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Autore: yolima90    29/03/2016    1 recensioni
Persefone è giunta agli inferi, si è riunita a suo marito Ade, padrone degli inferi, ma non è l'unica appena arrivata , Emma e company ,dopo un lungo viaggio, sbarcano per riprendersi il loro Hook, ed Emma è pronta a far tutto per riaverlo.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Ti stai comportando male, con i nuovi ospiti >>
 
Ade, era seduto vicino al fuoco, in mano teneva un bicchiere colmo di vino bianco, la testa gli doleva, per il troppo pensare , era stata una giornata dura per perdersi in litigi o altro, così si lasciò andare a un ghigno, alle sue spalle Persefone lo fissava a braccia conserte, era appena arrivata dal mondo dei vivi che subito si era messa a fare la maestrina .
La luce del fuoco lo illuminava solo metà, lasciando l’altra metà all’oscuro, dandoli ancora un aria da paura, avrebbe voluto darle una lezione a quella ragazzina che si comportava da donna, ma poi se ne sarebbe dispiaciuto, così appoggiò per terra il bicchiere di cristallo e con un gesto semplice si ritrovò a pochi passi dalla sua faccia.
Persefone, era bella, anche se dir bella era troppo poco , un offesa alla sua persona, sembrava fatta di porcellana, pelle olivastra, gote rosa, un nasino a punta , capelli neri lunghi che terminavano all’inizio del ginocchio, due labbra rosse come il color del sangue, occhi neri come la notte, Venere in confronto a lei , era niente.
La cinse a sé nascondendo il volto nei suoi capelli e inspirò abbastanza per riempirsi i polmoni del suo odore. Odorava ancora d’estate, sapeva di ciliegie e arance, la primavera era ancora in lei, lentamente sfumava, ma non ancora del tutto, il suo corpo era caldo, bruciava tra le sue braccia, sapeva che stando lì avrebbe cambiato il colore dei capelli, in argento, mentre la pelle sarebbe diventata leggermente più bianca  e avrebbe assunto quell’odore d’inverno, come piaceva a lui ogni volta che li capitava di assaggiare il suo corpo
 
<< Moglie, amore, vita mia, è stupendo averti qui tra le mie braccia >> sussurrò provocandole un brivido lungo la schiena, sorrise soddisfatto, scoprii un orecchio per poi morderlo leggermente
 
<< ..Quali sono i tuoi piani, Ade? >>
 
<< Nessuno! >>
 
fece un passo indietro
 
<< Non mentirmi, lo sai che succede se mi menti >>
 
<< Si, mi tieni il broncio >>
 
<>
 
<< Darebbero la colpa al cambiamento climatico..>>
 
Persefone sbuffò
 
<< Sempre voglia di scherzare , vedo ..>>
 
<< Sempre. >> strinse la mano della ragazza << I nuovi arrivati, mi stanno dando fastidio, mi mettono i bastoni fra le ruota, ho perso parecchia clientela, da quando loro sono qui >>
 
<< Mandali via, hai il potere di cacciare chiunque >>
 
<< Non posso. Vorrei, davvero, ma non posso >>
 
<< Prima ti vuoi divertire un pochetto >>
 
<< Oh si! >>
 
<< No! Ade, questo non va bene, cacciali via, potrebbero causare grossi danni, danni a cui tu non potresti rimediare .. >>
 
Aveva ragione la piccola, pensò Ade, Emma e company avrebbero potuto causare grossi danni nel mondo dei morti, e se si fosse trovato nei guai ? Ma la voglia di divertirsi un po’, era troppo, non si divertiva così tanto da quando aveva mandato giù suo nipote, quante risate che si era  fatto, quel semi-dio, si era davvero creduto un eroe, era bastato mandare il suo Fufi per farlo cambiare idea, e ora eccolo lì al molo a fare il mozzo per un pirata da quattro soldi, le comiche!
Si morse una guancia, con Persefone lì, le cose si sarebbero mosse lentamente, alla moglie non piaceva la violenza, e non l’accettava in maniera così gratuita, secondo lei vi doveva essere sempre un perché ad ogni gesto folle del marito, la guardò, si era allontanata da lui, aveva preso il suo bicchiere , stava in piedi a guardare le fiamme scoppiettare allegramente, dopotutto lei veniva da lui di sua spontanea volontà, non che lui avesse il bisogno di costringerla,  si amavano e allo stesso tempo lì univa un profondo rispetto, Ade aveva sempre ascoltato i consigli della giovane fanciulla e lei aveva fatto altrettanto , certo c’erano giorni che si sarebbero massacrati di botte, ma non era quel giorno, almeno no per il momento.
 
<< Fame? >>
 
 domandò cauto, lei si voltò sorridente , annuii .
 
