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Autore: Alyson_00    27/03/2016    1 recensioni
Questa è la storia di una giovane ragazza adolescente che incontra il suo più caro idolo che le regalerà...
Leggete per scoprirlo!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione! Premetto di non conoscere Orlando Bloom e di non averne (purtroppo) la proprietà. Questa storia è stata scritta col solo scopo di divertire e rallegrare un po’ le fans di questo magnifico attore.

 

In una sera di Novembre

 

Londra. Novembre. Una serata come tante. E tanta, tanta solitudine.

Era il 2 di Novembre ed era il mio compleanno. Quello era il mio primo compleanno senza le mie amiche d’infanzia che erano partite per l’Italia lasciandomi sola nel giorno del mio compleanno. Senza la mia famiglia che era dovuta tornare in Italia per lavoro e che sarebbe arrivata a Londra solo il giorno dopo. E senza nessuno con cui passare quel giorno tanto importante per me.

Visto che avevo rivisto per tre volte la stessa scena del Signore degli Anelli (quella in cui Leggy arriva a Gran Burrone) e visto che mi stavo un po’ annoiando e stavo rischiando un infarto nel continuare a rivedere il mio attore preferito davanti allo schermo del televisore decisi di uscire a fare una passeggiata e a fare merenda da Starbucks. Notare che erano le 16.30 quindi ora di merenda a casa mia. Presi il mio cagnolino, Damon, e insieme ci avviammo verso Hyde Park per la nostra tipica camminata che ormai era diventata un’abitudine. Quando vivevo a Londra la mia vita era tutta molto più organizzata: avevo degli orari più precisi e una vita meno piena. Insomma ero una semplice studentessa con una cotta gigantesca per Orlando Bloom.

Alla fine della passeggiata decidemmo – io e Damon – di fare una pausa. Così attraversai le strisce pedonali diretta da Starbucks. Quella deviazione fu la grande botta di c**o della mia breve vita. Camminavo velocemente tra la gente controllando che Damon non facesse cadere nessuno con la sua mania di camminare a “zig zag”. Avevo chiamato Sarah, una mia vecchia amica che frequentava il mio stesso college, e ci eravamo date appuntamento al solito tavolino del bar. Quando però arrivai davanti allo stabile mi trovai davanti una folla di giornalisti, fans, fotografi e dei tipi vestiti di nero che cercavano di tenere lontana la gente dall’ingresso del mio bar preferito. Sbuffai contrariata prima di avvicinarmi a una ragazza che all’apparenza sembrava gentile – da notare che lo era solo all’apparenza –  e chiedere:

“Cosa succede?”  in quel momento pensavo ci fosse qualcuno che non si fosse sentito bene ma questo non avrebbe spiegato la presenza di tutti quei giornalisti, ma al momento non avevo tempo per pensarci. Ricordo bene lo sguardo che mi lanciò la ragazza prima di squadrarmi da capo a piedi. Sembrava mi volesse dire: cosa diavolo vuoi da me?!.

“Succede che Orlando Bloom si trova in qui e che io voglio un autografo” rispose lei leggermente scocciata. Rimasi a bocca aperta. L’attore protagonista dei miei sogni proibiti era lì a pochi metri da me. Non potevo – e riuscivo – a crederci ma dopotutto è comprensibile vista la situazione.

In quel momento ero combattuta dalla voglia di assistere alla sua uscita, di poter gridare il suo nome e di guardare il suo bel viso dal vero e la voglia invece di lasciarlo vivere in pace. Mi sembrava tutto così assurdo… rincorrere un attore bello come un dio solo perché è famoso e ha fatto film stupendi e riempie ogni nostro sogno. Mi sembrava che gli stessi rubando un po’ di voglia di vivere, di rubargli l’aria. Mi sembrava di essere quasi d’impiccio. Anche perché parliamoci chiaro una mandria di ragazzine urlanti che non fanno altro che chiedere di te, leggere i giornali di gossip solo per sapere quando compi gli anni, cosa stai facendo, che film stai girando e con chi sc**i mi sembrava – e sembra tuttora – di ledere la sua privacy. Alla fine prevalse la mia curiosità ma, al contrario delle altre mi misi in un piccolo angolino cercando di non dare nell’occhio. Mi bastava guardarlo e sapere che lui era un comune mortale. Mi sarebbe bastato un attimo per assimilare il tutto e poi me ne sarei andata… beh le cose non andarono proprio così. Damon si sedette al mio fianco ubbidiente come non era mai stato e io lanciavo qualche sporadica occhiata verso quella porta scorrevole da cui sarebbe uscito l’amore della mia vita immaginaria. Da notare IMMAGINARIA.

