pan spiccò il volo. Lasciando sgomento uno dei suoi compagni di squadra.
-DOVE CAVOLO VAI, PAAAAAN!!!!
Naruto, che domande.
-Ecc-cc-cco- provò a spiegare Goten -noi due abbiamo deciso di fare un giro di perlustrazione, ma non ci metteremo tanto! Voi aspettateci qui, ci vediamo dopo!
E anche il saiyan volò via dal parco. Naruto provò a corrergli dietro, ma con molta fatica Kankuro riuscì a trattenerlo.
-Volete lottare contro il drago senza di me, non è vero? Aspettatemi!!! E tu, mi vuoi lasciare?
-Datti una calmata, moccioso! Oltretutto mi sta venendo un gran mal di testa…
Chi era calmo, erano Setsuna e Hinata, andatesi a sedere intanto su una panchina.
-Beati loro che si divertono- commentò la donna, sospirando.
-Qualcosa ti preoccupa, Setsuna?
-Sì, Hinata. È da quando siamo partiti che sono in ansia per la piccola Hotaru. Non riesco a togliermi questa preoccupazione dalla testa. Avrei tanto voluto stare nella sua stessa squadra, ma che posso farci, così ha deciso Shikamaru…
-Non so se può consolarti, ma io sono sicura che Hotaru sta bene, così come tutti gli altri, e che questa storia si concluderà nel migliore dei modi…!
-Cosa c’è, Hinata? Che hai visto?
La kunoichi non rispose subito. Prima indicò un punto di fronte a sé.
-Prima non c’era, ne sono sicura.
Setsuna, così come Kankuro e Naruto, puntarono gli occhi nella direzione indicata. Sull’altalena, se ne stava seduto mogio mogio un bambino piccolo. Alto poco più di mezzo metro, capelli neri arruffati, vestito di stracci. I quattro ancora non lo sapevano, ma avevano appena fatto la conoscenza di H.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: Crybaby