Non l'hai mai mai capito, quanto brillavi. Potevi accecarmi, ma non l'hai mai capito. Vero?
È al secondo anno che le dinamiche cambiano ancora.
James e Sirius ora sono inseparabili, sempre pronti a far danno.
James è quel fratello che Sirius desidera da tutta una vita.
Sirius Black che a dodici anni si sente già grande e non ha bisogno delle regole, perché lui sa esattamente cosa fare e spesso quelle regole che tanto odia gli dicono il contrario. Lui, semplicemente, non le ascolta.
Le odia profondamente perché gli ricordano casa e a casa gli conviene ubbidire se non vuole vedersi sua madre di fronte, gli occhi freddi di sempre, pronta a punirlo fino a vedere il sangue scarlatto.
Ma a Hogwarts è diverso, ci sono le punizioni, certo, ma sono ridicole a confronto con quelle di casa Black e di conseguenza non ha paura.
Era una piccola leggenda fra i ragazzi del primo e il secondo anno, un eroe.
"Sirius fa tutto quello che gli dice la testa, non ha paura di niente. È il Grifondoro più coraggioso della sua età"
E James lo seguiva a ruota, perché infondo quel carattere ribelle e un po' sfacciato l'ha sempre avuto, lo capisci da subito. Basta guardarlo in faccia.
Due furfanti, due pesti.
Affiatati come pochi.
E poi c'era Remus.
Remus era un ragazzo d'oro, tutti lo chiamavano così. Sempre gentile, sempre paziente.
Eppure anche lui aveva il suo bel caratterino.
"Meglio non farlo arrabbiare"
Diceva spesso James, perché Remus non si arrabbiava quasi mai, erano eventi rarissimi ma quando accadeva era meglio scappare.
E poi c'erano momenti in cui sembrava il ragazzino più triste del mondo.
Quando non voleva alzarsi dal letto, si sotterrava sotto chili di libri e non voleva parlare con nessuno.
Di nascosto Sirius l'aveva anche visto piangere una volta o due e non l'aveva detto a nessuno.
Aveva avuto la paura che nel parlarne sarebbe trasparita tutta la sua ansia, la sua preoccupazione eccessiva per quel ragazzo tanto fragile, tanto malinconico.
Nessuno doveva sapere, mai.
Che poi sapere cosa?!
L'unica certezza che aveva davvero era che ogni volta che Remus lo guardava il cuore e i polmoni smettevano di funzionare.
Gli mancava l'aria e sentiva il cuore diventare pietra, pietra pesantissima.
Era bello e brutto insieme.
Oppure quando James lo abbracciava, e lo abbracciava spesso perché Remus aveva la parte dello scricciolo da proteggere e la cosa non sembrava nemmeno dispiacergli, ecco in quei momenti sentiva una specie di rabbia, che poi rabbia non era, che gli faceva prudere le mani.
Li avrebbe divisi a morsi.
Sirius che Remus non aveva nemmeno il coraggio di sfiorarlo, quasi come se fosse un oggetto sacro e antichissimo.
Ma poi passava, James e Sirius tornavano a essere insieme quei furfanti di sempre e insieme trascinavano Remus con loro.
Non c'è due senza tre e lui, Remus Lupin era il collante del gruppo.
Ma non rimasero tre a lungo, no.
Remus sembrò interessarsi a un ragazzetto parecchio insicuro, Peter.
Peter che non guardava mai nessuno negli occhi mentre parlava. Peter che si nascondeva dietro Remus, il suo nuovo e unico amico, quasi come se Lupin potesse fargli da scudo.
Remus aveva sempre avuto un debole per gli insicuri, i reietti.
Fece in modo che Peter Minus entrasse nel loro gruppetto sgangherato.
Dopotutto era James il leader e James non poteva negare nulla a Remus. Non dopo tutte le punizioni che gli aveva fatto scampare, non dopo che quegli enormi occhioni verdi come la speranza lo avevano pregato con i soliti sguardi zuccherosi.
"Oh e va bene Rem! Sei impossibile sai?"
A Sirius Peter era abbastanza indifferente, non gli faceva né caldo né freddo ma se Remus ci teneva allora lui si sarebbe schierato dalla sua parte.
Una volta però glielo chiese, perché ci tenesse tanto.
Peter non aveva nulla che potesse attirarlo, quindi perché tutto quell'impegno per lui?
«Perché lui mi ricorda me stesso»
E Sirius davvero non capiva. Cosa avevano in comune lui e Peter? Ai suoi occhi non potevano essere più diversi.
Il giorno e la notte.
Avrebbe voluto dirgli di darsi più importanza, che lui da solo valeva più di quanto Peter sarebbe mai potuto diventare.
Ma rimase in silenzio, senza dire una sola parola.
«Lui non ha mai avuto amici prima di Hogwarts, non ha mai avuto nessuno. Sai cosa si può provare? Quando ti senti così solo che non puoi non pensare che infondo c'è qualcosa di sbagliato in te, di storto. E allora a quel punto sei tu a tenerti alla larga da tutti perché forse è giusto così, perché magari lo meriti. E fa male ma smetti di combattere perché dentro sai di essere un mostro e...»
«Tu non sei un mostro Remus, non c'è niente di sbagliato in te»
Sbotta Sirius, le mani gli tremano. Non avrebbe resistito a una parola di più, non vedendolo mentre si sgretolava sotto i suoi occhi.
L'avrebbe stretto a se', ma Remus era un terreno sacro e a lui non era concesso accedervi.
«Non stavo parlando di me...»
Sussurrò Remus, la voce ancora tremante mentre si asciugava una lacrima solitaria.
Fuori piove e i due sono seduti entrambi sul letto di Sirius, guardando fuori dalla grande vetrata dei dormitori.
Nel silenzio si distingue il perfetto ticchettio delle gocce d'acqua che si scontrano contro il vetro.
«Non devi mentire, non a me»
Rispose Sirius, lo sguardo ancora verso fuori.
«Va bene»
Lo sentì sospirare, gli piacque pensare che si trattasse di sollievo ma la verità era che non aveva la più pallida idea di cosa passasse per la testa di Remus in quel momento.
«Promettilo»
«Te lo prometto Sirius»
E dentro Remus si sentì corroso dalla colpa e dal rimorso, lui non avrebbe mai potuto essere sincero. Aveva troppa paura di essere lasciato solo ancora una volta.
Lui, al contrario di Sirius, non poteva concedersi il lusso di dimenticare chi era.
«Bene»
A quel punto Sirius sentì delle dita calde cercare il suo braccio e poi la sua mano per poi stringerla forte.
Intrecciò le sue dita a quelle di Remus mentre il respiro gli si faceva mozzato.
Era come se adesso condividessero qualcosa di solo loro, qualcosa che non avrebbero condiviso con nessun'altro, nemmeno con James.
Fu come se fossero diventati una cosa sola.
Angolo Autrice/SHIPPER CONPULSIVA: Ciao Potterheads! Ecco il secondo capitolo, che ne pensate?
Fino ad adesso i Wolfstar sono ancora piccoli, ancora insicuri, ancora ignoranti riguardo i loro sentimenti ma il tempo passa in fretta e più andremo avanti più le cose si faranno profonde e interessanti, è una promessa!
Inoltre vi avviso, il mio genere è angst puro quindi preparatevi a soffrire xD
Ringrazio chi ha aggiunto la storia fra le seguite e le preferite ma vi chiedo ancora di farmi sapere la vostra opinione, positiva o negativa che sia! *accattonaggio di recensioni mode on*
Vabbè, io sparisco.
Con tanto affetto,
-Nimph