Attenzione! Premetto di non conoscere Orlando Bloom e di non averne (purtroppo) la proprietà. Questa storia è stata scritta col solo scopo di divertire e rallegrare un po’ le fans di questo magnifico attore.
In
una sera di Novembre
Londra.
Novembre. Una serata
come tante. E tanta, tanta solitudine.
Era
il 2 di Novembre ed
era il mio compleanno. Quello era il mio primo compleanno senza le mie
amiche d’infanzia
che erano partite per l’Italia lasciandomi sola nel giorno
del mio compleanno.
Senza la mia famiglia che era dovuta tornare in Italia per lavoro e che
sarebbe
arrivata a Londra solo il giorno dopo. E senza nessuno con cui passare
quel
giorno tanto importante per me.
Visto
che avevo rivisto
per tre volte la stessa scena del Signore degli Anelli (quella in cui
Leggy
arriva a Gran Burrone) e visto che mi stavo un po’ annoiando
e stavo rischiando
un infarto nel continuare a rivedere il mio attore preferito davanti
allo
schermo del televisore decisi di uscire a fare una passeggiata e a fare
merenda
da Starbucks. Notare che erano le 16.30 quindi ora di merenda a casa
mia. Presi
il mio cagnolino, Damon, e insieme ci avviammo verso Hyde Park per la
nostra
tipica camminata che ormai era diventata un’abitudine. Quando
vivevo a Londra
la mia vita era tutta molto più organizzata: avevo degli
orari più precisi e
una vita meno piena. Insomma ero una semplice studentessa con una cotta
gigantesca per Orlando Bloom.
Alla
fine della
passeggiata decidemmo – io e Damon – di fare una
pausa. Così attraversai le
strisce pedonali diretta da Starbucks. Quella deviazione fu la grande
botta di
c**o della mia breve vita. Camminavo velocemente tra la gente
controllando che
Damon non facesse cadere nessuno con la sua mania di camminare a
“zig zag”. Avevo
chiamato Sarah, una mia vecchia amica che frequentava il mio stesso
college, e
ci eravamo date appuntamento al solito tavolino del bar. Quando
però arrivai davanti
allo stabile mi trovai davanti una folla di giornalisti, fans,
fotografi e dei
tipi vestiti di nero che cercavano di tenere lontana la gente
dall’ingresso del
mio bar preferito. Sbuffai contrariata prima di avvicinarmi a una
ragazza che
all’apparenza sembrava gentile – da notare che lo
era solo all’apparenza –
e chiedere:
“Cosa
succede?” in
quel momento pensavo ci fosse qualcuno che
non si fosse sentito bene ma questo non avrebbe spiegato la presenza di
tutti
quei giornalisti, ma al momento non avevo tempo per pensarci. Ricordo
bene lo
sguardo che mi lanciò la ragazza prima di squadrarmi da capo
a piedi. Sembrava mi
volesse dire: cosa diavolo vuoi da me?!.
“Succede
che Orlando
Bloom si trova in qui e che io voglio un autografo” rispose
lei leggermente
scocciata. Rimasi a bocca aperta. L’attore protagonista dei
miei sogni proibiti
era lì a pochi metri da me. Non potevo – e
riuscivo – a crederci ma dopotutto è
comprensibile vista la situazione.
In
quel momento ero
combattuta dalla voglia di assistere alla sua uscita, di poter gridare
il suo
nome e di guardare il suo bel viso dal vero e la voglia invece di
lasciarlo
vivere in pace. Mi sembrava tutto così assurdo…
rincorrere un attore bello come
un dio solo perché è famoso e ha fatto film
stupendi e riempie ogni nostro
sogno. Mi sembrava che gli stessi rubando un po’ di voglia di
vivere, di
rubargli l’aria. Mi sembrava di essere quasi
d’impiccio. Anche perché parliamoci
chiaro una mandria di ragazzine urlanti che non fanno altro che
chiedere di te,
leggere i giornali di gossip solo per sapere quando compi gli anni,
cosa stai
facendo, che film stai girando e con chi sc**i mi sembrava –
e sembra tuttora –
di ledere la sua privacy. Alla fine prevalse la mia
curiosità ma, al contrario
delle altre mi misi in un piccolo angolino cercando di non dare
nell’occhio. Mi
bastava guardarlo e sapere che lui era un comune mortale. Mi sarebbe
bastato un
attimo per assimilare il tutto e poi me ne sarei andata… beh
le cose non
andarono proprio così. Damon si sedette al mio fianco
ubbidiente come non era
mai stato e io lanciavo qualche sporadica occhiata verso quella porta
scorrevole da cui sarebbe uscito l’amore della mia vita
immaginaria. Da notare
IMMAGINARIA.
