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Autore: potterheadxxslytherin    28/03/2016    1 recensioni
Il piano di Sherlock non ha il fine sperato.
Uno Sherlock in come e un John a pezzi.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: John Watson, Lestrade, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Tieni gli occhi fissi su di me. Fallo, te lo chiedo per favore."

"Fare cosa?"

"Questa chiamata è... È il mio biglietto. 
È così che le persone fanno, no? Lasciano un biglietto."

"Lasciano un biglietto quando?"

"Addio John."

"No. Non.."
 
"SHERLOCK!"



Accadde tutto così dannatamente in fretta.
Un attimo prima John stava guardando Sherlock buttarsi, un attimo dopo il parcheggio si era riempito di persone. 
E lui era lì, a terra. Non si muoveva. 
Il panico si impadronì di John.
Gli infermieri non tardarono ad arrivare, grazie al cielo.
Perché? Perché fare una cosa del genre? Sherlock non era il tipo di persona che butterebbe via la sua vita così. Non solo perché la sua immagine era stata diffamata da uno psicopatico.
Sherlock semplicemente se ne fregava delle persone e di quello che pensavano. 
Allora perché? Non pensava a lui? Non pensava a quanto dolore gli avrebbe causato lasciandolo così? 
John prese la mano di Sherlock fra le sue. 
Una lacrima gli rigò il volto. 

"Non azzardarti a morire, stupido idiota." Sussurrò leggermente. 


***

Una volta dentro l'ospedale John dovette aspettare in sala d'attesa.
Le ore scorrevano così lentamente che parvero non passare mai. 
John iniziò a camminare avanti e indietro ripetutamente, in preda all'ansia.
Era convinto di aver fatto venir il mar di mare a tutti in quella stanza. Ma poco importava.
Andò verso la macchinetta e si prese un thè, rimase seduto ad aspettare.
Un'ora,
Poi due,
Poi te,
Poi quattro.
Quando finalmente arrivò un medico.

"Signor Watson?" Chiese. 

"S-sì, sono io."

"Ho una buona e una cattiva notizia per lei, quale vuole per prima?"

Ci pensò su qualche secondo. 

"La buona." Disse poi. 

"La buona notizia è che il signor Holmes ce l'ha fatta."

John sorrise sollevato. 
Ma il suo sollievo non durò molto, poiché John si accorse della faccia preoccupata del dottore.

"Qual è la cattiva notizia dottore?" 

Il dottore esitò per qualche istante. 

"È entrato in coma, non sapremo quando si sveglierà."

Il mondo gli cadde addosso in un secondo. 
Sherlock, in coma.
La persona più brillante e intelligente che abbia mai conosciuto in coma. 
Il suo migliore amico. In. Coma. 
John poteva sentire lo sguardo dispiaciuto del dottore su di sè, ma non gli importava. 
Voleva piangere, urlare, scappare. 
Ma non poteva, lui doveva essere forte. 
Per Sherlock. 

"Posso vederlo?" Chiese con un filo di voce. 

"Certo, mi segua."

Seguì il dottore per i corridoi dell'ospedale fino ad arrivare alla stanza di Sherlock. 

"Vi lascio soli." Disse, ed uscì. 

Lui era lì. Addormentato, immobile. 
I ricci scompigliati sulla fronte, pallido, delle ferite in faccia, ma pur sempre bello.
John prese la sedia che c'era nella stanza e la avvicinò al letto del suo conquilino.
Gli passò una mano fra i capelli, così morbidi. 
Poi prese a sfiorargli delicatamente il volto, gli diede un piccolo bacio sulla fronte.
Le lacrime tornarono a rigargli il volto. 

"Perché Sherlock?" 

Gli prese la mano e la strinse forte fra le sue.

"Non farlo mai più, idiota."

***

"John?"
...
"John svegliati."
...
"JOHN!"
"Eh? SHERKOCK!"
"No, John. Sono solo io, Greg."
John si guardò in torno, era ancora in ospedale.
Il suo busto poggiato sul letto di Sherlock, le loro mani intrecciate.
I raggi del sole illuminavano la stanza.
I suoi occhi si posarono su Sherlock. Lo scrutò per alcuni istanti. 
I capelli arruffati sul viso, le labbra socchiuse, sul viso un'espressione rilassata.
Erano poche le volte in cui John aveva visto Sherlock senza in dosso la sua solita maschera, e questa era una di quelle. 
Sembrava così fragile, così umano. Avrebbe tanto voluto stringerlo.
Ma sapeva benissimo che quando si sarebbe svegliato, Sherlock sarebbe tornato ad essere il solito sociopatico iperattivo. 
"John?" La voce di Lestrade lo riportò in sè.
Si voltò a guardare l'amico. I suoi occhi trasparivano preoccupazione. 
La stanchezza gli si leggeva in volto. I capelli spettinati, i pantaloni stropicciati, l'accenno di barba non fatta sul viso. 
"Ciao Greg."
"Come sta?" Persino il suo tono di voce suonava stanco. 
John tornò a guardare Sherlock. 
Un lieve sorriso si fece spazio sul suo viso.
"Se la caverà, lui è Sherlock Holmes." 

Salve a voi, miei cari lettori.
Vorrei inanzitutto dire che questa è la mia prima Johnlock e quindi chiedetvi di essere clementi hahaha
Ho qualche dubbio su ciò che ho scrito fino ad ora, quindi vorrei chiderevi di dirmi se questo primo capitolo vi piace oppure no.
Vi ringrazio in anticipo per aver letto fino a qui. :) 
  
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