Avevo abbassato lo sguardo sul display del cellulare dove troneggiava il nome di Sarah con il relativo messaggio che recitava un: sono qui e c’è Orlando Bloom. Questa è la tua occasione. Sorrisi e scossi la testa. La mia occasione per cosa?! Lui era solo un sogno, un sogno e nulla più. Le mandai una emoticon con il pollice verso l’alto. Quando, d’un tratto, sentii il rumore dei flash che scattavano e i bagliori delle macchine fotografiche mi accecarono, poi lo vidi. Mi stavo per perdere la sua apparizione… e la colpa per una volta non sarebbe stata causata dalla mia proverbiale timidezza. La sua testolina riccia passava rapidamente tra i tipi della sicurezza con affianco una donna che capii non essere la sua ragazza in quanto se lo trascinava lontano dai fotografi. Sorrisi nel vedere quel pandemonio che si era scatenato alla sua comparsa. D’un tratto lo vidi fermarsi e sussurrare qualcosa alla donna che lo fornì di carta e pennarello. Capii che la cosa sarebbe andata per le lunghe e che io potevo dire addio alla mia merenda, ma quella visione ne sarebbe valsa la pena. Tutte le fan erano li ad aspettarlo in trepidante attesa e lui… lui si era fermato a firmare autografi con una calma e pazienza incredibili e ignorava bellamente la sua assistente che lo incoraggiava ad accelerare i tempi.

E poi tutto accadde in una frazione di secondo. Lui che si voltava, i suoi occhi che si puntavano sul mio gruppo e la sua figura che si avvicinava. Non sapevo cosa fare così pensai di andarmene ma le mie gambe non si risolvevano a muoversi. Ricordo ancora bene la prima cosa che feci: mi guardai attorno cercando di capire se guardava me o qualcun’altra. No stava guardando proprio me. Abbassai lo sguardo imbarazzata. Ero l’unica che non lo chiamava, che non urlava il suo nome come una forsennata. Ero l’unica che provava un po’ di vergogna nell’averlo li a due passi. E fu allora che mi si avvicinò e con una voce fin troppo soave mi chiese:

“Come ti chiami?” puntai lo sguardo prima sul suo viso e poi sul pennarello che reggeva tra le mani. Sorrisi e facendomi un po’ di coraggio risposi:

“Alyson” la mia voce uscì leggera, bassa quasi come se io non parlassi da giorni. D’un tratto una ragazza alle mie spalle disse:

“Oggi è il suo compleanno” mi voltai leggermente e solo allora riconobbi il viso di Sarah che lentamente e sgomitando come una pazza mi si avvicinò. Ecco mi stava salvando dalla mia stessa timidezza e vergogna, del resto era grazie a lei se avevo avuto la possibilità di incontrare alcuni dei miei idoli. Lei era sempre stata più estroversa di me e di certo non si faceva intimorire dalla fama del prezioso Orlando Bloom. Lui, dopo averla guardata risposò lo sguardo su di me e sorridendo scrisse sul foglietto che teneva in mano:

Happy birthday, Alyson. A hug from Orlando. Kisses

Sorrise ancora e mi diede il foglietto e prima di voltarsi posò un bacio sulla mia fronte. Lo guardai allontanarsi e poco prima di perderlo di vista urlai:

“Grazie, Orlando!”

Lo vidi guardarmi prima si sparire nella macchina nera che lo stava aspettando e sfrecciare lontano da quel luogo. Ripercorsi la strada verso casa assieme a Sarah camminando a tre metri dal cielo. La fame alla fine era passata ma ne ero davvero felice… strafelice. Con Sarah continuai a parlare per tutta la sera, durante la cena e per parte della notte. Da quel giorno non ho più smesso di guardare i suoi film ma, in una parte del mio cuore spero di poterlo incontrare ancora una volta.

Da quel giorno quel foglietto si trova nel mezzo dei miei poster accanto ad un altro. Ma quella è un’altra storia.

 

 

 

 

Angolo Autrice:

Salve! Vi prego non uccidetemi per questa confessione!. Per evitare malintesi chiariamo subito un paio di punti:

1.        Il mio compleanno è veramente il 2 di novembre

2.       Quel giorno ho davvero visto Orlando Bloom

3.       Ho davvero il suo autografo

4.      Non eravamo fuori da Starbucks ma comunque li vicino

5.       C’era veramente la mia amica di college Sarah con me.

Vi prego, ora che sapete questo di non uccidermi. Sono solo una comune mortale che ha avuto l’onore e la FORTUNA di incontrare un attore di fama mondiale come Orly.

A presto e fatemi sapere la vostra opinione.

Kiss, Alyson

   
 
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