Avevo
abbassato lo
sguardo sul display del cellulare dove troneggiava il nome di Sarah con
il
relativo messaggio che recitava un: sono qui e c’è
Orlando Bloom. Questa è la
tua occasione. Sorrisi e scossi la testa. La mia occasione per cosa?!
Lui era
solo un sogno, un sogno e nulla più. Le mandai una emoticon
con il pollice
verso l’alto. Quando, d’un tratto, sentii il rumore
dei flash che scattavano e
i bagliori delle macchine fotografiche mi accecarono, poi lo vidi. Mi
stavo per
perdere la sua apparizione… e la colpa per una volta non
sarebbe stata causata
dalla mia proverbiale timidezza. La sua testolina riccia passava
rapidamente
tra i tipi della sicurezza con affianco una donna che capii non essere
la sua
ragazza in quanto se lo trascinava lontano dai fotografi. Sorrisi nel
vedere
quel pandemonio che si era scatenato alla sua comparsa. D’un
tratto lo vidi
fermarsi e sussurrare qualcosa alla donna che lo fornì di
carta e pennarello. Capii
che la cosa sarebbe andata per le lunghe e che io potevo dire addio
alla mia
merenda, ma quella visione ne sarebbe valsa la pena. Tutte le fan erano
li ad
aspettarlo in trepidante attesa e lui… lui si era fermato a
firmare autografi
con una calma e pazienza incredibili e ignorava bellamente la sua
assistente
che lo incoraggiava ad accelerare i tempi.
E
poi tutto accadde in
una frazione di secondo. Lui che si voltava, i suoi occhi che si
puntavano sul
mio gruppo e la sua figura che si avvicinava. Non sapevo cosa fare
così pensai
di andarmene ma le mie gambe non si risolvevano a muoversi. Ricordo
ancora bene
la prima cosa che feci: mi guardai attorno cercando di capire se
guardava me o
qualcun’altra. No stava guardando proprio me. Abbassai lo
sguardo imbarazzata. Ero
l’unica che non lo chiamava, che non urlava il suo nome come
una forsennata. Ero
l’unica che provava un po’ di vergogna
nell’averlo li a due passi. E fu allora
che mi si avvicinò e con una voce fin troppo soave mi chiese:
“Come
ti chiami?” puntai
lo sguardo prima sul suo viso e poi sul pennarello che reggeva tra le
mani. Sorrisi
e facendomi un po’ di coraggio risposi:
“Alyson”
la mia voce
uscì leggera, bassa quasi come se io non parlassi da giorni.
D’un tratto una
ragazza alle mie spalle disse:
“Oggi
è il suo
compleanno” mi voltai leggermente e solo allora riconobbi il
viso di Sarah che
lentamente e sgomitando come una pazza mi si avvicinò. Ecco
mi stava salvando
dalla mia stessa timidezza e vergogna, del resto era grazie a lei se
avevo
avuto la possibilità di incontrare alcuni dei miei idoli.
Lei era sempre stata
più estroversa di me e di certo non si faceva intimorire
dalla fama del
prezioso Orlando Bloom. Lui, dopo averla guardata risposò lo
sguardo su di me e
sorridendo scrisse sul foglietto che teneva in mano:
Happy birthday, Alyson. A hug from
Orlando.
Kisses
Sorrise
ancora e mi
diede il foglietto e prima di voltarsi posò un bacio sulla
mia fronte. Lo guardai
allontanarsi e poco prima di perderlo di vista urlai:
“Grazie,
Orlando!”
Lo
vidi guardarmi prima
si sparire nella macchina nera che lo stava aspettando e sfrecciare
lontano da
quel luogo. Ripercorsi la strada verso casa assieme a Sarah camminando
a tre
metri dal cielo. La fame alla fine era passata ma ne ero davvero
felice…
strafelice. Con Sarah continuai a parlare per tutta la sera, durante la
cena e
per parte della notte. Da quel giorno non ho più smesso di
guardare i suoi film
ma, in una parte del mio cuore spero di poterlo incontrare ancora una
volta.
Da
quel giorno quel
foglietto si trova nel mezzo dei miei poster accanto ad un altro. Ma
quella è
un’altra storia.
Angolo
Autrice:
Salve!
Vi prego non uccidetemi per questa
confessione!. Per evitare malintesi chiariamo subito un paio di punti:
1.
Il
mio compleanno
è veramente il 2 di novembre
2.
Quel
giorno ho
davvero visto Orlando Bloom
3.
Ho
davvero il suo
autografo
4.
Non
eravamo fuori
da Starbucks ma comunque li vicino
5.
C’era
veramente
la mia amica di college Sarah con me.
Vi
prego, ora che sapete questo di non uccidermi. Sono
solo una comune mortale che ha avuto l’onore e la FORTUNA di
incontrare un
attore di fama mondiale come Orly.
A
presto e fatemi sapere la vostra opinione.
Kiss,
Alyson