AEROPORTO

Lukas guardava fuori dall'oblò dell'aereo appena partito da Oslo. Il mezzo aveva assunto in quel momento un assetto orizzontale, e sotto di lui vi era lo spettacolo delle nuvole e delle maestose foreste della Norvegia.

Il ragazzo riportò la sua attenzione sull'interno. Il rumore dei motori e degli annunci riempivano l'ambiente assieme alle chiacchiere in una mezza dozzina di lingue degli altri passeggeri.

Il giovane riportò lo sguardo sull'esterno.

Due ore. Questo era il tempo di durata del viaggio. Due ore prima di arrivare a Copenaghen e di poterlo riabbracciare.

Si distese sul sedile e chiuse gli occhi.

Doveva solo avere ancora un po' di pazienza.

Gli aeroporti erano posti strani, Mathias l'aveva sempre pensato.

Non sapeva perché, ma quei luoghi così enormi e austeri, quei luoghi di addio e di incontro gli avevano sempre dato questa impressione.

Ma in quel momento non era quello ad interessarlo. Il suo aereo era appena atterrato e i passeggeri erano appena scesi presentandosi al gate.

Il danese cominciò ad andare su e giù e ad agitarsi avanti e indietro spingendo le altre persone e lanciandosi in scuse, ma non era colpa sua! Aveva trattenuto il suo carattere irruento per una settimana, da quando Lukas gli aveva detto che veniva a trovarlo, e adesso che mancavano pochi minuti, anzi secondi forse, non riusciva più a trattenersi.

Finalmente i suoi occhi vennero attirati da un fermaglio a forma di croce e una giacca blu scuro.

“Lukas! Lukas!” cominciò ad urlare saltando su e giù e agitando le braccia, attirando le attenzioni e i versi di scherno di metà aeroporto. Il norvegese lo raggiunse in fretta mentre le guance, solitamente candide, si imporporavano leggermente.

“Smettila idiota” sibilò gelido, mentre cercava di calmare quell'armadio del suo ragazzo. Lui si limitò a sorridergli, con quel sorriso che riscaldava il cuore di Lukas.

“È che sono felice di rivederti” replicò candidamente il danese.

A quel punto il biondo si lasciò sfuggire un sorriso prima di avvicinarsi e baciarlo.

“Mi sei mancato, Anko” gli sussurrò abbracciandolo.

“Anche tu, Norge”replicò lui, felice che finalmente fossero di nuovo assieme.

Angolo autore:

Una piccola fluff scritta un po' di tempo fa sull'aereo durante il viaggio d'andata per uno stage a Cambridge.

Spero vi sia piaciuta, e se è così: recensite!