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Autore: hopeless_fangirl    28/03/2016    1 recensioni
Tony sbuffò sonoramente. Odiava il campanello. A malavoglia si avvicinò alla porta e aprì.
“Ziva??”
“È normale per te aprire la porta in mutande?” chiese la giovane israeliana squadrandolo da capo a piedi. “O sono arrivata in un momento poco opportuno?”.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-UNA NOTTE INDIMENTICABILE-
 
Pioveva a dirotto. Tony stava ringraziando mentalmente Mcgee per aver rintracciato i tabulati telefonici dell’assassino, in modo da poterlo incastrare e soprattutto in modo da permettere all’ “agente molto speciale” DiNozzo di tornarsene a casa sua a godersi una tranquillissima serata lontano da capi pretenziosi, autopsie dubbie, inseguimenti a rotta di collo e...
*dlin dlon*
Rumori molesti. Tony sbuffò sonoramente. Odiava il campanello. A malavoglia si avvicinò alla porta e aprì.
“Ziva??”
“È normale per te aprire la porta in mutande?” chiese la giovane israeliana squadrandolo da capo a piedi. “O sono arrivata in un momento poco opportuno?”.
“Poco opportuno?” chiese Tony per nulla scandalizzato di stare sull’uscio di casa in mutande a parlare con la sua collega.
Ziva sbuffò cercando di spiare oltre l’’ingresso. “Insomma, voglio dire, sei con la tua ennesima fiamma?”. Tony scoppiò a ridere scuotendo la testa. “Allora stavi guardando uno di quei giornaletti poco consoni che tieni anche nella scrivania!” esclamò Ziva esultante.
“Niente di tutto questo!” ribatté Tony con un sorriso furbo, “stavo semplicemente guardando un film!”
“Fammi indovinare... Jennifer’s body con Megan Fox!”
“Beh stiamo pur sempre parlando di Megan Fox” esclamò lui allargando le braccia in segno di resa. Solo in quel momento si accorse che Ziva era bagnata fradicia e con una sacca accanto a lei. “Tu invece hai deciso di trasferirti dopo aver litigato con la pioggia?”
“In un certo senso!” disse lei, scansando Tony ed entrando in casa. “Oh ma prego fa come se fossi a casa tua!”
“Grazie Tony ma non c’era bisogno che me lo dicessi” disse sorridendo mentre si accomodava sul divano.
“Sì l’ho notato!” rispose Tony seccato. Ziva intanto si stava togliendo i vestiti fradici rimanendo in slip e reggiseno e cominciando a frugare nella borsa. “Non ti preoccupare Tony, mi rivesto subito. Solo il tempo di trovare qualcosa di asciutto”.
“Oh figurati non mi dispiace per niente!” esclamò Tony con gli occhi di un bambino davanti a un gelato.
“E smettila di guardarmi il sedere, grazie!”
“Come sapevi che...”. lo sguardo deciso di Ziva che intanto si era rivestita stroncò Tony. Poi la ragazza si buttò sul divano passandosi le mani fra i capelli. “Ora non ti dispiacerà spiegarmi questa intrusione a casa mia. Avevi bisogno di un camerino?”
“Chissà quante ragazze si saranno già spogliate a casa tua” disse Ziva con voce provocante e Tony ricambiò con un sorriso malizioso.
“Comunque mi si è rotto il riscaldamento. L’idraulico ha detto che ci vorrà un po’ per ripararlo e che stanotte avrei dovuto dormire al freddo. Sai com’è, la cosa non mi andava propriamente a genio”. Tony la guardò con aria interrogativa: “Pensavo che nel Mossad vi avessero abituato anche a dormire nei camion d’armi!”
“Intanto non sono più nel Mossad da parecchio, ormai. Inoltre laggiù non fa così freddo e soprattutto” disse ammiccando ai suoi vestiti bagnati “non piove quasi mai”.
“E così ti sei auto sfrattata da casa” concluse Tony con un sorrisetto.
“Il tizio della manutenzione mi ha detto che se fossi uscita in strada non avrei dovuto aspettare tanto prima che qualcuno mi offrisse di passare la notte da lui. Per ringraziarlo gli ho detto che la moglie lo tradiva, sai la sua giacca non era ben pulita, segno che alla moglie non importava più niente di lui”. Tony la guardò con aria interrogativa. “Me l’ha insegnato Gibbs” rispose lei.
“Ah l’onnisciente Gibbs!” esclamò Tony come se gli avessero detto una verità assoluta. “E così ho pensato che tu saresti stato disposto ad ospitarmi per stanotte” concluse Ziva come se avesse detto la cosa più ovvia del mondo.
“Beh, mia cara agente David, c’è solo un piccolo problema. Io ho un solo letto, e non ho nessuna intenzione di dormire sul divano! Ehi ma dove staresti andando?”. Ziva, sorvolando le proteste di Tony si era diretta nella sua camera da letto. “Hai un letto delle dimensioni quasi di un matrimoniale, ti tratti bene! Beh non ho bisogno di molto spazio, ci staremo tutti e due”. Lo sguardo di Tony esprimeva una sorpresa mista a curiosità non proprio casta.
“Smettila di fare quella faccia, DiNozzo. Siamo tutti e due grandi e vaccinati per poter dormire nello stesso letto senza morire di vergogna, e poi tu dovresti essere abituato a una presenza femminile nella tua camera. Per me basta che tieni le mani a posto”. Tony sorrise: “Le mie mani saranno immobili, non posso dire la stessa cosa per lo sguardo”. Ziva si coricò nel letto, come se niente fosse. “Gli sguardi non hanno mai messo incinta nessuna, e poi ormai sono abituata”.
“A essere incinta?”
“Taci Tony”. Come risposta lui scoppiò a ridere e si coricò nel letto, tale e quale a come Ziva lo aveva visto a inizio serata, in mutande.
“Il fatto di girare per casa e dormire in mutande ti fa sentire più virile o cosa?”
“E tu hai l’abitudine di dormire nei letti dei colleghi di lavoro?”. Lo sguardo con cui Ziva gli rispose gli fece pentire di aver risposto. “Chissà quante ne avrà viste questo letto, non voglio nemmeno immaginarlo!”
“Ah non sai quante notti indimenticabili mi vengono in mente, dopotutto stai parlando con Anthony DiNozzo, mica uno qualunque!”. Ziva si girò a guardarlo con un sorrisetto. “E chi ti dice che anche questa non sarà una notte indimenticabile?”. Tony scoppiò a ridere soddisfatto e si girò a guardare il soffitto. “Lo hai detto tu, occhioni belli! Io eseguo solo gli ordini!”. Un rumore sordo proveniente da Ziva, fece voltare Tony di scatto. Ziva stava russando rumorosamente. “Però” sussurrò Tony “di giorno una piccola ninja e di notte uno scaricatore di porto!”. Non aveva ancora seguito di parlare che una mano femminile lo colpì in pieno viso seguito da strani mugolii. “Meno male che dovevo essere io quello che doveva tenere le mani a posto!” esclamò Tony, ma fu come parlare al vento. Fece per girarsi che la bella addormentata gli mollò un calcio ben assestato. “Ziva!” gridò Tony, ma la ragazza era profondamente addormentata. “Un sonno un po’ agitato eh?!” pensò Tony guardando la ragazza che continuava a russare. Nascose la testa sotto il cuscino. Sarebbe stata davvero una notte indimenticabile.
   
 
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