 
La tavola calda era sempre affollata, ma quel giorno lo era di più, l’arrivo di nuovi arrivati, avevano incuriosito tutti,  le gente mormorava e domandava, tutti incuriositi si erano dati appuntamento alla tavola calda, convinti che da un momento all’altro i nuovo ospiti avrebbero fatto la loro entrata trionfante, Ade e Persefone ordinarono due hamburger con patatine e maionese, a volte Persefone prendeva in possesso la tavola, e si cimentava in nuove ricette, scovate ai piani superiori, aggiungendo così cose nuove nei menù giornalieri, la sua spalla sfiorava leggermente la sua, era raro che la ragazza si sedesse di fronte a lui, più delle volte si ritrovavano spalla contro spalla, una cosa che metteva di buon umore il dio degli inferi, il quale iniziava delle lunghe conversazioni storiche o sull’arte, mentre la moglie addentava felice il pranzo, ascoltandolo rapita tra un boccone e l’altro, vedendoli , non sembravano minimamente pericolosi, si confondevano con facilità tra i morti, Ade, prendeva delle sfumature diverse , quando vi era la sua amata Persefone,  rideva spesso , non per cattiveria, ma di gusto, era gentile con i suoi “clienti”, abbandonava la vendetta e la guerra per tutto il tempo che lei era lì, i suoi scopi oscuri venivano messi tutt’altra parte, c’era solo sua moglie, nient’altro .
 
<< Hai visto il mare, questa volta? >>
 
disse , accarezzandoli i capelli
 
<< L’oceano! Ho visto l’Oceano! E’ immenso ! Stupendo e allo stesso tempo così spaventoso! Ho navigato su una nave per due settimane, ho visto una balena, lo sapevi che emettono suoni buffi? Una notte, sono rimasta sveglia, per ascoltare le loro conversazioni, non penso di aver sentito nulla di più soave, Ade, sono creature meravigliose >>
 
<< Lo immagino >>
 
<< Ho potuto assistere alla nascita di un cucciolo di delfino, penso di essermi commossa. >>
 
La porta si spalancò, intorno a loro calò il silenzio, tutti tacciarono escluso Persefone che continuava allegramente a chiacchierare, in maniera disinvolta, la giovane ( così per dire) coppia non si era minimamente accorta dei nuovi arrivati,  i quali guardandosi intorno, avevano avanzato verso di loro, Emma, in prima fila, aveva un aria infuriata, a grandi passi raggiunse il loro tavolo dove diede un grosso pugno su di esso, facendo muovere tutto, incluso i piatti e le forchette, il Re degli inferi sollevò lo sguardo con aria scocciata, detestava chi interrompeva una conversazione, lo considerava un gesto davvero da maleducati.
 
<< Hook. Rivoglio Hook. >>
 
<< Buongiorno e ben arrivati. Io sono Ade, il signore degli inferi e questa donna accanto a me è mia moglie, Persefone. Ora , se non ti dispiace, mi stava aggiornando sulle sue ultime avventure, per qualsiasi domanda, puoi rivolgerti alla mia segretaria. A presto.  >>
 
ritornò a guardare Persefone, la quale teneva gli occhi ancora su Emma
 
<< Ade, non perdiamo tempo, dov’è il mio uomo? >>
 
<< ..Hook? Non lo so’, bellezza, prendi un appuntamento e ne parleremmo >>
 
<< No, ne parleremmo ora , non ho tempo, ridammi Hook, e ce ne andremmo immediatamente >>
 
Snow fece capolino dalle spalle della figlia , sorrise a Persefone, la quale ricambiò, dall’altro canto ,Ade fulminò Snow la quale non ci fece demoralizzare dallo sguardo sanguigno e continuò a sorridere mentre Emma fumava di rabbia
 
<< Ade, hai preso in ostaggio , il ragazzo di questa signorina? >> domandò piano ,Persefone
 
<< No. E’ morto, è nelle mie prigioni , non lo posso lasciare andare >>
 
<< Perché? >>
 
<< Perché, amore, sono Ade, il signore degli inferi, e lui mi ha mancato di rispetto, ha osato prendersi gioco di me. Hook è in punizione. Quando sarà terminata la sua condanna , allora lo lascerò andare, prima di allora , quello che possiate fare è solo aspettare e smettere di mandare altra mia gente ai piani superiori.  Ritornate nei vostri alloggi, avrete una mia risposta entro sera. Addio . >>
 
<< No, voglio vedere Hook, chi mi dice che sta bene, che non sia ferito o altro? Voglio vederlo, subito >>
 
<< Ti prometto che ti porterò da Hook, ma ora, per favore, Emma, lasciaci finire di pranzare. Verrò io stessa, stasera, dopo aver fatto visita a questo Hook. Hai la mia parola che non gli verrà fatto nessun graffio >>
 
Ade sollevò gli occhi al cielo
 
<< Non m’interessa della tua parola, ragazza, voglio il mio fidanzato ora >>
 
<< Okay, finiamola qui. Adios ! >>
 
<< Ade, no!  >>
 
troppo tardi, spariti in una nube celeste, lasciando tutto così, Emma disse qualcosa che si avvicinava a più una parolaccia che altro, girò sui tacchi ed uscii infuriata, sbattendo la porta lasciando i presenti ammutoliti.
   
 
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