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Autore: tonks17    01/04/2009    5 recensioni
Hermione è in vena di scerzi il primo di Aprile del 1996! Chissà cosa combinerà... dico solo che i poveri Ron e Harry saranno i suoi succubi!! Leggete, spero vi piaccia! Ditemi cosa ne pensate! :)
Genere: Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pesce d’Aprile

Sapevo benissimo che i maghi non avevano idea di che cosa fosse, ma non gli diedi peso.

Era il primo di aprile, e, almeno nel paese in cui vivevo prima di scoprire di essere una strega, al primo di aprile si facevano tanti scherzi. Perché mai avrei dovuto eliminare questa mia bellissima e divertentissima abitudine?

Ma nonostante fossi lì ad Hogwarts già da 5 anni, non avevo mai fatto un “pesce d’aprile” ai miei amici… ma c’è sempre una prima volta no? E per quel giorno avevo progettato tutto, dopo aver pensato per settimane.

Vero, lo scherzo era un po’ cattivo nei confronti dei miei amici… però era il primo d’aprile!

Mi guardai ancora una volta allo specchio, con un gran sorriso, poi, per prepararmi al teatrino che avrei dovuto inscenare per tutta la giornata, misi su l’espressione più triste possibile… ma vedendomi scoppiai a ridere. Okay, così non andava per niente bene! Dovevo riuscire a stare seria.

Mi schiarii la gola, anche se era totalmente inutile, e feci un sorriso afflitto e talmente triste che avrei fatto piangere chiunque… perfetto.

Peccato che fosse un lunedì… così avrei dovuto fingere anche con i professori. Cavolo… dovrò spiegare tutto anche a loro? Speriamo che mi vada bene…

Scesi le scale del dormitorio femminile velocemente, per ritrovarmi davanti un Harry piuttosto allegro, e un Ron come sempre addormentato.

Mi dispiaceva rovinare così l’allegria di Harry… ma era necessario per la causa!

-Ciao ragazzi…- dissi con voce spenta e sostenuta. Loro, come previsto, mi guardarono. Il sorriso di Harry si spense, mentre gli occhi di Ron si accesero un po’ più di prima.

-Ciao Hermione… come mai quella faccia?- mi chiese Ron.

-Quale faccia? Io non ho nessuna faccia al di fuori del normale… andiamo? Non voglio arrivare in ritardo,e voglio fare colazione- dissi con un sorriso triste, e non con aria scocciata, -per l’ultima volta…- aggiunsi con voce bassissima, sperando che mi avessero sentito.

Uscendo dal buco del ritratto non potei fare a meno di lasciarmi sfuggire un sorrisino soddisfatto.

Le ore di scuola del mattino andarono più che bene! Mi ritrovai piacevolmente sorpresa quando arrivata all’ultima ora mi resi conto che davvero nessuno oltre a Harry e Ron si era accorto di nulla. Tenni su quel mio sorriso triste, e parlai con voce sostenuta tutto il tempo.

Arrivati a pranzo però Harry non ce la fece più, e mi chiese:

-Hermione, ma si può sapere che diavolo hai?! E’ tutta la mattina che ti comporti come se ti avessero ucciso Grattastinchi!- con un tono di voce piuttosto alterato.

Finalmente! Pensavo di dover abbandonare la mia missione!

-Niente Harry… è solo che… dopo vi devo dire una cosa- gli risposi con un’alzata di spalle arrendevole, e con il mio bel sorrisino.

-E’ successo qualcosa? Diccelo!- mi disse Ron, prendendomi una mano.

A quel contatto il mio viso andò a fuoco, ma cercando di far finta di niente continuai:

-Non ora… scusatemi ma con tutta questa gente che ci ascolta non ce la faccio…- dissi, lentamente e a bassa voce.

Era un spettacolo vedere le loro facce in quel momento. Si capiva benissimo che erano preoccupati… il piano stava funzionando alla grande!

-Hermione, ma sei sicura? Guarda che sembra proprio grave!- si lamentò Harry, ammiccando.

 Dentro di me ridevo come una pazza. Quando avrebbero saputo che era tutto uno scherzo si sarebbero arrabbiati molto, è vero… ma ne valeva assolutamente la pena!

-Si, sono sicura… cioè, è grave si…però non vi dovete preoccuapare… tanto anche se ve lo dicessi ora non cambierebbe nulla- conclusi, facendo finta di balbettare. Si, ero decisamente molto soddisfatta!

-Okay…se lo dici tu…- mi concesse Harry, per poi inforcare una patata arrosto dal suo piatto e infilarsela in bocca svogliatamente.

Ron dal canto suo era afflitto, forse più della mia faccia. Chissà a cosa stava pensando… ogni tanto faceva delle facce strane, smorfie. Sembrava quasi che stesse soffrendo anche lui, come la finta me. Bè, gli avrei chiesto a cosa pensava una volta finito lo scherzo.  Chissà, forse mi prendeva in giro anche lui.

Una volta finito di pranzare uscimmo in giardino. Quel giorno c’era un gran sole, e faceva abbastanza caldo da stare in camicia. Ci avvicinammo al lago nero, e una volta arrivati a circa cinque metri da esso ci sistemammo sotto un pioppo abbastanza alto.

Io appoggiai la testa al tronco e chiusi gli occhi, godendomi i deboli raggi di sole che filtravano dai folti rami, e aspettando la raffica di domande che di lì a poco sicuramente sarebbero arrivate.

Passarono cinque minuti, e di domande nemmeno l’ombra, così sospirai, sperando che mi sentissero, e che si insospettissero. Se le domande non arrivavano era un bel casino!

