"Io ti amo... Non lo vedi, non lo capisci?
Sei l'amore della mia vita.
Non posso lasciarti. Ma tu mi lasci continuamente.
Te ne vai quando vuoi, torni quando vuoi.
Non lo fai con tutti... Solo con me.
Quindi voglio chiederti: Se non vedi un futuro per noi, se non sei coinvolto...
Ti prego, ti prego
. Lasciami andare perché io non ce la faccio.
Metti fine al mio dolore."

 Queste, le mie ultime parole prima di scappare letteralmente fuori casa.
Lo lasciai impietrito, non disse una parola, o almeno, io rifiutai di sentire ogni singolo rumore attorno a me, se non quello dei miei pensieri, che frantumarono ogni singola particella sana del mio corpo.
Non pensavo che l'amore fosse capace di essere un sentimento unico, appacificante ma al contempo capace di essere struggente, di lasciarti senza fiato, sospeso tra l'essere, il fingere o il nulla.
Esattamente come adesso, sento il nulla, sono il nulla, a poco a poco marcisco e ogni parte di me va in putrefazione.

"Everything will change.
Nothin’ stays the same.
And nobody here’s perfect.
Oh but everyone's to blame.
All that you rely on
And all that you can save
Will leave you in the morning
And find you in the day.
Oh, you’re in my veins
And I cannot get you out.
Oh, you’re all I taste
At night inside of my mouth.
Oh, you run away
Cause I am not what you found.
Oh, you’re in my veins And I cannot get you out.
No, I cannot get you out.
No, I cannot get you.
Everything is dark.
It’s more than you can take.
But you catch a glimpse of sun light.
Shinin’, Shinin’ down on your face."

La mia mente contorta cercò di rielaborare il rimbombare nella mia testa e mentre provai a calmare questa crisi, cercai di mettere i ""miei"" pensieri per iscritto.
E scrissi, scrissi di me, di lui, di noi, di tutto, del niente... Ma seppi per certo, che in questi fogli un po' stropicciati e disordinati, scorgesse il vero Daniel, spoglio dalle sue maschere, dalle sue insicurezze e vulnerabile, senza più paura.
Decisi di tornare a casa, però evitai di parlare con Phil o solo di guardarlo negli occhi, non ebbi il coraggio.
Poggiai lentamente i fogli sul suo comodino e tornai in camera, Mi misi davanti il pianoforte e suonai. Suonai per tanto, troppo tempo. O almeno, il minimo che ci volle per liberare la mia mente.
Sembrò andare tutto bene finché qualcuno non decise di bussare alla mia porta...





Bene.
Spero che questa sorta di aborto piaccia a qualcuno, non mi sono mai cimentata nel modo della scrittura, quindi pensavo fosse il caso di provarci. Perdonate eventuali errori ma sono le 5:31 del mattino e tutto ciò che sto facendo è scrivere su due delle persone più importanti della mia vita.
Spero vi piaccia.♡
P.S Ho citato una dialogo detto da Derek, Grey's Anatomy e la trama è ispirata alla canzone
''In my veins''. https://www.youtube.com/watch?v=dGESwIFmOTA&ebc=ANyPxKoOielfKWn9qP8wtxmU0f0u35CaBgFOymHXMx5ZUsExqS7DBfwmO9_j5Dn9-xTEORNxM5U-nZmIHLZtGlYTk_oMgF4sTw