01/04/2009
3 recensioniIl primo pensiero che mi
venne quel giorno del 30 Marzo a Mantova fu che per il clima
inspiegabilmente favorevole soleggiato doveva esserci davvero Dio da qualche parte.
Ok,non proprio Dio,ma qualcuno che mi voleva bene lassù doveva esistere.
Di questo ne sono certa.
Ero a Mantova dal giorno prima,e vi assicuro,che Noè avrebbe potuto scambiare la
città lombarda come zona di diluvio.L'acqua era incessante e putrida,rendeva tutto
così maledettamente triste e sconfortante,e nonstante fossi in fibrillazione per
l'evento che attendeva me altre 4500 persone,tutte quelle incessanti gocce anonime
mi demoralizzavano.
Totalmente.
Ed inspiegabilmente.
Perchè ce ne vuole per demoralizzarmi.
Però quel giorno che sono partita,nel momento in cui la mia anima ha oltrepassato
i confini di quella città sono diventata come un gambo di fiore.
Fragile.
Vulnerabile.
E temevo PERENNEMENTE di essere spezzata da qualcosa.
Ok,non dovrei continuare a farla così grave,ma sinceramente signori.
Io ero partita con l'idea di farmi 8 ore di fila davanti ai cancelli di quel benedettissimo
Palabam,e non era certo nei miei più positivi calcoli farmela sotto una pioggia simile.
"Absolutly no."
Dunque,grazie Dio,o qualunque cosa tu sia.
Che ve lo dico a fare,tanto lo immaginate in ogni caso.
Ma devo imbrattare questo schermo,o collasserò in una crisi mentale.
Non dormii il 29 marzo.
...si va bene,ho dormito 3 ore,ma sono comunque poche.
Il motivo?Probabilmente i fiori fuori dal balcone dell'albergo,i miei che russavano
oppure il timore che il tavolo laggiùinfondopropriolì fosse storto.
Oh si,gente.Ovviamente.
OVVIAMENTE,NO.
"Didn't sleep.Didn't eat.
Just you,with your hat."
Datemi della esagerata,datemi della logorroica e datemi della noiosa.
Datemi di quello che vi pare.
i Nightwish nuociono gravemente alla salute.Droga,che non ti basta mai.
E anche dopo due ore di concerto,che aggiungendo quello delle guest stars fanno quattro,
la fila estenuante in cui le ore non passavano mai...
Alla fine di tutto,mi sembrò che fosse tutto volato via.In un soffio.
Un soffio che spazza,che pulisce,che rimuove.
Rimuove l'essenza di tutto,e vedevo loro che se ne andavano.Tornavano nel loro mondo.
Pronti a ripartire,per compiacere altri come me.Altri che non aspettano altro,che adesso
sono ancora in visiblio per l'attesa che la loro band solchi il palco a pochi metri dai loro
volti sognanti e increduli.
Ed è oggi 31 Marzo 2009,un giorno dopo del concerto dei Nightwish a Mantova,io voglio
raccontarvi come una fan,insulsa e come tante,possa spingersi a tanto per 5 musicisti che
ti sono entrati nelle vene e fanno parte del tuo sangue e della tua linfa vitale,facendone
totalmente tua la loro essenza,diventandone seguace.
Mentre batto queste lettere,Anette,Jukka,Emmpu Marco e Tuomas stanno calcando e
infuocando un'altra città italiana,ossia Pordenone,esibendosi nel Palasport locale.
Bhè signori,dopo ciò a cui ho assistito ieri,avrei venduto anime su anime per essere presente
quella sera.
inspiegabilmente favorevole soleggiato doveva esserci davvero Dio da qualche parte.
Ok,non proprio Dio,ma qualcuno che mi voleva bene lassù doveva esistere.
Di questo ne sono certa.
Ero a Mantova dal giorno prima,e vi assicuro,che Noè avrebbe potuto scambiare la
città lombarda come zona di diluvio.L'acqua era incessante e putrida,rendeva tutto
così maledettamente triste e sconfortante,e nonstante fossi in fibrillazione per
l'evento che attendeva me altre 4500 persone,tutte quelle incessanti gocce anonime
mi demoralizzavano.
Totalmente.
Ed inspiegabilmente.
Perchè ce ne vuole per demoralizzarmi.
Però quel giorno che sono partita,nel momento in cui la mia anima ha oltrepassato
i confini di quella città sono diventata come un gambo di fiore.
Fragile.
Vulnerabile.
E temevo PERENNEMENTE di essere spezzata da qualcosa.
Ok,non dovrei continuare a farla così grave,ma sinceramente signori.
Io ero partita con l'idea di farmi 8 ore di fila davanti ai cancelli di quel benedettissimo
Palabam,e non era certo nei miei più positivi calcoli farmela sotto una pioggia simile.
"Absolutly no."
Dunque,grazie Dio,o qualunque cosa tu sia.
Che ve lo dico a fare,tanto lo immaginate in ogni caso.
Ma devo imbrattare questo schermo,o collasserò in una crisi mentale.
Non dormii il 29 marzo.
...si va bene,ho dormito 3 ore,ma sono comunque poche.
Il motivo?Probabilmente i fiori fuori dal balcone dell'albergo,i miei che russavano
oppure il timore che il tavolo laggiùinfondopropriolì fosse storto.
Oh si,gente.Ovviamente.
OVVIAMENTE,NO.
"Didn't sleep.Didn't eat.
Just you,with your hat."
Datemi della esagerata,datemi della logorroica e datemi della noiosa.
Datemi di quello che vi pare.
i Nightwish nuociono gravemente alla salute.Droga,che non ti basta mai.
E anche dopo due ore di concerto,che aggiungendo quello delle guest stars fanno quattro,
la fila estenuante in cui le ore non passavano mai...
Alla fine di tutto,mi sembrò che fosse tutto volato via.In un soffio.
Un soffio che spazza,che pulisce,che rimuove.
Rimuove l'essenza di tutto,e vedevo loro che se ne andavano.Tornavano nel loro mondo.
Pronti a ripartire,per compiacere altri come me.Altri che non aspettano altro,che adesso
sono ancora in visiblio per l'attesa che la loro band solchi il palco a pochi metri dai loro
volti sognanti e increduli.
Ed è oggi 31 Marzo 2009,un giorno dopo del concerto dei Nightwish a Mantova,io voglio
raccontarvi come una fan,insulsa e come tante,possa spingersi a tanto per 5 musicisti che
ti sono entrati nelle vene e fanno parte del tuo sangue e della tua linfa vitale,facendone
totalmente tua la loro essenza,diventandone seguace.
Mentre batto queste lettere,Anette,Jukka,Emmpu Marco e Tuomas stanno calcando e
infuocando un'altra città italiana,ossia Pordenone,esibendosi nel Palasport locale.
Bhè signori,dopo ciò a cui ho assistito ieri,avrei venduto anime su anime per essere presente
quella sera.