Niente. Aprii gli occhi, e mi sorpresi, vedendo che sia Harry che Ron mi fissavano insistentemente.

-Che c’è?!- chiesi, e finalmente la prima domanda arrivò.

-Dovresti dircelo tu, Hermione. E’ tutto il giorno che sembri afflitta per qualcosa, e non ci hai ancora detto cos’hai- mi fece notare Ron.

Okay, non era proprio una domanda… più che altro un rimprovero… ma sottointendeva una domanda: “dicci cos’hai o ti facciamo bere una tazza di Veritaserum!” .

Presi ad arrotolarmi un ricciolo intorno all’indice e incrociai le gambe, poi rivolsi lo sguardo verso il lago nero, e cominciai.

-Devo dirvi una cosa molto importante…- dissi con voce bassa e perfettamente calibrata.

-Cosa ci devi dire Hermione?- mi chiese Harry, piuttosto impaziente e preoccupato.

-Ecco… ieri mi è arrivata una lettera…- mi bloccai, godendomi le loro facce. Tutti e due aveva le sopracciglia inarcate, curiosi.

-Poi?- mi incitò Ron.

-Era dei miei genitori…- continuai. Era bellissimo farli aspettare così!

-E che cosa diceva?- mi chiese Harry.

-Mi dicevano che… vogliono che…- se possibile la mia espressione si fece ancora più triste, poi nascosi il volto tra le mani, fingendo di piangere.

Subito sentii quattro braccia circondarmi le spalle, mentre io ero china in avanti, tenendomi sempre la faccia tra le mani.

-Herm! Cos’hai? Dai non fare così! Dicci cosa vogliono i tuoi!- stava dicendo Ron. Le mie spalle si muovevano, apparentemente scosse da singhiozzi di pianto… in realtà me la stavo sghignazzando.

-Hermione! Herm smettila di piangere! Dicci cosa diceva la lettera!- disse Harry.

-Di-diceva che… vogliono che torni… a-a-a casa- dissi, fingendo ancora di singhiozzare violentemente, e ovviamente, sempre tenendo la testa tra le mani per non mostrare il volto, perfettamente asciutto.

-Cosa?! Herm non puoi! Non puoi tornare a casa! Tu devi rimanere qui con noi!- Harry si era alzato in piedi, e stava camminando sull’erba che scricchiolava sotto i suoi passi. Ron non fiatava, era immobile, la sua mano sulla mia spalla, ancora scossa dai “singhiozzi”.

-Devo Harry… però ricordate che-che io vi vorrò se-sempre be-bene- aggiunsi. Sarei scoppiata a ridere da un momento all’altro, me lo sentivo.

-Cosa vorresti dire scusami? Che non ci vedremo mai più? Hermione stai farneticando! Ci dev’essere un’alternativa!- mi disse Harry, che ancora un po’ urlava. Ron era ancora statico.

-No Harry… non c’è… - gli risposi.

Anche Harry si immobilizzò.

-Ron! Per Merlino di qualcosa!- esclamò Harry furente.

-Io… non so che dire Harry…- gli rispose il rosso, sconvolto.

-Ma scusa Herm… perché non ci potremo più vedere? In fondo, anche se non ci vediamo a scuola puoi venire qui ad Hogsmeade… tanto ormai l’esame di smaterializzazione l’hai fatto!- disse poi Harry con voce più tranquilla, come a dover tranquillizzare me, abbassandosi.

-Mi… mi trasferisco in-in Australia…- okay, l’ultima bomba era lanciata.

Emisi un singhiozzo più forte del normale, in realtà perché quella situazione era ancora più ridicola di prima.

-In… Australia?! E perché mai?- chiese Ron, che pareva essersi risvegliato da quel suo stato di trans.

Basta non ce la facevo più. Avevo ancora la testa tra le mani: il sorriso mi avrebbe tradito.

-Pe-pe-perché… è u-un… PESCE D’APRILE!- urlai alzando mi in piedi mostrando il viso.

Guardai i miei amici: Harry aveva ridotto gli occhi a due fessure, mentre Ron era ancora sconvolto.

-Hermione… giuro che ti uccido!- ringhiò Harry a denti stretti.

Io scoppiai a ridergli in faccia, mentre Ron ancora non capiva.

-Ma come? Prima piangi e poi ridi?- stava dicendo.

A quel punto anche Harry scoppiò a ridere insieme a me.

-Ron… il pesce d’aprile è uno scherzo babbano…si fa il primo d’aprile- gli spiego Harry velocemente, tra una risata e l’altra.

-Era uno sherzo? Tutto quanto? Niente Australia?! Quindi non sei triste?- domandò Ron.

-No! Era tutto uno scherzo! Avreste dovuto vedere le vostre facce per tutto il giorno! Erano uno spettacolo!-

-Ma allora sei proprio una strega!-mi disse Ron, e atterrandomi cominciò a farmi il solletico, al quale dopo pochi secondi si aggiunse anche Harry.

Sì, decisamente il pesce d’Aprile più divertente di tutta la mia carriera di scherzi!

 

 

Angolo dell’autrice

Eccomi!! Devo dire che questa one-shot non era per niente programmata! Ma poi mi sono detta... perchè no? E quindi, inece di studiare per l'imminente versione di domani mi sono messa a scrivere! Ovviamente la storia è narrata da Hermione... che dire, spero che vi sia piaciuta! Scusate per il finale orrendo (e anche per il titolo) ma non mi è venuto niente di meglio... Spero di ricevere i vostri commenti!

Alla prossima! Bacioni!

Vale

  
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